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Autore: Strekon    22/06/2003    2 recensioni
Un oscuro incantesimo ha colpito Hogwarts. Chi sarà in grado di ripristinare l'ordine? Una storia Dark con un fondo di romanticismo....
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci vollero due settimane per ideare un nuovo incantesimo da utilizzare per possedere le persone in coma

Ci vollero due settimane per ideare un nuovo incantesimo da utilizzare per possedere le persone in coma. Durante tutto quel periodo Ron e Draco iniziarono l’addestramento bellico, ovvero combattimento nelle varie forme. Dato il livello d’odio fra i due, gli spettatori che assistevano alle sessioni d’allenamento sgranavano gli occhi di fronte allo spettacolo offerto. Lotte senza esclusione di colpi con incantesimi, ma anche armi bianche: spade, bastoni, coltelli, ed anche armi insolite come fruste, shuriken, nunchaku e chakram. In quest’ultima Draco era un vero maestro. Colpiva sempre il bersaglio designato con forza, anche se, a volte, era difficile imprimerne al colpo. Ron se la cavava meglio con la spada. Arma semplice ma letale, se usata come si deve, e Ron sembrava fosse nato con quella in mano. Ogni tanto Remus Lupin faceva una pausa, e andava a vederli allenarsi. Se la prima volta fu sorpreso dal duro addestramento che Draco imponeva a Ron, più passava il tempo e più il suo stupore aumentava. Ron riusciva a stargli dietro. Riusciva a mantenere il passo degli allenamenti e continuava a migliorare. Capiva che per entrambi era una specie di sfida. E l’oggetto della sfida era chiaro. Ginny. Nessuno dei due voleva mollare. Chi mollava, perdeva.

Che testardi. Se invece di incornarsi come due cervi in amore parlassero un po’…

Neanche Lupin credeva a quel che pensava. Assolutamente impossibile far ragionare due teste calde come quelle. Soprattutto se pensano di aver ragione entrambi. Remus li guardava combattere. Stavano usando i bastoni, ora. Draco colpiva rapidamente facendo indietreggiare Ron. Prese il bastone con la sola mano sinistra e attacco il rosso con un semplice colpo ad arco davanti a lui. Ron si abbassò in un attimo.

“Vuoi addestrarmi attaccando come una donnicciola?” chiese ironico Ron. Ma non era quello il vero attacco di Malfoy. Veloce come un lampo Draco impugnò la bacchetta con la mano destra e la puntò verso Ron, accucciato di fronte a lui.

Ventilo Iniuria

Ron fu scaraventato contro il muro e cadde pesantemente a terra di faccia. Non fece in tempo a provare dolore che Draco gli saltò sulla schiena bloccandolo a terra con il bastone premuto sul collo.

“Finché basta una donnicciola per batterti, non voglio sprecarmi troppo” rispose sibillino Draco. Ron era stremato. Ma più pensava a Malfoy e più…Con un urlo sovrumano, ed un atto di forza degno dell’urlo, Ron si alzò da terra sulle braccia e con una spinta fece cadere di schiena Draco con lui sopra. Il biondo doveva ancora riuscire a capire cosa era accaduto che Ron, con una capriola in avanti, si allontano dall’altro e raggiunse il suo bastone. Con un piede lo fece volare per aria e lo afferrò al volo con la mano destra, puntandolo verso Draco, ancora steso al suolo.

“Sono qui maestro. Ti stai riposando un po’?” chiese Ron con il fiatone nella voce. Draco ancora a terra aveva il bastone fra le mani. Era quantomeno sbalordito dall’accaduto. Ron era forte. Non solo come persona, ma proprio forzuto. Una forza sovrumana che pochi avevano e sfruttavano. Doveva starci attento, dopotutto lui non era tanto forte fisicamente. Molto veloce, ma poco forzuto. Si alzò in piedi da sdraiato con un colpo di reni e squadrò Ron.

“Non male Weasley, non male. Ricordati di usare di più la bacchetta. Le armi in cui ti addestro servono come completamento agli incantesimi, non il contrario. Per oggi basta così” Draco abbassò la guardia e ripose la bacchetta nel suo fodero in cintura. Ron fece roteare il bastone e lo puntò a terra. Entrambi, stremati, mentre si avvicinarono alle panche dove stava la loro roba, sentirono un applauso solitario. Lupin gli si avvicinò.

“Davvero notevole” disse visibilmente compiaciuto “un ottimo lavoro da parte di entrambi”

I due biascicarono un ringraziamento fra gli affanni della fatica. Troppo occupati a pensare alla loro sfida personale per ascoltare.

“Bene. Sono venuto qua per avvisarvi che siamo pronti. L’incantesimo è ultimato. L’autorizzazione per procedere è stata già firmata dai signori Granger. All’inizio erano un po’ dubbiosi, ma quando ho detto che saresti stato tu, Ron, a farlo, hanno accetto immediatamente” Remus sorrise guardando l’espressione stupita del ragazzo. I Granger si fidavano di lui. Buon segno.

“Dopo che vi sarete dati una sistemata raggiungetemi al laboratorio al quarto piano” i due annuirono e l’uomo si congedò.

I ragazzi si diressero verso le docce. Sudati si spogliarono e si fecero avvolgere dall’acqua che scendeva dall’alto. Ron ne aveva proprio bisogno. Che bella sensazione provava. Sembrava di rinascere. Chiuse gli occhi mentre l’acqua scorreva sul suo corpo. Appoggiò le mani sul muro e abbassò la testa così che l’acqua gli colpisse il collo. Il pensiero corse inesorabilmente ad Hermione. Gli tornò in mente la loro ultima estate insieme. Erano andati al mare per il week-end. Hermione in due pezzi stava d’incanto. Harry aveva occhi solo per Ginny, e anche lei spostava tutta la sua attenzione su di lui. Quel giorno si fidanzarono. Ron, invece, quel giorno seppe di Krum. Hermione gli aveva spiegato che era in caro ragazzo e che era sempre stato molto carino con lei, ma che ora era impegnata sentimentalmente con il ragazzo bulgaro. A Ron crollò il mondo addosso. Picchiò un pugno contro la parete della doccia.

Hermione, io non ti abbandonerò. Io ti starò sempre accanto. Sempre.

Girò il pomello della doccia e l’acqua smise di scendere. Si coprì con l’accappatoio e iniziò ad asciugarsi.

“Ron, non ho voglia di parlarne. Sì, ci siamo lasciati, ma non è come sembra”

“Hermione ma io…insomma la sai che mi piaci. Non puoi non tenerne conto”

“Non centri con questa storia Ron! Tu non puoi capire…va via ora, ti prego”

“No! Cristo non mi puoi trattare così! Io ti amo Hermione”

“Cos…Ron, non dire scemenze solo per fare scena, per piacere!”

“Io non faccio scena! Hermione io ti amo!”

“Ora basta Ron Weasley!”

Un bacio…uno schiaffo.

“Che diavolo hai fatto? Come ti sei permesso? Come, oh…Ron vattene!”

“Scusa Hermione”

Un pianto…

Ron finì di vestirsi e si diresse fuori dallo spogliatoio. Draco già lo attendeva.

“Weasley devi essere più svelto. Non possiamo attendere che ti riallacci le scarpe durante un combattimento” gli disse con fare provocatore Draco.

“Sì, certo signore” rispose senza troppo accanimento Ron.

“Ehi Weasley. Sono sicuro che ce la farai. Sei addestrato bene, molto bene visto che ti ho addestrato io”

Ron rimase sconcertato dalla frase di Draco. Un incoraggiamento? Da Malfoy? Credette di aver capito male, ma non era così.

“Gr-grazie, signore”

*****

Il terzetto arrivò all’ospedale babbano in un attimo. I loro vestiti erano molto più normali. Normali per gli standard babbani, perlomeno. Raggiunsero la stanza 718 e li trovarono già Silente e i signori Granger. Dopo i saluti entrarono tutti nella stanza e Lupin chiuse la porta.

Sigillum” un alone blu comparve sulla porta “Così possiamo agire con più tranquillità”

“Ben fatto Remus. Allora Ron sei pronto?” chiese Silente.

“Certo signore, sono pronto” rispose mentre spostava lo sguardo da Hermione ai suoi genitori.

“Molto bene. Remus, direi che possiamo iniziare”

Lupin annuì con la testa e appoggiò ai piedi del letto dove stava Hermione una sacca di tela che si era portato dietro per tutto il viaggio di cui nessuno dei due ragazzi chiese nulla. Estrasse quella che sembrava una fascia di gomma da cui pendevano quattro tubicini. Si avvicinò ad Hermione e gliela mise.

“Bene Ron. Stenditi su quel letto accanto ed indossa anche te questa” e gli passò una fascia del tutto simile alla precedente. Ron la indossò e si sdraiò sul letto. Girò la testa verso Hermione.

Non ti preoccupare amore sto arrivando.

“Mi raccomando Ron. Sai che è molto rischioso. Se ci sono problemi cerca di divincolarti. Sarà come sognare, quindi cerca di svegliarti. Noi cercheremo di intervenire il meno possibile”

Ron annuì impercettibilmente tanto era occupato a rimirare la sua bella. Lupin alzò la bacchetta e iniziò a recitare una formula velocemente. A tutti, maghi o meno, risultò quasi impossibile capire cosa dicesse. I piccoli tubi pendenti dalle fasci iniziarono a muoversi fino ad unirsi al centro della testa dei due ragazzi. Piccole scariche elettriche percorsero i tubicini. I Granger guardavano allibiti.

Somnium Potior

 

Fresco. Aria fredda. Profumo intenso di natura. Ron aprì gli occhi. Era steso sul prato del cortile di Hogwarts. Un vento freddo spirava da nord. Si alzò in piedi e osservo tutt’intorno.  Era Hogwarts, non cerano dubbi, ma era questo che sognava Hermione? Senza pensarci guardò in alto e quasi gli venne un colpo. Un’enorme sfera nera galleggiava a mezz’aria una cinquantina di metri sopra il castello. Sembrava fatta di fumo e notte, e ogni tanto qualche sbuffo di fumo usciva silenziosamente per poi dissolversi nell’aria. Era una visione terrificante. Con un groppo alla gola Ron si decise ad entrare nel castello per raggiungere la torre più alta e dal lì volare fino alla sfera. Sicuramente centrava qualcosa con quel sogno. Ne era certo. Camminò rapidamente per i corridoi deserti di Hogwarts. Tanto deserti poi non erano. Sentiva voci e suoni che gli ricordavano la scuola. Poco alla volta comparirono gli studenti e i professori.

Proprio come nel mio sogno

Corse verso la torre. Gli altri fantasmi del sogno non parevano considerarlo, come se non esistesse. Raggiunse la cime della torre, era proprio sotto l‘enorme bolla nera.

Perfetto. Ora la raggiungo.

“Intruso!” gracchiò una voce che si sparse per l’aria. Ron si immobilizzò. Si guardò attorno alla ricerca di qualcuno. O qualcosa. Un battito d’ali comparve nell’aria e dalla sfera scese una creatura grande più o meno come Ron, ma fatta della stessa sostanza della bolla nera. Aveva le fattezze di un pipistrello, anche se aveva sia braccia che gambe, tutte artigliate e molto pericolose.

“Ah! Tu non sei intruso! Tu sei evaso! Sì! Tu evaso! Io porto via te!” e si avvicinò in picchiata a Ron con gli artigli protesi.

Gladius Exto” recitò Ron e una spada lunga gli comparve in mano. Con un fendente deviò il colpo artigliato della creatura e la ferì sotto un ala. Gracchiò per il dolore.

“L’evaso risponde! Male evaso! Ti farò male” e virò nel cielo per tornare a picchiare verso Ron.

Le armi sono il completamento della magia, non viceversa. Ron agito la bacchetta ai suoi piedi.

Alipes” delle ali di luce azzurra comparvero ai suoi piedi. In un attimo spiccò il volo. La creatura sembrava allibita. Virò ancora verso il ragazzo in volo. Con uno scatto, troppo veloce per Ron, lo raggiunse. Un artiglio lo ferì al fianco. Ron cacciò un grido.

“Bastardo! Ventilo Iniuria!” il mostro fu spinto contro il castello, si schiantò contro una torre e precipito verso il suolo.

 

Un urlo ruppe il silenzio della stanza. Dal fianco di Ron cominciò a colare sangue. Lupin sbiancò. Sollevò la maglietta di Ron e vide il segno di un’artigliata.

“Qualcosa non sta andando come dovrebbe. Direi di interrompere subito” disse rivolto a Silente. Il preside annuì.

“Ron svegliati. Avanti Ron!” lo scosse energicamente, ma niente.

“Io lo lascerei continuare” tutti si girarono verso Draco. Lui stava guardando fuori dalla finestra come se fosse tutto nella norma “è un testardo, non rinuncerà così facilmente”

Per un po’ vi fu silenzio, indecisi sul da farsi.

“D’accordo. Facciamo come ha detto Draco” sentenziò Lupin.

“Ma Remus non mi sembra…”

“Io mi fido di Draco, Albus. So che non farebbe niente che possa nuocere a Ron”

 

Ron continuò a salire verso la sfera mentre controllava la ferita.

Non è grave. Posso continuare pensò guardando i tagli abbastanza profondi.

Arrivò al limite della sfera. Guardò dentro e vide solo ombre e nero. Fece la cosa più intuitiva.

Lumus” una piccola luce comparve sulla sua bacchetta e illumino leggermente la superficie nebulosa della bolla. Come un tentacolo, uno sbuffo di fumo spense la luce sulla bacchetta.

Non ti piace la luce, eh? Ora rimediamo subito…

Ron si allontanò di una decina di metri e sollevò solennemente la bacchetta.

Phoebus Surrideo” un ampio raggio di luce spuntò dalla bacchetta di Ron e colpì in pieno la sfera nera. Come ferita da una spada la sfera reagì. Colonne di fumo si levarono dalla bolle per andare a contrastare la luce accecante. Uno stridio permeava l’aria. La sfera soffriva. Il raggio di luce continuo cominciava a danneggiarla.

Spero che tutto questo serva a qualche cosa. Io sono qui per aiutare Hermione, non per giocare a bowling…

Appena Ron pensò ad Hermione la vide come in un flash della mente. Cos’era stato? Hermione? La vide ancora. Dove era? Ancora comparve per un attimo. Nella sfera! Era lì! Ma certo, anche lui era avvolto dall’oscurità all’inizio! Ecco che cos’era! Con un ultimo sforzo spinse la colonna di luce verso la bolla nera e subito si diresse al suo interno.

Sto arrivando Hermione. Non ti abbandono.

Il contatto con la sfera fu terribile. Sembrò di entrare un lago ghiacciato in pieno inverno. Freddo. Tanto freddo. Dov’era Hermione? L’avrebbe cercata.

Ron iniziò a nuotare nell’oscurità completa all ricerca della ragazza.

Fuori 8!! Ragazzi (e soprattutto ragazze…) ma siete troppo gentili! Grazie per i bei commenti e dora qualche risposta.

Ginny è un’incompresa, ma chissà che qualcosa non cambi…

Harry è morto. Vabbè, ma ha già avuto un’intera serie di libri, videogiochi, film e gadget. Deve venire a rompere anche qui?

Tutti i personaggi sono importanti anche Lupin (ed anche “felpato”….)

Chi ha detto che Draco è una vittima?…

Sono cattivo eh?

Grazie a tutti a quanto prima!! See you again!

   
 
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