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Autore: onlyyou_beba    08/09/2013    2 recensioni
La storia è questa Johannah Poulston non è la mia vera madre, è la madre di Louis. Mio padre l’ha sposata e Louis è diventato il mio fratellastro dato che il suo vero padre è Troy Austin… però ha acquisito il cognome di mio padre “Tomlinson” e quindi è una famiglia un po’ mista.
Non odio Louis, odio solo alcuni dei suoi amici coglioni.
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LEGGETE PER IL CONTINUO
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Bad Girl 

 
" Non tutte le ragazze sono principesse "
 

Chapter 9 – Memories

 
Appena sveglia approfittai dell’assenza di mio fratello e dei miei in casa per salire in soffitta, non ero mai salita lassù. È tutto pieno di polvere, passo un dito su un vecchio mobile e la mia punta diventa grigia. Vedo uno scatolone in fondo con su scritto “Hope” così mi avvicino e lo apro mentre mi siedo a terra.
Tiro fuori una foto: mia madre.
 
Sorrido mentre mi scendono delle lacrime e mi vengono in mente numerosi episodi.
 

Correvo per la cucina inseguita da mia madre mentre ridevo tenendo stretta nella mia mano un cucchiaino. Mia madre mi inseguiva ma ero piccola e veloce mentre scappavo via, quando inciampai e caddi a terra e iniziai a piangere, le sue mani mi afferrarorno per poi prendermi in braccio,
 
“amore mio” disse dandomi un bacio sulla fronte “non devi piangere, nella vita cadrai sempre ma ti rialzerai più forte che mai”
“Mamma quando crescerò?” dissi singhiozzando tenendomi stretta a lei
“il più tardi possibile” disse facendomi il solletico “Hai 5 anni e sei la mia bambina”
Iniziai a ridere e scappai di nuovo via da lei mentre mi inseguiva ancora e mi afferrò per poi abbracciarmi tenendomi stretta contro il suo petto e io sorrisi.

 

 
Afferrai un altro oggetto dalla scatola, ossia il mio peluche di pezza quello che mi aveva regalato ,sempre ,mia madre . è morbido e un po’ impolverato ma potevo ancora sentire il calore di lei come se fosse al mio fianco. Inizia a piangere, lacrime amare rigavano il mio volto
 
 
 
* * * * *
 
 
Camminavo in cerca di mamma per tutte le stanze trascinando il mio peluche con me,lasciandolo scivolare a terra mentre lo reggevo per un suo braccio. Il mio coniglietto stava raccogliendo la polvere che sicuramente era depositata sui tappeti. Vidi mio padre prendere il giubbotto e mi affrettai a raggiungerlo afferrandolo per il jeans.
 
“dove vai?” chiesi
“A lavoro tesoro mio” disse dandomi un bacio per poi uscire di casa.
 
“mamma!” dissi correndo per il corridoio.
 
“sono qui” disse con voce flebile quasi in un sussurro, seguii la voce andando in camera da letto sorridente. Mamma era pallida, aveva i capelli scompigliati e era fredda.
 
“Mi leggi una favola?” dissi
“La mamma non ha forse piccola mia” disse allargando le braccia e andai a sedermi tra le sue braccia.
“domani starai meglio?” chiesi e in tutta risposta mi diede un bacio sulla fronte assicurandomi di sì.
Mi addormentai tra le sue braccia mentre mi accarezzava i capelli.
 
 
 
 
 
Mi svegliai nel cuore della notte sentendo un rumore quasi di un tonfo, vidi mio padre al mio fianco che dormiva e decisi di non svegliarlo così scesi dal letto afferrando il mio pupazzo per darmi forza di andare ad investigare.
 
Mi diressi nel bagno che era la stanza affianco alla mia cameretta.
 
“mamma” sussurrai
 
La luce nel  bagno era accesa e la porta aperta, entrai tremando e una scena raccapricciante c’era sotto i miei occhi.
 
Il corpo di mia madre disteso a terra, sangue dalla bocca, capelli sul suo bellissimo volto e lei era priva di vita. Mi gettai sul suo corpo iniziando a piangere e a urlare il suo nome finchè vidi la figura di mio padre afferrarmi sconcertato e chiudermi gli occhi privandomi la vista. Per proteggermi.
 
Piangevo,piangevo e piangevo.
 
Prese il telefono con me in braccio e chiamò un’ambulaza che arrivò in 30 minuti e portò via mia madre. Giunti in ospedale passarono ore interminabili mentre io restavo immobile su una sedia, non capendo, non ascoltando. Lasciai cadere il mio pupazzo a terra mentre guardavo un punto nel vuoto mentre le lacrime rigavano sul mio volto.
Mia madre, la mia ragione di vita…
 
… è morta.
 

 
 
* * * * *
 
 
Strinsi forte a me il peluche per poi scendere giù e posarlo in camera mia. È l’unica cosa che mi resta di lei. Un semplice pupazzo. Ma almeno così sembrerà che lei sia qui con me per consolarmi quando ho bisogno di aiuto.
 
“Mi manchi mamma” dissi guardando fuori la finestra, osservavo il cielo sorridendo e aspettando che i miei tornassero
  
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