Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Lily3soldi    09/09/2013    2 recensioni
I Giorni Bui. Un periodo tragico per tutti gli abitanti di Panem, che hanno portato solo strazio, disperazione e perdite a tutti. Ma soprattutto alla protagonista, Crystal Seandeen, giovane e bellissima ragazza del Distretto 8 che ha perso in questa guerra tutto: la sua casa, la sua famiglia e tutte le persone che amava. Ma nella sua disperazione, lei riesce ad andare avanti e ricrearsi una vita, fino al momento dei Primi Hunger Games. All'improvviso la sua vita verrà nuovamente sconvolta e tutto verrà messo in gioco. Tra i dolci sentimenti verso un ragazzo appena conosciuto, un giovane amore appena sbocciato e tutte le fatiche Crystal dovrà lottare per non perdere tutto. Una fanfiction piena di colpi di scena, avventure, imprevisti e sentimenti vi accompagnerà per tutta la durata della storia, facendovi immedesimare nei protagonisti e nel loro essere, consentendovi di provare le stesse emozioni e sensazioni. Cosa succederà a Crystal e a tutte le persone rimaste che lei ama? Leggete per scoprirlo! (Per favore commentate così avrete modo di leggere una storia ancora più emozionante lasciandomi le vostre sensazioni e critiche!!)
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3

La Mietitura

Bum-bum, bum-bum. Il cuore mi batte all'impazzata dentro il petto, come se volesse uscire e scappare, andarsene ed essere libero, vivere una vita senza pensieri, senza terribili preoccupazioni. Ma non può; d'altronde come me. Siamo come degli uccellini in gabbia, che svolgono la loro monotona vita senza poter spiccare il volo A interrompere i miei tristi pensieri è la mano di Derick che tiene dolcemente la mia, infondendomi sicurezza e mi fa capire che non sono del tutto sola. Derick mi guida come se fossi una bambina, come se non avessi mai visto niente di questo mondo e ne fossi affascinata. Camminiamo in silenzio, passo dopo passo, e nella mia mente un solo pensiero incombe: qualuno sarà perforza estratto durante la Mietitura e che sia io o qualcun altro, 23 ragazzi moriranno ingiustamente. Qualcosa mi attanaglia le viscere e mi stringe il cuore: non ce la faccio ad andare avanti ma devo. Derick mi strattona dolcemente e mi fa cenno di seguirlo. Dove stiamo andando? La strada per la piazza continua nella direzione opposta, ma nei suoi bellissimi e profondi occhi verdi vedo determinazione e convinzione. Decido di fidarmi e lo seguo, lasciandomi guidare dalla sua mano calda e facendomi trasportare dalle mie emozioni. È incredibile che in così poco tempo ci siamo affezionati l'un l'altro. Quando sono con lui sneto come se niente mi possa far del male, come se possa dire tutto ciò che provo. Con lui è come se sia libera di volare.Cammino mettendo i piedi dove un istante prima c'erano i suoi. Ci stiamo addentrando nel bosco che circonda il Distretto 8, ma capisco che non mi sta portando in mezzo agli alberi dalla sabbia che inizia a scorgersi per terra. Mare. Mi sta portando verso il mare. Nessuno può andarci perchè il mare non fa tecnicamente parte del nostro distretto, poiché si può definire come di proprietà del Distretto 4, ma nessuno di quel distretto ci va mai. Lo so perchè vedo sempre che è tranquillo e libero dalla finestra della mia stanza. Una bella sensazione si fa spazio dentro di me, scacciando via tutte le preoccupazioni assilanti: sto andando a contemplare il mare per la prima volta nella mia vita, e sono veramente contenta che sia lui la pesona con cui condividerò le mie emozioni. Seguo le sue orme nella sabbia. Sento l'odore di sale e una dolce brezza marina mi sposta delicatamente i capelli; poi lo vedo: calmo come una tavola e senza increspature, immenso e imponente che si estende oltre l'orizzonte.Tutto è così calmo! Ci sediamo sulla sabbia in silenzio, un silenzio che però racchiude molti significati, molte parole non dette. Sento la sabbia nelle mani: così calda e liscia, sembra quasi voglia accarezzarmi le mani. In lontananza sento l'infrangersi delle onde sul bagnasciuga. In questo luogo il tempo sembra essersi fermato. Dopo qualche minuto di contemplazione e camla assoluta purtroppo ce ne dobbiamo andare, così Derick mi aiuta ad alzarmi. Mi scuoto il vestito per far andare via tutta la sabbia dal tulle della gonna ma qualche granello rimane intrappolato, creando un effetto mozzafiato. I granelli di sabbia sembrano come brillantini sulla mia gonna. Il sole gioca con questi facendoli come risplendere. La sensazione di pace e armonia che avevo appena provato sciovola via troppo velocemente e mi ritrovo a stringere la mano di Derick. Lui si ferma, mi guarda, mi prende delicatamente il viso fra le mani e mi sussurra con un tono di voce dolcissimo:<< Ehi, Crystal, guardami. Stai tranquilla, tutto andrà per il meglio, vedrai >>. Il mio cuore si tranquillizza un pò ma dentro ho una paura immensa. Lui sa le parole giuste da dire nei momenti come questo. Sa come mi sento e di cosa ho bisogno, per lui sono come un libro aperto. Non dovrei avere paura, anzi dovri essere felice, perchè se venissi estratta le possibilità di un mia morte imminente sarebbero alte e io raggiungerei la mia adorata famiglia. Per un attimo mi lascio cullare da questo pensiero positivo: rivedere Destiny. Oh quanto lo vorrei! Ma lei non vorrebbe che io pensassi a queste cose, così, per lei, cerco di infondermi coraggio e proseguo a passo spedito. << Grazie, per essermi accanto, Derick. Non puoi nemmeno immaginare quanto mi sei di aiuto >>. Lui sorride, felice a questa mia affermazione, ma non risponde, troppo impegnato a vagare nei suoi pensieri. Questo lo capisco dalla sua fronte semore un po' troppo corrucciata, ma sembra così dolce quando pensa! I minuti passano e in men che non si dica raggiungiamo la piazza principale. Appena entriamo molti sguardi si girando verso di noi esaminandoci, ma non me ne preoccupo, sto pensando solo alla mano di Derick nella mia. Qui ci dobbiamo separare. Ho paura, non voglio lasciare la sua mano, ma devo, così allargo le mie dita e inizio ad andare verso la fila delle ragazze che aspettano di essere registrate, ma lui mi trattiene. Mi giro e lo guardo con uno sguardo interrogativo. << Ci vediamo dopo >>, mi dice, << È una promessa >>. Poi mi lascia e lo seguo con lo sguardo, sperando di poter rivedere i suoi occhi, ma non si volta; così mi dirigo al banco allestito per la registrazione. La piazza è già piena, ma molti altri ragazzi devono ancora arrivare. Mi metto in coda e attendo. La fila procede lentamente, un piede dopo l'altro e raggiungo la postazione. Una Pacificatrice sulla trentina mi chiede di darle la mano. Esito, ma poi noto che tutte le altre la offrono senza la minima preoccupazione. Me la prende e se la porta vicino, poi prende un aggeggio di metallo e mi buca il dito, dal quale inizia ad uscire il sangue. Ne fa cadere una goccia su un grosso quaderno e con un apparecchiatura sofisticata registra il mio nome. Poi mi dice di andare a sistemarmi vicino alle altre ragazze quindicenni. Prendo posto e mi inizio a guardare intorno. Le ragazze che mi circondano sono esili e mingherline, segno che in questo ultimo anno hanno patito la fame. Alcune hanno cicatrici visibili sui loro gracili corpi, sono dei ricordi della terribile esplosione che distrusse il nostro distretto un anno fa. Altre sembrano malate, stanche e logorate dalle loro perdite. Io, in confronto, sono più imponente e più muscolosa, segno del tempo passato a cacciare. A prima vista sembro più forte e più sana della altre.La cosa mi sconforta. Se io ho meno di zeropossibilità di sopravvivere, loro come faranno? Sento diversi sguardi su di me e così mi guardo intorno e noto che lo sguardo di parecchi ragazi è posato su di me. Mi sento imbarazzata e così mi guardo le scarpe. Una voce trillante e piena di vitalità mi costrige a guardare sul palco. Una donna un pò tozza è al centro del palco. È vestita in un modo davvero bizzarro: ha un'acconciatura davvero buffa nella quale i suoi capelli, bianchi con strisce argentate, sono tirati all'indietro in una coda alta che si avvolge intorno a sè stessa. Ha una gonna ampia arancione, nel perfetto stile di Capitol City,come la sua camicetta. La donna si dirige verso il microfono e inizia il suo discorso:<< Benvenuti! Benvenuti, benvenuti! Oggi è un giorno davvero speciale, poichè proprio oggi è la prima cerimonia della Mietitura! Siate felici e onorati di rappresentare il vostro distretto alla prima edizione annuale degli Hunger Games!!! >>. Non so cosa si aspettasse, magari un applauso, data la sua interruzione. Giro la testa verso la mia sinistra e scorgo Derick. Mi sta guardando intensamente. Muove le labbra senza produrre alcun suono e dal labbiale capisco che mi sta chiedendo come sto. Come sto? Beh, questo non lo so nemmeno io, sono troppo agitata, così rispondo solo "ok". Sembra avermi capito, così torno a rivolgere la mia attenzione verso il palco. << Adesso è giunto il momento di selezionare un giovane uomo e una giovane donna per rappresentare il Distretto 8 in questo nuovo ed eccitante gioco televisivo. Come dall'antica regola, prima le signore!! >>. Il mio cuore batte a mille mentre la donna si dirige con tutta calma verso la boccia con dentro il mio nome. In quella boccia il mio nome è ripetuto 3 volte, dato che l'età a cui si comincia ad essere estratti è 12 anni e in teoria il mio dovrebbe essere il mio terzo anno. La mano della donna inizia scendere e rovista fra i bigliettini. Ne pesca uno e lo tira fuori, innalzandolo alla luce del sole. Fra me e me continuavo a pregare che quel nome non fosse il mio, ma facendolo mi sentivo l'essere più spregevoledella terra; basti solo pensare che io sto pregando per la morte innocente di un'atra ragazza. La donna torna al microfono e inizia ad aprire il biglieto. Si schiarisce la gola e con la voce pimpante come quella di una bambina pronuncia il nome della ragazza scelta:<< Evy Fuhrman >>. Per un istante ho pensato di essere in salvo, ma poi la terribile verità grava sulle mie spalle come un macigno. Evy Fuhrman. Una ragazzina dodicenne, che entro quella maledetta boccia aveva solo una nomina. Evy Fuhrman, una ragazzina dolce e simpatica e che proprio in questo istante si sta recando verso il palco, dirigendosi verso morte certa. Non posso lasciarla andare! Fuhrman! Perchè proprio lei? Non ci potevo e non ci volevo credere. Non potevo lasciare che la sorella minore della mia migliore amica Sunshine muoia così, come una preda cacciata per il divertimento della gente. Così faccio l'unica cosa che mi viene in mente, l'unica cosa così incoscente che solo io avrei potuto fare: corro verso il centro della piazza, spintonando tutti e grido a gran voce:<< Mi offro volontaria, mi offro volotaria come Tributo!!! >>.


ANGOLO AUTRICE
Bene bene bene! Anche questo capitolo è finito lasciandoci con il fiato sospeso!! Che succederà adesso? Come mai Evy è ancora viva? E dov'è Sunshine? Molte domande, una sola risposta: leggete il seguito! Lo caricherò presto, promesso, quindi preparatevi ad entrare nel vivo degli Hunger Games! Vorrei tanto sapere cosa pensate di questa storia, quindi vi prego: qualche recensione mi farebbe molto piacere!! Bene adesso vi lascio e vi aspetto con il prossimo capitolo! E possa la fortuna sempre essere a vostro favore! Baci,
Lily

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Lily3soldi