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Autore: milly92    16/03/2008    3 recensioni
Vi va di fare un piccolo tuffo negli anni '80 e leggere una dolce Draco/Herm AU? Allora questa è la fic che fa per voi! Hermione è una diciassettene londinese che incontra Draco Malfoy ad una festa il 26 dicembre 1984 e da quel momento i loro destini si incroceranno... Ma tante difficoltà li metteranno alla prova, l'ira del Signor Granger in primis...fatemi sapere! Milly92
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Calì Patil, Hermione Granger, Lavanda Brown, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Sei un Malfoy, vero!?” ringhiò.

Draco sembrò impallidire. “Si” disse alla fine, mentre il padre della ragazza sembrava essersi fatto dieci volte più imponente.

Lo guardò disgustato.

“Fuori da casa mia! E faremo i conti anche con te, signorina!” esclamò, mentre Draco usciva imbarazzato ed Hermione fremeva, spaventata.

Fine 9° cap

Capitolo dieci-  Like Romeo&Juliet

“Oh, Ginny!”

Hermione corse in direzione della sua migliore amica con aria disperata, attraversando il cortile della scuola con passo veloce. Ginny le corse incontro, preoccupata quanto lei.

“Herm! Piccola, ho saputo, ma devi spiegarmi per bene…” disse concitata, abbracciandola.

Hermione non resistette all’impulso di scoppiare in lacrime mentre iniziava a raccontare.

“Ginny, è una tragedia! Ricordi, ti avevo detto che Draco sarebbe venuto a casa mia ieri mattina, ma mentre eravamo in camera mia è venuto mio padre e ci ha trovati a baciarci , ma è sembrato ancora più infuriato quando ha visto che il ragazzo fosse Draco!” si fermò, cacciando un fazzoletto fuori dalla tasca e asciugandosi le lacrime, mentre Ginny ascoltava silenziosamente. In lontananza vide la sagoma di Harry venire  come tutte le mattine, accompagnato questa volta da un Draco preoccupato.

Hermione notò lo sguardo dell’amica e si voltò, cercando di calmarsi quando notò anche Draco.

I due le raggiunsero con aria grave, e Ginny ed Harry si fermarono a guardarli raddolciti quando si strinsero in un tenero abbraccio.

“Aspettate, però, andiamo in un luogo più appartato, Calì potrebbe vederti!” disse rivolta a Draco.

Quando si fermarono nel retro del cortile Hermione riprese a narrare, anche perché  per Draco ed Harry era sottinteso che stesse raccontando i disastrosi avvenimenti del giorno prima.

“E appena te ne sei andato mio padre era ancora più furioso  con me, ha chiamato mia madre e l’ha fatta tornare da lavoro, spiegandole tutto. Mia madre sentendo il tuo cognome è sbiancata… Mi hanno messo in punizione a tempo indeterminato, non posso usare il telefono, non posso uscire, non mi lasciano a casa da sola, e hanno lasciato a Lavanda il compito di sorvegliarmi in loro assenza. Quella poi!” aggiunse, rossa in viso per la rabbia, “Ha confessato tutto! Quell’idiota di tuo fratello le disse tutto, quando mi firmò il permesso per uscire prima da scuola! Ma guarda caso ha detto che sapeva che Draco era venuta a prendermi, non ha detto che è stato Ron!”

Tutti la guardavano attoniti.  L’odio che Ginny coltivava nei confronti di Lavanda aumentò a dismisura, e anche la rabbia nei confronti di Ron non fece che aumentare. Draco e Harry, che erano loro amici, rimasero impressionati dal loro comportamento.

Draco la strinse a sé, mentre singhiozzava senza fermarsi.  “Amore, calma, ci parlerò io con tuo padre…” disse il ragazzo, accarezzandole i capelli.

“Si, posso farlo anche io, mi conosce e…” aggiunse Harry, ma la riccia lo interruppe.

“Non capite?! È Draco il problema! Non so perché ce la tengono così tanto! Sono più arrabbiati perché è lui che per il fatto che io abbia mentito!” sbottò nervosamente Hermione, prendendo un fazzoletto pulito dal pacchetto e gettando all’aria quello sporco.

A quelle parole Draco esitò, sbiancando. Scosse subito il capo, cercando di riconcentrarsi.

“Oddio, mi sembra la storia di Romeo e Giulietta!” disse Ginny per sdrammatizzare,  ma si zittì quando Harry le lanciò un’occhiataccia.

Il suono della campanella costrinse le ragazze a salire in classe, nonostante Hermione fosse ancora più turbata dopo essersi sfogata.

“Amore, ti vengo a prendere all’uscita ok?” chiese Draco, baciandola lievemente.

Hermione scosse il capo. “No, verrà Lavanda… Cercherò di rintracciarti io, ok?” disse tristemente, con il cuore che le batteva a ripetizione mentre lo vedeva allontanarsi.

Ginny la prese sottobraccio e tentò di incoraggiarla. “Su, Herm, vedrai che è tutto un equivoco o roba simile… Quella Lavanda, grr ! Le strapperei quella parrucca bionda che ha al posto dei capelli!!” disse incoraggiante, riuscendole a malapena a strapparle un piccolo sorriso .

*****

“Su, muoviti , è tardi, devo andare a pranzo da Ron”.

La voce altezzosa di Lavanda mandò Hermione davvero in tilt, associata alla sua immagine da  falsa fotomodella. Aveva i lunghi capelli biondi legati in una coda, indossava un cappottino elegante e gli occhiali da sole le oscuravano lo sguardo evidentemente scocciato.

Intorno a loro i ragazzi del Liceo Webster  uscivano dalla scuola con l’aria di chi è sopravvissuto all’ennesima strage Hitleriana.

“Non m’importa, se avessi tenuto la tua boccaccia da vipera chiusa forse ora non dovresti farmi da balia” la zittì Hermione scocciata, mentre salutava Ginny che faceva una smorfia dietro la sorella maggiore.

Lavanda si irrigidì come un palo mentre apriva lo sportello della sua macchina rosso sgargiante, togliendosi gli occhiali da sole mentre Hermione si sedeva e lei si metteva alla guida.

“Zitta! Tu non sai un tubo! L’ho fatto per proteggerti!”

“Proteggermi? Da cosa, precisamente?! Oh, certo, dimenticavo, hai protetto anche il tuo Ronnino dall’ira di papà, dicendo che non è stato lui a farmi il permesso, vero?!” ribattè Hermione. Sfogare la sua ira su Lavanda era la cosa migliore da fare al momento.

“Senti, basta. Ok, avrò pure mentito su Ron, ma te la sei cercata! Metterti con un Malfoy!” sbottò, mentre intorno a loro Londra sfrecciava nel caos dell’una passata.

“Ancora! Non ho capito, è un Malfoy e allora?” chiese Hermione, decisa a saperne di più.

Lavanda indugiò un attimo, prima di togliersi una ciocca fastidiosa da davanti agli occhi e dire: “Niente, Herm. Ora scendi, su” dato che erano arrivate a casa. Hermione la guardò torva prima di prendere lo zaino a scendere dall’auto senza salutarla e premurandosi di sbattere lo sportello il più forte possibile.

Quando entrò in casa vi trovò sua madre intenta nel cucinare, così dopo aver salutato e aver ricevuto l’ennesimo sguardo di rimprovero e deluso si richiuse in camera sua , rifiutandosi di pranzare.

Si buttò sul letto, ricordando con triste malinconia le risate e gli sguardi che lei e Draco si erano scambiati solo un giorno prima , quando nessuna “catastrofe” non incombeva ancora su di loro.

Si disse non piangere ulteriormente, doveva essere forte, ma le riuscì difficile, mentre delle orribili scene prendevano forma davanti a lei e ai suoi occhi.

| FLASHBACK |

“Cosa è successo?”

Monica Granger guardava suo marito, preoccupata, mentre Hermione era seduta sul letto con le mani che le coprivano il volto, la radio ancora accesa.

“Tua figlia ha mentito! Non sta affatto male! Ha finto per poter far intrufolare il suo ragazzo in casa, un Malfoy!”

La donna si mise una mano sul cuore, sbiancando e divenendo bianca come un lenzuolo.

“Un… M-Malfoy?”

“Si, Monica!”

_____

“Lavanda, tu cosa sai della storia tra sua sorella e il suo ragazzo?”

“Il suo ragazzo?”

“Si! Draco Malfoy!”

“Papà… io…”

“Dì la verità o giuro che rinchiudo in casa anche te!”

Lavanda guardava indecisa tra Hermione, supplicante e rassegnata seduta sul divano del salotto, e suo padre all’impiedi vicino la tv spenta e con l’aria minacciosa.

Alla fine parve decidere, perché disse: “Beh, papà, so che si conoscono da S. Stefano… E… E lui ieri l’ha prelevata prima a scuola…”

Udendo ciò Hermione cercò invano di uscire, ma suo padre le si parò davanti, infuriato.

“Tu! Come hai osato! Stai prendendo la stessa strada di tua sorella minore! Non uscirai più di casa tranne che per andare a scuola! E tu, Lavanda, la dovrai controllare!”

_____

“L’hai combinata grossa, sorellona”

Calì la guardava, quasi come se fosse soddisfatta di non essere l’unica in famiglia a combinare guai.

“Taci, Calì”

“Perché? Quante volte tu mi rompi l’anima?”

“E’ per una giusta causa, Calì!”

Calì la guardava con uno strano cipiglio.

“E tu ti illudi che l’amore sia una giusta causa? Cambierai idea quando ti mollerà tra un po’, quando sarà stufo di essere il ragazzo di una tizia costretta a vivere murata in casa!”.

“Vattene!”

| FINE FLASHBACK |

Spostò lo sguardo sul comodino di fronte a lei, dove si ergeva il mazzo di gelsomini ed orchidee che Draco le aveva regalato due giorni prima. Erano sui punto di appassire, solo quell’orchidea sbocciata per ultima era ancora viva e rinvigorita.

Oh, Draco…

Il bussare prepotente alla porta la fece scattare all’impiedi, e qualche secondo dopo si trovò davanti suo padre , con fare ancora severo e di rimprovero.

“Vieni a pranzo, muoviti!” disse.

“No, non ho fame” s’impose, sedendosi sul letto.

Il padre le lanciò uno sguardo quasi disgustato, e quando notò i fiori di Draco s’immobilizzò, passandosi le mani sul pizzetto.

“Te li ha regalati lui?” chiese, avvicinandosi.

“S-Si”  rispose timorosa, allontanandosi il più possibile da lui.

Il padre fece un verso sprezzante. “Tsk. Tipico. I Malfoy, ne so tante su di loro… Prima ti abbindolano, poi ti distruggono” disse con l’aria di chi la saeva lunga.

“Basta papà! Ora mi spieghi tutto! Non ce la faccio più! I Malfoy di qua, i Malfoy di là… Ma cosa c’entrano con Draco? Cosa vi hanno fatto?” chiese, mandando ogni cautela alle ortiche, desiderosa di saperne di più.

L’uomo parve rifletterci un secondo.

“Ti chiedi a cosa io e tua madre abbiamo tutto questo disprezzo ed astio nei loro confronti, eh?” chiese, sedendosi vicino a lei, poi all’improvviso la sua espressione dura parve scomparire mentre si copriva il volto con le mani.

Hermione era confusa da quel cambio di atteggiamento.

“Beh, ti rispondo subito! Tanto Lavanda lo sa… perché tenerti all’oscuro?” si disse, cercando di convincere più se stesso che la figlia.  “Ricordi nonno Austin?” le chiese, quasi gentilmente.

“Vagamente, ero molto piccola quando lui morì” rispose, preoccupata da quella strana domanda.

Il padre annuì. “Si, infatti. E ringrazia la famiglia di Draco se non hai potuto conoscerlo! Il nonno di Draco, padre del mio compagno di scuola Lucius, lo uccise crudelmente quattordici anni fa…”

Si zittì, invaso dal dolore di quello spiacevole ricordo, mentre Hermione sbiancava all’improvviso e sentiva l’aria mancarle.

Continua…

Salve, cari lettori! Allora, cosa ne pensate? La situazione è davvero critica, specialmente la nostra Hermione non se la passa molto bene… Come reagirà ora che ha scoperto la verità? E Draco? Ne è  a conoscenza? Spero vi sia piaciuto, fatemi sapere!

Ringrazio di cuore coloro che hanno recensito:exel sana, benny_bene, coffee14, 8marta8 e Christina Malfoy e chi legge soltanto e ha inserito questa fic tra i preferiti! Grazie mille come sempre, e scusate se non riesco  mai a ringraziarvi uno ad uno!

Come sempre cercherò di aggiornare il più presto possibile ma non i prometto niente, anche perché le mie vacanze di Pasqua saranno un disastro, devo studiare tantissimo perché appena ritornerò a scuola sarò sommersa da compiti ed interrogazioni…

Mi raccomando, commentate in molti! Ora vado, un bel capitolo di storia mi aspetta…

Un bacione, la vostra milly92.

 

  
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