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Autore: Robertaddict    08/09/2013    2 recensioni
----- SOSPESA -----
Cinque ragazze, ognuna con il proprio carattere. Ognuna con la propria storia. Abbiamo Mariana e Zayn, Martha e Niall, Annie e Louis, Sophie e Harry e Simone e Liam. Vivranno degli incontri, ognuno di questi sotto il segno della pioggia. Cosa succederà quando andranno incontro al proprio destino?
Buona lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL MARE RIFLESSO NEI SUOI OCCHI
 
Ringrazio In love with Styles_ per il banner bellissimo.
 
Ad Antonella che mi accompagna nelle mie fantasie
Ad Antonella che mi maledice ogni volta che le dico che “Larry is true”
Ad Antonella che mi fa divertire sempre con le sue pazzie


Lei era diversa.
Era diversa da tutto e da tutti.
La potevi guardare e non riuscivi a capire che cosa esprimesse il suo volto.
Era talmente brava a nascondere i propri sentimenti e i propri stati d’animo che a volte in molti si chiedevano se li avesse.
Come in quel giorno: i suoi occhi apparentemente di un marrone molto chiaro, tendevano al nero petrolio.
La pioggia scorreva ripida sulla finestra e il suo battere incessante sulle tegole del tetto della casa accanto, la faceva innervosire. 
Chiuse distrattamente il libro di economia e si alzò dal tavolo della cucina.
Sentiva l’eco indistinto di una delle continue litigate tra Mariana e Zayn.
Aveva sempre pensato che quei due fossero come il fuoco e l’acqua, si respingevano e si attraevano in una maniera estranea agli altri.
Poi il silenzio, segno che i due si stessero abbracciando o baciando, come prevedibile.
Era gelosa dei due.
Il loro rapporto era così ballerino eppure così forte, l’amore che provavano l’uno per l’altra li rendeva più uniti di chiunque altro.
Avrebbe voluto avere un ragazzo così, ma inevitabilmente nessuno di loro si dimostrava all’altezza.
Un rumore sordo alle sue spalle la fece sobbalzare e fece finire la tazza di cioccolata calda dritta a terra, riducendola in mille pezzi.
Sospirò atterrita e raccolse i cocci della tazza attentamente, cercando di non tagliarsi.
Asciugò a terra i rimasugli di cioccolata e andò in bagno per trovare del disinfettante, essendosi tagliata un dito per sbaglio con i cocci. 
Certo non si aspettò di trovare nessuno in salotto, o per lo meno nessuno che non conoscesse.
Fissò il ragazzo davanti a lei con un sopracciglio alzato, senza emettere suoni ne altra espressione.
Il ragazzo la fissò con un sorriso furbo stampato sul volto e inclinò la testa facendole una radiografia completa.
Dietro di lui comparve la figura alta e allampanata del “professore” di Sophie.
“Oh. Non credevo foste in casa. Sono venuto a portare degli appunti a Sophie.” Spiegò balbettando l’uomo.
Lei, si limitò ad alzare le spalle, approvando, e lasciò il salotto senza proferire parola.




Odiava fare la spesa, perché doveva sempre prendere le ordinazioni di tutte e ognuna di loro aveva i propri gusti.
Sbuffando entrò nel supermarket sotto casa loro e cominciò a recuperare la roba necessaria.
Si soffermò a guardare la gente intorno a lei, mentre procedeva con il carrello lungo i corridoi del supermercato.
Amava osservare.
Se avesse avuto la macchina fotografica con se avrebbe immortalato ogni singolo momento, in bianco e nero, imprimendolo nella memoria visibile dell’oggetto.
Arrivata al reparto alcolici sogghignò.
Le sue amiche non erano molto propense a portare alcolici in casa, al suo contrario.
Infilò nel carrello una confezione da sei di bottiglie di birra e sorrise soddisfatta del suo lavoro.
Si fermò alla cassa, aspettando il suo turno.
Nel mentre vide la pioggia ricominciare a scorrere sulla strada, cosa che odiava.
Fortunatamente, oggi le avevano prestato un auto in modo da non bagnarsi insieme alla spesa.
Davanti alla cassa sussultò leggermente, accorgendosi che il ragazzo sconosciuto che era entrato in casa sua il giorno prima, non era altri che il commesso del supermarket.
Nascose ogni emozione e tornò alla sua solita espressione neutrale.
Passò la spesa al commesso, che non smise un attimo di sorriderle.
Pensò seriamente che avesse una paralisi facciale a furia di sorridere. 
Quando le disse il prezzo aggiunse qualcosa che sicuramente lei non aveva richiesto.
Louis.
Aveva detto che si chiamava così.
Prese la roba e uscì senza salutare.
Una volta sedutasi in auto chiuse per un attimo gli occhi e le comparvero davanti quelli azzurri del giovane.
Spalancò gli occhi e per la prima volta si concesse di pensare seriamente a ciò che comportavano quegli occhi.




Rientrò a casa, più in silenzio del solito, posò la roba sul tavolo e salì in camera sua pronta ad ascoltare musica e a rilassarsi, ma non riuscì a mettere neanche piede nella camera che gli urli delle sue coinquiline la fecero sussultare e diventare più nervosa del normale.
Scese a passo di carriera le scale e si fermò davanti alla cucina, dove le ragazze chiacchieravano e ridevano rumorosamente.
“Basta!” Urlò quel comando, facendole girare tutte sorprese che proprio lei avesse detto una cosa del genere.
“Non ce la faccio più!” Continuò ad urlare, accasciandosi al suolo scompostamente e sentendo le lacrime pungerle gli occhi.
Lei non piangeva mai.
Eppure adesso lo stava facendo, stava singhiozzando sulla spalla di Mariana mentre le altre la guardavano impotenti e impietosite.
Tutto per colpa di quel ragazzo, tutto per colpa di Louis.
Era come se lui, con un semplice sorriso e un semplice interessamento da parte sua avesse fatto crollare quella barriera che si era eretta intorno.
Forse era proprio di quello che aveva bisogno, aveva bisogno di Louis.




Quando, il giorno seguente, avvisò le sue coinquiline che sarebbe andata al supermarket perché aveva dimenticato le uova, nessuna osò replicare, ma l’unica che capì non disse niente, si limitò a sorriderle.
Cinque minuti e fu lì, al solito supermercato.
Fece finta di comprare le uova e corse alla cassa, rimase delusa nel non vederlo seduto dietro quel bancone.
Pagò la roba e uscì nuovamente dal negozio, sconfitta e delusa.
Arrivò all’auto ma qualcuno si fermò accanto a lei, facendola spaventare.
“Scusa non era mia intenzione spaventarti.” Si voltò riconoscendo la voce cristallina del ragazzo e sorrise, nascondendolo poi ai suoi occhi. 
“Vedo che ti fa piacere che io sia qui.” Le rispose con quel tono beffardo e derisorio tipico dei ragazzi.
“Non so da cosa tu l’abbia potuto dedurre.” Le uscì in un sussurro la voce.
“Forse, dal fatto che mi stai parlando e che prima mi hai sorriso. Non è un passo importante questo? Dobbiamo festeggiare.” Le propose sorridendo apertamente.
Scoppiò in una risata cristallina, piena di emozioni, qualcosa che non faceva da tempo.
Si era scordata ormai quale era il suono della sua risata, troppo tempo che non rideva in quel modo.
“Magari un altro giorno. Sono di fretta.” Gli sorrise accomodante.
Salì nell’auto e mise in moto, facendo marcia indietro.
Lui le sorrise, salutandola con la mano.
Ricambiò urlandogli qualcosa che avrebbe dovuto dirgli già dal giorno precedente.
“Annie.” E lo vide allargare il sorriso e seguirla con lo sguardo fin quando non si allontanò dalla sua vista.
Fu in quel momento che un flash la colpì in pieno.
Ecco perché i suoi occhi gli ricordavano qualcosa, ecco perché quel qualcosa la faceva stare dannatamente bene.
Il mare… era riflesso nei suoi occhi.








HOLA A TODOS
Sono tornata con la terza della serie.
Qui abbiamo Annie e Louis. Annie ha un carattere particolare che capirete a fondo più in là.
Lo stesso c'è da dire di Louis, nonostante sembri molto accomodante come ragazzo.
Ho visto che le recensioni sono calate e mi dispiace
Vorrei che mi faceste sapere se qualcosa non vi piace oppure è scritto male
Rimedierei, o potrei darmi all'ippica infondo.
Davvero ho bisogno di sapere cosa non vi piace della storia, o cosa vi piace
Aspetto recensioni.

Alla prossima :)

 
  
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