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Autore: chitta97    08/09/2013    1 recensioni
Okay, avevo in mente questa storia già da un po', soprattutto perché avevo voglia di fare qualcosa di diverso che non i ranocchi in terrestri. E allora perché non il contrario?^ Peccato che qualcun altro mi abbia già preceduto ma fa niente...Anche perché qua la situazione è un po' diversa...
I genitori di Giroro hanno mandato una lettera al figlio e solo Natsumi potrà fare qualcosa...ma da una farsa potrà nascere qualcosa di vero?
Lo scoprirete solo leggendo ^_-
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giroro, Natsumi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non si torna indietro

 

 

Era nel suo letto che continuava a girarsi e rigirarsi cercando di prendere sonno senza successo:

“Ma come ho potuto promettere una cosa del genere? Che cosa mi è preso? D'altronde è solo uno stupido ranocchio anche lui...”

Ma non ci credeva più molto neanche lei.

Si era affezionata a quegli extraterrestri e quello ormai possiamo dire che l'aveva anche accettato...Il problema ora era un altro.

 

Non si era limitata ad esprimere la sua riluttanza alla, fino a quel momento, probabile partenza, ma si era anche offerta di trasformarsi in Keroniana!

No, c'era decisamente qualche cosa che non andava più in lei.

 

Convincere Kururu non era stato difficile, evidentemente il fatto che lei diventasse una di loro lo divertiva particolarmente e aveva chiesto solo un piatto di Curry in cambio.

 

Ora doveva solo convincere pienamente se stessa.

Sbuffò di nuovo facendo sollevare appena la frangetta scarmigliata.

Però più ci rifletteva più scopriva di non essere pentita...In fondo avrebbe dovuto solo recitare un po' e Giroro non sarebbe partito.

 

Si ricordava bene quanto aveva sofferto quella volta che sembrava dovesse andare a prestare servizio come comandante di un suo personale plotone, anche se fino all'ultimo aveva cercato di nasconderlo a tutti. Anche a se stessa.

“Be sì, in fondo ormai gli voglio bene.” Ammise sorridendo a mezza voce.

Con quella confessione segreta finalmente si abbandonò tra le braccia di Morfeo andando incontro a cuore un po' più leggero alla mattina seguente.

 

 

 

Giroro era sceso nel laboratorio del suo amico/nemico all'alba. Era in ansia per quella strana situazione; e poi non è che si fidasse così tanto delle invenzioni di Kururu, figurarsi se poi una di queste era indirizzata alla sua Natsumi!

“Nervoso caporale?”

“Tsk, figurati. Semplicemente mi sono svegliato presto.”

Il silenzio pesante fu interrotto solo dalla solita e fastidiosa risata del ranocchio giallo; se l'altro non lo colpì con una pallottola fu solo perché ormai era quasi abituato a quel suo strano e sadico modo di fare che una sghignazzata non gli faceva più né caldo né freddo.

Si limitò quindi a lucidare nuovamente una tra le sue tante armi per ingannare il tempo, certo non si aspettava che Natsumi si svegliasse a quell'ora.

 

 

E invece sbagliava visto che neanche un quarto d'ora dopo dalla porta si vide spuntare una chioma rosata.

La maggiore dei fratelli Hinata non aveva neanche fatto colazione che si era precipitata nel laboratorio sinistro di quel genio giallo.

“Oh ciao, pensavo di essere arrivata troppo presto.”

“Infatti, ma a quanto pare non sei l'unica ad essere così agitata.” Ammiccò in direzione del caporale lo scienziato.

Natsumi non fece caso a quell'allusione, ma annuì semplicemente, quasi soprappensiero; continuava a fissare quel marchingegno nell'angolo a destra;

Sembrava una cabina telefonica, ma senza telefono. Una di quelle docce trasparenti senza tenda né niente, solo grossi tubi collegati ad una macchina strana e strapiena di pulsanti colorati.

Inghiottì la saliva quasi con fatica.

 

 

“Se non te la senti non lo fare.” Disse Giroro all'apparenza così distante.

Era combattuto: avrebbe tanto voluto che lei non rinunciasse, ma certo non voleva costringerla a fare una cosa che non voleva fare.

 

“Io rinunciare? Lo sai che il giorno in cui io mi tirerò indietro cascherà il mondo!”

Spavalda si avvicinò a quell'arnese e con un tono un po' meno convinto chiese all'inventore: “Come funziona questo coso?”

“Ku ku ku. E' semplice: te devi solo entrare in quella cabina e io farò il resto. Ku ku ku.”

“E' proprio questo che mi preoccupa...”

Commentò a mezza voce la ragazza non sapendo che lo stesso pensiero stava passando anche per la mente del ranocchio rosso.

 

“Non vuoi aspettare che si sveglino anche gli altri?”

“Ma no, figurati! Mamma deve andare al lavoro e se aspettiamo Fuyuki... lui è capace di svegliarsi all'ora di pranzo.”

“Come vuoi te. Entra lì dentro allora.” La frase fu seguita dalla sua solita risatina fastidiosa.

 

A passi incerti la rosa si avvicinò alla capsula e ci entrò con, in netto contrasto, un gesto risoluto.

Ora era lì e non poteva tornare indietro...O forse sì?

Sì immaginò in una di quelle scene da fumetti tipo Peanuts che spalanca la porta ed esclama una cosa come “vi è piaciuto lo scherzo?”. Peccato che poi avrebbe avuto un terribile senso di colpa per tutto il giorno e non solo. Odiava il senso di colpa, quella terribile sensazione che ti prende allo stomaco, te lo rivolta e poi sale alla gola, stringendotela come se stessi per soffocare; però alla fine non hai niente di clinicamente provabile quindi va tutto bene e non è mai niente di grave per gli altri, d'altronde è solo una sensazione. Sì, una sensazione che ti fa sentire peggio di un'influenza. No, meglio rimanere e provare.

D'altronde Kururu, per quanto sadico e strambo non è un incompetente...

Ma è sadico!

 

“Ora avvio il processo di trasformazione da umana a keroniana.”

Chiuse gli occhi mentre, quasi spasmodicamente, stringeva i pugni.

E intanto due occhi nero-pece la osservavano preoccupati.

Perché se fosse successo qualcosa era lui che si sarebbe sentito in colpa...

 

Il tutto durò appena qualche attimo, ma sembrò molto di più.

Quando la ragazza (?) uscì dalla macchina Giroro trattenne il fiato.

Era più piccola anche di lui adesso, ma dai contorni per ora visibili si notavano ancora i suoi inconfondibili codini; si avvicinò ancora di più rendendosi completamente visibile:

era un girino come Tamama, con il viso quasi completamente bianco insieme alla pancia vivacizzata dal simbolo di un sole di un arancione brillante. Lo stesso arancione che le colorava il resto del corpo eccetto i capelli ancora rosati e le iridi color caramello. Lo stesso simbolo che aveva sul ventre riappariva sul capo, proprio sotto alla solita frangetta, la quale continuava a ricaderle sugli occhi (ora molto più grandi) provocandole un certo fastidio e uno sbuffo ogni tanto nella speranza di scansarla.

 

Ed anche così era tremendamente carina.

Molto più tenera anche a causa di quell'aria da cucciola e la codina da girino, ma con sempre quella scintilla di determinazione nello sguardo; quello sguardo da guerriera che lo aveva fatto innamorare perdutamente dopo che lo aveva messo KO con una semplice cartellina.

 

Arrossì come al solito senza quasi neanche farci caso mentre restava imbambolato a fissarla.

Era successo, l'aveva fatto davvero: ora Natsumi Hinata era in tutto e per tutto una Keroniana come lui!

“Be, è andato tutto bene?” Chiese titubante l'interessata.

“Puoi vederlo tu stessa, lì c'è uno specchio. Ku ku ku...”

Kururu le indicò con un impercettibile cenno del capo la lastra di vetro.

Lei avanzò piano, quasi misurando ogni singolo passo; nonostante questo però il suo sguardo si ostinava ad essere serio e fermo; solo una lievissima piaga al lato della bocca tradiva una certa titubanza.

 

Sollevò gli occhi e si ritrovò davanti il suo riflesso.

“Sono davvero una Keroniana...”

Mormorò senza, a primo impatto, una particolare intonazione.

Non si riusciva a capire se fosse contenta, triste, delusa o altro.

“Preferisci ritornare indietro?”
Chiese duramente Giroro. Non voleva usare un modo troppo dolce con lei...Un po' perché avrebbe sicuramente in parte compromesso la sua reputazione da vero Hard boiled, un po' perché un tono del genere alla Hinata avrebbe solo dato fastidio.

 

“Certo che no! E poi non sono tanto male.”

Sorrise allo specchio, discretamente contenta del risultato di quella trasformazione. E anche se non si fosse piaciuta non sarebbe comunque tornata indietro tanto facilmente, troppo orgogliosa!

 

“Allora dovete sbrigarvi, i tuoi genitori caporale arriveranno tra due ore al massimo. Ku ku ku...”

“Così presto? Devo ancora preparare la colazione per tutti, oggi è il mio turno!”

Il ranocchio rosso non fece in tempo a dire alcunché che la, ormai, keroniana era già sfrecciata via al piano superiore.

Dopo un attimo di smarrimento però si avviò anche lui, la fedele arma sotto il braccio.

“Buona fortuna caporale. Ku ku ku. Ci sarà da divertirci. Ku ku ku...”

“Taci e non farti venire in mente strane idee per rendere il tutto più divertente secondo te, oppure ti troverai una pallottola in fronte.”

“Come siamo nervosi, avresti il coraggio di picchiare uno con gli occhiali?”

“Tsk, on ti picchio ti sparo, la cosa è diversa. E poi tu sei un'eccezione alla galanteria.”

Detto questo lasciò definitivamente la sala ritrovandosi presto con la porta alle sue spalle completamente chiusa.

 

Note dell'autrice:

Lo so, lo so, lo so, è decisamente troppo che non aggiorno > < Ma ho avuto qualche problema di salute che mi ha tenuto un po' lontana da efp e poi, diciamocelo seriamente, chi è che con questo caldo freme a stare seduta ad un pc a scrivere una storia? Io sinceramente no per quanto mi piaccia scrivere ff, poi ora che mi sono decisa a farmi facebook le cose sono un po' diverse...se prima passavo ogni tre minuti a controllare messaggi, recensioni e storie qua su efp, ora controllo ogni due minuti chat, posto e notifiche su facebook XD

Okay, dopo questo lungo sproloquio vi saluto augurandovi che questo capitolo vi piaccia :)

Un bacione enorme, chitta97 <3

P.S. So' che non è affatto un capitolo chilometrico però ho preferito pubblicare intanto questo che farvi aspettare ancora..Spero comprendiate ^_^

 

  
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