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Autore: Dryas    09/09/2013    5 recensioni
Konoha ha un solo liceo. Lì tutti si conoscono, tutti sanno tutto di tutti, o almeno così credono. E' per aiutare un'amica che Tenten si mette in gioco, anche se questo comprende avere a che fare con lo scontroso e arrogante Neji Hyuga. Dalla sua parte ha Rock Lee, sempre pronto a sostenerla e proteggerla, e Kiba, il suo primo travolgente amore, ma basteranno per vincere Sasuke Uchiha? Una storia di pregiudizi e di sorprese, di amore e di odio, di dolore e di speranza. E tutto nasce in un liceo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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SENZA VIA DI FUGA










Secondo giorno di gare, ma non per lei. Visto l’esito della serata precedente rimase a letto fino a tardi, tanto che la mensa era già chiusa quando scese per la colazione. Sconsolata e con lo stomaco in protesta decise di accontentarsi di un the ai distributori automatici dall’altra parte dell’edificio. Attraversando l’atrio, come sempre affollato, non notò Hiashi Hyuga, seduto a leggere il giornale. 
 -Tenten- la chiamò, facendole venire un brivido lungo la schiena.
-Signore- disse semplicemente, facendo con un cenno del capo.
-Ho bisogno di parlarti-
Lo seguì pazientemente in un “luogo più privato”, indecisa se comunicargli subito il disgusto che le provocava la sua sola presenza o mantenere una buona educazione ed essere superiore. La seconda ebbe la meglio.
-Non capisco di cosa voglia parlarmi- gli disse una volta che furono entrati in un ampia aula con sedie di velluto rosso, usata per i convegni –si tratta di Hinata?-
-Si tratta di Neji- ammise, mettendosi di fronte.
-Neji- ripeté lei, impassibile –questo ha ancora meno senso-
-Lascia che ti introduca l’argomento- continuò con estrema cortesia l’altro –Neji è mio nipote, è uno Hyuga, e nella nostra famiglia siamo abituati a seguire delle regole. Lo so che esternamente posso sembrare una persona senza cuore, troppo severa, ma devo esserlo, per proteggere lui, Hinata e l’altra mia figlia, Hanabi. Sono sicuro che anche i tuoi genitori non ti lascino la libertà di fare quello che ti pare e piace, dico bene? E sono d’accordo con loro, questa è saggezza-
-I miei genitori sono morti, signore- rispose con freddezza Tenten, incrociando le braccia.
-Oh, non ne ero a conoscenza- ribatté l’altro, i cui muscoli facciali non finsero neanche per un istante di essere dispiaciuti –questo spiega molte cose-
-Cosa vuole dire?-
-Voglio dire che l'assenza di disciplina giustifica pienamente il tuo comportamento dissoluto e frivolo, la tua incapacità di vedere i limiti, la tua assoluta mancanza di principi morali. Ma non è colpa tua, è solo che i tuoi genitori non ne hanno avuto il tempo-
-Non si permetta nemmeno nominarli- sibilò l’altra –valevano cento volte quello che vale lei e se ci fosse giustizia in questo mondo dovrebbe esserci lei sotto terra visto tutto il male che ha fatto!-
-Lo vedi? Priva della capacità di controllo- insistette l’uomo, sorridendo, ma poi i suoi occhi divennero così freddi e duri da farle paura –e puoi forse negare di aver sedotto mio nipote, passando notti intere sotto il tetto di casa mia, di casa mia, recando insulto a tutta la famiglia Hyuga e costringendolo a svendere il suo onore per una … -
-Signore!- lo interruppe a pieni polmoni l’altra, che si avvicinò di un passo, per nulla intimorita –può insultarmi quanto vuole, non mi importa, lo capisce? Non mi importa di quello che pensa lei. Ma sappia che sono le parole che escono dalla sua bocca a far rivoltare nella tomba i suoi antenati-
Fece per andarsene, ma Hiashi Hyuga non era tipo da scende in campo senza un piano di riserva.
-Se non ammetterai pubblicamente di essere stata tu a indurre Neji ad avere un comportamento così vergognoso, lui né subirà le conseguenze perché, come ti ho già detto, nella mia famiglia ci sono delle regole-
-Ricattarmi su delle accuse che nemmeno hanno un fondamento, mi scusi, è da idioti-
-E’ qui che ti sbagli- disse l’altro, sorridendole malignamente –ricordi Mia? Forse Neji ti avrà detto che la scorciatoia sulla riva del fiume era sicura, ed aveva ragione, finché la mia fedele dipendente non mi ha caldamente consigliato di tenere d’occhio la finestra del soggiorno. Quindi, Tenten, prima di darmi dell’idiota assicurati di non esserlo tu-
Tenten si mise sulla difensiva, ma senza arretrare.
-Non prova niente-
-Le prove ci sono- continuò l’altro, quasi ringhiando in risposta alla sua insolenza –vi hanno visti, vi hanno sentiti, vi hanno spiati. Ma se questo non ti basta, farò bruciare quel bel biglietto aereo che hai comprato e rimarrai qui in eterno, perché nessuna università accetterà mai come propria studentessa una ragazza sgradita sia agli Hyuga che agli Uchiha-
-Uchiha?- chiese lei, sempre più inorridita dalle sue parole.
-Uchiha, sì- rispose l’altro –i nostri clan si sostengono dalla notte dei tempi e non sarà certo lo screzio tra mio nipote e Sasuke a cambiare le cose. Non per una come te-
-Sasuke Uchiha ieri sera ha fatto aggredire Neji da tre uomini e se non fossero intervenuti ad aiutarlo l’avrebbero ammazzato!- gridò, scaldandosi –non ha forse detto che voleva proteggerlo?! Lei protegge solo se stesso, signore, e nessun altro!-
-L’ho protetto dall’umiliazione di essere aiutato- ribatté l’altro, ergendosi di fronte a lei –per fin troppo tempo ho badato a lui e se non sarà in grado di soddisfarmi, allora me ne sbarazzerò prima che possa danneggiare la mia famiglia-
Tenten si fermò. Capì che ogni sua parola sarebbe stata inutile, Hiashi Hyuga avrebbe ottenuto quello che voleva e non sarebbe servito a niente cercare di farlo ragionare. Non aveva via di scampo.  
-Cosa intende fare?- domandò con un filo di voce.
-Il codice Hyuga prevede l’espulsione dal clan per comportamenti di questo tipo- spiegò Hiashi –non avrà più un soldo, né una casa né tanto meno un lavoro. A meno che tu non intervenga a fermare questa ingiustizia e ammetta le tue colpe-
-Non ho colpe- ripeté.
-Allora credo proprio che per Neji sia finita-
Tenten uscì da quella stanza con un peso sulle spalle così opprimente da lascarla disorientata per qualche istante. Si chiese come Hinata avesse potuto sopportare quell’atteggiamento per così tanto tempo, si chiese come Neji avesse potuto accettarlo fino a quel punto. Gli aveva opposto tutta la resistenza possibile, cercando di tenere a mente che era lei quella dalla parte del giusto, ma era consapevole di esserne uscita sconfitta: era in trappola.
Con sguardo vuoto, andò ad allenarsi. Sperò che almeno l’esercizio fisico riuscisse a distrarla, ma il suo allenatore la mandò negli spogliatoi dopo un’ora dicendole di tornare solo quando avesse ritrovato la motivazione giusta per affrontare le nazionali.
 Aprì la doccia e vi rimase finché Temari andò a chiamarla. il rumore dell’acqua le impedì di sentire chiaramente le sue parole, così chiuse in fretta il getto e uscì avvolgendosi in un asciugamano.
-Ti ho detto di rimanere lì!- le gridò con urgenza.
-Perché dovrei rimanere qui?- chiese lei, non capendo il motivo di tanta insistenza. Temari si trovava sulla porta e guardava fuori da essa, come se non volesse essere vista, ma lo capì troppo tardi.
Appena le si affiancò, il suo sguardo andò verso l’interno della palestra e fu lì che vide Sasuke Uchiha. Era trattenuto da Kakashi e Gai mentre di fronte a lui Neji si sbracciava per essere liberato dalla salda presa di Naruto, ed entrambi urlavano con tanta rabbia da far credere che la fine della rissa fosse ancora molto lontana.
Se la vista di Sasuke l’aveva fatta impallidire, il respiro si mozzò quando vide Lee a terra. Subito corse verso di lui, sfuggendo al tentativo di Temari di fermarla.
-Stupida, è te che sta cercando!-
Sasuke fu il primo ad accorgersi di lei e strattonò la spalla sinistra con così tanta violenza da riuscire a liberare un braccio. Kakashi per riuscire a fermarlo di nuovo dovette prendere un bel po’ di pugni.
Tenten non diede retta a nessuno, si piegò verso Lee con aria impaurita e con una mano spostò il suo viso verso di lei, così che potesse vederlo. Le sue labbra erano diventate bianche e alla tempia destra vi era già il segno di un ampio ematoma.
Cominciò a chiamarlo, ignorando tutte le altre voci che chiamavano lei.
-Vattene Tenten!- sentì Neji gridarle, furioso, e dentro di sé penso che sì, se ne sarebbe andata dove non avrebbe più ferito nessuno, né lui né tanto meno Lee.
-Guardatela, solo lei poteva farsi vedere in questo stato!- gridò Sasuke, riferendosi ai suoi capelli bagnati, alle sue spalle nude e alle gambe mostrate all’intero palazzetto –non ti vergogni?!-
Non gli diede ascolto, concentrandosi solo a tirare schiaffi sul volto di Lee e a chiamarlo con tutta la forza che riusciva a trovare. Sentì Neji rispondere per lei, ma non si curò nemmeno delle sue parole, il colorito di Lee si stava facendo più roseo e insistette ancora di più per svegliarlo.
-Solo una poco di buono vorrebbe essere vista in quel modo! Sei una puttana!-
Di nuovo quella parola, pronunciata da lui. Il dolore che le provocò le trafisse il cuore da parte a parte, tanto che la sua mano per un attimo si appoggiò sulla guancia di Lee senza aver più la forza di scuoterlo. Ma poi chiuse gli occhi, deglutì e ricominciò. Un istante dopo i suoi occhi terrorizzati guardavano quelli confusi dell’amico vicino a lei.  
-Come ti senti?- gli chiese, sorridendogli dolcemente, mentre alle sue spalle facevano di tutto per zittire Sasuke.
-Tenten?- domandò Lee, guardandosi intorno –non puoi star qui- le disse poi con urgenza –Sasuke … -
-Va tutto bene- rispose lei, tranquillizzandolo –adesso ce ne andiamo-
Lo aiutò a mettersi in piedi mettendogli un braccio dietro la schiena. Lee la superava di almeno mezzo metro in altezza e probabilmente ce l’avrebbe fatta anche da solo, ma non lo lasciò mai.
-Puttana!- quell’ultimo insulto la raggiunse un’altra volta, costringendola involontariamente a incontrare lo sguardo di Sasuke, che a quel punto sorrise soddisfatto. Non ottenne però la reazione che si aspettava: gli occhi di Tenten rimasero distaccati e indifferenti, riservandogli solo quella breve attenzione che sfumò rapidamente, come se i suoi occhi stessero guardando il vuoto.
-Tenten- sentì Neji chiamarla e si voltò. Sul suo viso c’era rabbia e sdegno, o forse delusione, ma sembrò non vedere nemmeno lui. Tornò a guardare Lee e insieme si allontanarono per sparire negli spogliatoi. Lo medicò come meglio riuscì, rassicurandolo che un dottore sarebbe presto arrivato per visitarlo. E quando fu certa che fosse in buone mani, si allontanò, sparendo come un ombra ed evitando di dare spiegazioni a chi glie le chiedesse.
Hiashi Hyuga non aveva perso tempo a servirle l’occasione giusta per permetterle di dichiarare al mondo intero la sua vera natura. Aveva mandato un Uchiha, aveva fatto sì che suo nipote fosse presente e che indirettamente venisse assolto da ogni accusa. Lei aveva dovuto solo tenere la bocca chiusa, niente di più semplice, Sasuke aveva fatto tutto il resto. Sapeva di aver preso la decisione giusta, ma le lacrime le scesero per tutta notte finché fu l’alba.












Buongiorno lettori!
Ma quanti commenti allo scorso capitolo, mi avete reso tanto tanto felice :D  Vi ringrazio tutti! Questo capitolo, invece, è decisamente amaro..Tenten ha davvero fatto la scelta giusta o doveva sbattere la porta in faccia a Hiashi e tanti saluti? Si è sacrificata troppo per Neji? Per me sì XD Spero che leggendolo odierete Hiashi tanto quanto lo odio io e amerete Tenten ancora di più. A questo punto è Neji che dovrà fare la differenza. La sua discesa in campo è vicina!


Dryas


   
 
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