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Autore: Aagainst    09/09/2013    2 recensioni
Davide è un ragazzo che crede di sapere tutto della vita. Riuscirà Hayley Williams a fargli cambiare prospettiva? Una storia di amicizia e, perché no, di amore, in cui i protagonisti scopriranno meglio chi sono.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi Tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 28
 
I don't even know myself at all 
I thought I would be happy but now 
The more I try to push it I realize gonna let go of control. 



 
POV DAVIDE
Ero in una chiesa. Mi veniva da piangere e ridere allo stesso tempo. Sì, perché Hayley mi aveva costretto ad andare in una chiesa. Io l’avevo seguita, scettico. –Allora, che ne pensi?- mi chiese. –Mi prendi in giro? Lo sai che non credo a tutte quelle stronzate. Hayley, lo sai che io non penso esista niente sopra di noi.- risposi, abbastanza maleducatamente. –E poi, non so nemmeno cosa devo fare. Insomma, va bene, siamo in una chiesa. E adesso?- la presi in giro. –Adesso preghi.- affermò lei, spiazzandomi. Io mi misi subito sulla difensiva:-Ma che cosa dici? Io non so pregare! E poi, non credo minimamente che serva a qualcosa.-. Lei mi guardò teneramente. Mi sorpresi: temevo di farla arrabbiare, invece Hayley sorrideva. Mi sedetti su uno dei banchi. Lei mi seguì. Mi mise una mano sulla spalla e, con l’altra, mi accarezzò la fronte. –E’ più semplice di quello che sembra. Tutti pregano. Magari a volte non lo si riesce a capire, ma…- -Hayley, non serve a niente!- l’aggredii. Sospirò. –Non possiamo fare tutto da soli.- mormorò. –E perché no? Perché no?- la provocai io. –Perché se facciamo tutto da soli prima o poi finiremo per affondare.- -Sono tutte stronzate!- urlai, non curandomi del luogo in cui mi trovavo. –Promettimi che ci proverai. Per me.- mormorò lei. Sbuffai: non poteva avermelo chiesto davvero. E, invece, l’aveva fatto. Mi aveva fatto quella richiesta assurda. Io abbassai lo sguardo. –Va bene. Ci proverò.- risposi con un sospiro, poco convinto. Lei mi fece uno dei suoi sorrisi e si alzò, incamminandosi verso l’uscita. –Ehi, ma tu… Tu dove vai?- chiesi, sorpreso. –A casa. Quando hai finito, chiamami. Prenditi pure tutto il tempo che ti serve.- rispose, lasciandomi poi da solo, in quella chiesa vuota. C’ero solo io. E la mia stupida ostinazione.

Gonna let it happen, gonna let it happen, gonna let it happen, just let it happen. 

 

POV HAYLEY
Mi avviai verso casa, con la consapevolezza che, comunque andasse, almeno avrebbe chiarito di più con sé stesso. Mi avrebbe rinfacciato di averlo portato in chiesa per tutta la vita, ma non m’importava. Magari mi avrebbe ringraziata. Lui pensava di conoscersi così bene. Ma in realtà nessuno si conosce fino in fondo. Nessuno.

And wake up to the cold reality and not a thing is changed 
 
POV DAVIDE
Ero lì, in quella dannata chiesa. Avevo promesso a Hayley che avrei provato a pregare. Fui tentato di rimanere lì un po’ e poi chiamarla, fingendo di aver tentato. Ma poi, qualcosa mi prese. Nemmeno io saprei spiegare cosa. Era come un vuoto, una fitta al petto, all’altezza del cuore. Decisi, così, di mantenere la mia promessa. Mi concentrai e iniziai a battere un piede, seguendo un ritmo esistente solo nella mia testa. –Ehm… Allora, ciao. Io sono Davide. Ma credo che, se esisti, questo lo sai già.-. Ma che stavo facendo? Stavo parlando da solo? –Ma come mi sono ridotto? Me ne vado!- dissi. Mi alzai e feci per uscire, quando successe qualcosa di completamente inaspettato: mi tornò alla mente mia madre, che la domenica usciva presto per andare a Messa. “Dicevi sempre che era importante, che era la tua marcia in più.” Pensai tra me e me. Mia madre la ricordavo sempre come la parte felice della mia infanzia. E se questo dipendeva anche dalla sua fede, beh, perché non fidarsi? Mi sedetti e decisi di prendere sul serio la proposta di Hayley. –Allora, ci riprovo. Senti, non ho mai creduto veramente in Te, ma ora Tu devi risvegliare mia sorella.- dissi. Che stupido. Pensavo davvero funzionasse così? –Guarda che non funziona così.-. Mi voltai. A parlare era stato un uomo, che riconobbi subito. –George?- esclamai, sorpreso. Era il barbone che avevo aiutato la sera in cui Hayley aveva provato a portarmi in chiesa la prima volta. –Già, proprio io, pulce.-. Sospirai. –Ehm… Mi chiamo Davide.- ribattei. –Sì, è lo stesso.- fece lui, con nonchalance. –Senta, cosa intendeva con “non funziona così”? Pregare non vuol dire chiedere?- domandai, un po’ irritato. –La preghiera è un dialogo. Non devi pretendere nulla. L’unica cosa che sai è che tutto è a fin di bene. E devi chiedere quello: il bene.- rispose lui. Abbassai lo sguardo. Mi sembrava tutto così maledettamente insensato. Insomma, se un Dio esiste e può fare tutto, perché non potevo pretendere che salvasse mia sorella? –So a cosa pensi. Ma vedi, devi fidarti di Dio. E’ l’unica cosa che puoi fare. Lui sa qual è il tuo bene.-.

It's just a spark
But it's enough to keep me going

POV HAYLEY
Iniziavo a pensare di aver commesso una sciocchezza. Non si può e non si deve mai imporre a nessuno la propria fede. E avevo la dannata paura di aver fatto ciò con Davide. E poi, l’avevo lasciato da solo. Insomma, temevo di aver combinato un bel pasticcio. Suonarono alla porta. Corsi ad aprire e mi trovai Dakota, in lacrime. –Dak, che succede?- chiesi, abbracciandola. –Eric… E’ un lurido verme! Lui è… Lui è sposato e ha tre figli!- si disperò. Mi sentivo un verme: avrei dovuto dirglielo prima. –Dak, io… Ti devo confessare una cosa.- mormorai. Ma lei scoppiò a piangere ancora di più, così decisi di starmene zitta. In quel momento le serviva la sua migliore amica e quella ero io. –Hayley, non voglio più vederlo in vita mia.- mi sussurrò. –Lo so.- dissi. In realtà, non sapevo che fare. Avrei voluto andare da quella sottospecie di uomo e pestarlo a sangue. Invece feci sedere Dakota sul divano e le portai un bicchiere d’acqua, per farla calmare. –Come ti senti?- le chiesi. –Meglio, grazie. Per fortuna ci sei tu.- rispose. Le sorrisi: ero nella merda fino al collo.
 
I asked for love.
I asked for mercy.
I asked for patience.
But you're already all of these things.

 
POV DAVIDE
Ero nuovamente solo, in quella chiesa. Riprovai, per l’ennesima volta. –Allora, come stai? No, ok, domanda senza senso. Ehm… So che io e Te non ci siamo mai parlati molto. Anzi, io è la prima volta che prego da quando mia madre è morta. Già. Sì, perché lei è morta. Ma credo che Tu lo sappia. Tu sai tutto, no?-. Continuavo a chiedermi perché mi sentissi un perfetto idiota. Mi guardai intorno. Ero completamente solo. Presi un bel respiro e continuai. –Io  non so perché mia made sia morta. Io non so perché hai permesso che  mio papà se ne andasse. Ma, Ti prego, non Silvia. E’ tutto quello che mi resta. Lei è mia sorella. E io non voglio che muoia!-. Mi scoprii a piangere come un bambino. Mi guardai nuovamente intorno. E, finalmente, quella chiesa non mi sembrò più così vuota.
 
If I knew what I needed
If I knew what was good for me
I'd, I'd be down on my knees begging

POV HAYLEY
Era notte. Avevo confessato a Dakota il fatto che ero a conoscenza del matrimonio di Eric. E lei, incredibilmente, non si era arrabbiata. Ovvero, non l’aveva presa benissimo, ma aveva capito che l’avevo fatto per proteggerla. Se n’era andata non appena Davide era rientrato. Lo avevo rimproverato, dato che non mi aveva chiamata come gli avevo detto, ma poi, avendolo visto sereno, avevo deciso di lasciare perdere. Non mi aveva ringraziata, ma non mi aveva nemmeno insultata. Insomma, era tornato a casa, da solo e, per di più, sereno. Poi, dopo cena, era andato a dormire, cosa che, di solito, gli riusciva impossibile. “E io dovrei seguirlo, a quest’ora” pensai tra me e me. Mi misi il pigiama, mi lavai i denti e feci per andare in camera. Mi voltai e guardai fuori dalla finestra. Il cielo era limpidissimo e si vedevano un sacco di stelle. Sorrisi, pensando che, nonostante tutto, cerchiamo sempre quello che abbiamo già. E, prima o poi, ce ne rendiamo conto. Ed è allora che ci sentiamo veramente pieni di serenità.

Let your light shine bright inside of me
Shine inside of me.
 
Angolo dell'Autrice

Buonasera! Allora, premetto che questo capitolo nasce da una mia ehm... Crisi. Sì, non sapevo più se credere o no. Quindi, parla di me, parte da una mia esperienza. Non voglio convincere nessuno dell'esistenza di Dio e non mi interessa se crediate o meno. Semplicemente, vorrei che capiste il mio punto di vista. Tra l'altro, questo è stato il secondo capitolo che mi è venuto in mente quando ho ideato la fic.
Ringrazio Chocobomb e Ollieparawhore per le recensioni, che spero apprezzeranno il capitolo.
Come canzoni di sottofondo: Last Hope e Miracle Outro.

Last Hope:
https://www.youtube.com/watch?v=yBatuRGZAmA

Miracle Outro (Nashville):https://www.youtube.com/watch?v=_Av6RN776I4
 (per Ollieparawhore: è un outro speciale!)
Il titolo del capitolo riprende tutte e due le canzoni. 
Beh, grazie dell'attenzione. Spero commentiate in molti.
Alla prossima!
 
   
 
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