Nuova
vita
Poco
dopo un rumore di tacchi annunciò l’arrivo delle
due donne di casa seguite che
entrarono nel salottino seguite da Philip.
:<<
Micael, figlio mio, vuoi dirmi cosa sta accadendo? >>
chiese Alexandra
facendosi avanti.
:<<
Mamma. >> rispose lui alzandosi :<< Lei
è Anastas’ya. >>
disse accennando alla bambina.
:<<
Oh. >> fece Natalie, nascondendo un sorriso, essendo
l’unica a conoscenza
della storia d’amore di suo fratello.
:<<
Sua madre è morta. >>
:<<
Povera cara. >> disse Alexandra andando a sedersi, mentre
il sorriso di
Lily spariva .
:<<
E io mi occuperò di lei. >> terminò
con sicurezza.
Philip guardò suo
fratello con stupore, pronto ad
aprir bocca per ribattere, Natalie sorrise nuovamente e Alexandra
:<<
Micael … tu ci hai pensato, vero? >> suonava
come una domanda, ma la
donna era sicura che suo figlio avesse preso quella decisione con
coscienza e
che fosse più che sicuro di ciò che facceva.
Chiuse
gli occhi per un momento poi li riaprì e guardò
prima suo figlio, poi la
bambina rivolgendole un dolcissimo sorriso e le chiese
l’età :<< Skol’ko
vam liet? >>
:<<
Menya vosem’ liet. >> rispose lei in un
sussurro :<< Ma parlo
inglese. Me l’ha insegnato la mia mamma. >>
aggiunse.
:<<
Oh, che brava. Hai solo otto anni e parli l’inglese
così bene. >>
:<<
Sua madre l’ha studiato all’università.
>> disse Micael.
Alexandra
sorrise :<< Lily, cara, accompagna la fanciulla nella sua
nuova camera.
>> disse :<< Philp, per favore,
dì a Mr. Greenmore di preparare la
cena e tu Micael. >> si alzò :<<
vieni subito nel mio studio per
sistemare i documenti. Non penso ci sarà bisogno di un
insegnante, Lily
potrebbe svolgere questo compito. O preferisci mandarla in una scuola?
>>
la voce della donna si affievoliva man mano che lei si allontanava.
Nel
salottino rimasero Natalie e Anastas’ya. La donna le tese la
mano :<<
Anastas’ya, giusto? >>
La
piccola prese la mano titubante :<< Tutti mi chiamano
Nast’ya. >>
:<<
Nast’ya? Va bene. >> la donna annuì
sorridendo :<< Io sono zia
Lily. >>
Le
due si sorrisero.
:<<
Vieni con me, ti mostro la tua nova stanza. La casa è
grande, ma dopo un po’ ci
sia abitua. >>
La
bambina
annuì guardandosi attorno incantata e un po’
intimorita.
:<<
Sai, anche io ho perso mio padre quando avevo otto anni.
>> cominciò
Natalia :<< Ma le persone alle quali abbiamo voluto bene
non ci lasciano
mai,loro sono sempre con noi. >>
:<<
Davvero? >> chiese la bambina.
:<<
Sì, e quando vogliono …si mostrano.
>>
:<< Anche tuo padre lo fa? >> chiese la
piccola stupita, pensando
che la “zia” stesse inventando tutto.
:<<
Sì, lo fa spesso. >> rispose mentre passavano
accanto alla biblioteca.
In
quel
momento si diffuse nel corridoio la musica si un carillon che suonava
la ninna
nanna di Brahms.
Anastas’ya
si guardò attorno un pò stupita e un
po’ spaventata, mentre Lily sorrideva.
:<<
Lo farà anche la mia mamma? >> chiese la
bambina, speranzosa, quando
tornò il silenzio.
:<< Certo. >>
:<<
Voglio mia figlia, voglio andare da lei.
>> disse una donna, cercando di alzarsi dal letto nel
quale era stata
costretta per mesi.
:<<
Hai appena ricordato di avere una
figlia. Dove vuoi andare nelle tue condizioni? >> le
rispose un’altra
obbligandola a sdraiarsi nuovamente.
:<<
Ma- >>
:<<
Niente “ma”.>>
:<<
Per favore... >>
:<<
Non puoi andare da nessuna parte. Dimentica
tua figlia, è meglio. >>