Tutte le persone, tutte, lo costringevano a fare cose che non voleva. Da Voldemort a Silente. E non gli piaceva.
Ad ogni modo, rieccolo in quella casa. Nella dannata casa del dannato Black.
Severus Piton stava setacciando ogni stanza, nella disperata ricerca di qualcosa che lo facesse sentire migliore di Black. Quell'idiota.
Improvvisamente, qualcosa lo fece sobbalzare. Fu forse tutto quel colore in una casa nera quanto il nome del suo padrone, che attirò la sua attenzione. Entrò nella camera con un foglietto appeso alla porta. C'era scritto a bei caratteri "Sirius".
Alle pareti fotografie e ritagli di giornali, magici e non. Quando, in un angolo e coperto, scorse qualcosa di inconfondibile. Era lo Specchio delle Brame. Si avvicinò e lo scoprì. Quante notti, da bambino e da adolescente, aveva passato a osservarsi nello specchio. I desideri cambiavano ogni volta, anche se sempre un particolare era uguale. Lily.
Era combattuto tra curiosità e disapprovazione. Perchè non riusciva a controllarsi?
Ma alla fine cedette: osservò la sua immagine traballare leggermente mentre si formava qualcosa alle sue spalle. Era così prevedibile... Era sicuramente lei.
No. Non era Lily. Era lui stesso, con alle spalle un meraviglioso paesaggio innevato. Poi primaverile, estivo e autunnale. E così sempre ripetendosi.
Era questo che desiderava? Vivere a lungo?
Poi apparve qualcos'altro, o meglio, qualcun'altro. Era lui. Lui che tanto odiava.
Sulla sua maglietta, un simbolo strano, una runa, faceva capolino dalla giacca. Lo stesso simbolo che, notò, era sul suo mantello nero. Severus Piton uscì dalla stanza e si diresse nella biblioteca della casa. Cosa c'entrava Black con lui? Lesse i titoli di alcuni libri, scorrendoli con l'indice, fino ad arrivare ad uno che recitava "Rune e arcani. "
Cercò il simbolo e ne lesse il significato.

Così stupido. Così ovvio.

"Libertà e amicizia."





Piccola noticina:  Non intendo dire che Piton ama Sirius, ma che Severus non desiderava altro che questo, in fondo. La libertà di scegliere e un amico.