In quel maledetto appartamento non c'era mai un attimo di pace, neanche di notte. Soprattutto, di notte.
Santana scostò le coperte con un gesto stizzito e, accesa la luce, controllò l'ora sull'orologio appeso alla parete: le tre e mezza.
Si levò a sedere e cominciò a battere un pugno sulla parete che disgraziatamente condivideva con la camera da letto di Sebastian.
Gemiti e ansiti si interruppero all'istante ma, qualche secondo dopo, fu Sebastian a bussare alla sua porta: Santana scattò in piedi e spalancò con foga la porta, desiderando più di ogni altra cosa mostrare a quel bellimbusto come venivano trattati a Lima Heights quelli come lui.
-Invidiosa, Lopez?- sussurrò il ragazzo. Santana emise un versetto sarcastico -Ma per favore! Non sono interessata alle modalità di accoppiamento degli scoiattoli, anzi, che ne dite di riempirvi le bocche di ghiande invece che di altro e andarvi a scavare una bella tana?- -Gli scoiattoli non scavano tane.- la corresse Sebastian -Ma per amor tuo ci conterremo.-
Santana fece per sbattergli la porta in faccia, ma lui vi poggiò sopra una mano e la bloccò.
-Trovati una ragazza, Lopez, o qualunque altro essere vivente possa sopportarti: poi magari potrai anche unirti a noi.-
A quel punto tolse la mano e Santana fu libera di sbattere sonoramente la porta e tornare a letto, irritata ma certa di essersi fatta valere.
Infatti Sebastian e il suo amichetto continuarono a rumoreggiare fino alle cinque del mattino.