3. The space in between (reprise)
Blinding light illuminates the scene
Triying to fill the space in between.
The space in between - How to destroy angels
Ci sono cose che non cambiano mai.
Alcune sono piacevoli, certezze immutabili da considerare quasi un punto fermo nella vita.
Altre cambiano all'improvviso senza che si possa impedirlo, e ci lasciano lì a chiederci cosa come e perché.
E poi ci sono quelle cose che cambiano in maniera graduale. Non te ne accorgi subito, ma quando lo capisci è già troppo tardi per fermarle.
Ranma, ad esempio, non ha fatto caso al fatto che cammina sempre meno spesso sulla ringhiera, durante il tragitto da casa a scuola e viceversa. È stata una cosa istintiva, fatta senza pensarci troppo; e se gli si chiedesse la ragione, probabilmente non saprebbe - meglio, non vorrebbe rispondere.
Akane invece l'ha notato eccome, quel cambiamento: poco a poco, ha visto diminuire lo spazio tra loro due in quel percorso - e non solo -, chiedendosi spesso se fosse una scelta intenzionale o una di quelle cose che Ranma fa perché sì. La tentazione di fargli quella domanda è forte, ma teme che il codinato possa come suo solito travisare. Tuttavia la curiosità è tanta e...
"Ranma?"
"Hm?"
"Senti, come... come mai non cammini più sulla ringhiera, ultimamente?"
Il ragazzo inarca un sopracciglio.
"Perché me lo chiedi?"
"Così" dissimula lei, o almeno ci prova "ero curiosa..."
"Ti dà fastidio che ti cammini accanto?"
"Eh? Ma no, che vai dicendo!"
Ma Ranma non risponde, e in un balzo è già sulla ringhiera, borbottando frasi sull'essere poco carina anche quando lui cerca di essere gentile.
Akane lo osserva incredula.
Non può essersi davvero offeso senza motivo!
"Guarda che la mia era solo curiosità!" lo insegue, "Non ho detto che mi dai fastidio!"
Ma Ranma continua a camminare in silenzio, senza nemmeno voltarsi.
"Scendi da lì!"
Niente.
"Va bene, fai quello che ti pare!" ringhia Akane, sussurrando un “idiota” rivolto a Ranma. Alla fine decide di lasciar perdere e riprende a camminare verso casa.
"Perché invece non sali tu qua sopra?"
Eh?
La ragazza si volta, ritrovandosi la mano di Ranma tesa davanti al viso; a giudicare dalla sua espressione decisamente imbarazzata, sta cercando di scusarsi per aver frainteso.
Scusarsi a modo suo, s'intende.
“Allora?”
Akane rimane in silenzio, non sapendo cosa rispondere: per tantissimo tempo si è chiesta cosa provasse Ranma a stare lassù, in un equilibrio perfetto come se camminasse su un marciapiedi, e non a mezzo metro d’altezza su un pezzo di ferro largo pochi centimetri. Tante volte avrebbe voluto chiedergli di insegnarlo anche a lei, per poi rinunciare temendo le solite prese in giro del ragazzo; e ora invece è proprio lui a proporglielo.
“Non
credo di esserne capace…” balbetta, mordendosi il
labbro. “Non so nemmeno se ho abbastanza
equilibrio…”
“Ti tengo io” risponde Ranma, sorridendo.
“Non è difficile.”
Poco dopo è sulla ringhiera, le gambe che tremano
leggermente alla ricerca di un equilibrio che non sia precario; sente
il ferro oscillare lievemente sotto i suoi piedi e quasi rischia di
cadere, ma riesce subito a raddrizzarsi . La sensazione
è inebriante, e finalmente Akane comincia a capire come
debba sentirsi Ranma ogni volta che corre sulla ringhiera, o saltando
da un tetto all’altro: libero, senza freni, come se potesse
toccare il cielo con un dito.
“Visto? Te la stai cavando bene.”
Akane arrossisce e si lascia sfuggire un risolino.
Ancor più del camminare in equilibrio sulla ringhiera, è la vicinanza di Ranma a mandarla su di giri: sente le sue mani stringerle la vita, il viso vicino al suo mentre le sussurra all’orecchio che è solo questione di allenamento. Ironicamente, in condizioni normali una tale vicinanza tra loro due avrebbe mandato nel panico anche Ranma, ma è così preso dalle sue spiegazioni che sembra non farci caso. Akane pensa distrattamente che diventerà sicuramente un bravo insegnante di arti marziali, mentre continua a godersi quel mix di sensazioni elettrizzanti.
Quando la aiuta a scendere dalla ringhiera per poi riprendere il tragitto verso casa, Akane nota che Ranma non ha smesso di stringerle la mano.
Non sa se sia un gesto istintivo o voluto ma di sicuro quella distanza che li teneva lontani si sta finalmente azzerando.
Anche se, pensa divertita, le guance rosse di Ranma sono assai sospette.***
Conto alla rovescia per Hurricane, che con questo capitolo è a meno tre dalla sua conclusione!
Storia che è più o meno la continuazione del terzo capitolo: il prompt (450. Lo spazio in mezzo del 500themes_ita), l'idea, il titolo e la canzone (The space in between degli How to destroy angels) sono gli stessi... ma rivisti quasi un anno dopo da quel capitolo, perché le cose cambiano :p Non ho altro da aggiungere, se non che come sempre ringrazio chiunque abbia recensito/seguito/letto/preferito questa raccolta ♥ Vi ringrazio! ♥ Come sempre, mi trovate su Ask.fm, su Facebook e il gruppo per le mie fanfiction, dove chiacchierare e ciarlare (se fate richiesta ditemi il vostro nick Efp :>).
Alla prossima!
Mana Sputachu