Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Greenflares    10/09/2013    4 recensioni
“Senti,” cominciò Stiles, raggomitolato al sicuro nella sua Jeep mentre guardava enormi scrosci di pioggia rotolare giù per il parabrezza, annebbiandogli la vista “in questo momento sono bloccato da qualche parte nel bel mezzo del nulla e credo di aver bucato.”
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Due sere dopo, Stiles tornò in camera sua dopo aver cenato, ritrovandosi Derek seduto alla scrivania che usava il suo portatile.

“Oh mio dio,” sibilò, richiudendosi velocemente la porta alle spalle, “come sei entrato?” 

Derek indicò la finestra aperta con un gesto del capo. “Non è stato difficile,” disse, “devi investire in una serratura.”

“Sono al secondo piano,” gracchiò. 

L’altro scrollò le spalle.

“Perché - perché sei qui?” domandò Stiles, avanzando all’interno della stanza, in cui in quel momento si sentiva un intruso. “E perché stai usando il mio computer? E’ una tale mancanza di privacy, avrei potuto - avrebbe potuto esserci del porno lì sopra. Avresti potuto rimanere segnato per il resto della vita. Non hai idea di quale robaccia perversa potrebbe piacermi, amico. Avrebbero potuto essere tipo piedi o qualcos’altro.” 

L’alpha si mise semplicemente a fissarlo.

“Non dirmi che è successo qualcosa di brutto,” si lamentò il ragazzo, immaginando già dozzine di diversi scenari in cui qualcuno era sanguinante, ferito e aveva bisogno di aiuto. “Hanno rapito Scott? Ti prego dimmi che non è stato rapito.”

“Non hanno rapito Scott.” rispose immediatamente. “Sono qui per qualcosa che hai detto.” 

Stiles sbattè le palpebre. “Dico un mucchio di cose, quindi dovrai essere un po’ più specifico di così.”

Derek girò il portatile verso di lui, mostrandogli ciò che stava facendo.

“Sei - sei su un sito di agenzie immobiliari,” constatò. “ Tu stai…” si fermò, lasciando che tutti i pezzi andassero al loro posto. “Ti trasferisci?”  Aveva gli occhi grandi come piattini da caffè e la bocca spalancata per lo stupore.

“Il tuo discorso mi ha convinto,” gli disse come se non fosse qualcosa di importante, “Inoltre, il fatto che io non abbia internet a casa la dice lunga.” 

Stiles lo fissò ammutolito. “Sono senza parole.” 

“E’ la prima volta.” borbottò Derek e ritornò al computer.

Stiles esitò per un momento. “ Si. Vuoi che ti aiuti?”

“Ti stai offrendo?” domandò, voltandosi a guardarlo e osservandolo attentamente.

“Si,” esalò il ragazzo, afferrando al volo l’opportunità “Si, certo che mi offro, si.” 

Le labbra di Derek si mossero, formando un mezzo sorriso che Stiles gli restituì raggiante. 
__________________________________________________________

“Aspetta,” esclamò Scott il giorno seguente, appena entrato in camera di Stiles. “C’è qualcosa di diverso qui.”

“Ho passato l’aspirapolvere?” suggerì.

L’altro scosse la testa. “Non è quello.” Annusò l’aria, cosa che Stiles trovava sempre strana.

“Falla finita Scooby Doo,” brontolò, dandogli una gomitata e facendolo spostare, per poter buttare lo zaino sul letto e levarsi le scarpe. 

“Derek è stato qui,” disse alla fine Scott, come se fosse una grande rivelazione e non vedessero l’alpha quasi tutti i giorni. Fissò l’amico assottigliando lo sguardo, “Perché Derek è stato qui?” 

Stiles scrollò le spalle. “Sta pensando di comprare una nuova casa. Una che non sia, sai, 90% cenere.” 

“Quindi è venuto da te per esaminare casa tua?” domandò secco.
 
“Lo sto aiutando,” Rispose il ragazzo. “Sono stato io, a mettergli in testa l’idea, in ogni caso. Sapevi che non gli funziona il lavandino? E che non ha internet?” Rabbrividì in modo drammatico. “Stiamo parlando di condizioni da terzo mondo!” 

Scott alzò gli occhi al cielo , prima di tirar fuori il proprio quaderno e sistemarsi sul tappeto per studiare. “Non sapevo nemmeno che voi due foste amici.”

“Non - non lo siamo, davvero,” disse Stiles lentamente, con voce esitante. “Noi abbiamo solo - mi ha aiutato l’altro giorno con la Jeep. La ruota.” Si sfregò il collo, imbarazzato, mentre cercava le parole adatte per spiegare cos’erano lui e Derek, ma tutto ciò che gli riuscì fu una rapida scrollata di spalle. “Mi ha aiutato, quindi gli restituisco il favore.” Il ragazzo non menzionò quanto si fosse divertito a passare il tempo in compagnia dell’alpha o come si fosse eccitato all’idea di scoprire nuove cose su di lui. Scott non lo avrebbe capito. 

In ogni caso, l’amico era stato distratto dalla gomma. “Comunque, scusa se non ho risposto al cellulare, quando mi hai chiamato quella sera.” esclamò, arrossendo.

“Eri con Allison,” disse Stiles, con un piccolo sospiro, “ non fa niente, ti capisco. Avevi detto che saresti andato da lei.” 

“Almeno c’era Derek ad aiutarti.” Scott cercò di cancellare il proprio imbarazzo con un sorriso.

“Già,” concordò. “Grazie a dio c’è Derek Hale.” 
___________________________________________________________

Stiles stava scaldando degli avanzi nel microonde, quando il suo cellulare cominciò a squillare. Lo guardò con sospetto per un momento prima di rispondere. 

“Oggi vado a vedere delle case,” Derek disse subito, senza preoccuparsi di scambiare convenevoli. “Vuoi venire?”

Il ragazzo spense il microonde. La sua pizza poteva aspettare. “Mi passi a prendere tra dieci minuti?” chiese.

“Sarò lì in cinque.” 
___________________________________________________________

“Non credi che sia un pochino…” Stiles fece una smorfia, cercando di trovare la parola giusta. Si voltò, esaminando la grande sala da pranzo. “Pretenziosa?”

Derek alzò un sopracciglio. “Spiega.” ordinò. 

“Beh, è molto d’alta classe, no?” disse il ragazzo, indicando con un gesto della mano glia alti soffitti e i candelabri. “E, onestamente, assi del pavimento bianche? Verniciate?” Scosse la testa. “Pretenziose.” guardò Derek dietro di lui e continuò, 
“E quanto credi che ci vorrà prima che tutti rendano il pavimento nero di lerciume? Direi due settimane. Una, se Scott viene qui spesso.” 

L’alpha piegò le labbra pensieroso, fece scorrere lo sguardo sulle pareti bianche, il soffitto alto, le scintillanti assi del pavimento. Riportò gli occhi su Stiles e il ragazzo seppe di averlo convinto.  

Derek sospirò “Va bene, è troppo pretenziosa, ma le dimensioni sono perfette.” 

“Vero,” concesse il ragazzo.

“Scusate,” li interruppe l’agente immobiliare, facendo capolino dal corridoio, sorridendo dolcemente a entrambi, “Se è lo spazio che cercate, ho molte altre case grandi in vendita, in questo momento.” 

L’alpha sembrava volerle staccare la testa a morsi per aver origliato, quindi Stiles si affrettò a dire, “Davvero? In quest’ area? Ci piacerebbe molto vederle.” 

Sorrise di nuovo, tutta denti e falsa allegria, per poi rispondere “Se volete seguirmi, signori.” 
___________________________________________________________

Non erano nemmeno entrati nella casa seguente, ma Stiles sapeva che Derek la detestava. Sembrava rigido e teso, le labbra formavano una linea dura.

“E’ un pochino circondata, no?” esclamò il ragazzo, parlando per l’altro. Sia l’agente immobiliare che il lupo lo guadarono sorpresi. “Voglio dire, guardate quanto sono attaccati i vicini,” agitò le braccia indicando entrambi i lati. “Stiamo cercando un posto spazioso, sia dentro che fuori.” 

La donna schioccò al lingua e sospirò. “Certo che avete le idee precise su quello che cercate, ve lo concedo.” disse, con una nota di irritazione nella voce. Chiaramente non era contenta dei loro alti standard. 

“Ci sono per caso delle proprietà disponibili vicine alla foresta?” domandò Stiles, cercando di essere il più gentile possibile, anche se era sicuro che Derek potesse sentire il gelo nella sua voce e la tensione della mascella.

Si accigliò un momento, controllando tra i documenti che teneva in una cartellina. “Ne abbiamo qualcuna.” Li guardò e il ragazzo fu certo che li stesse valutando, cercando di capire quanto in là avrebbe dovuto spingerli, prima che accettassero quello che proponeva loro. “In ogni caso sono nella fascia di prezzo più alta.” 

“Davvero?” sputò Stiles tra i denti, ma l’altro gli posò una mano sulla spalla, trattenendolo. 

“Il prezzo non conta.” disse e il ragazzo sbuffò. 
___________________________________________________________

“E’ una vacca,” brontolò Stiles, a braccia conserte sul sedile del passeggero della macchina di Derek.
“Hai visto il modo in cui mi ha guardato quando ho detto che la casa era troppo circondata? Come se fossi troppo pretenzioso, o roba simile. Scusi tanto se non voglio spendere i risparmi di una vita in qualcosa di seconda categoria.” 
Scosse la testa e lasciò andare uno sbuffo frustrato. 

“Stiles,” disse piano, cercando di calmarlo, “ricorda che non sei tu a dover pagare per la casa.” 

“Lo so,” lo rassicurò il ragazzo, “ Ma lei NO. Per quanto ne sa ho lavorato a tempo pieno, andando alle lezioni serali nei momenti liberi, per poter sostenere me stesso e i miei quattro figli!” 

Derek scoppiò a ridere, mentre l’altro lo osservava divertito.
___________________________________________________________

La casa seguente aveva un grande camino, e Stiles sentì il lupo irrigidirsi accanto a lui alla sua vista.

“Immaginate l’intera famiglia riunita davanti al camino in una fredda serata invernale,” disse l’agente immobiliare, adottando un brivido teatrale. “Cioccolata calda e marshmallows …” 

“Non vogliamo il camino,” esclamò il ragazzo, gli occhi fissi su Derek. 
___________________________________________________________

Seguirono la donna verso il limite della città, vicino alla foresta. Le nocche dell’alpha erano bianche sul volante e Stiles cominciava a perdere le speranze.

“Dopo questa,” cominciò “ dobbiamo fare una pausa.” 

Derek annuì.

Quando l’agente immobiliare svoltò in una strada ghiaiosa, il ragazzo potè praticamente sentire l’umore dell’altro migliorare.
___________________________________________________________

“Sei stanze,” mormorò Derek. Cominciò a contare i nomi sulle dita “Io, Isaac, Erica, Boyd, due stanze per gli ospiti …” 

“Hai visto le dimensioni della vasca da bagno?” domandò Stiles, sottovoce nel caso la donna stesse origliando di nuovo. “Sono piuttosto sicuro che potrebbero ospitarci delle gare di nuoto olimpico in questo bagno. Potresti tenerci un ippopotamo in quella vasca, amico.”

Derek diede un’occhiata alla stanza, valutando le misure. “Belle dimensioni.” 

“Grandi dimensioni,” lo corresse Stiles. “Immagina tutte le serate pizza che potremmo avere qui.” 

“C’è uno scantinato,” disse l’alpha, guardando il pavimento.

“Con tubi d’acciaio esposti,” aggiunse Stiles, “Spessi tubi d’acciaio.” 

L’angolo della bocca di Derek si stava sollevando.

“E’ questa?” chiese il ragazzo, con il cuore che batteva più forte per l’eccitazione. “Abbiamo- è questa, Derek?” 

L’alpha gli sorrise, era un sorriso sincero, il ragazzo dovette lottare contro l’istinto di abbracciarlo. Alla fine optò per una pacca giocosa sul braccio e sorrise a sua volta.

La donna entrò, confermando il sospetto di Stiles che stesse origliando. “Come ci sentiamo, ragazzi?” Domandò, nonostante il suo sorriso fosse sicuro e soddisfatto.

“Dove devo firmare?” chiese e ovviamente era quello che Derek avrebbe detto, tutto azione e imposizione.

“Ho i contratti qui con me ora.” rispose solare, avvertendo un grosso affare. Cominciò a rovistare nella cartellina che aveva in mano, cercando il contratto.
“Volete firmare con entrambi i vostri nomi?” 

Stiles guardò prima la donna e poi Derek, che stava facendo lo stesso.

“Uhu,” disse il ragazzo, “Sono solo- sono solo qui per dargli una mano. Noi non siamo- uh- No. Non lo siamo.” 

Il viso dell’agente immobiliare diventò di un rosa acceso e si schiarì la gola imbarazzata. 
“Mi dispiace,” disse “ho solo supposto …” 

“E’ - è tutto ok!” gracchiò Stiles. “È un errore facile da commettere. Due uomini attraenti che cercano casa insieme- solo un pazzo non lo penserebbe!” 

Rise in modo imbarazzato, ininterrottamente, finchè non riuscì a prendere fiato. 
“Ok, io aspetto fuori.” 
___________________________________________________________

Fuori faceva freddo, anche se, forse, sembrava così solo paragonato alla temperatura bollente della sua pelle. Stiles era certo di non essere mai arrossito così tanto o di essersi mai sentito talmente in imbarazzo.

“Merda,” borbottò, i rametti secchi che scricchiolavano sotto le scarpe mentre si allontanava a passo di marcia dalla casa, per raggiungere la macchina di Derek, “merda, merda, merda.” 

Cominciò a camminare avanti e indietro lungo la fiancata dell’auto. L’altro aveva le chiavi e anche se avesse potuto salire in macchina , non era certo di volerlo fare. Tutto aveva l’odore del lupo lì dentro, come cenere, foglie secche e agrumi - 

Aspetta. 

Ferma tutto.

Stiles si fermò come congelato sul posto, il silenzio scese attorno a lui. Il cuore gli batteva all’impazzata nel petto, era certo di essere sul punto di soffocare perché si sentiva la gola così dannatamente stretta.

Con dita tremanti tirò fuori il cellulare dalla tasca e dopo vari tentativi falliti, riuscì a chiamare Scott, che ovviamente non rispose.

“Scott, brutto bastardo,” sussurrò al telefono, lasciandogli un messaggio in segreteria, “sto avendo una vera e propria crisi in questo momento, completa di - di camminate avanti e indietro, brividi e respiro accellerato e tu non rispondi nemmeno al telefono.” Prese un profondo respiro, che gli graffiò il petto e lo lasciò frastornato. Gli usci fuori come un codice Morse e si chiese se fosse sul punto di piangere. 
“La - l’agente immobiliare ha pensato che - che io e Derek - ha pensato - insieme - ma noi non - ma adesso - la macchina ha il suo odore! Io - Scott, so che odore ha. 
Io … Io conosco il suo profumo!”
Prese un altro respiro profondo, per poi continuare con un tono più basso, abbastanza da avere una possibilità di non essere percepito dalle assurde orecchie - da - licantropo di Derek.
“Penso che forse… ha ragione? Voglio dire, non ci ho mai fatto caso fino ad ora, ma - merda, Scott, sono stato, tipo, ossessionato da lui per buona parte del mese, no? Voglio dire, aiutarlo con la casa, e - e le serate pizza - e quando mi è venuto a prendere quella sera? Si è tutto trasformato in questo, non è vero?”

Ci fu un suono di voci che si avvicinavano e Stiles squittì come un roditore spaventato, per poi sibilare, “Stanno-arrivando-devo-andare-ci-sentiamo-dopo-richiamami!” 
Riattaccò e si ficcò il cellulare in tasca, giusto in tempo per ricomporsi e vedere l’alpha lasciare la casa insieme all’agente immobiliare, chiudendosi detro la porta con un nitido click. 

“E’ tutto fatto e sistemato!” esclamò la donna, scorgendo il ragazzo e salutandolo allegramente. “Il signor Hale qui si è appena comprato una casa!” 

Stiles deglutì rumorosamente, per poi uscirsene con un debole “Yay!” 
___________________________________________________________

Ci vollero un’ora e quarantacinque minuti prima che Scott richiamasse l’amico, quando il suo nome apparve sullo schermo del cellulare di Stiles, il ragazzo dovette combattere contro l’istinto di non rispondere. Fu con un grande sforzo che raggiunse il telefono, lo prese in mano e rispose. 

“Amico,” disse Scott in tono basso, di apprezzamento che risuonò metallico alle orecchie del ragazzo. “ Amico, cos'è questa storia?” 

“Lo so.” Mormorò Stiles, disperato.

“Allora,” continuò l’altro e lo sentì arrivare, percepì il sorrisetto dal tono di voce, “tu e Derek, eh? 

Stiles si portò una mano sul viso, chiudendo gli occhi e gemette “No, niente me e Derek, assolutamente no.”

“Ma, uh, sembra che ti piacerebbe se fosse ‘ tu e Derek ’,” insistette Scott, et voilà, eccolo là, una accenno di risata. 

“Sei un amico terribile, non dovresti trovarlo divertente,” lo rimproverò, ma stava quasi sorridendo. “Dovresti confortarmi e compatirmi , portarmi cibo spazzatura e commedie romantiche.” 

“Da quando guardiamo commedie romantiche?” domandò Scott.

“Non lo so.” piagnucolò Stiles. “Da quando mi piace Derek Hale?” 

L’amico rise e anche Stiles si sentì scappare una risata , sorpreso. Sembrava piena di panico anche alle sue stesse orecchie.

“Cazzo, Scott,” sussurrò, “Mi piace davvero Derek.” 

“Ti piace Derek,” concordò l’amico, ridacchiando. Ci fu un a breve pausa, poi “lui è, sai, un ragazzo.” 

Stiles fece una smorfia. Aveva cercato di ignorare quella parte della situazione. “Ne sono consapevole.” 

“Quindi da quando è così per te?” chiese in modo eloquente. 

“Certo che hai un modo di chiederlo…!” gli disse, azzardando un sorriso. Era sdraiato sul letto, sentendosi stupidamente come un personaggio di un film romantico per adolescenti. “E, uhm, non è mai stato così. Per me.”

“Sembra che lo sia adesso.” Sospirò Scott, semplicemente accettandolo - accidenti, Stiles adorava il suo migliore amico. “Allora, pensi di piacergli?” 

Lo stomaco di Stiles si svuotò, per poi contrarsi in modo poco piacevole. “No.” rispose. Rivolse uno sguardo accigliato al soffitto, alle stelline fluorescenti che sua madre aveva attaccato quando era piccolo. “E’ Derek.” 

“Ti ha portato a vedere le case , però,” disse l’amico, come se fosse un ovvio segnale di attrazione romantica. 

“E’ perché sono stato io a spingerlo a comprare una nuova casa fin dall’inizio,” si lagnò Stiles. “Forse ho insistito troppo. Non voleva cambiare casa, Scott, me l’ha detto, ma ho continuato a insistere. Probabilmente mi odia per averlo portato via dalla sua casa.” 

“Amico, non avrebbe speso tutto quel denaro per una nuova casa solo perché lo hai spinto a farlo. Non è stupido.” 

“Ne siamo sicuri?” gracchiò. “Siamo certi che non sia stupido? Perché ha accettato di cercare una nuova casa con me. Quella sembra una scelta stupida. Voglio dire, che diavolo ne so io di case? O agenzie immobiliari? O denaro? Ho diciassette anni, Scott. Non so nemmeno come incartare decentemente un regalo. Ci sono sempre parti spiegazzate, la carta non copre mai tutto, e semplicemente-” 

“Forse,” suggerì l’amico, sorridendo “ti ha portato con se perché gli piace la tua compagnia.” 

“Non ci provare.” Stiles passò una mano sulla fronte, cercando di allontanare con quel gesto le proprie preoccupazioni. “Sappiamo che Derek è incapace di provare piacere per qualsiasi cosa che non siano cibo e combattimenti.” 

“L’ho visto ridere alle tue battute qualche volta,” provò Scott e, wow, davvero? “Non è così asociale, Stiles.” 

“Un po’ lo è.” insistette.

“Un po’, ” concesse l’altro. “Ma è… non lo so… lo è meno quando è con te.” 

“Fino a una settimana fa non pensavi nemmeno che fossimo amici, ricordi?” brontolò Stiles, guardandolo storto. “Lo stai dicendo solo per farmi credere di avere una possibilità. Pessima mossa, Scott. Pessima mossa.” 

“E va bene, non credermi,” disse con noncuranza. “ma è vero. Chiedi a chi vuoi. Anzi chiedi a Erica. Lei è brava in queste cose.” 

“No grazie,” sospirò, “me ne starò qui ad affogare nella mia disperazione causata da un amore non corrisposto.” 

L’amico sbuffò, “Beh almeno sai cosa gli dirai la prossima volta che vi vedrete?”

“Probabilmente qualcosa come ‘Hey, Derek. Come va?’ ”

“Glielo dirai, però, vero?” chiese Scott, anche se sembrava già sapere la risposta.

Stiles scoppiò a ridere, premendosi una mano sul petto, per poi riprendere fiato. “Non essere ridicolo.” ridacchiò. “Mi porterò questo segreto nella tomba. E anche tu, comunque.” 

“Stiles,” brontolò l’amico.

“No,” esclamò, non ammettendo repliche. “Non glielo dirò. Assolutamente No. E’ - è Derek. Non prova emozioni come noi e decisamente non prova sentimenti legati a qualcun altro. Beh, non di tipo positivo, in ogni caso. Sono principalmente rabbia e frustrazione per quel che ho visto. Forse un pochino di divertimento, a volte. Come quando inciampo e cado o mi finisce un insetto in gola e comincio a tossire.” 

Scott lasciò andare un lungo sospiro e replicò con evidente disappunto nella voce, “Stiles devi dirglielo, davvero. O, non so, comportati in base ai tuoi sentimenti e vedi se anche lui prova le stesse cose.”  

“La vita e i miei arti mi servono ancora, non posso rischiarli così,” ma la battuta non fece ridere nessuno, lasciandogli l’amaro in bocca.

Scott doveva aver percepito l’esitazione, il leggero cambiamento nella sua voce. “Non puoi saperlo finchè non provi,” disse piano, in tono confortante e, merda, Stiles stava per piangere. 

“Non gli piaccio Scott.” disse con voce dura e spenta. “Siamo troppo diversi.” 

Scott sospirò ma non disse altro. 
___________________________________________________________

“Stasera impacchettiamo la roba per il trasloco.” disse Erica, dal lato opposto del tavolo della mensa, gli occhi fissi su Stiles. “Sarà uno spasso. Mucchi di scatoloni e ciarpame sparsi per casa. Potremmo anche ordinare una pizza.” 

“Sono l’unica ancora confusa sul motivo per cui vivete lì?” chiese Lydia, sbattendo rapidamente le spesse ciglia finte.

Erica fece spallucce, rivolgendole un’occhiata. “E’ conveniente.” 

“Niente affitto,” aggiunse Boyd a bocca piena. 

“Allora,” continuò la bionda, che tornò a fissare Stiles, facendolo sussultare leggermente, sotto il suo sguardo. “che ne dite? Ci state per una serata a riempire scatoloni?” 

“Hai detto che ci sarà la pizza?” domandò Scott speranzoso.

“E’ probabile.” rispose Erica, sapendo di averlo già in pugno.

“Conta su di noi.” esclamò Scott allegramente, allungando un braccio attorno a Stiles per poi scompigliargli scherzosamente i capelli. 

“Wow, okay, maleducato. Potrei avere delle cose da fare stasera.” disse il ragazzo, “mi dispiace rovinare i tuoi piani, che, tra l’altro, hai fatto senza prima consultarmi.” 

“Okay, che tipo di cose?” Domandò il suo migliore amico, con una luce negli occhi che fece accigliare Stiles. Aveva la sensazione che Scott stesse cercando di fare una mossa strategica.

“Un mucchio di cose,” rispose. “compiti, faccende domestiche, dormire.” 

Erica sbuffò, “Sembra uno spasso.” 

“Batte mettere via la roba di qualcun altro,” borbottò Stiles, mentre infilzava la propria insalata con particolare cattiveria.

“Andiamo,” insistette Isaac, “Sarà divertente. Pensalo come un altro esercizio per legare.” 

Il ragazzo voleva rifiutare, continuando con la sua patetica scusa, ma Scott lo stava fissando, mentre Erica lo osservava con grande interesse e, se doveva essere onesto, totalmente, stupidamente onesto, un po’ aveva voglia di vedere Derek.

“E va bene,” sbottò. “Va bene, come vi pare, si, okay. Vi aiuterò a riempire gli scatoloni. Sarò la vostra domestica per una sera, ma mi aspetto di essere ripagato con la pizza. Molta pizza.” 

Erica battè le mani con fin troppa allegria e Scott gli diede una pacca giocosa sul braccio, ma Stiles stava per avere una crisi di nervi.
___________________________________________________________



NdT :   Hola guys!   stavolta non vi torturerò con note infinite su robe inutili come le branchie degli squali XD In questo chappy Stiles si fa sempre di più gli affari di Derek, non so voi ma a me è davvero sembrato che l'abbia comprata lui la casa e che il nostro sourwolf l'abbia solo pagata. 
Tradurre i viaggi mentali di Stiles e il suo sclero al telefono , è stato allo stesso tempo terribilmente divertente e massacrante. XD Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, anche se è di passaggio e vado a tradurre il prossimo che dovrebbe essere l'ultimo. :)

Baci -A. 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Greenflares