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Autore: nanny94    10/09/2013    0 recensioni
Flavia è una ragazza semplice, una ragazza che ha affrontato a testa alta gravi difficoltà ma che sa perdersi nelle cose più semplici. Ma infondo chi ha mai detto che l'amore è semplice??
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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Dopo i soliti riti mattutini andai a scuola, ma quacosa andò storto, autogestione. Rimasi in classe così senza far nula con quelli che vengono definiti '' compagni ''. C'era chi gridava a destra e chi a sinistra, che odio. Mi sedetti infondo all'aula e ripresi la lettura di un libro che intrigava molto. '' Troppo chiasso, non riuscirò mai a capirci qualcosa '' pensai. Tra la folla una voce si distingueva, << Quacuno vada a fare queste fotocopie >> esclamava. Ottima scusa per uscire, ottima scusa per godersi cinque minuti di puro silenzio. Peccato però che quacosa andò storto anche lì. Mi dirigevo verso la mia classe con le fotocopie tra le mani, una ragazza che camminava proprio davanti a me si fermò al'improvviso e involendo le finii di sopra.
<< Perdonami, non ti ho vista >> dissi io imbarazzata.
<< Ma guarda questa figlia di puttana, rovini le mie Hogan! >> gridò lei mentre io avevo già ripreso a camminare.
Mi fermai e le andai contro con uno sguardo serio abbastanza da incutere paura. No dai, diciamo abbastanza serio da mostrarmi arrabbiata.
<< Nessuno dice Puttana a mia madre, chiaro?! >> Gridai. La ragazza mi si avvicinò e mi spinse facendomi sbattere contro il muro.
Notai una folla incuriosita formarsi attorno a noi, corsi in bagno cercando di farmi spazio tra quelle inutili chiacchiere dei passanti. Piansi.
Non avevo mai reagito così, forse perchè mai nessuno aveva offeso i miei genitori. Asciugai le lacrime, feci un bel respiro e tornai in classe come se nulla fosse successo.

Al suon della campanella presi i libri di fretta e tornai a casa, i nonni aspettavano sicuramente me per poter pranzare. Gli servirebbe proprio una badande.
Da quel giorno, per chissà quale futile motivo, dei ragazzi a scuola cominciarono a salutarmi, anche in classe. La mia timidezza però non mi permetteva di dire molto dopo il banale << Buongiorno anche a te >>

La mattina dopo feci tardi, niente trucco, un elestico a caso reggeva quei miei capelli castani chiari, jeans del giorno prima, converse e una t-shirt nera.

<< Flavia, puoi andare a chiamarmi Enrico della 4I ? >> mi disse la prof di fisica.
Cavolo, perchè proprio io? Sa benissimo che mi vergogno.
<< S-si prof >> dissi timidamente uscendo dalla classe.
Entrai in 4I, la sua prof mi disse di cercarlo per i corridoi. Vi pare normale che mi metto a cercare un certo Enrico per i corridoi? Ecco un tizio guardarmi. Che disagio.
<< S-scusa, sei Enrico della 4I? >> chiesi arrossendo.
<< No, guarda è lì >> indicandolo.

Eccolo lì.
Un bel riccio moro, alto, occhi castani e bocca impegnata a baciare appassionatamente una ragazza, con tanto di palpatine.
<< Ti cerca la mia prof, in 5G >> gli dissi frettolosamente tornando in classe.
Sorrise poi mi raggiunse.
<< Ehy, non ti avevo mai vista prima in giro >> esclamò.
<< Non sto in giro, vengo, seguo le lezioni ed esco. tutto qui. >> risposi aprendo la porta della mia aula.

La prof gli parlò e io me ne tornai a sedere.
  
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