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Autore: pluviophilia    09/09/2013    7 recensioni
[SOSPESA, INCOMPLETA]
“Ehm... hm... scusa, non mi ero accorta che stava partendo, insomma…” mi alzai, imbarazzata.
“Nessun problema, torna quando vuoi.” rispose.
Solo una persona aveva un tono di voce così, così, superficiale.
Una moralità così inesistente. Un carisma così smisurato.
Un ego così immenso. Un assortimento di magliette bianche di cotone così vasto.
Dei capelli così lucenti. Delle labbra così, così… cazzo. No, non potevo.
**
Non era possibile.
Io non avevo messo il mio nome nel calice.
Io non avevo fatto del male a nessuno.
Io non ero importante come Potter.
Io non avevo l’età richiesta.
Non potevo essere IO.

**
Era successo.
Avevo supplicato Merlino e Morgana di prendere me, ma non lei.
I miei peggiori incubi si erano appena avverati,e non sarei potuto rimanere nell’oscurità ancora per molto. Mi girai: era sbiancato, non era passato nemmeno per i suoi pensieri che sarebbe potuto succedere stasera.
Crossover OneDirection/HarryPotter
Genere: Demenziale, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Più contesti
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-Joanne
 

"Fanculo." sbuffai rimirando la mia immagine allo specchio per la centesima volta.
"Fanculo Stephanie." ripetei specificandone il destinatario, aumentando il tono di voce.
In tutta risposta sentii una risatina provenire dall'altra parte della stanza, dove la mia amica stava indossando un paio di eleganti orecchini.
Ebbene sì, il ballo del ceppo era - sfortunatamente - arrivato.
Tutto quello che era successo fino ad allora era di poco conto: Fred che cercava di distrarmi dal torneo, Fred che rischiava di essere sospeso per uno scherzo - geniale, eh - fatto a Gazza, Fred che mi aiutava con le ricerche, scorpacciate di mentine con Liam e serate in compagnia sotto il Salice, in cui mi sembrava di essere stranamente leggera, come se non avessi alcuna preoccupazione. Cose che mi succedevano sempre, quando suonavo.
Avevo proposto più volte - più, e ci terrei a sottolineare il più - a Stephanie di fare scambio di accompagnatori, perché, diciamolo, Arthur non era né brutto né antipatico, anzi, mentre Malik mi stava sulle ovaie a prescindere. Ma lei, ovviamente, non ne aveva voluto sapere, si sentiva troppo realizzata per essere riuscita a organizzare qualcosa fra me e Zayn, quindi prendeva la mia insistenza come una voglia matta di uscire con lui. 
La coppia dell'anno, Margaret e Louis, aveva fatto il suo scalpore, e dopo la settima ragazza che aveva chiesto al bel campione di uscire, lei non lo lasciava solo un attimo, anche se, e noi tutti lo vedevamo, Tomlinson non avrebbe potuto chiedere di meglio, e la gelosia di Maggie lo divertiva soltanto. Ero proprio curiosa di vedere cosa sarebbe successo quella sera, se sarebbero scomparsi a metà Ballo o si sarebbero scatenati in pista, ance perché il ventiquattro dicembre non era solo la vigilia di Natale, ma anche il compleanno di Louis. Riguardo al mio misterioso aiutante non c'era stata alcuna novità, ma a dirla tutta non me ne ero aspettate, e vagavo in un mare di dubbi.
Saremmo dovute scendere in venti minuti, ma la rabbia mi ribolliva ancora sotto la pelle.
Rabbia, eh.
"Stephanie, sei sicura di non volere fare uno scambio? No, perché io sarei-
"Non se ne parla Jo, per la trecentonovantaquattresima volta, no!" sbuffò compiaciuta, mentre lisciava nervosamente il corpetto del suo abito azzurro polvere. Era semplicemente bellissima, e il vestito le calzava a pennello: aveva uno scollo a cuore, leggermente squadrato, ed era aderente sul torace, mentre dalla vita in giù si concedeva qualche sbuffo, diventando più ampio e nascondendo le ballerine argentate, abbinate agli orecchini. I capelli erano mossi con dei piccoli e precisi boccoli, una treccia era portata sulla nuca da entrambi i lati del viso per evitare che ciocche ribelli cadessero sugli occhi, ed era fermata da una piccola spilla. Il trucco era semplice ma efficace, e a mio parere i suoi timori erano ingiustificati: chiunque si sarebbe accorto della sua bellezza, senza troppe pretese ma allo stesso tempo raffinata, diversa dalla Stephanie di tutti i giorni, esuberante e logorroica. Una perfetta ballerina, lei sì che si sapeva adattare alle occasioni.
In qualche attimo di speranza mi veniva da pensare che il mio abito verde, dopotutto, non fosse così tremendo. Anzi, a me piaceva molto. Me l'aveva spedito mamma contro la mia volontà, ma l'aveva scelto Oliver su consiglio della sua fidanzata, studentessa di moda, che in queste cose ci capiva parecchio, grazie al cielo.
Sembrava essere fatto apposta per me, per esaltare l'orgoglio della mia casa: era un modello quasi a sirena, che a prima vista avrei quindi scartato, sul verde smeraldo, anche se in diversi punti sfumava su toni più freddi. La scollatura era semplice, dritta, ma un lungo serpente argentato si avvolgeva intorno all'abito e al braccio sinistro, qui sorretto da un tessuto trasparente, simile a quelli che usavano le pattinatrici, terminando in un anello sull'indice. Un abito complicato, adatto per chi amava essere al centro dell'attenzione, come mi sarebbe toccato quella sera. Avevo tirato su i capelli cercando di non sembrare ridicola, e steso due linee di eye-liner nero e un velo di lucidalabbra trasparente. Nonostante tutto avevo paura di essere fuori tema: o comica, o esagerata. Ero fatta così.
Per tornare ancora sull'argomento, se fossi andata con Fred o Liam, persino con Arthur o George, mi sarei sentita molto più a mio agio, e invece no, nemmeno quello. Fred aveva invitato Angelina Johnson - bah - Liam sembrava essere il cavaliere di Elizabeth, strano ma vero, l'avrei scoperto quella sera, e di George non ne avevo la minima idea.
 

 
-
 
"Alla fine non ti sei fatto vivo" sussurrò concentrato, mentre si allacciava la cravatta.
"Ho deciso, sarà dopo la seconda prova." sentenziai, non troppo convinto.
"Nulla, quindi, stasera?" domandò ignaro.
"No, non... Io non... Cazzo, è difficile."  alzai notevolmente il tono della voce.
"Ehi, tranquillo. Sono d'accordo con te." mi posò una mano sulla spalla.
"E poi sai che vorrà spiegazioni anche da te, caro mio." cercai di sdrammatizzare.
"Gliele darò..." mormorò incerto.
"Capirà, ne sono sicuro.- cercai di rassicurarlo a mia volta - E ora andiamo, non vorrai arrivare in ritardo."  uscii dalla camera, diretto in Sala Grande.
 

-
 
 
-Maggie
 

Alla fine la mia scelta di raccogliere i capelli si rivelò giustificata, non ero ancora entrata in Sala Grande ma la temperatura si era notevolmente alzata, merito delle centinaia di persone riunite ad aspettarci. Perché sì, i campioni e i rispettivi partner avrebbero dovuto aprire le danze, e l'idea mi rendeva piuttosto nervosa.
Inutile aggiungere che ero come incantata dal mio accompagnatore: quel completo elegante gli donava alla perfezione, ma le ragazzine sapevano che era mio, e l'avrei difeso con i denti. Il punto era che di Louis mi fidavo, ma di loro no, stupide oche.
Quella sera, poi, era anche il suo compleanno, e avremmo organizzato una cosa clandestina sotto il salice, per le tre, quattro o cinque di notte che fossero, finito il Ballo.
"Agitata?" mi domandò a bassa voce, e lo percepii sorridere sul mio orecchio.
"Mh..." scossi la testa, indecisa.
"Ti invidieranno tutte." sussurrò, sistemandosi il ciuffo.
"Era un complimento o un notevole atto di egocentrismo, Tomlinson?" domandai divertita, alzando un sopracciglio.
"...entrambi, ma specialmente il primo." concluse dopo qualche attimo.
Lasciai stare Louis e controllai un'ultima volta il mio abito da sera rosso - sì, avevo osato - e constatai che tutto era perfetto, ora rimaneva soltanto da aspettare gli ultimi arrivati, cioè  la mia amica e Zayn-NonSiCapisceQuelloCheVoglioMaSonoFigoELoSo-Malik.
E sì, non ero mai stata cattiva, ma Jo completamente rossa d'imbarazzo non me la volevo perdere per nulla al mondo.
 

 
-Zayn
 

Io e Arthur eravamo da cinque minuti fuori dalla Sala Grande, come accordato, e le persone si erano ormai ammassate all'interno della stanza. La McGranitt ci aveva detto che io e Joanne avremmo dovuto aprire le danze con gli altri campioni, e la cosa mi metteva un po' in ansia: non ero mai stato un ballerino provetto, danzavo, questo sì, ma non mi era mai piaciuto particolarmente, e lo trovavo parecchio stupido.
Quando alzai lo sguardo verso la gradinata di pietra, vidi le ragazze arrivare a passo spedito. Stephanie sembrava calma, leggermente tesa, mentre Jo si guardava in continuazione intorno, torturandosi un anello.
Non ero scemo, non a questo punto, e sapevo che ballare con me non era la cosa che desiderava di più al mondo. Ma, dopotutto, tre settimane prima Arthur me l'aveva proposto su richiesta della mora, e io avevo acconsentito, non mi sembrava una brutta idea, affatto.
Mi rendevo conto di essere un po' strafottente, e forse era questo che le impediva di vedere in me una 'bella persona', ma lo ero sempre stato e non me ne ero mai fatto un problema, anzi, mi piaceva vedere le reazioni della gente alle mie frecciatine.
Indossavano degli abiti lunghi, e mi complimentai - mentalmente - con la mia accompagnatrice per la scelta estremamente Serpeverde, che ci avrebbe dato un punto un più agli occhi dei professori e degli altri studenti. Era allo stesso tempo elegante, le calzava a pennello, e potei giudicare dal modo in cui scendeva le scale che era molto insicura, ma non aveva alcun valido motivo di esserlo, almeno non ai miei occhi.
"Ciao!" salutò Stephanie venendoci incontro, accostandosi ad Arthur.
"Ciao..." aggiunse Jo, con un po' meno enfasi.
"Noi andiamo, i campioni devono aprire le danze. A dopo." salutò il mio amico prendendo a braccetto la mora, dopo che ricambiammo i saluti.
Rimasti soli, ci avviammo verso Harry Potter e una ragazza dalla carnagione olivastra, in una specie di corta fila. Dentro, sembrava una gara per chi indossava il vestito più bello.
"Dimmi che sai ballare, ti scongiuro." Jo aprì bocca.
"So ballare, lo giuro." risi, mentre la prima coppia entrava in sala.
"L'hai detto solo perché te l'ho chiesto, vero?" domandò deglutendo preoccupata.
"Lo scopriremo." al diavolo, Zayn Malik faceva sempre bella figura, pensai, mentre le afferravo una mano e facevamo la nostra entrata, raggiungendo le altre quattro coppie.
 
Una cosa era sicura: Silente si era dato da fare. Migliaia di minuscoli fiocchi cadevano dal soffitto, fermandosi poco prima delle nostre teste, e tutto sembrava provenire da uno di quei palazzi di ghiaccio delle favole. Ci eravamo appena posizionati in pista e potevo scorgere Viktor Krum e Hermione Granger alla nostra destra, mentre i due amici di Jo, tra cui il campione di Hogwarts, a sinistra. Tra la folla riuscii anche a distinguere Arthur e la mora, che sembravano commentare - o meglio, criticare - alcuni dei presenti in sala.
All'improvviso la musica partì, e portai la mano sul fianco della Bolfrack, unendo l'altra con la sua e iniziando a girare in cerchio, quello che loro definivano ballare. Inizialmente eravamo abbastanza rigidi, ma pensando che in questo modo ci rimetteva soltanto lei, cercai di sciogliermi, e non andò così male, almeno rispetto a Potter, che sembrava un ermellino imbalsamato, con le code dello smoking che gli arrivavano quasi fino ai piedi.
"Pensavo andasse peggio." commentai sarcasticamente.
"Fidati, sta già andando male, e prova a mollarmi al prossimo salto che sarà l'ultima cosa che farai nella vita." mormorò terrorizzata, prima di appoggiare entrambe la mani sule mie spalle e staccare i piedi da terra per un attimo.
"Non sono così stupido." feci acido, ma per chi mi aveva preso?
"Davvero? Non si direbbe." rispose a tono, senza perdere la concentrazione.
"Forse sei solo tu che non vuoi capirlo." touché, Bolfrack.
"O forse sei solo tu che non riesci, e specialmente non vuoi, dimostrarlo." rispose con un sorrisetto strafottente, appena prima che altre coppie ci raggiungessero: La McGranitt e Silente, Madame Maxime e il guardiacaccia, fino agli studenti, tra cui il mio amico e Stephanie fra i primi, più impazienti di quanto immaginassi.
Quanto era stupido, aveva preso con troppa felicità la notizia della festa, ma lo sapevo meglio di chiunque altro che non si sarebbe mai tirato indietro a un evento del genere: era da quando aveva appena tre anni che ci frequentavamo, e ogni pretesto era buono per organizzare - o andare a - un party. Almeno lì non dovevi ballare un lento pieno di giravolte, a mio parere.
Dopo altri dieci e infiniti minuti decidemmo di andarci a sedere, faceva troppo caldo e cominciavo ad annoiarmi. Prendemmo qualcosa da bere da un grande tavolo adibito a buffet, e adocchiammo due sedie non troppo lontane dalla pista.
"Grazie al cielo è finita." sbuffò Joanne, abbandonandosi sul sedile della prima.
"È stato così terribile?" domandai, quasi ridendo.
"Non immagini quanto, in più in questo vestito mi sembra di soffocare, e di essere anche parecchio ridicola..." annuì, cercando con lo sguardo qualcuno in pista.
"Secondo me non sei ridicola, ti sta bene." cercai di essere gentile, anche perché era quello che pensavo.
"Ma ti prego." rise, appoggiando a terra il bicchiere.
"Cosa c'è?" domandai stizzito.
"Scusa ma non riesco davvero a crederti, prima fai l'arrogante 'Torna quando vuoi' e ora il gentile, non ti capisco." spiegò divertita.
"Beh, ovvio, se ti buttassi addosso a me in questo preciso momento non mi tirerei indietro, però non sono proprio odioso." abbozzai un sorriso.
"Mi butterei volentieri addosso a te, per strangolarti." specificò tagliente, ridendo.
"Oh-oh, aggressiva. - la assecondai - E quindi è così, Bolfrack, non ci sarà mai nulla tra noi." la punzecchiai.
"E invece io vorrei che ci fosse qualcosa. - si alzò, sistemandosi una spallina - Qualcosa tipo un muro di mattoni.
"Questa era vecchia, parecchio." le feci notare.
"Lo so, ma non toglie che tu ci sia rimasto male lo stesso. - fece spallucce - Ci vediamo dopo, quando la cosa si farà più interessante, io vado a cercare una persona." si allontanò tra la folla, sparendo poco dopo.
Sì, ci ero decisamente rimasto.
 

 
-Joanne
 

Lo dovevo ammettere: ballare con Zayn non era stato tragico come temevo. Non era pessimo, e dalle poche battute che ci eravamo scambiati mi era sembrato di capire che non voleva che lo vedessi come un acerrimo nemico.
Rimaneva il suo solito tono arrogante, e a volte temevo soffrisse di bipolarismo, per questo non lo capivo davvero. Un anno lo passava a rinfacciarmi il mio status di sangue, il successivo quasi a temermi e ignorarmi, quello dopo a fare frecciatine stupide, maliziose o irritanti, e ora sembrava volersi redimere.
Immersa in questi pensieri m'immischiai nella folla alla ricerca di Liam, e trovandolo al tavolo del rinfresco, afferrai la piccola borsa che avevo lasciato sul portico e mi diressi in sua compagnia al Salice, che si prospettava perfetto sotto il cielo stellato, per la festa di Louis.
La neve era stata spianata su tutti i gradini, e ormai conoscevo a memoria gli incantesimi necessari per sistemare lo spiazzo e coprirlo dal vento gelido che soffiava imperterrito.





















Mannaggiammerlino.
Che siate 1000, 100, 10 o 1, grazie, grazie di cuore.
**
Veniamo a noi, finalmente è arrivato il Ballo Del Ceppo! Vi è piaciuto?
Per il vestito di Stephanie mi sono ispirata a questo; per Jo a un mio disegno. Per Maggie, guardate sotto.
**
Auguro buon rientro a tutte voi; ancora grazie (:
Vi lascio con i nostri amati Mousse;
Jo



Much Love xx & Cactus Aum xx & Pippistrelli Carini e Coccolosi xx & Gocce Di Pioggia Estiva xx & Scleri Della Cooman xx & Plaid aggrovigliati xx & Occhi Zaynosi xx Anelli di Louis(?) xx & Uova d'oro xx & Mentine di Liam xx FilastroccheDelCeppo (puahauahauahauh) xx & Abiti da sera xx (è pessima, sì)
   
 
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