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Autore: Paddy_Potter    09/09/2013    2 recensioni
Regulus Balck.
Un nome, una condanna.
Ma, questa volta, succederà qualcosa che cambierà il destino di molte vite, a partire da quelle di due fratelli. Questa volta, un uomo aprirà gli occhi e riuscirà a districarsi nella rete di inganni e parole vuote che l'Oscuro Signore si è costruito attorno.
Questa volta, la più bella delle fenici risorgerà dalle sue ceneri, accompagnata da un cane nero.
Vi ho incuriosito con queste drammatiche parole?
Se sì, non vi resta che leggere...
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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You Are Not Alone



 

                                                                        





 

Mi sveglio dopo quelle che sono sembrate ore da un sonno pesante e senza sogni: da quello che percepisco tenendo gli occhi chiusi, sono sdraiato su un letto abbastanza morbido e dalle lenzuola che profumano di lavanda. Tento di muovere un po' le mani e le gambe, ma la cosa mi costa più fatica di quanto pensassi: ho le membra indolenzite e pesanti e devo sforzarmi enormemente anche per spostare i piedi di qualche centimetro...

Apro gli occhi lentamente e subito non riesco a mettre a fuoco nulla, vedo solo il buio nero tutt'intorno a me. Sbatto le palpebre un paio di volte e pian piano il buio da nero si fa bluastro, permettendomi di cogliere qualche elemento del luogo in cui mi trovo: il mio è l'ultimo di una discreta serie di letti bianchi e ordinati che prosegue per tutta la stanza, illuminata fiocamente dalla luce che proviene dalla notte stessa e che invade questo posto attraverso le ampie vetrate che si susseguono ad intervalli regolari lungo la parete, incorniciate da leggere tende bianche.

C'è una porta in fondo alla stanza.

È un luogo familiare e sono certo di esserci già stato, ma, all'improvviso, sento una fitta di dolore alla testa e tutto si sfoca di nuovo, mentre io combatto inutilmente per non svenire, riaccasciandomi sul cuscino. Sento un movimento sulla mia sinistra e una voce familiare che mi chiama, poi, con un gemito, precipito di nuovo in un sonno profondo.

 

*

 

"Reg!" sussurro, balzando a sedere sul mio letto.

Non finisco neanche di pronunciare il suo nomignolo, che si è già riaccasciato sul cuscino con un gemito e si è riaddormentato.

Mi alzo silenziosamente e mi siedo a fianco a lui sulle lenzuola, posandogli una mano sulla fronte e sentendola calda e sudata: ha ancora la febbre.

Mi allungo verso il comodino e prendo la scodella con l'acqua fresca e un fazzoletto di cotone, lo inumidisco e glielo poso piano sul volto, dopo avergli scostato i capelli. Sussulta appena al contatto con l'acqua fresca, ma poi si tranquillizza.

"Tranquillo, va tutto bene fratellino..." gli sussurro, accarezzandogli la guancia ancora bollente con la mano umida.

Ora ne ho avuto la conferma: la pazzia tipica dei Black ha contagiato anche lui, alla fine.

Non trovo altra spiegazione, perchè è impossibile che qualcuno sano di mente tradisca Voldemort mentre è all'apice del suo potere!!

Eppure, l'ha fatto.

Contro ogni mia previsione.

Ha disertato e ha rischiato la vita.

Il tutto per salvare me.

Il suo corpo è scosso da un altro fremito e io non posso fare altro che bagnare ancora il fazzoletto e posarglielo piano sul volto.

Maledizione! Madama Chips riesce a rimettere in forma un Lupo Mannaro dopo una trasformazione e non riesce a far stare un po' meglio lui?!

"È una cosa totalmente diversa, signor Black. Suo fratello in appena venti ore ha subito una serie di schock non trascurabili, senza poi contare che ha partecipato ad uno scontro con dei Mangiamorte, è stato cruciato e poco dopo assalito dai Dissennatori. Ho curato le sue ferite, ma tutti i fattori sopracitati hanno contribuito ad esaurire le sue energie, facendolo crollare in un breve coma da cui, le assicuro, si riprenderà presto. Sempre questo calo di forze ha scatenato un'improvvisa febbre che non posso contribuire a curare più di così."...mi rimbombano ancora nella mente le parole dell'infermiera.

"Davvero illuminante! Si vede che ha studiato, la ragazza!" sibilo, furioso.

Reg geme di nuovo, gli riappoggio il fazzoletto umido sulla fronte e gli prendo una mano tra le mie. Lui risponde alla stretta, quasi aggrappandosi a me, e io ripercorro tutto quello che mi ha raccontato James quando mi sono svegliato questa mattina...

 

La luce chiara dell'infermeria accoglie il mio risveglio.

Rinvengo lentamente, stiracchiandomi tra le lenzuola, finchè una massa di capelli incontrollabilmente sparati mi vola addosso.

"SIRIUS!!"

"Sì, James, sono io. Credevo che dopo quasi dieci anni sapessi riconoscermi..." riesco ad esalare, mentre le mie riserve d'ossigeno chiedono umilmente pietà.

James si stacca da me e mi aiuta a mettermi seduto.

"Come ti senti?"

"Beh, direi che ora che respiro di nuovo sto molto meglio, grazie..."

Sorride e mi abbraccia di nuovo.

"Sir, ho avuto così tanta paura..." sussurra piano contro il mio collo.

"Lo so, mi dispiace di avervi fatto preoccupare." rispondo, stringendolo più forte.

Mi dispiace davvero tanto. Posso solo immaginare quanto l'ho fatto soffrire e non ne avevo la minima intenzione.

James si stacca dall'abbraccio e, inspiegabilmente, ha in mano un pezzo di cioccolata.

"E quella da dove l'hai tirata fuori?! Stai diventando come Remus!" esclamo, ridendo.

Anche Ramoso comincia a ridere e mi accorgo solo ora che aveva gli occhi lucidi.

"Allora, razza di cornuto, mi vuoi dire cos'è successo?" domando in fretta, spostando gli occhi su Regulus.

"Beh, preparati, è una lunga storia! Allora, ci eravamo appena materializzati tutti e otto a casa tua, quando Regulus ti è svenuto tra le braccia, così senza preavviso: probabilmente, era troppo stanco. Questo almeno te lo ricordi?" mi chiede il mio migliore amico.

"Sì, questo sì. E poi abbiamo deciso di venire ad Hogwarts perchè qui c'è Silente, che è l'unico mago che Voldemort teme."

"Esatto. Ed eccoci qui, in infermeria. Bene, allora devi sapere che, da quello che ci ha raccontato, ieri è stata davvero una giornataccia per tuo fratello.

Verso le cinque di mattina è stato chiamato a Villa Malfoy insieme agli altri Mangiamorte da Voldemort...ha sentito bruciare il Marchio Nero." risponde Ramoso alla mia espressione interrogativa.

Annuisco: mi ero scordato di quel trucchetto.

"Una volta arrivati tutti, si è tenuta una riunione", continua James " per discutere di Lestrange, quello che non ti ha ucciso durante lo scontro a Diagon Alley. Voldemort lo ha cruciato e poi, mentre lo teneva sospeso a mezz'aria sopra al tavolo dove erano riuniti i presenti, gli ha chiesto come mai ti aveva risparmiato."

"Me lo sono chiesto anch'io!"

"Tuo fratello ci ha spiegato il perchè: se ti ricordi, aveva la stessa età di Regulus ed, essendo Serpeverde, erano in dormitorio insieme. Erano anche molto amici, tanto amici da spingere tuo fratello a raccontargli tutto quello che succedeva a casa vostra, compresa la tua fuga. A quanto pare, Sir, la notte che te ne sei andato, lui ci è rimasto davvero male perchè ha detto a Lestrange che gli mancavi tanto e che comunque non ti avrebbe mai potuto dimenticare...e non fare quella faccia, quante volte te l'avevo detto io!?"

Uno strano calore mi invade il petto, mentre annuisco piano, totalmente spiazzato: allora non mi odiava, stava solo fingendo...

"Ok, torniamo a noi. Quando Lestrange si è reso conto che eri tu ieri mattina a Diagon Alley, non se l'è sentita di ucciderti perchè sapeva che Regulus ti voleva ancora bene. Qualcuno di quei Mangiamorte ha pensato di portarlo al cospetto di Voldemort perchè fosse punito e, già che c'era l'occasione, hanno preso anche te."

"E poi? Cos'ha fatto a Lestrange?"

James ammutolisce e mi guarda, mentre un sorriso triste si fa strada sul suo volto. "È così difficile da immaginare?" sussurra appena.

"L'ha ucciso..." mormoro io.

"...davanti a tutti i presenti alla riunione, tuo fratello incluso, lasciando cadere il suo corpo a peso morto sul tavolo."

Un silenzio gelido sibila nell'infermeria: non ho parole.

Mio fratello era stato costretto a vedere il suo migliore amico morirgli davanti...è orribile, troppo orribile perchè sia vero...

James riprende piano. "Beh, diciamo che lì Regulus ha capito di aver sbagliato ad unirsi ai Mangiamorte per servire un uomo che uccide solo per divertimento. Ha detto che sorrideva, Sir. Dopo averlo ucciso, Lui ha guardato tuo fratello...sorridendo."

Ramoso si blocca di nuovo, guardandomi incredulo e forse pentendosi all'istante di avermelo detto: non devo sembrare un ritratto dela salute, anche perchè ho la strana sensazione di avere un macigno sui polmoni che mi impedisce di respirare.

James mi appoggia una mano sulla spalla e io gli faccio cenno di continuare.

"Regulus ci ha detto di essersene andato e di essere venuto a casa tua. Anche io e Remus eravamo lì, perchè non sapevamo cosa fare e sospettavamo che qualcuno dei Mangiamorte ci sarebbe andato. Appena è arrivato io sono andato alla porta e...beh, Sir devi capirmi, io...ehm...io...io l'ho steso." sussurra alla fine James passandosi una mano nel vespaio che ha in testa.

Sbarro gli occhi per la sorpresa.

"Non avevo idea che avesse disertato!" esclama, torturandosi le mani.

"James, sei un pericolo pubblico!" gli rispondo ancora scioccato, mentre un sorriso involontario si apre sul mio volto.

"Grazie Sir, mi sei mancato tanto anche tu. Comunque, l'ho steso e si è ripreso dopo una decina di minuti, non così tanto! Alla fine, era solo uno schiantesimo! Gli abbiamo chiesto che ci faceva lì e mi ha risposto che stava cercando un rospo di nome Carl, giusto per farmi saltare i nervi. A proposito, ringrazia Remus se non l'ho strangolato in quel momento...ma si può sapere che Merlino hai da ridere?!"

James interrompe il suo racconto e mi guarda con un'espressione a metà tra il furioso e il divertito che, diciamocelo, non è poi così convincente. Io non contribuisco a far sembrare la scena meno ridicola: sto tentando con tutto me stesso di non scoppiargli a ridere in faccia, purtroppo producendo una smorfia piuttosto assurda che mi tradisce subito.

"Tu...lui...Carl..." provo a scusarmi...ma non ce la faccio e comincio a ridere come un idiota, buttandomi sul letto.

"Wow, Felpato, sono felice di vedere che sette anni di istruzione magica ti hanno reso capace di formare frasi di senso compiuto." commenta Ramoso fingendosi offeso, mentre un comincia a ridacchiare anche lui.

Poi non resiste più, prende a farmi il solletico e si lancia sul letto, abbandonando ogni pietà nei confronti del povero convalescente che c'è steso sopra.

Nobel per la delicatezza, Ramoso, te lo sei meritato!

"Jam...basta... ti prego...Ramoso..." tento di fermarlo tra una risata e l'altra, senza successo.

A quanto pare, quel gran cornuto del mio migliore amico ha voglia di scherzare...bene, adesso gli faccio io uno scherzetto...

"Jam...ahia!" gemo con voce improvvisamente tremante, mentre mi porto una mano al fianco.

James si blocca subito e il sorriso sul suo volto si spegne in un attimo.

"Sir! Sir, ti ho fatto male?!" la voce spaventata, appoggia anche lui una mano sul mio fianco, mentre il suo respiro accelera.

Emetto un altro gemito e ghiudo gli occhi.

"Sirius...scusa, fratello non volevo, davvero..." sussurra lui in preda al panico.

E in quel momento scoppio di nuovo a ridere, mentre vengo colpito da una potente cuscinata che mi sono giustamente meritato.

Mi metto a sedere sul letto, un ghigno malandrino in faccia.

"Cretino..." sibila James, lanciandomi il cuscino, anche se è visibilmente sollevato.

"E poi?" lo incoraggio.

"E poi Remus gli ha chiesto, più gentilmente, perchè era lì." riprende il racconto "Lui gli ha risposto che doveva parlarti e, per essere sicuri che non ci mentisse, Rem gli ha fatto fare colazione, aggiungendo del Veritaserum nel succo di zucca."

"Non l'ha presa bene, vero?"

"No, ma ormai non poteva più mentirci, così gli abbiamo chiesto di nuovo per quale motivo era venuto e ci ha raccontato dell'assassinio di Lestrange. La cosa strana era che non aveva idea che ti avessero rapito, gliel'abbiamo detto noi. Non lo sapeva."

"Strano..."

"Già. Comunque, gli abbiamo raccontato dello scontro e si è subito offerto di provare a scoprire dov'eri. L'abbiamo fermato e abbiamo deciso di chiamare gli altri e di architettare un piano meno avventato e soprattutto di farlo all'insaputa di Moody."

James si blocca ed io, mentre realizzo quanto sia assurda la cosa, tento di esplicitare il mio stupore. A quanto pare, la mia espressione l'ha già fatto per me.

"Non guardarmi così, Felpato! Non potevamo dirglielo, altrimenti avrebbe interrogato Regulus per minimo due settimane: noi non potevamo permetterci di perdere tempo, eri in pericolo!"

"E Moody che vi ha detto quando ha scoperto tutto?"

"Ti dico solo che ha cominciato la ramanzina verso mezzanotte e l'ha finita alle tre." ribatte sconsolato.

"Ma vi ha puniti? Non può farlo! Volevate solo salvarmi!"

"No, non ci ha puniti. Ci ha detto che siamo stati degli irresponsabili, che potevamo farci uccidere e ha minacciato di buttarci fuori dall'Ufficio Auror se lo facciamo un'altra volta, ma alla fine, anche secondo lui, l'azione non era niente male. È perfino arrivato a dirci che servono persone come noi, ci ha definiti "menti astute in questo mondo di vermi", testuali parole." ridacchia.

"Davvero poetico..."

"Lasciamo stare...Comunque, ti dicevo, abbiamo chiamato Lily, Alice, Franck, Emmeline e Mary che è arrivata con un bigliettino da parte di tua cugina Andromeda. L'aveva ricevuto da Narcissa e c'era scritto che eri a casa tua e che c'erano Dissennatori e Mangiamorte all'ingresso delle prigioni."

"Narcissa ha fatto la spia??"

"Sì, pare che tuo fratello fosse in buoni rapporti con lei."

"Beh, sì, è vero, loro andavano piuttosto d'accordo, ora che ci penso..."

"Allora abbiamo elaborato il piano che, come ormai avrai capito, consisteva nell'addormentare i tuoi con del sonnifero nella grappa, prendergli la chiave, superare Mangiamorte e Dissennatori e uscire per l'altro passaggio."

"Per curiosità, di chi è stata l'idea del sonnifero?"

"So che sembra davvero assurdo, ma è stata di Regulus! Si vede che è tuo fratello!" esclama James.

Sbarro gli occhi di nuovo: quel ragazzo mi stupisce di più ogni minuto che passa!

"Cosa?!" chiedo. "L'angioletto di casa che da un sonnifero a mio padre?!"

"Già, è stato geniale..." comincia James tutto allegro, ma il suo volto si oscura subito dopo. "Sai, non l'ha presa molto bene quando ha scoperto che erano i vostri genitori a tenerti prigioniero...era a dir poco furioso."

Senza che nemmeno me ne accorga, sorrido lievemente, e James capisce al volo il perchè.

"Noi eravamo divisi in due gruppi e abbiamo cominciato a dare battaglia ai Mangiamorte. Ad un certo punto è arrivato tuo fratello ed è riuscito a stenderne quattro facendo finta di stare ancora dalla loro parte, ma, poco dopo, Bellatrix se n'è accorta."

"Tra tutti i Mangiamorte che c'erano lì, Bellatrix l'ha visto?!"

"Sì, sembra assurdo, vero? Comunque se n'è accorta, l'ha schiantato contro il muro e l'ha...ehm...cruciato."

Tutt'un tratto mi sento svenire.
"Cruciato?" sussurro sconvolto, mentre la temperatura dell'infermeria scende di dieci gradi buoni.

"Sì..." mi risponde piano James. Mi studia per un attimo per valutare la mia reazione, ma poi lo incito a proseguire. "Io e Remus ci siamo fiondati lì e l'abbiamo fermata, ma era già quasi svenuto. L'ho rimesso in piedi con qualche incantesimo, però...insomma, l'ha racchettato per bene..."

Annuisco piano, dando un altro morso alla mia cioccolata per tirarmi su e Ramoso riprende.

"Era quasi riuscito ad arrivare alla porta dei sotterranei, quando l'unico Mangiamorte che non si era tolto la maschera mi ha centrato in pieno con uno schiantesimo. Tranquillo, sto bene..." mi rassicura, vedendo la mia espressione preoccupata. "Regulus l'ha disarmato e schiantato appena in tempo, ma...gli è volata via la maschera: era Rodolphus Lestrange, il fratello di Rabastan."

Il pezzo di cioccolata che ho in bocca mi va di traverso.

"C-Cosa?" tossisco.

"Già, da non crederci. Sembrava che...cosa c'è, Sir?"

James si blocca, vedendo che ho spalancato gli occhi in un lampo di comprensione, trattenendo il respiro.

Mi è appena tornato in mente un ricordo, quello che credevo fosse solo un'allucinazione dovuta ai Dissennatori...

"Jamie, per caso, Regulus ha detto qualcosa a Lestrange? Qualcosa riguardo...all'essere fratelli?" chiedo sottovoce, quasi avessi paura che mi rispondesse di no. Perchè, se mio fratello ha davvero detto quelle cose, allora...

"L'hai sentito?" s'illumina James.

"Sì, sì, ho...ho sentito tutto..." sussurro, fissando le lenzuola con le lacrime agli occhi.

Sento la mano di Ramoso sulla mia spalla e, guardandolo, sorrido senza rendermene conto. Mi ritrovo tra le braccia di James, a singhiozzare come un bambino, felice come sono stato poche volte.

"Mi vuole ancora bene, Jamie..." riesco a singhiozzare.

"Certo che ti vuole bene, è tuo fratello!" mi risponde, come se fosse la cosa più ovvia.

E capisco che ha ragione, perchè neanche io l'ho mai odiato veramente. Quello che ho sempre provato era tristezza, rimpianto per non averlo salvato, per non averlo protetto come avrei dovuto, ma mai odio...

 

Il ricordo scompare, mentre accarezzo la mano di Reg, sempre stretta alla mia.

Ho le lacrime agli occhi e il cuore che batte a mille, così prendo il collare che mi hanno regalato James e Remus e me lo metto al collo, trasformandomi in Felpato per calmarmi un po'. Ho bisogno di calmarmi, di pensare a mente fredda, così divento un cane nero e salgo sul letto, acciambellandomi contro il fianco di mio fratello.

Mi rilasso un po' alla volta e, quando il mio respiro torna regolare, decido di rimanere sotto forma di cane e di vegliare su Regulus finchè non si sveglia. Rimango lì così per ore, ad ascoltare il suo respiro regolare, finchè il primo sole novembrino sbuca all'orizzonte.

"Ti prego, svegliati. Svegliati, Reg, mi manchi tanto..." sussurro, pregando che mi senta davvero.

Come in risposta alla mia preghiera, lo sento agitarsi un po' sul letto, per poi aprire gli occhi.

Quella sensazione di calore nel petto si fa sentire di nuovo e mi alzo di scatto, posandogli il naso bagnato sul palmo della mano.

Apre un po' la bocca. "Sirius..." esala piano.

"Sono qui! Sono qui, Reg." penso, alzandomi e dandogli una leccatina sulla guancia.

Si sveglia del tutto e si mette a sedere sul letto, per poi dedicarmi un'espressione stupita.

Mi rendo improvvisamente conto di essere ancora un cane, ma non posso trasformarmi davanti a lui, così mi siedo anche io e lo guardo, in attesa.

"Ciao." sussurra, squadrandomi.

Gli rispondo con un piccolo mugolio e poi gli do un'altra leccatina.

Lui sbarra gli occhi e poi ridacchia. "E tu chi saresti?"

Alzo un po' la testa, mostrandogli il collare e la medaglietta con il mio soprannome inciso sopra.

Reg la prende e legge "Felpato, eh? E da dove sbuchi fuori tu?"

Detto ciò, comincia a grattarmi dietro le orecchie e lungo il collo, cosa che, lo ammetto, mi piace da morire! Produco una serie di versi di consenso, mentre mio fratello ride della mia faccia felice.

"Ti piace?" mi chiede ridacchiando.

Rispondo con qualche leccatina più che esaustiva, per poi lasciarmi cadere addosso a lui: se c'è una cosa che mi manda in estasi, sono le grattatine!!

Rimaniamo lì così, io tranquillamente sdraiato sul suo petto, lui che mi coccola ridendo: era da tantissimo tempo che non stavo così vicino a mio fratello e, lo ammetto, mi è mancato da morire. Poi, però, l'incantesimo finisce e Reg si blocca.

"Un momento, che ci facciamo ad Hogwarts?" chiede, rendendosi conto che questa è l'infermeria.

Io mi alzo piano e lo guardo, indeciso se trasformarmi o rimanere Felpato. Opto per la seconda e indico col muso un plicco di fogli appoggiato sul comodino di fianco al letto. Lui lo prende e legge: è il resoconto che ha fatto Madama Chips sulle sue condizioni di salute.

"Breve coma?!" esclama all'improvviso.

Io mi avvicino un po' e gli appoggio il muso sul collo per rassicurarlo.

"Aspetta, ma oggi che giorno è?" chiede, sporgendosi per guardare il calendario dove l'infermiera segna con una sbarretta i giorni passati.

"Il 17 novembre?! Ho dormito più di ventiquattr'ore?" si rivolge a me.

Io annuisco e mi accoccolo di nuovo sul suo petto: sì, le ventiquattr'ore peggiori della mia vita.

Regulus ricomincia ad accarezzarmi, per poi bloccarsi di nuovo.

"Sirius!" sussurra, quasi spaventato.

Mi alzo di scatto, sentandomi chiamato in causa, per poi ricordarmi che lui non sa che sono io.

"Oh no, se n'è andato. È già andato via..." sussurra afflitto, guardando il mio letto vuoto e afferrando la mia cartella medica.

"Beh, almeno si è ripreso in fretta..." dice piano, dando un'occhiata ai fogli e riappoggiandoli sul comodino, per poi spostare lo sguardo su di me.

"Tu l'hai visto, vero?" mi chiede "Se se n'è già andato, allora non voleva vedermi." mormora, ranicchiandosi con le ginocchia contro il petto.

"No! No, sono qui, sono io! Non me ne sono andato!" penso.

Sto per ritrasformarmi in umano quando Reg parla di nuovo, ma questa volta ha la voce incrinata.

"E come biasimarlo, mi odierei anch'io! Che stupido! Ho sperato che salvandolo si sarebbe sistemato tutto...dopo anni che lo tratto male ho pensato che bastasse una notte! Sono stato così..."

L'ultima parola si perde tra i singhiozzi, mentre cela la testa tra le gambe.

Un momento, ma io non lo odio, non potrei mai, non dopo tutto quello che ha fatto per salvarmi. Perchè pensa che lo odi?!

Mi avvicino e cerco il suo viso: lo trovo rigato dalle lacrime. Mi accoccolo contro di lui e lascio che si sfoghi, mentre mi abbraccia e piange contro la mia spalla: devo capire perchè pensa che io lo odi.

Dopo qualche minuto riesce a biascicare qualcosa.

"I-Io non volevo t-trattarlo così! Non volevo, ma ho dovuto! La notte che se n'è andato gli ho detto che ero felice, che lo detestavo, che non vedevo l'ora che varcasse quella soglia..."

È vero, mi ha detto questo ed altro...e mi ha fatto più male di cento Maledizioni Cruciatus. Mi ha ferito, quella notte. Non me ne andavo da quella casa solo perchè pensavo di importare ancora a qualcuno, ma, dopo quelle parole, ho fatto lo zaino e sono scappato via, spinto dal dolore, ho corso più lontano che potevo, lontano da lui. Dopo ore che correvo sotto la pioggia, mi sono fermato sotto un lampione e ho pianto fino all'alba.

"N-Non pensavo nulla di ciò che ho detto..." sussurra Regulus.

Mi blocco, riemergendo dai miei pensieri e sento le lacrime di felicità premere ai miei occhi: se non pensava nulla di ciò che mi ha detto...

Mi stacco dall'abbraccio per guardarlo in volto, mentre lui si asciuga le guance con due manate veloci.

"Lo so." annuisce guardandomi. "Lo so, sono stato un cretino e sono il primo ad ammetterlo, ma non so come dirglielo. Io...ho paura che non serva a niente, che alla fine del discorso mi dica che non ha intenzione di perdonarmi e che mi odierà per sempre. Io...io non riuscirei a sopportarlo...non posso..."

La voce gli si affievolisce e qualche altra lacrima gli riga di nuovo il volto. Mi spingo più vicino e gli regalo una leccatina per consolarlo: perchè è così convinto che io lo odi?!

Lui mi sorride "È facile parlare con te." mi dice, mentre riprende a coccolarmi. "Vorrei che fosse così facile anche con Sir. Una volta lo era, sai? Qualsiasi cosa succedesse, potevo sempre andare da lui e raccontargliela. Ci mettevamo sul suo letto e lui mi coccolava e mi spiegava quello che non capivo...era il fratellone migliore che potessi desiderare. E sono riuscito a perderlo." sussurra, gli occhi ancora lucidi.

"No, non è vero, non mi hai perso Reg!" penso, esasperato.

"Ma non è stata solo colpa mia." sibila subito dopo. La sua voce è diventata affilata come un coltello e nei suoi occhi c'è disprezzo allo stato puro.

"La colpa è anche di San Potter, il suo migliore amico...da quando l'ha conosciuto, Sir si è dimenticato di me."

Sbarro gli occhi e lo guardo meglio: non può pensare davvero che...

"Era suo degno compare, lo ammetto. Anche lui bravo a scuola, anche lui strafottente e anche lui con la passione per gli scherzi: praticamente perfetto! Sono finiti in punizione insieme non so quante volte! Hanno fatto tanti di quegli scherzi...ci credo che preferisse lui a me."

Regulus sposta gli occhi su di me e, dalla sua espressione, devo fargli proprio pena. A quanto pare, la mia faccia deve esprimere tutto quello che penso, e sto pensando davvero tante cose.

Crede davvero che preferisca James a lui? Pensa che lo abbia rimpiazzato con James e che mi sia dimenticato di avere un fratello?

"Non è possibile, ma dove l'hai messa l'astuzia dei Serpeverde!? L'hai lanciata fuori dalla finestra?!" penso esasperato.

Io non l'ho trascurato, non mi sono mai dimenticato di lui...o forse sì. Beh, magari non dimenticato, ma tralasciato...

"Non puoi negarlo, Sirius. Durante le vacanze del primo anno ti sei praticamente sempre chiuso in camera a parlare con James con lo specchietto!!" mi sussurra una vocina malefica nella mia testa, vocina che, stranamente, ha la stessa, odiosa tonalità di quella di Remus-versione-prefetto-perfetto!

Mi sento un verme: è vero, l'ho trascurato, l'ho fatto soffrire senza neanche accorgermene...

"Non fare quella faccia lì" sbotta Regulus ad un certo punto, costringendosi a sorridere. "Era solo un mio momento nero, tra un po' mi passa...vorrei solo riuscire a dirgli tutto questo. Magari capirebbe..."

"Oh, sì che capisco!" penso, mentre decido che è ora di tornare umano.

Così salto giù dal letto, mi ritrasformo e mi ci siedo sopra, piantando gli occhi in quelli esterrefatti di mio fratello.

"Ciao, Reg! Lo sai che sono un Animagus?" cinguetto felice.

Dalla faccia di mio fratello, l'idea non gli aveva neanche lontanamente sfiorato l'anticamera del cervello.

"N-No..." miagola, la voce un tantino spaventata.

Ridacchio e gli prendo una mano tra le mie. "Non mi hai perso Reg, io ti voglio bene. È vero, la notte che sono scappato...quello che mi hai detto mi ha fatto male, lo ammetto, ma non lo pensi davvero, giusto?" gli chiedo.

Lui scuote la testa, ancora incredulo.

"Non potrei mai odiarti e non l'ho mai fatto! E poi ti sei fatto quasi uccidere per provare a salvarmi, come potrei odiarti?!"

Lui non risponde, si limita a fissarmi, ranicchiato dietro le ginocchia.

"Reg, io non preferisco James a te." continuo, accarezzandogli una guancia. "È quello che ti avevo provato a spiegare sul treno al tuo primo anno: voi due siete diversi. Siete due persone diverse e quindi provo sentimenti diversi per ognuno di voi. James è alla pari di un fratello per me, questo sì, ma non vuol dire che sia in grado di sostituirti. Tu sei il mio fratellino, quello che si ranicchiava nel mio letto durante i temporali, quello a cui leggevo le favole, quello a cui prendevo i biscotti dal ripiano più alto perchè non ci arrivavi...James non potrebbe mai prendere il tuo posto."

"Davvero?" sussurra Regulus.

"Davvero." lo rassicuro io. "Ammetto che ti ho un po' trascurato quando sono tornato a casa per Natale al primo anno, ma ti giuro che non l'ho fatto di proposito. Ero solo troppo esaltato all'idea di avere qualcun altro di cui potermi fidare, con cui condividere qualcosa. Non avrei mai pensato che saremmo arrivati a questo."

Mi accorgo di aver spostato gli occhi sulle lenzuola del letto mentre mi perdevo tra i miei pensieri, ma ora li riporto in quelli di mio fratello.

"N-Nemmeno i-io." singhiozza in risposta.

Vedo solo ora che sta piangendo di nuovo e mi si stringe il cuore: lo sto facendo soffrire tantissimo...

"No, no, non piangere. Reg, va tutto bene...vieni qui." gli concedo alla fine, mentre si lancia tra le mie braccia singhiozzando.

"M-Mi dispiace t-tanto, S-Sir..." dice tra un singhiozzo e l'altro.

"Non importa, Reg va tutto bene..."

Per quanto tenti di rassicurarlo, continua a versare lacrime, così comincio a cullarlo piano, accarezzandogli i capelli come da bambini.

Dopo un po' si calma e si accoccola meglio contro il mio petto, senza mollare la presa sulla mia felpa, come se avesse paura che me ne andassi. Rimaniamo così, in silenzio, semplicemente abbracciati per non so quanto tempo...so solo che era da tanto che desideravo stringerlo di nuovo, sentire il suo profumo, i suoi capelli neri così simili ai miei...era da tanto che rivolevo il mio Reg.

Poi lo sento muoversi e lascio che si sciolga dall'abbraccio, mentre punta gli occhi ancora lucidi nei miei...quegli occhi, gli stessi che ho io, lo stesso grigio, lo stesso freddo che sa diventare così caldo...

"Sirius, scusami. Ti prego, mi dispiace tantissimo, sono stato un cretino, scusa. Mi sono fidato di quattro sconosciuti e non del mio fratellone, ho sbagliato, mi dispiace..." comincia, la voce che si affievolisce sempre di più.

Gli prendo il volto tra le mani quando vedo che sta per piangere di nuovo e gli porto un ciuffo corvino dietro l'orecchio.

"A-Allora n-non sei a-arrabbiato con m-me?" sussurra, quasi avesse paura della risposta.

Sorrido dolcemente e scuoto la testa. "No, non più. Non dopo tutto quello che hai passato per salvarmi, fratellino."

Riesco a vedere i suoi occhi illuminarsi al suono di quella parola che non sentiva da tempo, prima che si lanci di nuovo verso di me, sedendosi sulle mie gambe e appoggiandosi al mio petto, come quando eravamo piccoli.

"Sai Reg, sei più pesante di una volta..." constato.

Lui ride e solo ora mi rendo conto che era da una vita che non lo sentivo ridere, che non lo vedevo così felice...e in un attimo comincio a fargli il solletico. Lo stendo sul letto e continuo a farlo ridere, perchè quella risata mi è mancata troppo e ora la voglio risentire, anche se questo significa far diventare mio fratello rosso come una ciliegia!

Insomma, me lo deve!

Gli lascio riprendere fiato qualche secondo, ma lui ne approfitta e si alza di scatto, incrocia le braccia dietro il mio collo e si ributta sul letto, trascinandomi con lui.

"Ah, te la ricordi questa mossa!" riesco ad esalare, mentre affondo la faccia nel cuscino.

Lui allenta un po' la presa, così che possa permettere all'ossigeno di visitare di nuovo il mio corpo.

"Sì, direi di sì!" ghigna soddisfatto, un ghigno pericolosamente simile al mio. "Adesso posso batterti, Sir, devi stare attento!"

Sorrido, ricordando come non riuscisse mai a stendermi quando eravamo bambini.

"Oh, Merlino! Come farò ora?" la voce teatrale e gli occhi inchiodati nei suoi.

Mi prende di nuovo da dietro il collo, ma, questa volta, è per abbracciarmi.

Lo stringo meglio che posso, visto che siamo ancora distesi sul letto, e poi lo bacio piano sulla fronte.

Lo guardo meglio e vedo che ha di nuovo gli occhi umidi, come me.

Gli accarezzo una guancia.

"Dimmi che non te ne andrai mai più, Sir." sussurra. La sua voce trema e la sua mano stringe la mia.

"Mai più." giuro, incrociando le dita con le sue. "È una promessa."

Mi siedo sul letto lasciandogli fare lo stesso e poi mi ricordo di un paio di cose che volevo dirgli...

"Sai Reg, se urli qualcosa vicino alla porta dei sotterranei, quella cosa rimbomba per tutte le segrete." dico criptico, lasciando che ci arrivi da solo.

Lo vedo avvampare all'improvviso. "Hai sentito quello che ho detto a Rodolphus?" miagola, ammirando l'interessantissimo mazzo di fiori che c'è sul mio comodino.

"Già, credo che anche i Babbani del numero 24 l'abbiano sentito..." ridacchio.

"Io prendo le tue difese e tu mi ringrazi così?!" esclama lui, fingendosi offeso.

"Assolutamente no! Vorrei solo che mi ripetessi in che Casa voleva smistarti il Cappello Parlante!" rincaro la dose.

Lo vedo arrossire di nuovo. "Grifondoro." sussurra.

"Reg, sono fiero di te." gli dico prima di prendergli la mano.

"Anche se ho chiesto al Cappello di mettermi in un'altra Casa?"

"Diciamo che sono fiero di quello che hai fatto nelle untime trentasei ore." preciso ridacchiando.

Sorride anche lui, prima di rabbuiarsi.

"E adesso? Che cosa succederà? Lui mi darà la caccia..."

"...e io gli impedirò di prenderti, fosse l'ultima cosa che faccio. Non sei più da solo, Reg." gli dico, guardandolo negli occhi.

"Lo so." sussurra prima di abbandonarsi di nuovo tra le mie braccia.

"Ti voglio bene, fratellone."

"Ti voglio bene, fratellino."

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice...

Ta daaaaaa!!!!

E, finalmente, ce l'ho fatta! Mi dispiace per averci messo così tanto col capitolo finale, ma ogni volta che lo finivo non mi piaceva e l'ho riscritto tante, tante, tante volte...

Comunque, sì, questa è la fine della storia. Spero vi sia piaciuta e vi invito a recensire per farmi saprere cosa ne pensate di quest'ultimo capitolo che è stato un'odissea!

Ero indecisa sul finale, ma alla fine ho optato per la scena dolce...

La maggior parte del capitolo è narrato dal punto di vista di Sirius, tranne l'inizio, narrato invece da Regulus (spero si capisca). So che negli altri non era così, ma qui dovevo parlare del suo risveglio e poi mi è venuta l'idea di Felpato e non potevo non metterla!!

So che è a dir poco chilometrico e non riesco a credere di aver scritto tutto io...

Un'altra parte che non mi convince è quella in cui James racconta tutto a Sirius. So che per voi magari è noiosa perchè sapete già cos'è successo nella storia, ma l'ho messa perchè anche loro sono "fratelli", non volevo che in tutta la storia non ci fosse neanche un momento dedicato solo a loro due.

Sono totalmente innamorata della parte in cui Regulus parla a Felpato: mi è venuta in mente mentre confidavo al mio cane quanto ero disperata perchè non mi veniva nessuna idea che mi piacesse!

Sì, i cani sono davvero i nostri migliori amici!

E con questa perla di saggezza chiudo anche l'ultima nota!

Non so quando scriverò di nuovo perchè giovedì comincio la prima superiore e con il mio masochismo acuto mi ritufferò sui libri peggio della Pellegrini, ma troverò il modo di aggiornare, presto o tardi. Non perdete la speranza!!:)

Ringrazio tutti quelli che hanno seguito/preferito/ricordato e recensito la storia!

Ciao!!:)

  
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