Capitolo 2
Solo Grianne
“ Come reagirà tuo fratello,
quando capirà che non intendi tornare? ” gli chiese Grianne
Ohmsford la mattina seguente, nel mezzo della
colazione.
Tress e gli altri giovani elfi lo guardarono, interrompendo
tra loro ogni forma di conversazione, in attesa della
risposta.
Una
risposta che lui non aveva. Forse perché, a priori, gli mancava addirittura la certezza di
quello che lui avrebbe fatto. “ Come sai che ho pensato…? ”
“ Di non tornare ad Arborlorn? Accompagnando qui i tuoi amici, hai cominciato
ad opporti a lui in modo già abbastanza deciso. E lo
hai fatto con un imbroglio, gli hai fatto credere che Walker
Boh fosse ancora vivo. ”
Gli elfi che ancora non lo
sapevano – tutti, ad eccezione di Tress – lo guardavano
ora completamente sconvolti. Prima che fossero loro a
travolgerlo di domande, Ahren prese la parola. “ Su
di voi non ricadrà alcun tipo di responsabilità, per la mia decisione. Me la
assumerò pienamente; conoscendo mio fratello meglio di voi, ho pensato che
fosse l’unico modo per… ”
“ Non devi giustificarti con
noi, Ahren. ” lo interruppe Oseen,
un elfo di appena sedici anni. Aveva spontaneamente esultato, quando Ahren gli aveva proposto quel viaggio, dopo aver notato la
sua attitudine alle lingue. La sua capacità di memorizzare gli idiomi delle
altre razze lo aveva portato ad apprendere quasi per scherzo molti vocaboli
della lingua antica dei Troll, ma anche di quella
degli Gnomi.
Della sua passione per lo
studio dei dialetti, Oseen non smetteva più di
parlare con la freschezza dei suoi anni. Era un ragazzo diametralmente opposto
a quello che era stato Ahren alla sua età, e questa
per lui avrebbe potuto essere solo una fortuna. “ Anche noi conosciamo bene Kylen ”
gli stava dicendo adesso Oseen, sorridendogli con la
luminosità dei suoi occhi.
“ Grazie per il tuo
sostegno, Oseen. ”
La loro ospite cominciò a
porre al ragazzo alcune domande, accettando di buon grado di farsi coinvolgere
dalla sua espansività. Ahren avrebbe voluto
ringraziare Oseen anche per questo, benché
sospettasse che Grianne Ohmsford
non si sarebbe lasciata distrarre del tutto dal discorso. Infatti,
al termine della colazione, tornò a rivolgersi direttamente a lui.
“ Non hai risposto alla mia
domanda, Ahren. Non ti importa
rischiare di perdere la stima degli elfi di Arborlorn,
per esserti messo dalla mia parte, anche solo portandomi con l’inganno i futuri
Druidi? ”
Già la sera precedente Ahren si era aspettato quella domanda ma, dopo averli
condotti dentro le mura di Paranor, la donna non
aveva quasi aperto bocca. Avvolta da un manto di riservatezza e di scontrosità
che Ahren riconosceva perfettamente, li aveva guidati
in una breve visita alle due sole ali della Fortezza ancora abitabili.
Era stata educata, ma aveva
detto solo lo stretto necessario. Ci sarebbe stato tempo per ambientarsi, e su
questo i futuri Druidi si erano detti concordi. Si
erano guardati intorno spaesati, nel rendersi conto di
essere davvero i primi arrivati.
“ I Nani partiti da Culhaven sono ancora in viaggio ” li aveva informati Grianne, aprendo infine la porta di una piccola e
accogliente sala. “ Consumeremo qui i pasti, fino a
che non saranno arrivati. Per ora siamo appena una ventina. ” La tavola era stata apparecchiata, le pietanze erano piacevolmente
calde. Grianne li aveva invitati a sedersi,
staccandosi un istante per entrare nelle cucine attigue.
Nel giro di pochi minuti, si
erano ritrovati tutti a tavola, compresi i responsabili di quel delizioso pasto.
Venti persone.
Da quel numero, un pugno di
mosche nell’immensità di Paranor, tutto sarebbe
ricominciato.
Era davvero piccolo il
bagaglio che Ahren aveva potuto appoggiare sull’unica
sedia, ai piedi del letto che la donna gli aveva mostrato.
“ Buona notte, Principe. ”
“ Non tengo a questo titolo…”
Si era fermato, indeciso su come rivolgersi a lei.
Di fronte a lui, stava pur
sempre la persona che – nel servire il Morgawr -
aveva reso la vita un inferno a ciascuno dei membri dell’equipaggio della Jerle Shannara.
Aveva inseguito la loro nave mirando a impossessarsi
della Magia che era anche il loro obiettivo, così come delle Pietre Magiche che
infine Ahren era stato capace di usare.
Ma quanto valore era andato perso, durante quel viaggio!
Nel pensarlo, Ahren non si riferiva certo alle
ricchezze impegnate nell’acquisto della nave volante.
Dell’equipaggio, erano
tornati veramente in pochi. Delle persone che avevano fatto
parte della sua infanzia, nessuno. Aveva perso Ard
Patrinell, il suo tutore e addestratore. Aveva perso Kreshen, una delle migliori guerriere dell’esercito elfo,
che forse non era mai stata una sua confidente, ma che aveva tutt’ora
la sua stima.
Aveva rischiato di perdere Bek, uno dei pochi amici sinceri che avesse conosciuto, il
ragazzo che aveva scoperto di essere il fratello di Grianne.
Ahren e Bek avevano perso la
propria infanzia, mentre le Quattro terre avevano perso Walker,
una delle poche persone che avessero mai veramente tenuto
al loro bene.
Aveva perso la prima donna
che si fosse accorto di amare, prima ancora di potersi
immaginare un futuro con lei. La veggente salita sulla Jerle
Shannara per tradire il Druido, su comando proprio di
Grianne Ohmsford, allora
Strega di Ilse. La giovane che aveva il compito di consegnarle loro, l’intero
equipaggio della nave, e che invece si era confessata a Walker
e gli aveva salvato la vita nei sotterranei di Castle
Rock. Aveva permesso così al Druido di compiere i suoi ultimi sforzi e
di distruggere Antrax.
In quei sotterranei, nella
camera dove Ahren era riuscito a strappare al metallo
di Antrax le Pietre Magiche
della Ricerca, Walker aveva parlato loro per l’ultima
volta. Aveva raccomandato l’una all’altro, dicendo loro di proteggersi,
infondendo ad Ahren quel seme di fiducia che Ryer aveva poi tenacemente innaffiato.
Risaliti insieme in
superficie, all’uscita di Castle Rock avevano trovato
i Mwellret. Dopo avergli restituito le Pietre Magiche
che era riuscita a nascondere per lui, dopo aver finto
di esser tornata al servizio del Morgawr, la giovane
veggente era morta sotto le torture sue e dei suoi Mwellret.
Era morta per dare ad Ahren il tempo di fuggire dalla Black Moclips, la loro nave. Ryer Ord Star era morta
sacrificandosi per lui.
Lo aveva fatto per cercare
il perdono di Walker, o almeno per meritarlo di
fronte alla propria coscienza, e per dare al Principe degli elfi un’altra
possibilità. Per la sua vita, Ahren lo sapeva, quella
ragazza aveva fatto ancora di più, ma questo non avrebbe mai
potuto dirglielo.
Tutte queste perdite, insieme
alle poche ma importanti conquiste, avevano avuto
origine da una scelta del Druido che suo fratello, Kylen
Elessedil, aveva definito un suicidio: arrivare alla
Magia della Parola prima che vi arrivasse la Strega di Ilse,
che era riuscita a intercettare brandelli della mappa nei ricordi del morente Kael Elessedil, fratello maggiore
di Kylen e Ahren.
Tutto era
partito da lì, la vita di molte persone era stata travolta a cominciare
da quel momento.
E davanti
a lui, Grianne Ohmsford,
colei che forse era cambiata più di tutti. Ma lo era veramente?
“ Chiamami Grianne, Ahren…solo Grianne. ”
Il velo di
amarezza non era sfuggito ad Ahren, che lo
ricordò in quella mattinata, mentre cercava dentro se stesso la risposta al
quesito secco e severo: Gli importava inimicarsi la propria famiglia?
Continua…