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Autore: larryssouls    09/09/2013    2 recensioni
-Puoi ingannare tutti qui, ma non me: perché sei tornato?-
-Te l'ho detto, mi andava di tornare a casa. Questo posto mi mancava-
-SMETTILA DI DIRE STRONZATE! Perché sei tornato?-
-Sono tornato perché ho bisogno di te-
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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looooooool

-E questo che diavolo è?!-
-Si chiama integrale: vedi? E' questa specie di parentesi graffa-
-E che c'entra il "dx"? Ah! Sono finita, non ce la farò mai!- sarebbe stato un bellissimo e soleggiato pomeriggio di Marzo se solo non ci fosse stata la matematica con i suoi benedetti integrali a rovinarmi l'esistenza!
Ero tornata da più o meno un mese, compagni e professori erano ben lieti di sapere che stavo bene e in più, come di parola, il preside Cowell mi stava aiutando facendomi fermare qualche pomeriggio in più a scuola per recuperare compiti, interrogazioni o lezioni perse.
Ora però, ci trovavamo a casa mia: Lisa si era offerta di darmi una mano in tutte le materie scientifiche (il mio punto debole da sempre), mentre gli altri si davano il cambio a seconda della materia in cui andavano meglio.
-Guarda che finora non hai avuto problemi e anche l'ultimo compito ti è andato alla grande!- questo è vero: grazie a lei, per la prima volta in cinque anni, ero riuscita a prendere una A piena in quell'insulsa materia fatta di strani numeri e lettere, ma la mia lotta contro di essa non era ancora finita e dubito finirà mai.
-Ci sono riuscita solo per merito tuo. Davvero, senza il vostro aiuto non avrei saputo da che parte cominciare-
-Siamo i tuoi amici, no? E' più che normale quello che stiamo facendo per te!- sorrisi alle sue parole: tutta quella situazione era davvero assurda! Lisa ed io a studiare insieme, il riccio innamorato pazzo, Sara e Liam finalmente felici, Zayn che era straordinariamente riuscito a recuperare le sue insufficienze e Louis a casa a studiare.
Al solo pensiero le labbra si distesero da sole in un sorriso a trentadue denti.
-Non dirmi che la matematica ti mette di buon umore perché non ci credo!-
-Mai. Stavo solo pensando a tutto ciò che ci è successo ultimamente: è...!-
-E' strano- aggiunse lei completando la mia frase -Ma stiamo crescendo e la cosa più bella è che lo stiamo facendo insieme-
-Questo sì, hai ragione- non eravamo più quei ragazzini impauriti dal mondo di cinque anni fa: per un fatto o per l'altro, abbiamo fatto le nostre esperienze, anche le più impensabili, ma ognuna di quelle ci aveva reso i ragazzi che siamo oggi, forti e uniti come non mai.
Eravamo diventati una vera e propria famiglia.
-Fra...posso chiederti una cosa?-
-Certo! Dimmi pure- alzai la testa da quell'odioso quaderno maledicendo lui e quel dannato integrale che non riuscivo a risolvere; sembrava molto nervosa dal modo in cui si torturava le sua povere unghie.
-Ehm, ecco...la...la prima...la prima volta- oh, ecco perché era tanto tesa -Insomma, la tua prima volta...ti ha...ti ha fatto tanto male?- era imbarazzatissima, chiunque l'avrebbe capito: amo questo suo lato da bambina che la contraddistingue dalle altre.
-Beh, un po', è normale, poi il dolore passa e cominci a rilassarti finché non ti lasci completamente andare- subito dopo, la mia lampadine delle intuizioni geniali si accese -Styles ti ha per caso detto qualcosa?-
-Eh? Cosa? Nono! Niente del genere, anzi! Lui...lui ha...ha sempre aspettato, solo che adesso io...io...!-
-Ti senti pronta?- arrossì ancora di più se possibile e annuì alla mia domanda.
Aprì il primo cassetto del mio comodino: dovetti cercare un po' prima di trovarlo, ma eccolo lì, l'oggetto della mia ricerca! Lo presi e lo diedi a Lisa, mostrandole una delle mie espressioni "da vecchia saggia".
-E...questo?!-
-E' per te , per voi. Un mio piccolo regalo personale-
-Ma...ma...FRANCESCA! Mi hai dato un...un...!-
-Preservativo, si chiama preservativo-
-Sì, lo so cos'è, ma...come mai ne hai uno nel tuo cassetto del comò??- sembrava essere davvero stupita della cosa e io non potei fare a meno di scoppiarle a ridere in faccia: poteva davvero arrivare a questi livelli la sua ingenuità?
-Non sempre Louis si ricorda di comprarli e sai, quando ti sale la voglia, perché credimi sarà così, devi essere attrezzata! Prima di tutto la sicurezza. Se ti interessa, anche Sara ne ha sempre, per evenienza- dal suo sguardo capì di averla un po' scandalizzata, ma poco dopo si tranquillizzò cominciando a giocare con il mio piccolo, ma utilissimo, dono.
-E...dovrei averne anch'io?-
-Beh, è una tua scelta. Noi lo facciamo per precauzione. Prendilo come un consiglio- gli feci l'occhiolino e finalmente si rilassò completamente, puntando poi il suo sguardo dritto su di me.
-Ok, sono pronta!-
-Bene! Sono contenta per voi!- sembrava davvero determinata; Harry le piaceva sul serio e tutto ciò che lei voleva fare era ripagarlo per tutto l'amore che gli dimostrava ogni giorno. Era arrivato il suo momento.
-Oh cavoli, devo andare! Appuntamento galante-
-Oh- giunsi le mani, come in preghiera, per potergli dare la mia "benedizione": poi, puntando l'indice verso il pacchettino blu, aggiunsi .Fanne buon uso, mi raccomando- si limitò a sorridermi, lasciandomi un bacio sulla guancia, per poi scendere di fretta le scale.
Che dire, auguri e figli...! No, forse è meglio non continuare.
Congratulazioni, mio piccola donna.

-4 a 2, sono un mostro a Fifa!-
-Ma non dovevate andare da Harold per "studiare"?-
-Una partita alla play non ha mai rovinato nessuno!-
-Una?-
-Vabbè, due- continuai a fissarlo, finché non fu lui stesso a crollare -E va bene, va bene! Cinque, ok?- risi; nessuno può farmela, tantomeno Louis, che conosco da una vita -A te lo studio come è andato?-
-A differenza vostra, noi abbiamo realmente studiato- da dietro lo sentì farmi il verso, tant'è che mi girai di scatto e gli feci la linguaccia.
-Che brutta lingua che hai!-
-Sarà bella la tua!-
-Io sono perfetto Parker, ricordalo- ci guardammo per un attimo negli occhi e bastarono davvero una manciata di secondi per scoppiare a ridere uno in faccia all'altro.
Lou ed io eravamo a casa sua quella sera: mia madre avrebbe finito tardi di lavorare ed io, di starmene da sola a casa non ne avevo voglia, anche se, sinceramente, da quando Louis era tornato, difficilmente passavo del tempo da sola.
Oltre che fidanzati, eravamo anche vicini di casa e, con la scusa che lui abitava da solo, o io andavo da lui o lui veniva da me: a volte utilizzava ancora il nostro passaggio "segreto" sull'albero che sfociava direttamente sulla finestra di camera mia e più volte me l'ero ritrovato di fianco a me, nel letto, alla mattina; non che mi dispiacesse, ormai ci avevo fatto l'abitudine.
Ora ci trovavamo a letto, nella vecchia camera dei suoi, distesi a guardare la TV.
Quella stanza odorava ancora di loro, anche dopo anni, e io mi sentivo abbastanza in soggezione; era come se avessi puntati addosso gli occhi di Jay e di Mark. Louis notò la mia inquietudine, così mi strinse ancora di più a lui, facendo aderire la mia schiena contro il suo petto.
-Che cosa c'è amore?- da quando ero tornata a casa dall'ospedale, per lui era diventato sempre più naturale chiamarmi "amore" e la cosa non poteva che riempirmi di gioia.
-Nulla, non preoccuparti-
-Ehi, lo capisco quando c'è qualcosa che ti turba. Parlamene- non volevo fargli ricordare, sapevo quanto lui ne soffrisse ancora, ma non gli avrei mentito, non più.
-E' questa stanza. Sì, sapere che prima qui ci dormivano i tuoi genitori e ora ci siamo noi, mi fa un certo che, mi sento come...osservata- lo sentì sospirare sul mio collo: ero consapevole di aver riaperto una piccola ferita con le mie parole e ora mi sentivo tremendamente in colpa -Scusami Boo-
-E di cosa?-
-Di averti fatto ricordare- aumentò la presa su di me, per un attimo; mi fece voltare e posò le sua mani sulle mie guance rosse, per poi subito dopo baciarmi.
-E' tutto okay. Loro mi hanno dato il permesso- non capì il valore delle sue parole fino a quando lui stesso non me lo spiegò -Oggi, prima di tornare a casa, sono passato in cimitero: volevo salutarli, volevo fargli sapere che ero tornato e gli ho parlato di te, di noi, così gli ho anche chiesto se potevo portarti qui, in fin dei conti il mio letto è solo da una piazza- sorridemmo entrambi -E poi volevo farlo con te: risentire il suo profumo, tornare qui, dovevo farlo con te perché tu sola sei stata in grado di darmi la forza necessaria per aprire questa porta, tu sola potevi accompagnarmi qui, e l'hai fatto- non riuscì a trattenere una lacrima che, prepotentemente, scivolò sul mio viso.
Davvero Louis aveva bisogno di me fino a quel punto?
Potevo dargli davvero la forza che stava cercando?
Se mi avessero chiesto in quel momento in quale posto del mondo volessi essere, avrei sicuramenti risposto "Qui!" perché è qui che si trovava tutto ciò di cui avevo bisogno.
Lui è tutto ciò di cui ho bisogno.
-E cosa ti hanno risposto?-
-Beh, siamo qui: tu cosa credi?- mi tuffai di nuovo sulle sue labbra, così morbide e fini e -Ti amo- mi sussurrò tra un bacio e l'altro.
-Ti amo anch'io- fu tutto ciò che riuscì a dire, ma mai parole più sincere uscirono dalla mia bocca.

-Benvenuta nel club, sorella!-
-Te l'avevo detto che ti sarebbe servito!- la mattinata a scuola passò piuttosto tranquilla, anche se qualcuno oggi era particolarmente più esaltato del solito e in ricreazione, Sara ed io avevamo avuto le nostre conferme sul motivo di così tanta felicità.
-E' stato bellissimo! E poi lui, così delicato e gentile! Non mi ha fatto poi tanto male-
-Meglio così, ma dicci, com'è mister "Gentilezza" a letto?- ci avvicinammo ancora di più a Lisa, in modo che solo lei potesse sentirci, quando all'improvviso dietro di noi, spuntò il magico trio.
-Fate largo! Arriva Zayn Jawaad Malik, colui che riuscì a prendere una bella A+ nel compito di matematica!- mi alzai di scatto dalla sedia e presi al moro il foglio che teneva tra le mani, osservandolo incredula.
-MA COME HAI FATTO?-
-Malfidata, ho studiato!- disse lui fintamente infastidito.
-Giocare a Fifa non è sinonimo di studiare; hai avuto culo Malik- detto questo gli buttai le braccia al collo per poi abbracciarlo forte forte: adoro prenderlo in giro -Complimenti genietto, sei stato bravissimo-
-Anch'io voglio un abbraccio così!- Liam ed Harry ci raggiunsero subito dopo affiancandosi, come di consueto, alle proprie ragazze per farsi abbracciare da loro.
-E io che pensavo lo volessi da me un abbraccio, Payne. Traditore- guardai Liam con l'aria da finta offesa, poi lui venne verso di me e cominciò ad arruffarmi i capelli per poi darmi uno dei suoi calorosi abbracci -Così va meglio-
-Oh sì- rispose lui lasciandomi anche un bacio sulla fronte.
-Fra, come mai oggi Lou non è a scuola?-
-Aveva un colloquio di lavoro-
-Un colloquio? Louis? E' uno scherzo, vero?- anch'io ero rimasta piuttosto atterrita quando Louis mi disse del colloquio: non riuscivo a capire il perché stesse cercando un lavoro, con le pensioni dei suoi e la loro eredità, non aveva di certo problemi a tirare avanti.
-So che sembra strano, ma sì, Louis sta cercando un lavoro. I soldi che gli hanno lasciato i suoi non sono eterni e vuole frequentare il college proprio come noi, per cui-
-E bravo Tomlinson! Sta mettendo la testa apposto! Preparati che, tra un po', ti chiederà pure di sposarlo!- Sara, la solita esagerata.
-Quanto sei divertente- il suono della campanella, che segnava la fine della ricreazione, lasciò cadere i nostri discorsi, ma, mentre tornavo in classe, le parole della mia riccia continuavano a rimbombarmi in testa: "Ti chiederà di sposarlo". Sapevo bene che Louis non era così idiota da farmi una proposta del genere adesso, ma davvero un giorno me l'avrebbe chiesto? Lui? Altre volte mi era capitato di pensarci, ma sembrava tutto così lontano, mentre ora...oh basta! C'è il college, la laurea, e molte altre cose più importanti!
A questo ci penseremo poi.
Molto poi.

-Louis, tesoro! Che eleganza-
-Ciao Laura! Oh grazie. Francesca è in casa?-
-In camera sua-
-Grazie-
Da dentro la mia stanza, sentivo qualcuno percorrere velocemente le scale fino a che, la porta della mia stanza non si spalancò.
-Indovina chi ha ottenuto il lavoro?!- mi voltai di scatto e dietro di me vidi un Louis in giacca e cravatta e sprizzante felicità da tutti i pori.
Ce l'hai fatta, amore.
-Bravissimo Boo!- lo abbracciai talmente stretto e all'improvviso, che entrambi perdemmo l'equilibrio, tanto da cadere tutti e due sul letto ed io sopra di lui.
-Comincio la settimana prossima, dopo la scuola-
-E quando studierai?-
-Tranquilla, ho calcolato tutto-
-E hai calcolato anche del tempo per me?-
-Quello per te lo trovo sempre. Cascasse il mondo-





*Spazio Autrice*
Rieccomi con un nuovissimo e (poco) eccitante capitolo! lol
Innanzitutto, come state?
Mamma mia, quante cose sono successo ultimamente uu
Non so voi, ma io non vedo l'ora che tornino in tour..
E 'This Is Us'? Sono senza parole. Mi affido a Leeroy: PER-FECT! lol
Passiamo a cose peggiori, il capitolo: beh, tutto tranquillo, tutto procede bene, la nostra Lisa cresce *risatina maliziosa* e il nostro Lou trova lavoro c:
Mi piaceva l'idea di un Louis tutto in giacca e cravatta *-*
Cooooooooooomunque.
Opinione, critiche, pareri, insulti, sono qui per qualsiasi cosa, sapete che mi fa piacere sapere cosa ne pensate :D
Anyway, grazie a chi recensisce sempre, a chi continua a seguirmi, a chi passa per caso.
A massive, massive thank you *-*
Ora vi lascio e ci risentiamo al prossimo capitolo!
Un bacio,
la vostra KaananX3

  
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