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Autore: yoloistheway    11/09/2013    3 recensioni
CRAK. L'ennesima frattura. Quante volte un cuore si può spezzare prima di smettere completamente di battere? Può bastare un ragazzo a rimarginare delle ferite così profonde, o un cuore così lacerato non si può curare?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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31.
 
Zayn si addormentò poco dopo. Sembrava un bambino dopo una giornata passata a giocare a calcio nel parco con gli amichetti. Era stremato, ma aveva un sorriso sulle labbra che si intravedeva anche mentre stava dormendo. Era così bello che sarei potuta rimanere a fissarlo ore ed ore. Mi faceva impazzire, era così dannatamente perfetto, eppure non era Niall. Si, perché io, prima di Zayn, la perfezione l’avevo aggiudicata solo a un ragazzo, e quel ragazzo era proprio il mio Niall. Credevo che non avrei mai provato delle sensazioni uguali a quelle che mi aveva fatto provare lui, credevo che non mi sarei più sentita a casa in altre braccia se non le sue, credevo che non mi sarei mai più innamorata eppure Zayn era arrivato dove solo il mio biondino era arrivato. Conoscevo Zayn da quanto? Qualche settimana, si, ma lui, in quel poco tempo, era riuscito a capire quella parte di me che celavo a tutti, lui era riuscito ad aiutarmi sul serio con i suoi gesti, con i suoi sorrisi, con le sue parole dolci, lui era riuscito a farmi sentire di nuovo viva.
 
Eppure, nonostante con lui mi sentissi così bene, in quel momento ero così confusa.

Avevo promesso a Niall che per me ci sarebbe stato solo lui, e ora cosa stavo facendo?
 
Le promesse ero abituata a mantenerle sempre.
 
Avevo bisogno di qualcosa che mi facesse dimenticare tutto quel disordine per qualche momento, poi ero sicura che dopo una bella sbronza avrei rimesso tutte le idee a posto e sarei tornata da Zayn con il cuore in mano, pronta a confessargli che provavo ciò che provava lui.
 
Mi alzai in piedi velocemente dal letto e mi rivestii. Guardai Zayn per un’ultima volta prima di chiudere la porta e poi scesi al piano inferiore.
 
Afferrai una bottiglia di vodka dal bancone degli alcolici e corsi verso l’uscita. Sicuramente in quella confusione nessuno si sarebbe mai accorto della mancanza di una delle tante bottiglie di vodka che c’erano alla festa.
 
Uscita fuori, mi sedetti su una panchina del giardino, aprii la bottiglia e ne feci immediatamente un lungo sorso.
 
Odiavo la vodka, odiavo il suo sapore e il fatto che mi bruciasse in gola, ma era uno di quegli alcolici che mi faceva impazzire poco dopo. Non mi ero mai ubriacata tante volte nei miei pochi anni di vita. La ritenevo una cosa stupida: ridursi in condizioni pietose solo per qualche minuto di apparente felicità. Eppure le poche volte che lo avevo fatto lo avevo fatto per un motivo particolare e per sfuggire dalla realtà, proprio quello che stavo facendo in quel momento.
 
Avevo paura di essere di nuovo felice semplicemente.

Avevo vissuto veramente pochi momenti felici nella mia vita e sapevo che dopo quei rari periodi in cui stavo bene succedevano sempre dei lunghi periodi orribili e io avevo paura di star male di nuovo.
 
Avevo bevuto più di mezza bottiglia, eppure non sembrava provocarmi l’effetto desiderato.
 
“Che ci fai tutta soletta?”
 
Dawson Carter, lo spacciatore numero uno della scuola, era lì davanti a me e mi fissava con un sorriso malizioso.
 
“Niente..” cercai di concludere velocemente la conversazione. Non mi andava di parlare con un tipo così.
“Tu quando non hai niente ti svuoti una bottiglia di vodka..?” insistette.
“Senti non ho voglia di parlare con te, non è chiaro?” affermai più incazzata che mai.
 
A quelle mie parole mi guardò con aria di sufficienza e si incamminò in cerca di una nuova preda.
 
“Aspetta!” urlai pochi secondi dopo “Ho bisogno di qualcosa!”
 
Si avvicinò rapidamente e mi feci dare delle pasticche. Non le avevo mai provate, ma delle mie amiche mi avevano detto che ti facevano dimenticare tutto ed era proprio ciò di cui avevo bisogno in quel momento.
 
Bene, avevo tutto l’occorrente per andare qualche secondo in Paradiso, avevo solo bisogno di un posto dove rifugiarmi.
 
Feci mente locale, pur essendo piuttosto confusa, e mi resi che il posto che cercavo era proprio a pochi metri da quella casa: il cimitero.
 
Non ci ero mai stata, al dire il vero. Insomma non ero di Horsham, non avevo parenti sepolti lì, eppure c’era qualcuno lì per cui sarebbe valsa la pena di varcare quell’ingresso, ma non avevo mai avuto il coraggio di andarci.
 
Entrai nel cimitero e mi feci un giro veloce cercando di trovare un’ala dove erano sepolti i morti più recenti. Non ci misi molto a trovare ciò che cercavo, quel cimitero era piuttosto piccolo.
 
I genitori di Niall avevano deciso di seppellirlo lì, nella città in cui aveva i suoi amici, nella città dove aveva vissuto gli anni migliori, lontano dalla sua patria, eppure personalmente non ero mai riuscita ad andare.
 
Volevo ricordarmelo vivo, sorridente, il ragazzo che amavo e non come un ammasso di cemento.
 

Non avevo mai capito il senso delle chiacchierate che tante persone facevano davanti alle tombe dei defunti. Mi sembrava una cosa più che normale che il defunto non rispondesse o non partecipasse alla conversazione, ma c’era gente che si ostinava a farlo, non comprendendo la realtà.
 Era capito anche a me di sentire il bisogno di parlare con Niall, ma l’avevo fatto nella mia mente, sentendomi meno pazza degli altri.
 
Era stato sepolto nella terra, non in quei loculi incavati nelle pareti. Il marmo che ricopriva la tomba era molto chiaro e non presentava decorazioni particolari. Era semplice, proprio come lui. Ciò che spiccava sulla pietra bianca era la sua foto. Rappresentava un ragazzo sorridente, pieno di vita, bellissimo, insomma, un ragazzo che non meritava di essere lì .
 
Guardando quella foto mi saltarono alla mente tante cose che avevo completamente rimosso.

Come avevo potuto dimenticare il suo sorriso? Come avevo potuto?

 
A quei pensieri presi una pasticca dal contenitore che mi aveva dato Dawson e la buttai giù insieme a un sorso di vodka.
 
Piangevo, come una bambina, come una stupida bimba davanti al suo giocattolo preferito rotto, ma in fondo anche se era rotto sarebbe rimasto il suo giocattolo preferito per sempre.
 
Niall era stato tutto per me, la cosa più bella che mi fosse capitata, e io avevo permesso a me stessa di dimenticare quell’importanza.
 
Presi altre due pasticche e bevvi di nuovo, con la speranza di sentirmi meglio ma quelle pillole non facevano altro che aumentare la mia confusione. Per giunta incominciai a sentir caldo, stavo sudando come una pazza.
 
La mia attenzione, infine, poi, fu catturata dalla scritta sotto la data di nascita e di morte.
 
“Amor vincit omnia”
 
Era una citazione di Chaucer, che si trovava nella descrizione della Prioress. Ricordavo che quando l’avevo studiato a scuola, quella frase mi aveva fatto riflettere. Allora ero stata d’accordo  con quella affermzazione ma in quel momento non lo ero più.
 
Insomma l’amore vince il tempo, la distanza, tutti gli ostacoli possibili ma la morte no, quella non la riesce a vincere, anche se speriamo che non sia così.
 
A quel punto allora afferrai una manciata di pasticche e le buttai tutte giù in colpo solo.
 
Mi sedetti a terra e incominciai a guardare nel vuoto. Più il tempo passava e più mi sembrava che ci fossero più di quaranta grandi, nonostante fosse una gelida sera di gennaio. Mi tolsi il cappotto e rimasi solo con il vestito addosso, ma la situazione non sembrava migliore. In più avevo preso a respirare affannosamente, e i miei pensieri mi apparivano completamente annebbiati.
 
Pensai alla sera in cui Niall se ne era andato, pensai al suo viso senza vita, pensai alla disperazione, ma poi pensai a Zayn, la mia salvezza.




“Potrei prestarti le tue parti rotte che potrebbero andare bene. Potrei aiutare a guarire le tue ferite. Potrei essere la tua cura, Mart.”
 
 
 
Perché l’amore può riuscire a guarire certe ferite.
 
 
 
“Mart, ti prometto che ti starò accanto, che cercherò di rimarginare le tue ferite, lo prometto, perché tu lo meriti: meriti di stare bene..” disse con un filo di voce, ma io lo sentii e lo strinsi ancora più forte.
“Ho paura che qualcun altro possa farmi del male, possa approfittare di me..” gli sussurrai in un orecchio.
“Ti prometto che io non lo farò mai..”
“Lo so, ora lo so..”
“Ti proteggerò..”
“Grazie..”
“Non dirlo nemmeno..” disse dandomi un bacio sulla fronte.

 
 
 
Perché solo chi ti ama veramente non ti abbandona mai, non sarai mai sola.
 
 
  
“Scusa il disordine, ma stanotte non ho dormito molto bene!”
“Tranquilla, ma..” disse prendendo l’album di Zayn sulla scrivania “..questo è l’album di Zayn!”
“Già, l’ho trovato ieri a casa sua e l’ho preso.. E’ davvero bravo, mi ha fatto dei ritratti bellissimi, anche se non capisco perché ci sono alcuni ritratti in cui appaio felice altri in cui sono triste..” ammisi.
“Perché alcuni li ha fatti prima dell’incidente di Niall, altri dopo..”
“Ma io e Zayn ci siamo conosciuti solo dopo l’incidente..”
“Si, ma lui ti conosceva anche prima..”
“Si, ma non tanto da farmi dei ritratti, non capisco..”
“Cosa c’è da capire Mart? Non ti sei accorta che lui è innamorato di te..?”

 
 
 
Perché a volte quegli amori silenziosi sono proprio quelli più forti e veri.
 
 
  
 “Non c’è storia più triste di quella di Romeo e Giulietta..” affermò Zayn non appena conclusi di leggere le mie citazioni preferite.
 “Si, hai ragione, ma non c’è neanche storia più dolce. Loro due sono morti per amore, non è mica poco.”
“Hai ragione, ma l’amore non può portare alla morte. Romeo avrebbe dovuto sforzarsi di andare avanti, non doveva arrendersi davanti alla morte, come hai fatto anche tu del resto!” disse fissandomi.
“Si, ma non pensare che io non abbia fatto mai qualche pensiero del genere..”
 “E allora dimmi perché non l’hai fatto, perché? Se sei tanto convinta che Romeo abbia fatto bene?” dissi quasi con tono incazzato.
 “Boh, non lo so..” risposi confusa.
 “Te lo dico io perché! Perché forse hai creduto che non ne valesse la pena, perché magari ti aspetta qualcosa di migliore, di più bello..!”
 “E invece no, ne valeva la pena eccome, è solo che non avevo il coraggio..”
 “Perché non provi ad andare avanti..?”
 “Lo sto facendo..”
“Fumando, facendoti di canne e andando a letto con un porco come Harry Styles?”
 “Lui ci tiene a me, non è come credi..”
 

 
 
Perché l’amore sopporta anche le ingiustizie, sopporta tutto, se è l’amore, quello con la A maiuscola.
 

 
 
“Cosa è successo?” disse preoccupato.
“Nulla..” dissi con il fiatone “Solo che non ci siamo fatti gli auguri: Buon Natale!” e lo  abbracciai forte.
 
Strinse le sue braccia intorno al mio piccolo corpicino e mi tirò a se. Lui era lì per me.

 
  
 
Perché l’amore può riempire anche i vuoti più incolmabili.
 
 
 

“Vuoi una sigaretta?”
Presi la sigaretta e l’accendino, e feci un primo tiro.
“E tu sei..?” chiesi.
“Chiunque vuoi che io sia!” rispose.

 
 
 
 Perché gli amori a prima vista esistono, ma purtroppo molto spesso non lo vogliamo ammettere.
 
  
 
Mi ero innamorata di Zayn dal primo istante, purtroppo non lo avevo capito.


 
Sentivo l’aria mancarmi, avevo bisogno di aiuto.
 
Digitai quel numero che ormai conoscevo a memoria e neanche dopo due squilli sentii la sua voce.
 
“Mart dove sei..?”
“Davanti alla tomba di Niall, corri, mi sento malissimo..” dissi affannosamente.



Poi il buio.


 
Quante volte un cuore si può spezzare prima di smettere completamente di battere? Può bastare un ragazzo a rimarginare delle ferite così profonde, o un cuore così lacerato non si può curare?

 
  
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