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Autore: Bellatrix_Black_51    10/09/2013    2 recensioni
Segue "Do you Remember the Time of our Life?".
-Bellatrix continuerà ad insegnarvi quando sarete fuori da Hogwarts, ma prima dovrà riprendere ad allenarsi con me.-
I ragazzi annuirono, abbassando le teste ed allontanandosi lentamente. L'uomo si avvicinò al corpo incosciente della ragazza.
Si inginocchiò accanto a lei, e la guardò per alcuni istanti.
Era indeciso tra costringerla a continuare la scuola, o farle finire l'anno lì, in modo da avere l'esclusiva su di lei per l'anno a venire.
Decise.
Caricò il suo corpo sulle proprie braccia, e si smaterializzò.
Destinazione: Little Hangleton.

Bellatrix è stata presa da Lord Voldemort durante un allenamento nella foresta proibita.
Inizierà una convivenza di diversi mesi, fatta di Sangue, Sudore e Incantesimi. E non solo.
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ok, ok, me ne rendo conto... sto perdendo colpi. Non mi piace quello che scrivo, come lo scrivo, nè il tempo che passa tra un capitolo e l'altro.
Scusatemi tanto in qualsiasi caso, e grazie per le recensioni, la posizione tra le seguite, le preferite, e da ricordare. 
Buona lettura :)
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12



Bellatrix continuò a ballare: prima con suo padre, poi con suo cugino Regulus. 
Lucius la prese in vita scherzosamente, e suo zio la rapì per alcuni istanti al centro della pista.
Sentiva gli sguardi dei presenti ruotare attorno a lei. Spesso incontrava visi e sguardi conosciuti, ma ne desiderava solo uno, mentre il senso di colpa si appollaiava nelle sue viscere per poi consumarle lentamente.
Si fermò, guardando lo zio.
-Scusa, ho bisogno di mangiare qualcosa- azzardò -Tutto questo girare mi ha fatto venire la nausea-.
L'uomo annuì e sorrise, accompagnandola al tavolo del buffet e allontandosi poco dopo con discrezione.
-Tuo zio- Bellatrix sussultò, mentre beveva avidamente un calice di vino rosso.
-Si- rispose piano, senza voltarsi.
-Regulus, Lucius e Cygnus Black- disse poi, ripetendo in ordine inverso le persone con cui aveva ballato Bellatrix. La giovane non si voltò, assumendo un'espressione stupita.
-Non credevo vi...-
-Interessasse? Non mi interessa, ci ho solo fatto caso- la anticipò l'Oscuro Signore. 
La ragazza si zittì.
-E Rodolphus Lestrange- continuò la voce dell'uomo. Con le dita scostò i capelli dal suo collo, e un segno rosso, più piccolo e leggero degli altri comparve davanti ai suoi occhi.
Lo osservò per diversi istanti mentre Bellatrix faceva il possibile per non tremare.
-Perdonatemi, io... io non volevo che lo facesse. Giuro, mio Signore, giuro che non abbiamo fatto nulla... Stavamo ballando e... davvero...- mormorò, balbettando.
-Mio Signore..- insistette. Non ebbe alcuna risposta.
Si voltò per guardarlo, e si trovò davanti un'espressione che non trasmetteva emozioni. La mano fredda dell'uomo andò a sfiorare quel segno a lui sconosciuto, come a studiarne la provenienza.
Inclinò il capo di lato, e Bellatrix lo guardava. Come se attorno a lei il tempo si fosse fermato, e tutto ciò che era attorno a loro avesse perso importanza.
Si sentì gelare, quando un tuono si fece sentire sopra la musica della sala. Le alte vetrate si frantumarono, e i vetri si dispersero all'esterno.
Nessuno sembrò farci caso.
L'Oscuro Signore ritrasse la mano. 
-Perchè chiedi perdono? E' tuo marito- sibilò, senza staccare lo sguardo dal collo della ragazza. 
Bellatrix deglutì, senza rispondere.
-Torna a ballare- disse poi, facendo per allontanarsi. Fu fermato dalla mano di Bellatrix che prese la sua, e si voltò lentamente, con l'ira negli occhi.
-Volete ballare con me?- sussurrò lei.
Lord Voldemort ritrasse la mano da quella della ragazza, allontanandosi a passo svelto. 
Bellatrix non fiatò per il resto della serata, se non per ringraziare e salutare persone con cui prima non aveva avuto occasione di parlare.
Ricevette regali: belli e numerosi. 
L'Oscuro Signore assisteva, in disparte. 
Quando Rodolphus arrivò a porgere il proprio regalo, si mosse impercettibilmente, ma Bellatrix non lo notò.
Aveva un scatolina verde tra le mani, con un fiocco argenteo in cima. Bellatrix rabbrividì, mentre i presenti si facevano silenziosi.
Rodolphus si inginocchiò, con un sorriso sulle labbra. Aprì la scatolina, e una fede d'oro bianco luccicò in rispost alle luci della stanza.
-Bellatrix Black- disse, con tono solenne. -Vuoi sposarmi?- 
I presenti applaudirono, e l'Oscuro Signore tra loro. 
Bellatrix forzò un sorriso, mentre lentamente il freddo si diffondeva nel suo petto.
-Si- si costrinse a rispondere, con voce rotta. 
Rotta dalla disperazione, non dalla gioia. In pochi sapevano la natura delle poche lacrime che sgorgarono dagli occhi scuri della ragazza.
Rodolphus Lestrange si alzò, e prese l'anello. Bellatrix gli porse la mano sinistra, e l'anello abbracciò alla perfezione il suo anulare.
-Credo ci voglia un bacio, qui- ghignò il ragazzo. La afferrò in vita, e la avvicinò a sè.
Non poteva, non poteva rifiutarsi davanti a tutte quelle persone...
Lasciò coincidere le proprie labbra a quelle del ragazzo, mentre un applauso scrosciava attorno a loro.
L'Oscuro Signore si allontanò, lentamente, voltandosi verso la finestra.
Aveva freddo. E caldo. Avvertiva una sensazione simile alla fame, ma sapeva di non poterla provare più. 
Guardò la pioggia, avvertendone il rumore nonostante gli applausi all'interno del salone. 
"Non potevo pretendere che anche il suo corpo fosse esclusivamente di mia proprietà" pensò. Si voltò a guardarla. Si era liberata dal bacio, ma al dito aveva un fede. 
Ghignò con freddezza, incontrando il suo sguardo. Quella stupida ragazzina era uguale a sua madre: debole, malata di un amore immaginario per l'uomo sbagliato. Ma Bellatrix non avrebbe sbagliato, lei avrebbe fatto la cosa giusta: lui non era come suo padre.
Aggrottò le sopracciglia, tornando a guardare fuori dalla finestra. Si "preoccupava" per lei perchè sarebbe stata la sua migliore seguace, era chiaro. 
Bellatrix osservò per alcuni istanti il comportamento dell'Oscuro Signore, mentre i presenti iniziavano a salutarsi a vicenda e a salutare lei.
La sala ormai era quasi vuota, quando la ragazza lo raggiunse.
-Mio Signore...- chiamò, piano.
"E' sempre qui che torna, dopo tutto e tutti". 
-Bellatrix- 
-Volete tornare a casa?- domandò. "Casa." ripetè nella propria mente "Come se, alla fine, la vera coppia fossimo io e lui, e non io e Rodolphus". Sorrise tra sè, impercettibilmente.
L'uomo avvertì i suoi pensieri, ma non diede loro importanza.
-Ci sono ancora ospiti- 
-Restano a dormire qui- 
-Andiamo a salutare- tagliò corto l'uomo. 
Dopo meno di cinque minuti, i due erano sotto la pioggia appena fuori da villa Black. Bellatrix avvertì la mano dell'Oscuro Signore attorno alla nuca, e la sensazione della smaterializzazione. 
Si materializzarono nella stanza di lui: buia e fredda. 
Prese una piccola busta dal comodino e gliela porse. 
-Non è esattamente un regalo. Puoi considerarlo un aiuto per incrementare il tuo potere- spiegò. Bellatrix sorrise, aprendo la busta e prendendone il contenuto.
Era un ciondolo d'argento, dalla forma che ricordava la testa e il becco scheletrico di un corvo. Sorrise, guardando l'uomo, poi la indossò con facilità.
Avvertì un formicolìo espandersi dalla testa in giù, fino a ritrovarsi tutto il corpo formicolante. 
Soddisfatta alzò il capo verso l'uomo.
-Mi sento... forte- mormorò.
Lui sorrise. -E' solo l'inizio- 
   
 
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