Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: jeess    11/09/2013    5 recensioni
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Quelle poche parole mi colpirono in pieno petto. Come poteva, come poteva darmi questa notizia così all’improvviso? Aveva promesso che sarebbe tornato, io l’avevo aspettato, e invece lui stava buttando tutto all’aria come se niente fosse, come se non sapesse ciò che mi stava provocando. Non ebbi nemmeno la forza di rispondere che il telefono cadde per terra scivolandomi dalle mani che non smettevano di tremare .Le mie guance iniziarono a bagnarsi, non riuscivo a fermare le lacrime, ero completamente assente, apatica, in quel momento c’erano solo domande nella mia mente. Perché? Perché aveva preso una decisione così importante senza nemmeno chiedermi cosa ne pensavo! Aveva deciso anche per me, non mi aveva lasciato modo di scegliere. Mi chiedevo come avrei fatto a continuare a vivere senza lui, lui che ormai rappresentava il mio mondo. Mi accasciai per terra stringendo tra le mani la nostra foto, Akito che mi stringeva da dietro posando il viso sulla mia spalla. Allora eravamo felici ma sembrava un tempo così lontano, come se non fosse mai esistito. Una vampata di rabbia prese il sopravvento, il mio viso si accese di un rosso
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Come un raggio di sole



Una settimana era passata da quando le scrissi quella lettera che mi costò davvero gran parte del mio coraggio. Non avevo avuto alcun dubbio, volevo che anche lei capisse quanto si stesse sbagliando. Ma è sempre stata così testarda e così cocciuta che non era nemmeno riuscita a rispondermi. Oggi mi sarei dedicato solo al karate, l’unico sport capace di distrarmi. Scesi in cucina e feci colazione, non avevo molto a casa quindi pensai che era giunto il momento di andare a comprare qualcosa. Il cibo americano mi aveva abituato diversamente, amavo sempre il sushi ma adesso anche un uovo fritto non guastava. Dopo aver bevuto un semplice caffè salì in camera mia e dopo una doccia fredda e molto veloce aprii l’armadio per prendere la mia divisa e qualcosa da indossare per uscire. Un flash mi passò per la mente, fissavo i miei vestiti appesi nell’armadio e notai una cosa: non avevo un abito per la cerimonia di Tsu. Fino ad allora non ci avevo proprio pensato, il matrimonio sarebbe stato tra meno di un mese e io non avevo nulla. Presi il telefono e chiamai l’unico che poteva aiutarmi in quest’impresa;
- Pronto Akito pensavo fossi ripartito senza aver detto nulla- mi provocò.
- Sai ci hai azzeccato-.
- Cosa? Sei partito senza dire niente? Ma come hai potuto- urlò al telefono e quasi non mi perforò un timpano.
- Calmo, era solo uno scherzo e quanto pare ci sei cascato in pieno, così la smetti con l’umorismo di prima mattina- ghignai.
- Certo, tu ormai non sai cosa significhi la parola umorismo. Ma adesso basta dimmi come stai? -
- Bene, sono vivo è già una gran cosa-.
- Un pizzico di umore, bene così Akito. Ti serve qualcosa? -
- A dire il vero sì! Sta mattina mi sono accorto di non avere niente da indossare per il tuo matrimonio- odiavo fare questi discorsi.
- Tu che ti preoccupi di cosa indossare. Wow Akito tu sì che fai passi avanti- lo sentì ridere.
- Nessun problema, un jeans e una vecchia polo andranno bene. Ti saluto Tsu-.
- NO! Ti vieto di venire conciato così al mio matrimonio. Preparati dopo pranzo passo a prenderti- lo sentì in preda al panico.
- Come vuoi, a dopo- sorrisi soddisfatto dalla mia ottima recitazione, chissà magari sarei diventato un attore e avrei fatto successo. Ma feci un pensiero sbagliato perché davanti ai miei occhi si materializzò quello stupido di Naozumi e perciò pensai che praticare il karate era senz’altro più appagante. Presi il borsone dirigendomi verso la palestra.  

***
Durante l’allenamento non pensai a nulla anzi riuscì a sfogare e a buttar fuori tutta quella tensione che mi portavo dentro da fin troppo tempo. Feci una breve pausa che il mio insegnante mi consigliò:
- Akito-chan se continui così sfonderai anche un muro di cemento- sorrise.
- Non sarebbe male- scherzai con lui.
- Sai, il karate oltre ad essere un ottimo allenamento e anche un ottimo modo per buttare fuori tutto quello che teniamo dentro. Quando sono arrabbiato vengo qui, anche di notte se necessario, e mi alleno. Dopo passa tutto-.
- So che vuol dire, anche per me è così- ammisi.
- Tieni queste, quando avrai bisogno di sfogarti vieni qui, a qualsiasi ora- mi porse due chiavi, una era del cancelletto e una del portone della palestra.
- Grazie davvero! -
- Figurati e adesso preparati, le semifinali internazionali non possono aspettare- mi incoraggiò e io l’ascoltai, rientrai in palestra e continuai l’allenamento da dove l’avevo interrotto.
- Ragazzi per oggi va bene così. Adesso fate un pranzo leggero e rilassate i muscoli durante la giornata, ci vediamo giovedì mattina-.
Presi i miei vestiti e mi buttai in doccia, ero stanco ma nello stesso tempo mi sentii leggero. In doccia c’erano altri ragazzi che parlavano. Io rimanevo in silenzio e ascoltavo i loro discorsi che spesso erano rivolti a qualche ragazza.
- Ciao tu devi essere Akito- si avvicinò un ragazzo che non avevo mai visto qui al dojo.
- Sì, tu chi sei? - mentre lo guardavo mi parve di conoscerlo.
- Sono Jack un collega di Tsu, ricordi ci siamo visti a casa sua una volta- adesso mi ricordai, era quell’idiota che voleva provarci con Kurata.
- Adesso ricordo- dissi mentre preparavo il borsone.
- Senti potrei chiederti una cosa? - lo fissai curioso.
- Dimmi-, dissi duramente.
- So che tra te e Rossana non c’è niente perciò mi chiedevo se potessi darmi il suo numero di telefono- mi stava forse provocando? Avevo ancora i muscoli tesi non ci avrei pensato due volte a colpire.
- Mi dispiace da me non otterrai nulla- presi il borsone e feci per andarmene.
- Ok troverò il modo di portarla a cena diversamente-.
Sentii il sangue ribollirmi dentro, il mio sguardo diventò di pietra e freddo come il marmo tanto che la sua smorfia di poco prima si era trasformata in un’espressione quasi spaventata.
- Fossi in te non ci proverai! Ti saluto- e così dicendo mi allontanai dalla palestra prima di commettere un omicidio.
Il telefono prese a squillare, notai che era Tsu e risposi;
- Dove sei? - chiese diretto.
- Sono appena uscito dalla palestra, dove ci incontriamo? -
- Direi direttamente qui- lo vidi comparire sulla sua macchina rossa. - Ricordavo che oggi avessi allenamento quindi sono venuto direttamente-.
- Hai fatto bene. Hai mangiato? - gli chiesi.
- A dire il vero no, Aya è stata tutta la mattina in giro a fare non so che quindi non ho preparato nulla-.
- Bene perché nemmeno io ho mangiato-.
- C’è un ristorante grazioso vicino ai negozi dove andremo, possiamo mangiare lì- propose.
- Va bene, per me non fa differenza-. Restammo per un po’ in silenzio mentre ci avvicinavamo al posto deciso.
- Senti Tsu, sai che il tuo collega Jack adesso frequenta il mio stesso dojo? -
- Davvero? Sapevo che da poco aveva iniziato a praticare il karate ma non sapevo che fosse insieme a te. Vi siete incontrati? - chiese ingenuamente senza sapere che per poco avrebbe rischiato la vita.
- Già e sai che mi ha chiesto? Voleva il numero di Kurata per invitarla ad uscire-.
- Che cosa? - la macchina quasi non sbandò e dovetti tenermi ben saldo per non sbattere contro il vetro.
- Tsu ma che diavolo ti prende! - lo ammonì.
- Scusami ma mi hai detto qualcosa che non oso nemmeno sentire. Anche a me l’aveva chiesto e io avevo detto di no. Che faccia tosta-.
- Tranquillo, adesso ha capito- sogghignai.

***
Arrivammo presto e fortunatamente ancora vivi al ristorante, una cameriera molto carina e gentile ci fece accomodare portandoci i menù. La ragazza continuava a fissarmi e io iniziavo ad infastidirmi.
- Quella non ti toglie gli occhi di dosso amico-.
- Lo so e un po’ mi infastidisce se ne fa accorgere da tutti-. Continuammo a mangiare quando improvvisamente vidi entrare due persone a me troppo conoscenti. Aya accompagnata da Sana. Quando i miei occhi incontrarono i suoi sentì una scarica lungo tutto il corpo. Non aveva uno sguardo arrabbiato anzi, mi sembrò un po’ troppo pallida in viso. Si avvicinarono e ci salutarono.
- Tsu, Akito anche voi qui? Che sorpresa-.
- Amore ma che fine avevi fatto? Sono qui perché a casa non c’eri quindi ho deciso di incontrarmi con Akito-.
- Hai ragione ma ho sbrigato delle ultime faccende insieme a Sana, a proposito non si sente molto bene- vidi Aya far sedere Sana vicino a noi.
- Non è nulla è solo raffreddore. Ora mangio qualcosa e vedrete che passa tutto-. Istintivamente la guardai e lei guardò me, era debole perciò ne approfittai per mettere una mano sulla sua fronte. Sgranò gli occhi ma non si tirò indietro, resto a fissarmi quasi incredula.
- Hai la febbre- le dissi.
- Ma cosa dici, è solo influenza- mi tolse la mano.
- Ti dico che hai la febbre, non dovresti essere qui ma a casa-.
- Non dirmi cosa devo o non devo fare Hayama-.
- Come vuoi-.
Arrivò il succo d’arancia di Sana e devo dire che dopo averlo bevuto prese un po’ di colore ma non mi convinceva ancora.
- Perciò come mai da queste parti? - chiese Sana al plurale ma guardando solo il mio amico.
- Akito aveva bisogno di un abito per la cerimonia e ho pensato di accompagnarlo-.
- Io ho già trovato l’abito- accennò un piccolo sorriso.
- Sì e credetemi è davvero bellissima- si intromise Aya.
- Non esagerare, quel giorno la più bella sarai tu! -
- Su questo non posso darti torto- rispose Tsu baciando la sua fidanzata. In quel momento mi sentii quasi a disagio e osservai Sana intenta a fissare le sue mani e a mordersi il labro inferiore, era nervosa.
- Che ne dite di accompagnarci? - propose Tsu alle ragazze. Gli diedi un calcio da sotto il tavolo ammonendolo con lo sguardo. Mi vergognavo già delle commesse pensa se anche Sana doveva fissarmi mentre mi preoccupavo di come non apparire un damerino.
- Saranno impegnate Tsu non rompere- gli dissi.
- Ma si dai è una splendida idea che ne dici Sana? La guardai e aveva uno sguardo assente- Sana ci sei? - continuò a chiamarla Aya.
- Sì scusa, ok per me va bene-.
Pagammo il conto e uscimmo fuori, l’aria calda fu un colpo abbastanza duro dato che all’interno del ristorante quasi comparivano i pinguini, l’aria condizionata era accesa a mille. Guardai Sana e la vidi fermarsi di scatto, istintivamente mi avvicinai a lei.
- Ragazzi io non mi sento bene- detto questo cadde ma per fortuna arrivai in tempo prendendola prima che il suo corpo toccasse terra. Era calda e bianca, aveva di sicuro la febbre altissima, sciocca, non doveva uscire in queste condizioni.
-Tsu, dammi le chiavi accompagno Kurata a casa, la febbre le sarà salita-.
-Tieni amico, passo stasera a prenderla- mi lanciò le chiavi e mi avvicinai con Sana in braccio in macchina, l’adagiai dietro e partì spedito verso casa mia. Arrivato aprii la porta e tornai in macchina per prenderla, non aveva ancora ripreso conoscenza. Chiusi la porta col piedi e la portai in camera mia. Era così dolce e indifesa che non volevo che niente le portasse via quel suo splendido sorriso. Le sbottonai i pantaloncini e glieli tolsi, le mani tremavano e la voglia di lei cresceva, ma in quel momento volevo solo occuparmi di lei. La misi sotto le lenzuola, andai in bagno e riempì una ciotola con dell’acqua fredda e con un panno umido le bagnavo la fronte. Era bella anche quando stava male pensai, mi avvicinai e le baciai la fronte, poi il naso e guardandola nuovamente le bacia le labbra, uno, due baci e improvvisamente mi parve di sentirla rispondere . Aveva ripreso conoscenza ma la febbre era troppo alta, si muoveva, si lamentava e parlava, dicendo qualcosa di incomprensibile.
- Cosa vuoi dirmi Kurata- sussurrai
- Akito, Akito- ripeteva incessantemente il mio nome.
- Sono qui- le presi una mano.
Mi coricai accanto a lei e dopo pochi attimi anche io mi addormentai lasciandola farfugliar ancora qualcosa.
- Aki, io ti amo-.
 
Angolo Autrice
Ed eccomi nuovamente qui con un nuovo capitolo. Mi dispiace tanto per l’increscioso ritardo ma non sono riuscita ad aggiornare prima! In questo capitolo sembra che qualcosa stia cambiando, non mancherà molto alla fine! Spero, come sempre, che la storia vi piaccia e vi prego, scrivetemi ciò che ne pensate, solo in questo modo potrò migliorarmi e continuarla. Grazie mille a chiunque legge on recensisce.
Jeess<3
  
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