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Autore: SeelLith    09/09/2013    3 recensioni
La storia è ambientata nel 2012, mentre i BMTH stanno scrivendo e registrando Sempiternal. Anche se Jona ha lasciato la band all'inizio del 2013, nella fanfiction Jordan ha già preso il suo posto.
Oliver Sykes, Oli, si reca una mattina in ospedale perchè Lee ha fatto un incidente.
Una ragazza con la maglietta dei Bring me the Horizon e una flebo attaccata al braccio lo colpirà profondamente. Grazie a lei Oliver diventerà una persona migliore, ma alla fine la vita sarà clemente con il loro amore?
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10. It's hard to find a Way to Breathe.

 

Il tempo passò velocemente, e mi ritrovai sulla stessa sedia, all'inizio di settembre.

Vedevo Iris peggiorare sempre di più, essere sempre più stanca ed ridere sempre più raramente.

Ormai portava una parrucca perchè i capelli le erano caduti a causa della terapia che diventava sempre più aggressiva.

Si vergognava ancora a farsi vedere senza parrucca, credo fosse per la posizione che avevo preso quel giorno al Warped, contro i capelli corti.

Ormai non lo pensavo più. Era bella comunque.

-Quindi l'album? Avete scelto il nome?- mi chiese Iris.

-Non ancora, ci sono un pò di titoli in ballo ma non abbiamo ancora scelto. Ci fanno tutti schifo e non riusciamo a metterci d'accordo, è meglio che non ti dica cosa ha pensato Nicholls...- risposi mettendomi le mani sugli occhi al pensiero delle cazzate che aveva sparato il mio batterista. Non sapevo perchè non l'avevo ancora sbattuto fuori...

-Me lo immagino. Una cosa del tipo "Matt Nicholls e gli altri"?- chiese Iris ironica.

-Allora ti ha chiamata! O sei molto intuitiva e ci hai azzeccato, o te l'ha detto lui.- esclamai sorpreso.

-Nessuno dei due, solo che è prevedibile. Dai, davvero non te lo aspettavi?!- esclamò lei.

-In effetti hai ragione... Comunque, tu hai proposte?- chiesi appoggiando i gomiti sul bordo del letto.

-Qualcosa che deve rimanere nel tempo... Qualcosa che la gente non si scorderà. Qualcosa da Bring me the Horizon, però meno arrabbiato e depresso.- rispose lei con espressione assorta.

Mi illuminai, alzandomi di scatto.

Lei mi guardò con occhi interrogativi, quindi mi risedetti.

-Ho trovato! Ah, e comunque grazie per avermi dato del depresso.- risposi guardandola male.

-Del resto lo sei, ammettilo. Comunque su, esponi l'idea che il tuo brillante cervellino ha partorito.- disse sarcastica alzando gli occhi al cielo.

-Hai detto qualcosa che deve durare no? Qualcosa di eterno, no? Sempiternal. E' una parola arcaica che indica qualcosa che non finisce mai, che non passa. Credo di averla letta in uno dei tuoi libri.- risposi fiero della mia idea.

-Tu hai letto uno dei miei libri? Wow. Sai leggere?- chiese stupita.

-No. Non so leggere di fatti ho guardato le figure. Comunque grazie, eh. Va beh, cosa ne pensi del nome?- esclamai stampandomi una faccia da schiaffi molto ironica sul volto.

Lei alzò gli occhi al cielo, sbuffando.

-Come sei suscettibile. Comunque mi piace, Sempiternal. Figo.- rispose sorridendo.

Sorrisi anche io, molto fiero di me stesso.

Qualcuno bussò alla porta, e dopo poco sbucò Magda, venuta a prendere Iris per la terapia.

Iris sbuffò leggermente, rassegnandosi e guardandomi prima di venir portata via.

-Aspetta, Oli, puoi tenermi l'anello? L'ultima volta ci sono stati delle interferenze con gli esami dopo la cura.- chiese Iris voltandosi verso di me. Io annuii e presi l'anello che Iris mi tendeva nel suo palmo tremante. Le strinsi per un pò la mano, prima di lasciarla andare e guardarla uscire dalla stanza.

Rigirai l'anello fra le dita, rileggendo le parole che avevo fatto incidere: "You make me breathe". L'anello di fidanzamento invece lo portava al collo, Iris, non sapevo perchè avesse voluto darmi questo e tenere l'altro.

Mi sedetti sulla sedia, continuando a guardare l'anello e a giocarci, finchè non decisi di fare qualcosa di produttivo.

Afferrai il quaderno che tenevo nello zaino e una penna.

Sulle prime pagine c'erano scarabocchiate un pò di frasi per qualche canzone, poi c'erano i testi iniziali dei brani finiti, scarabocchiati e corretti.

Non erano molte, ma erano una buona base. Avevo scritto Antivist, Go to Hell for Heaven's sake, The House of Wolves e Empire.

Non erano male, anzi, ero abbastanza soddisfatto di come erano uscite.

Iniziai a scarabocchiare qualche frase a caso, continuando a lanciare occhiate veloci alla porta e all'anello.

"Can you hear the silence?

Can you see the dark?"

Mi bloccai, in cerca di qualcosa che ci stesse bene. Mi allungai verso il tavolo per prendere un giornale, sperando di trovarci qualche spunto. Ritraendo il braccio urtai contro un bicchiere d'acqua che cadde frantumandosi. Lo fissai per un pò, lasciai il giornale e scrissi sul quaderno:

"Can you fix the broken?"

Ripresi il giornale e mi misi a sfogliarlo.

Sbuffai dopo non aver trovato niente di interessante quindi mi alzai e feci un giro per la stanza.

Sbuffai di nuovo e mi risedetti prendendo l'anello di Iris e mettendolo al dito.

"Can you feel, Can you feel my Heart?"

Mi sentii ispirato e cominciai a scrivere senza fermarmi, scarabocchiando e correggendo, finchè non sentii il rumore della porta che si apriva.

-Hey, com'è andata?- chiesi alzandomi e andando incontro a Magda ed Iris, per aiutarla a stendersi.

-No, ce la faccio.- disse lei, mettendosi a letto da sola.

-Vedo che stai molto meglio oggi.- esclamai felicemente sorpreso.

Lei annuii sorridendo.

Mi sedetti riprendendo a scrivere furiosamente sul quaderno.

-Che fai?- chiese lei curiosa.

-Scrivo una canzone.- risposi concentrato.

-Uh! Posso vedere!- chiese lei esaltata, battendo le mani.

-Quando la finisco sì.- risposi serio.

-Dai! ti prego!- continuò lei.

-No, quando l'ho finita la leggi.- risposi scocciato.

-Certo che quando sei concentrato sei scontroso, eh!- si lamentò lei incrociando le braccia al petto.

Io sbuffai, continuando a fare quello per cui mi pagavano.

Dopo qualche minuto di silenzio in cui Iris mi fissava e provava a sbirciare sul quaderno, mi alzai fiero.

-Finita! E' la canzone che ho impiegato meno a scrivere in assoluto!- esclamai sorridente.

-Bene, ora fammi leggere!- disse Iris prendendomi il quaderno dalle mani.

Mi sedetti, in attesa del suo commento.

La lesse velocemente, scorrendo gli occhi sulle parole scritte in disordine sul foglio.

-Allora?- chiesi impaziente.

-Non ho ancora finito.- disse lei tenendo lo sguardo sul quaderno.

Dopo poco mi ridiede l'oggetto, sorridendomi.

-Bella! Mi piace molto!- esclamò.

-Oh, bene.- esclamai esultando.

 

Tornai a casa e, dopo aver mangiato qualcosa preso a caso dal frigo per cena, mi sedetti sul letto pensando ad un'altra canzone.

Volevo scrivere qualcosa per Iris, una canzone d'amore, qualcosa che esprimesse il mio amore per lei.

Provai a scrivere qualcosa, ma finii per rileggere una canzone che non c'entrava nulla nè con Iris, nè con l'amore. La intitolai Shadow Moses, e decisi di tenera visto che non era così brutta.

Sbuffai. Non ero nemmeno capace di scrivere una canzone per la donna che amavo?!

Misi il quaderno sul comodino, spensi la luce e mi addormentai pensando a quanto fossi imbecille e a cosa avrei potuto scrivere per Iris.

 

Entrai in ospedale, dirigendomi come ogni mattina al reparto di Iris.

Poco prima di arrivare alla stanza della mia ragazza, il suo dottore mi fermò.

-Oliver! Aspetta.- mi disse correndomi incontro per raggiungermi. Mi fermai e mi girai.

-Si? Ci sono problemi?- chiesi preoccupato, pensando subito al peggio.

-Ehm…Vorrei dirti una cosa a proposito della condizione di Iris. Sai, dopo le analisi di ieri abbiamo stabilito che il tumore si sta espandendo a velocità supersonica, non riusciremo a toglierlo tutto.- disse con una punta di amara tristezza nella voce.

-Quindi? Cosa intende?- chiesi ancora più preoccupato.

-Voglio dire che non le rimane molto tempo, Oliver.- rispose il dottore mettendomi una mano sulla spalla.

Mi si mozzò il respiro. 

-Q..Quanto? Quanto le resta?- chiesi con la voce tremante, dopo una pausa per elaborare la notizia.

-Qualche mese forse, se è fortunata. Mi dispiace tanto.- disse lui tristemente.

Annuii malinconico e mi presi un attimo prima di entrare nella stanza.

-Dottore?- lo chiamai. Lui si girò verso di me. -Posso non dirle niente? Posso portarla via?- chiesi speranzoso.

-E' meglio se resta in ospedale. Comunque credo lo abbia già intuito, ma se vuoi non dirle nulla.- rispose comprensivo. Gli feci un cenno di saluto ed entrai nella stanza.

-Ciao!- esclamò Iris felice nel vedermi.

-Ciao…- risposi esitante.

-Che hai?- chiese preoccupata, aggrottando la fronte.

-Niente. Non preoccuparti.- risposi fingendo un sorriso e sedendomi sulla sedia.

-Allora, come stai?- chiesi continuando a fingermi felice.

-Bene! Oggi sto molto meglio.- rispose lei con un sorriso.

-Oh, bene! E…Qual'è il tuo numero preferito?- chiesi, cercando di pensare il meno che potevo a quello che mi aveva rivelato il dottore poco prima.

-Bah…Non saprei….Ma Oli, sicuro di stare bene? Non è che Nicholls ti ha dato qualcosa?- chiese sbalordita.

-Ah, lascia perdere…Quindi, parliamo di cose più serie…- dissi lasciando cadere la mia domanda stupida con un gesto della mano.

-Va bene. Ah! Allora, quando esco ci sposiamo. Il giorno stesso, o quello dopo se preferisci, ma il prima possibile! E Emma, la moglie di Jordan, quando è venuta a trovarmi, mi ha fatto vedere degli abiti tra cui lei era indecisa per quando si sono sposati, e sono tutti bellissimi! E ne ho scelto uno…- partì in quarta Iris, cominciando a blaterare su torte, invitati e bomboniere. Che poi, che cos'è una bomboniera?!

Non riuscivo a concentrarmi sulle sue parole, quindi mi ritrovai a fissarle le labbra e annuire occasionalmente, mentre pensavo a milioni di cose diverse che non fossero ospedali, matrimoni e malattie.

Iniziai a pensare a Sempiternal, alle parole delle canzoni, alle melodie, ai giorni in cui dovevamo registrare e a tutti i piccoli dettati come la cover dell'album e cose simili, ma alla fine mi ritornava sempre in mente il fatto che la mia fidanzata stava parlando di sposarci quando usciva dall'ospedale, ma dall'ospedale non sarebbe mai uscita.

E quello mi distruggeva. Mi distruggeva vederla così felice per una cosa che non sarebbe mai capitata…

Iniziai a piangere, incontrollatamente. Non riuscii ad arginare le lacrime, che si riversarono copiosamente sulle mie guance. Iris smise subito di parlare, guardandomi stranita.

-Oliver? Cos'hai?- chiese procurata afferrandomi la mano.

Io non risposi e mi limitai ad appoggiare la testa sul suo sterno, continuando a piangere come un bambino di cinque anni.

-Shhh… Va tutto bene…- sussurrò lei accarezzandomi la testa per calmarmi.

Mi zittii e alzai il capo, continuando a stringerle la mano. Mi ripresi un attimo.

-Sì, hai ragione. Va tutto bene.- risposi freddo.

-Stai tranquillo, lo so che adesso non vuoi dirmi quello che ti ha detto il dottore. So che te lo ha detto. Sei entrato con una faccia da funerale. Ma non sarà la fine del mondo, okay? Anche se morirò potrai continuare ad essere felice.- disse tranquilla, sorridendomi come se stesse parlando di coniglietti e arcobaleni.

Rimasi sbigottito e sorpreso da quella frase.

-Non è vero e lo sai! Non so farmi un dannato caffè con una macchinetta automatica! Nella mia vita non ho mai lavato nemmeno un cucchiaino! Cazzo, prima di venire a vivere con te il bucato a casa mia lo faceva Jordan!- esclamai ricominciando a piangere. -Alla fine non sono nemmeno bravo a cantare perché le mie corde vocali stanno andando a farsi fottere!- continuai. -Da quando sto con te sono una persona migliore! Non sono più lo stronzo cinico che ero una volta. Se mi lasci ricomincerò ad odiare tutti. E il mondo senza di te non sarà più lo stesso!-  conclusi con gli occhi rossi e gonfi per le lacrime.

Iris mi guardò per un po', poi scoppiò a ridere. La guardai male, non capendo il motivo di quella reazione.

-Brutto idiota! Ecco, sei un idiota ma non sei inutile. Lo so che hai un rapporto critico con la macchina del caffè, ma ce la farai. Per i cucchiaini esiste la lavastoviglie, e sei un ottimo cantante. Non ti ricordi che la mia esistenza nella tua vita è partita da fan scatenata?! Sei davvero bravo, Oliver. E non sei uno stronzo cinico, e non lo ritornerai. Oliver, il mondo sarà uguale. Rimarrà com'è adesso.- disse calma, continuando a sorridermi.

-Non il mio mondo. Quello non sarà più lo stesso.- dissi piano con la voce roca per il pianto appena sfogato.

-Non devi essere triste. Odio vederti piangere. Perché poi non sono triste nemmeno io, ed è la mia vita, quindi non devi fare così. Andrà tutto bene.- rispose Iris stringendomi un po' di più la mano per darmi coraggio.

Sospirai e l'abbracciai stretta, perdendomi nel suo profumo rassicurante e cercando di convincermi che sarebbe andato tutto bene. Non ci riuscii.

 

  
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