Alzò le maniche del maglione facendo scivolare fuori dalle asole i bottoni della camicetta, raggomitolandosela poi fin sopra ai gomiti.

E' ora di finirla.

Non sopportava più i mormorii preoccupati dei suoi amici che pur sapendo non avevano il coraggio di chiederle niente.

Basta.

Non sopportava più gli sguardi stracolmi di delusione che riceveva da Madama Chips ogni volta che non riusciva a mettere la parola fine.

Posso farcela ora.

Non sopportava più i monologhi della Mcgranitt che cercava di farla reagire. 

A che sarebbe servito?

Non aveva più una madre, un padre, una famiglia da cui tornare, Voldemort le aveva tolto anche quella nonostante avesse invano cercato di proteggerla.

Morti per colpa mia, per come sono. Per chi e cosa sono.

Non voleva più far finta di non udire i risolini che la schermivano, provenienti da persone che si ritengono superiori e che in realtà non lo sono affatto. 

Non sono altro che figli di papà.

Le occhiate malevole che percepiva sempre e ovunque; che stesse andando a pranzo o si stesse dirigendo a lezione.

Non volevo che poter passare inosservata.

Desideravo solo farla finita.
Non dovermi più preoccupare delle apparenze.
Prendo la lama dalla tasca interna del mantello. 
Le mani tremano, le poche certezze che ancora mi sono rimaste vacillano, infrante come un'onda su di uno scoglio ogni volta che incido il braccio.
Il sangue cola, macchiandomi la coscia scoperta dove la gonna della divisa non arriva.

Sangue.

Che mi ricorda le mie origini babbane.
Che crea complicate ragnatele e torbide pozze scivolando verso terra.
Che fa riemergere dal recente passato i ricordi di una guerra vinta.

Ma a quale prezzo.

Sento la lucidità venir meno, gli occhi appannarsi e il respiro farsi febbrile.
Devo affrettarmi. 
Alzo una mattonella da terra, faccio scivolare la lama sotto ad essa rimettendo poi a posto il tutto. Nessuno la troverà, nessuno la distinguerà dal resto della pavimentazione.
Parte di un grande puzzle fatto di schede uguali l'una all'altra.
Impugno la bacchetta, tra poco tutto finirà.
Mi congratulo con me stessa per il piano architettato. Nessuno saprà del mio crollo. Nessuno capirà realmente come mi sentivo.
Perchè insceno questa commedia?
Provo vergogna per le mie debolezze.
Me la punto contro. 

-Sectumsempra.

Sento il corpo lacerarsi, urli silenziosi fuggono dalle mie labbra dischiuse, le palpebre si fanno pesanti, il respiro rallenta.
Il battito si ferma.

* * *

-Il giorno dopo sulla Gazzetta-

"Hermione Jane Granger, deceduta nei bagni di Hogwarts, illustrissima scuola di magia e stregoneria. Si pensa ad un attacco da parte di un mangiamorte riuscito a evitare Azkaban, poichè trovata vittima della maledizione Sectumsempra..."

Ulteriori informazioni a pagina 9.





Angolino autrice:
Eccomi di nuovo.
Di nuovo con una storia non molto rosea... ma che posso farci? 
Non riesco a scrivere nulla che concluda con un lieto fine a quanto pare!
Fatemi sapere anche questa volta cosa ne pensate, sono curiosa.
Baci, Lizzy.