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Autore: rupertinasora    14/03/2008    3 recensioni
La storia della famiglia Weasley alla fine della battaglia con il Signore Oscuro. George è rammaricato dalla perdita del fratello e non riesce a sorridere. Riusciranno i familiari, soprattutto Ginny, a ridargli il sorriso?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Capitolo 2-

Dobbiamo vivere

 

 

 

Mi strinsi a Harry, fortemente.

Piansi tutto quello che mi ero tenuta dentro. E le immagini di Fred mi comparivano davanti alle palpebre.

Aprii gli occhi e continuai a piangere, singhiozzando.

Non volevo rivedere il suo viso sorridente, non volevo sentire la sua risata cristallina che gli percuoteva il petto, gli occhi brillanti. Non volevo sentire la sua voce, con la battuta sempre pronta.

Sentii la forte stretta di Harry attorno alle mie spalle. Poggiai il viso sul suo petto ampio.

Sentii le lacrime bagnargli la camicia azzurra, ma, ehi!, chi se ne frega!

Ho perso mio fratello, che era tanto affezionato a tutti noi, e ne stavo per perdere un altro, che, disperato, sembra fare tutto quello che il gemello faceva.

Ci manca, a tutti. Ma forse quello che non sopporto è il vedere George tanto abbattuto.

Chiusi gli occhi, stravolta.

Avevo perso, e Fred tornò a prendere vita nei miei pensieri e le sue risate rimbalzavano nel mio cervello.

Sentii la sicura presa di Harry cingermi i fianchi e prendermi in braccio.

Di ciò che successe dopo ho dei ricordi davvero vaghi e confusi.

Mi ritrovai stesa sul divano, con la testa appoggiata alle gambe di mio fratello Ron.

Guardai Ron e ne vidi dei tratti di Fred.

La nostra maledizione è quella di essere tremendamente simili, belli e allegri. E vedere il viso di Ron solcato dalle occhiaia e un'aria stanca era come se fossi raggiunta da una secchiata di acqua gelida in pieno inverno sulle montagne.

E mi ricordai di George.

Il gemello che era rimasto, lo sapevo, aveva come perso una parte di se stesso. E mai potrà più riaverla.

Perchè non ride più come una volta? Perchè non continua a fare le battute?

Ma so che è semplice la ragazza.

Non riuscii a respirare. Ricordai di quando Fred finiva le frasi di George e viceversa.

Ingoiai la saliva, che era troppo amara. Mi aveva seccato tutta la gola.

Mi alzai piano, evitando le vertigini.

- Come ti senti?- chiese Hermione che, alzati gli occhi dal libro che leggeva, si era accorta di me.

- Bene- dissi con voce roca. Mi schiarii la voce, ma non cambiò molto. Ora sentivo solo un bolo mucoso che mi impediva di ingoiare bene e parlare.

Ma chi voleva parlare?

Volevo solo far tornare Fred indietro. Nemmeno la rabbia mi spiangeva a cercare vendetta.

Recare altra morte, un altro dolore come il mio, come il nostro...no, non me la sentivo.

Dovevo fare qualcosa di positivo. Dovevo andare avanti, anche se non avevo voglia di andare troppo avanti.

Mi schiarii ancora la voce e chiamai.

- Harry...-

Lui, che stava scrivendo chissà cosa per chissà chi, e sinceramente non avevo tanta voglia di saperne altro, lascia tutto e mi viene vicino.

Sorrise.

Gli misi una mano sulla guancia e ricambiai il sorriso.

- Sei mai morto, Harry?- chiesi.

Volevo fargli capire cosa volevo dire. Volevo chiedergli come aveva fatto a riprendere il sorriso. Anche a me, a volte sembra così difficile donare un sorriso. Io ho dimenticato cosa davvero significhi ciò, ma Harry c'è passato tante volte. Io lo voglio sapere, per poter aiutare George.

- Perchè me lo chiedi?- fece allarmato.

- Voglio capire come sei tornato a sorridere dopo che hai perso prima Sirius, poi Lupin e poi...- non riuscii a terminare la frase a voce, ma le mie labbra si mossero fino a formare la parola "Fred".

Harry mi mise una mano sulla spalla e con l'altra mi cacciò dietro i capelli.

- Tu sorridi, perchè lo fai?-

- Io voglio vivere- risposi semplicemente, di getto.

E pensai che è quello che avrebbe detto Fred, che combatteva per vivere, e farlo meglio.

Harry mi sorrise, soddisfatto.

E capii. E mi misi paura.

Chi non sorride, non vuole vivere.

Sbiancai. Per una volta volevo mettere in guardia George da se stesso.

Doveva tornare a sorridere, tornare a vivere.

 

 

Vidi George steso per terra, a qualche yarda di distanza dalla casa, che si vedeva come una pianta che cresceva male dal grande terreno.

Ero sola, ed ero in cerca di mio fratello, il gemello.

A pranzo ancora aveva evitato di mangiare, e sembrava che stava per piangere secondo dopo secondo.

Avevamo invitato anche Harry, per non essere costretti a rimanere a guardare quella sedia vuota.

Prima di andare a cercare George, stavo per entrare in cucina quando mi arrestai. Sentii la mamma piangere singhiozzando come una matta.

Guardai dal buco della serratura e la trovai seduta al posto che solitamente occupava Fred.

Papà, piangendo, l'abbracciava in silenzio.

Insieme, loro due avevano dei visi poco curati, come i vestiti. La mamma aveva i capelli molto sporchi.

In un angolo c'era uno scatolone con dentro dei vestiti e cose così che erano appartenute al mio caro fratello.

Mi strinse il cuore nel vederlo. Come mi si strinse vedendo George che, apaticamente, aveva volto lo sguardo su di me.

- Sorridi, George. Vivi- gli dissi, sedendosi vicino a lui.

Mi prese una mano e la strinse.

- No- disse con voce bassa e affaticata.

Sentii le lacrime salirmi su per gli occhi.

- Ma come no!- esclamai, abbracciandolo. Era freddo, quasi come un cadavere. - Devi farlo, altrimenti soffriremo di più...-

Mi interruppe biancicando.

- No-non...questo-

Lo guardai interrogativa.

- Non me la sento ancora- disse - Voglio essere con Fred-

Lo strinsi a me, facendogli sentire il mio calore, la mia vicinanza.

- Te lo prometto, George, te lo prometto. Tornerai a vivere-

- Io...Fred...-

Piansi, mentre gli risposi.

- Fred è morto. E anche tu lo stai facendo. Non voglio soffrire oltre.-

Ci guardammo tra gli occhi lucidi, uno scambio di sguardi piuttosto umido.

- Tornerai a vivere, fratellone- dissi.

Apoggiai il viso sul suo petto, lui mi strinse a sè.

Piangemmo perchè ci rendemmo conto che sarebbe stato difficile conviverci.

Convivevamo con un morto. Fred.

 

 

 

 

***

Volevo rispondere a lilla4eve che ringrazio, come tutte le altre, di aver recensito. Certo che lo continuo scambio culturale, e ho in mente nuovi sviluppi.

 
   
 
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