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Autore: DestinyandLove    11/09/2013    10 recensioni
Due amici d'infanzia,due fratelli: Inuyaha e Kagome,un principe mezzo demone ed una principessa umana.
Diversi come il sole e la luna,eppure capaci di completarsi a vicenda: "Ad entrambi bastava semplicemente la presenza dell’altro per essere felici".
La loro felicità però è destinata a terminare. Una serie di tragedie circondano la piccola Kagome,ormai rimasta sola. Persa ogni gioia e vitalità,l'unica cosa da fare è stringere i denti e andare avanti.
Passano quattordici anni e la piccola Kagome,si trasforma in una donna forte,coraggiosa, caparbia e combattiva.
Oltre ad essere una principessa consapevole dei propri doveri, è la protrettrice del gioiello piu pericoloso del mondo: la sfera dei quattro spiriti.
Costretta ad affrontare ogni giorno i suoi nemici,un pomeriggio,volendo scappare da ogni responsabilità,si inoltra nella foresta oscura cosi chiamata a causa degli innumerevoli banditi che la abitano...
e se proprio in questa foresta incontrasse qualcosa o meglio qualcuno,un'ombra del suo passato?
e se fosse questo qualcuno a stravolgere la sua vita portando una ventata di speranza e amore?
Beh spero di avervi incuriosito almeno un pò XD
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 capitolo : Nemici
 

"....." Pensato

-....- Parlato

 

 

 

Una rabbia sovrumana aveva pervaso il suo corpo,portandolo a compiere ciò che aveva precedentemente proibito ai suoi uomini: essere

 

eccessivamente violenti con quella strana ragazza.
  Con la stessa ferocia di un leone in gabbia,con la brutalità di un assassino,si  era avventato sulla nobildonna che lo aveva chiamato codardo,dimenticandosi persino che il suo avversario questa volta era una fanciulla e non i "gentiluomini" con cui era abituato a trattare.
 
Fin da bambino,a causa  dell'educazione ricevuta, gli era stato insegnato a trattare le donne con un certo riguardo,in quanto esponenti del "gentil sesso" e quindi viste come creature deboli,fragili,emotivamente e fisicamente,rispetto agli uomini.
 
Sua madre gli diceva costantemente che ogni donna,sebbene appartenesse a ceti sociali differenti,dovesse essere trattata come una principessa,poiché era proprio la donna a celare al suo interno il mistero della vita stessa.
 
-L'amore di una madre non conosce limiti- gli ripeteva  la sua, quando era  ancora piccolo. All'inizio non aveva compreso bene le sue parole,tuttavia crescendo,si era reso conto di quanto potente e pericoloso,potesse essere l'amore che spinge una madre a proteggere il proprio figlio,a metterlo al mondo,rischiando anche la propria vita,senza timore né rancori.
 
Ogni donna,dunque, non doveva essere trattata con aggressività,ma con dolcezza,
non doveva essere picchiata,né aggredita,ma lodata,venerata,ammirata ed amata giorno dopo giorno.
La dolcezza,la tenerezza,l'amore,doveva spingere ogni uomo a rispettare quelle creature,talvolta fragili e bisognose di aiuto e protezione,talvolta fiere e forti come le antiche regine del passato,talmente belle da sottomettere al proprio volere,i più forti guerrieri,ma allo stesso tempo talmente coraggiose,da esserne la salvezza.
 
 
Fino a quel momento,aveva avuto sempre un certo riguardo per il genere femminile ed in particolare per le giovani fanciulle indifese.
 
Ora invece,ferito nell'orgoglio,portato ad agire in maniera irrazionale,aveva attaccato la donna.
 
" di certo lei non è indifesa,tutt'altro " tentò di giustificarsi.
 
"Io sarei un codardo?ma come si permette? Avermi chiamato così davanti ai miei uomini poi" la sua spada cozzò con quella della ragazza con una potenza tale che, se l'arma che la donna stringeva tra le mani,non fosse stata demoniaca,di sicuro si sarebbe spezzata sotto il peso di quella violenza.


Sebbene fosse riuscita a parere perfettamente il colpo che lui le aveva inferto,la violenza di impatto era stata tale che la donna era notevolmente indietreggiata a causa di quella potenza.
 
 
 
-caspita- si lasciò scappare la ragazza ridacchiando.-finalmente si fa sul serio-
 
" gli occhi le brillano dall'emozione"' pensò stranito l'uomo.
 
-Come facevate a sapere che mi stavo nascondendo al di là della radura?-  curioso voleva capire ciò che quella donna celava così caparbiamente.
 
Lei scrollò le spalle indifferente .
 
“come se fosse una cosa naturale" pensò l’uomo.
 
-Ho avvertito la vostra presenza-disse semplicemente Kagome avanzando verso di lui,pronta a ripartire all’attacco.
 
I loro colpi erano veloci,precisi,perfetti,quasi sincronizzati,come se quello non fosse stato il loro primo combattimento,come se non avessero fatto altro da tutta la vita.
 
Tutti e due riuscivano a prevedere con grandissima facilità le mosse dell’avversario.

 

 


 
“ E’ in gamba,non lo avrei mai detto” Kagome era rimasta particolarmente colpita dalla bravura di quel demone. Ad eccezione di suo padre, Inu-notaisho,non aveva mai conosciuto spadaccini cosi abili.
Eppure il suo avversario sembrava particolarmente portato per la scherma.
 
 I suoi movimenti,i suoi fendenti,erano pari a quelli dei più grandi maestri,pari a quelli di suo padre. Più volte le aveva richiamato alla mente l’immagine del defunto sovrano. La stessa grazia, la stessa precisione li accomunava.
 
“Per essere così bravo,deve aver ricevuto un’ottima educazione …. Tuttavia è solo un bandito” la principessa era a dir poco sconcertata.
 
Eppure ….

Eppure trovava estremamente eccitante quel combattimento.
Stava lottando per la sua vita,per quella della sua amica ma non riusciva a fare a meno di divertirsi.
 
Finalmente dopo molto tempo si sentiva viva,in pace con se stessa  e con il resto del mondo. Era come se avesse riconquistato la sua libertà. Si,finalmente si sentiva libera di vivere come realmente desiderava,libera di agire come voleva,senza regole o imposizioni.

 

Era sempre stato uno spirito indomito,una donna che non si lasciavamo mai sottomettere,eppure più volte era stata costretta a calare il capo,a distogliere lo sguardo a causa del ruolo di prestigio che ricopriva.

 

Adesso invece tutti i suoi problemi,tutti i pensieri e i ricordi che l’affliggevano giorno dopo giorno,sembravano essere stati spazzati via da una ventata d’aria fresca.


Non percepiva più una morsa dolorosa al petto,né cupi sentimenti affliggerla.
Era l’adrenalina ,l’eccitazione tipica del combattimento,a portarla ad agire in quella maniera?
 
Kagome non ne conosceva la risposta,ma per il momento sembrava non interessarle realmente.
 
La sua attenzione era tutta rivolta al suo nemico. Questi continuava a fissarla in maniera ostinata,irritandola molto.
 
- Cosa diavolo avete da fissarmi a quel modo? Non sono di certo un fenomeno da baraccone- scosse la testa infastidita,facendo ondeggiare la lunga treccia corvina.
 
- non mi sembra corretto nei miei confronti .Voi continuate a scrutarmi imperterrito mentre a me non è data nemmeno la possibilità di vedere il vostro volto.- un'insana curiosità la spingeva a voler conoscere i lineamenti di quel viso ancora celato.
 
Un senso di mistero avvolgeva quel demone,affascinando la ragazza che avrebbe voluto osservarlo,perdersi nel suo sguardo,scrutare la sua anima.
 
Non erano forse gli occhi lo specchio dell'anima?
Kagome ne era certa.
 
La giovane fanciulla avrebbe voluto utilizzare l'abilità scoperta da poco,capire se il demone era malvagio oppure no. Certo voleva rapirla,forse venderla come schiava o utilizzarla per ottenere un riscatto,ma in cuor suo percepiva qualcosa di buono in lui. Non riusciva a spiegarselo chiaramente.

 

Kagome era stata sempre molto a brava a capire le persone che gli stavano davanti. Quando aveva conosciuto Sesshomaru ad esempio,non si era fatta abbindolare dal suo sorriso sensuale o dalle sue movenze regali. Non appena i loro sguardi si erano incrociati la principessa aveva compreso che in realtà il demone maggiore non era chi fingeva di essere.

 

Freddo.

 

Si,nel preciso istante in cui il cioccolato dei suoi occhi,aveva incrociato l’oro di quelli di Sesshomaru,aveva percepito qualcosa di freddo,di gelido sfiorarle il cuore in una morsa di paura,di dolore.

In un primo momento non aveva dato particolare importanza a quelle sensazioni,pensando semplicemente che esse derivassero dall’incredibile somiglianza che accomunava Sesshomaru a suo cugino Inuyasha. Tuttavia più tempo passava al fianco dell’attuale principe reggente,più capiva quanto la malvagità muovesse ogni sua azione.

 

Adesso invece non riusciva a percepire nulla del genere.
Come un velo oscurava la sua vista,impedendole di conoscere l'anima di colui il quale gli stava di fronte.
Poco prima aveva avvertito così chiaramente le fiammelle che bruciavano nei petti dei suoi due nemici.
Adesso invece non era così.
 
Non riusciva a sentire o vedere nulla.
 
" che non abbia un'anima?" Scosse la testa. Era impossibile.
Tutti,buoni o cattivi che fossero,possedevano un'anima.
L'animo era l'alito di vita che faceva battere i cuori dei vivi.
 
" perché maledizione,perché ?"
 
-Non avrei più lo stesso fascino se vi svelassi la mia identità non credete?-
 
kagome lo fissò indignata e scocciata per quel suo continuo burlarsi di lei.

-siete uno sbruffone non v'è dubbio.-
 
-sono molto altro mia signora- continuò lui improvvisando un bizzarro inchino suscitando le risate dei suoi sottoposti.
 
Ciò fece infuriare maggiormente la ragazza che sbuffando sonoramente riprese ad attaccarlo.


Sfruttando la distrazione del fuorilegge,ancora chino su se stesso,riuscì a ferirlo alla spalla,prendendolo alla sprovvista.
Un semplice graffio agli occhi di tutti ad eccezione del demone che adesso sembrava più sconcertato di prima.
 

 

 

 

 

 


Ai suoi occhi,la fanciulla che si erigeva dinnanzi a lui, fiera ed indomita,rappresentava un vero pericolo.
 
All'apparenza poteva mostrarsi come una farfalla,delicata e graziosa,ma in realtà la sua natura selvaggia e combattiva ricordava moltissimo quella di un felino.
 
La spalla pulsava dolorosa.
 
Si portò una mano sulla ferita grondante di sangue,constatando che sarebbe guarita nel giro di pochi minuti. Anche in quell’occasione la sua natura demoniaca gli avrebbe salvato la vita,lo avrebbe aiutato a riprendersi più facilmente.
 
"Al diavolo le buone maniere" stringendo la presa sulla sua arma ripartì all'attacco. Se prima aveva provato a contenersi,adesso nulla lo tratteneva più.
Voleva punire la sfrontatezza di quella donna,umiliarla così come lei aveva fatto.
 
Le loro armi si scontrarono nuovamente.
 
I loro corpi erano protesi l'uno verso l'altro,così vicini che le loro gambe si sfioravano.
 
Il volto di lei le arrivava circa sotto il mento poiché più bassa di lui di parecchi centimetri.
 
Sebbene esteriormente apparisse una bambina,lo stesso non si poteva dire per il suo animo. Gli aveva tenuto testa senza particolari problemi e questo lasciava ad intendere che in realtà non la si poteva sottovalutare,ne peggio considerare una facile preda.
 
Le spade incrociate separavano i due corpi.
 
" è così vicina"
 
Era perfettamente consapevole che la cosa più giusta da fare in quel momento sarebbe stata allontanarla da sé con forza,eppure in quella stramba posizione,riusciva a perdersi nel suo dolce profumo,un mix di vaniglia,lilla e sole,un profumo che in quel frangente gli sembrò così famigliare,così come famigliari gli parvero i suoi occhi.


Quando la ragazza sollevò il volto per fissarlo,per la prima volta si immerse nella profondità del suo sguardo da cerbiatta.
 I suoi occhi castano scuro erano incorniciati da folte ciglia,che rendevano lo sguardo di lei più intenso di quanto già non fosse.
 
" un abisso senza fondo" si ritrovò  a pensare stregato,desiderando ardentemente di poterci annegare dentro,sprofondare in quella dolcezza,lasciandosi cullare da quella sensazione di pace che imperversava in lui.
 
"Sono così simili a quelli di..."
 
Si trattenne dal pensare al suo nome.
 
Gli faceva ancora così male ricordare il suo passato, ed in particolare quel dolce angelo che aveva abbandonato,per portare avanti la sua missione,per uccidere quel maledetto tiranno.
 
Non era stato in grado di mantenere la promessa che aveva fatto alla sua migliore amica,a colei che aveva sempre amato alla stregua di una sorella.
 
Lui l'aveva tradita, no peggio l'aveva abbandonata.
 
Ricordava ancora con estrema precisione il dolce volto della bambina. Corti capelli neri,sempre addobbati con fiori freschi e profumati,incorniciavano un viso paffuto. Guance rosse come pomodori maturi risaltavano sul volto pallido,occhi castano scuro,grandi e sempre giocosi,erano lo specchio perfetto del carattere della bambina.
Sempre sorridente,sempre pronta ad aiutare i più deboli,dolcissima ma anche testarda e cocciuta.
 
Era stata la sua ancora di salvezza,il suo porto sicuro.
Aveva desiderato ardentemente di poterle essere d'aiuto alla stessa maniera,eppure....
 
Scosse la testa rendendosi conto di quanto quel momento fosse inappropriato per lasciarsi andare ai ricordi,ricordi che di solito custodiva gelosamente nella sua mente,come protetti da una fredda gabbia di dolore e rimpianti,ricordi che adesso erano stati riportati a galla dallo sguardo cristallino della fanciulla.
 
" pensandoci bene si assomigliano molto...la stessa combattività,la stessa testardaggine,lo stesso sprezzo del pericolo"
 
Non avrebbe mai creduto di ritrovare tutte quelle caratteristiche in una sola donna,ancor peggio in una nobile. Per tutta la vita aveva considerato la sorella come l'unica capace di comportamenti simili,eppure a quanto sembrava si sbagliava di grosso.
 
- si può sapere perché continuate a fissarmi come un ebete?- la fanciulla riportò l'attenzione su di lei.
 
" Che caratterino,a quanto pare odia essere al centro dell’attenzione"
 
- allora vi decidete a combattere o devo presumere che non ne siete più in grado.- un sorriso sensuale incurvò le sue labbra,attirando l'attenzione dell'uomo su di esse.
 
E fu proprio in quel momento che il demone percepì l'impulso di sfiorare la pelle d'avorio della fanciulla,di lasciare che la sua mano vagasse sul suo viso accarezzandone ogni centimetro,perdendosi nella morbidezza di quella pelle vellutata,giungendo fin sulle sue labbra rosse come le fragole mature.
 
" chissà se ne hanno anche lo stesso sapore" 
 
All'improvviso desiderò ardentemente baciarla.
Avrebbe voluto scioglierle la lunga treccia corvina,sprofondare il viso nei suoi capelli,bearsi del suo odore,baciarle lentamente il collo risalendo su per il mento.
Avrebbe voluto lasciare una scia di baci sull'angolo della sua bocca e quando lei avrebbe iniziato a protestare,sicuro che lo avrebbe fatto,far tacere le sue lamentele con un bacio passionale.
 
Si con grandissimo stupore si accorse di come quella ragazza fosse in grado di accendere la passione in lui.

Da quando quella fanciulla aveva messo piede nella radura,lui non era stato in grado di volgere il suo sguardo altrove. La figura di lei lo attirava come una calamita,ipnotizzando la sua mente,le sue emozioni.
 
Deciso di metterla alla prova,le afferrò il polso,strappandole  velocemente la spada di mano,disarmandola senza che lei potesse realmente capire ciò che stava succedendo.
 
- ma cosa...?-la spada della fanciulla venne gettata lontana di qualche metro dal luogo in cui si trovavano i due.
 
" vedremo come se la caverà adesso" sorrise maligno intrappolandola tra le sue braccia,impedendole qualsiasi movimento.

 

Non aveva di certo dimenticato la facilità con la quale poco prima si era liberata dalla morsa di Bankotsu né tanto meno l’espressione dolorosa di lui.

 

La cosa che la rendeva cosi pericolosa? Il suo non arrendersi mai.

 

Anche adesso,stretta tra le sue braccia possenti,cercava di liberarsi,scalciando e dimenandosi come un’ossessa.

 

Le sue labbra si piegarono in un sorriso di vittoria.

 

Facendo attenzione a non ricevere una testata,avvicinò il volto all’orecchio della ragazza

 

-e ora cosa avete intenzione di fare mia signora? Vi arrendete?-

 

 

 

 

 

 

 

 

A quelle parole il cuore di Kagome prese a scalpitare furioso nel petto,non tanto per la sfrontatezza del demone ma più che altro per la vicinanza dei loro corpi.

 

Erano cosi vicini che la principessa riusciva perfettamente a percepire il calore del corpo mascolino che la teneva ferma,la sua potenza,i muscoli protesi delle braccia,l’odore:talmente forte e speziato da mandarla in confusione.

 

Menta,pini,miele …

 

Quella fragranza naturale la spingeva sempre di più verso di lui.

Avrebbe voluto affondare il volto nel suo collo ed inspirare a pieni polmoni quell’aroma che l’incantava.

 

“che diavolo sto pensando” scossa per quei pensieri riprese a dimenarsi.

“ devo allontanarmi da lui e devo farlo il prima possibile”.

 

-mai- la sua voce ferma sorprese il demone- ho affrontato pericoli ben maggiori e di certo non mi lascerò intimorire da voi,sarete voi ad arrendervi a me-

 

“non ho altra scelta” affranta si impose di concentrarsi

“ la utilizzerò un’ultima volta…”

 

 

 

 

 

 

 

“ di quali pericoli sta parlando?” il bandito avrebbe voluto saperne di più “cosa le da cosi tanta sicurezza?”.

Non ebbe il tempo di realizzare nulla che,come poco prima,una luce rosastra avvolse dapprima la figura della fanciulla tra le sue braccia e dopo la sua.

 

Tutto accadde cosi velocemente che a stento capì cosa stesse accadendo.

Percepì uno strano calore propagarsi in tutto il suo corpo,una sensazione di purezza stravolgergli l’animo ed una forza invisibile gettarlo a terra,quasi schiacciandolo.

 

Le braccia che poco prima stringevano contro il suo petto,l’esile corpo della ragazza,adesso abbracciavano la terra.

 

- Capooooo – sentì gridare dai suoi uomini.

 

 

 

 

 

In quel preciso momento tutto le fu chiaro.

Che sciocca che era stata…

 

“perché non ci ho pensato prima?”

 

Ancora stravolta osservava meravigliata quella giovane fanciulla,impavida e cosi caparbia,mentre la sfera dei quattro spiriti,il gioiello più potente mai esistito,brillava sul suo petto.

 

Una splendida luce accecante,avvolgeva il monile,un’aurea talmente pura da lasciare la donna senza fiato,rendendolo un oggetto inaccessibile a tutti,un oggetto tanto raro e potente quanto pericoloso.

 

“ora è tutto chiaro” il velo di nebbia che le aveva impedito di comprendere la precedente situazione,adesso si era completamente dissolto,permettendole di conoscere la verità.

 

Adesso riusciva a spiegarsi molte cose: la sicurezza della ragazza,la facilità con la quale aveva attecchito al suolo i componenti della banda,per non parlare del loro stesso capo.

 

“è cosi giovane eppure dispone di un tale potere “.

Da quando le era stato chiesto di trovare la sfera,si era data moltissimo da fare per non deludere il suo capo. Aveva fatto moltissime ricerche,molti studi,aveva seguito talmente tante piste,da giungere alla conclusione che la custode della sfera dovesse essere di certo una sacerdotessa dai grandissimi poteri.

Non avrebbe mai immaginato che in realtà si trattasse di una ragazzina.

Non le avrebbe dato più di diciotto anni …

 

Eppure non c’erano dubbi.

 

-Ha ciò che cerchiamo … La sfera dei quattro spiriti-

Quel semplice sussurrò tuttavia,giunse perfettamente alle orecchie dei banditi ed in particolare dell’uomo ancora riverso a terra.

 

 

 

 

 

 

 

Non era ancora in grado di sollevarsi. A stento riuscì ad alzare il volto. I suoi occhi incrociarono quelli cioccolato della donna che iniziò ad indietreggiare.

 

“non può essere”

 

La esaminò attentamente notando solo allora,qualcosa luccicare sul suo petto.

 

Laddove i primi bottoni della camicetta,sembravano essere stati strappati via, sulla pelle nivea della ragazza,spiccava qualcosa di piccolo e luminoso.

Mise a fuoco l’oggetto constatando,con grandissima felicità, che si trattasse di una piccola sfera rosata, la shikon no tama.

 

Nella sua mente c’era cosi tanta confusione che gli era impossibile pensare a qualcosa di logico,che gli era impossibile persino agire.

 

Aveva trascorso più di 7 anni alla ricerca di quel monile,aveva sacrificato se stesso,i suoi uomini,la sua felicità e quella delle persone che amava e adesso l’oggetto tanto agognato gli stava proprio davanti.

 

I suoi sentimenti erano un mix di felicità,emozione e angoscia …

Si angoscia,poiché il momento della sua vendetta era finalmente giunto,eppure percepiva un sentimento di inquietudine stringergli il cuore,frenare il suo entusiasmo.

 

I suoi occhi incrociarono quelli della fanciulla.

Con sorpresa notò come la stessa angoscia animava i suoi.

 

“che abbia paura?”

Effettivamente tutti i suoi uomini la fissavano o meglio,fissavano il gioiello che portava al collo.

Di certo la situazione non si stava mettendo bene per lei.

“non compatirla” si auto impose…

“ha ciò che ti serve”

 

-prendete la sfera- ordinò imperioso mettendo a tacere qualsiasi tipo di rimorso.

Doveva prendere quel gioiello.

Doveva farlo a qualunque costo.

Doveva fare in modo che i suoi sacrifici non fossero stati vani…

 

 

Nel giro di pochi istanti i suoi uomini partirono all’attacco,tutti decisi ad impossessarsi della sfera.

 

La ragazza con delle piroette all’indietro,degne delle più abili amazzoni,indietreggiò di molto giungendo laddove precedentemente la sua spada era stata lanciata. Velocemente afferrò l’arma,pronta a ripartire all’attacco,pronta ad affrontare l’orda di fuorilegge.

 

 

 

 

 

 

Il cuore le martellava furioso nel petto.

 

“ in questo momento sono troppo debole per affrontarli tutti.”

“cosa posso fare,cosa posso fare?”

 

ma la voce del demone bloccò tutti.

 

- Fermi- ordinò imperioso riuscendo finalmente a rimettersi in piedi.

 

“maledizione ho perso la concentrazione e l’incantesimo di immobilizzazione è stato spezzato” pensò sconcertata la ragazza. Aveva sperato di poter usufruire dell’immobilità del capo dei banditi,per trovare una via di fuga ed ora invece….

 

L’uomo iniziò ad avanzare verso di lei minaccioso,animato da una nuova determinazione. Giunse talmente tanto vicino a lei che la punta della spada della ragazza,sfiorava il suo petto.

 

- credo che ormai abbiate capito di non essere in un’ottima situazione.- per nulla intimorito si avvicinò a lei.

Sebbene la ragazza  lo avesse sotto tiro,lui continuava ad avanzare imperterrito.

 

“cosa diavolo sta facendo?”

Più lui avanzava,più lei indietreggiava temendo di squarciargli il petto con la sua lama.

 

“perché,perché? Dovrei ucciderlo senza timori. E’ un mio nemico…Perché non riesco a farlo?”

Qualcosa la bloccava,qualcosa le impediva di agire.

La sensazione che quella stramba situazione fosse sbagliata,si fece viva in lei.

 

-se tenete alla vostra vita e a quella della vostra amica- si voltò indietro fissando la dama di compagnia della donna,rimasta immobile e tremante per tutto quel tempo-allora datemi la sfera-una nota di divertimento incrinava la sua voce.

 

Kagome lo fissò sconcertata portando una mano sulla sfera,quasi a volerla proteggere da tutti quegli sguardi bramosi.

 

“non…non posso farlo….”

Una risata isterica abbandonò le sue labbra.

 

-io sono la custode della sfera- piegò il capo di lato lasciando che il suo sguardo vagasse su tutti i presenti – non permetterò mai che questo gioiello…-le sue dita sfiorarono la superficie del monile,mentre gli occhi degli ascoltatori non abbandonavano mai il la sfera né la fanciulla.

- …finisca nelle mani sbagliate- strinse più forte l’impugnatura della spada

-combatterò fino alla fine- pronunciò fiera mentre un vento misterioso circondava la sua figura,lasciando che alcune lunghe ciocche di capelli,sfuggite dalla treccia,si muovessero come se dotate di vita propria.

Lingue azzurre e bianche circondarono la sua figura proteggendola come uno scudo.

Esclamazioni di stupore vennero pronunciate dai presenti.

Quel potere risultava ai loro occhi come qualcosa di assolutamente straordinario.

Qualcuno provò ad avvicinarsi a lei,ma invano.

Era come se un muro invisibile si frapponesse tra la fanciulla e tutti gli altri,impedendo loro di avanzare.

 

 

“come fa ad essere cosi bella anche in questo condizioni?” il capo  dei banditi non riusciva a capire come la donna,che gli stava dinnanzi,sebbene ormai al limite delle sue forze,sebbene indossasse vestiti strappati,sporchi di terra e sangue,potesse attirarlo cosi tanto,non riusciva minimamente a comprendere come fosse in grado di conquistare il suo sguardo,i suoi pensieri,dando vita a sentimenti cosi diversi,cosi contrastanti.

Da una parte avvertiva l’esigenza di impossessarsi della sfera,dall’altra invece desiderava stringere a sé il corpo della donna,sorreggerlo,proteggerlo come il più prezioso dei gioielli.

Sembrava cosi fragile,cosi debole.

 

“è il tuo nemico… “ una vocina sembrò ridestarlo dai suoi pensieri.

 

-vi ucciderò se non mi darete la sfera… questo non è uno scherzo- non c’era tempo per i sotterfugi. La ragazza doveva capire quali erano le sue vere intenzioni.

Nonostante fosse così attratto da quella fanciulla,di certo non l’avrebbe risparmiata se solo avesse osato mettersi sulla sua strada. Aveva uno scopo ben preciso,un obbiettivo e avrebbe fatto di tutto per raggiungerlo. Non era mai stato un assassino,ma se ciò avesse significato ottenere la sfera,avrebbe messo da parte i suoi sentimenti e lo sarebbe diventato.

 

Tuttavia ancora una volta le parole e le azioni della ragazza lo sorpresero.

 

-e allora morirò portando a compimento la mia missione – il tono della sua voce si fece più basso e tremulo – so molto bene che questo è il mio destino… non mi tirerò indietro.- il cuore del demone perse inspiegabilmente un battito,mentre una tristezza infinita si faceva largo in lui. Sentiva lo sguardo della fanciulla su di lui. Era consapevole del fatto che lei non avrebbe mai potuto vederlo,eppure era come se quella strana ragazza fosse in grado di leggere il suo animo.

 

-come potete accettare cosi semplicemente la morte?-le disse  sconvolto da quelle terribili parole. Come poteva una ragazzina come quella non temere la morte? Era innaturale.

Tutti avevano paura di morire: uomini o demoni che fossero.

La morte non risparmiava nessuno…

-la morte non mi spaventa- la sua voce adesso era più forte e stabile- è un destino inevitabile. Qualcosa alla quale non si può sfuggire.- ancora una volta quelle parole lo sorpresero.- ognuno di noi prima o poi si trova faccia a faccia con essa. E’ solo una questione di tempo.A mio avviso è un modo per raggiungere la pace eterna. Il problema non è per chi se ne va…-un sorriso malinconico increspò le sue labbra scarlatte

 

Nessuno dei presenti riusciva a comprendere le sue parole.

 

– e chi resta,chi continua a vivere che soffre realmente. Comprendete le mie parole? Avete mai perso qualcuno che amavate? -

Quella domanda lo prese in contro  piede. Si. Sapeva di cosa la ragazza stesse parlando. Tuttavia perché parlare di questo in un momento del genere? Voleva forse impietosirlo?

 

-io si. La morte mi ha strappato cosi tante persone a me care che è come se allo stesso tempo,avesse portato con sé una parte del mio cuore,la mia felicità,la mia voglia di vivere…-

Avrebbe voluto fissarla negli occhi,capire se le sue parole fossero veritiere o meno,ma il capo di lei era chino e la frangia corvina,celava i suoi occhi.

 

-Conosco perfettamente il dolore che comporta la perdita di una persona che si ama. È per questo che ho promesso sulle tombe dei miei cari che avrei protetto questo mondo.-la fanciulla sollevò il capo permettendo a tutti di fissarla in volto. Sebbene i segni della stanchezza deturpassero il suo bellissimo viso,il suo sguardo riusciva a tenere testa a tutti- ho promesso che non avrei mai permesso che degli innocenti morissero,ho promesso che avrei fatto di tutto affinchè nessun altro provasse il dolore che comporta venir privati dall’affetto di chi si ama. Non posso combattere contro la morte,ma posso farlo contro la violenza,contro la brutalità che comporta l’uccisione di un innocente.- Fissò tutti,uno a uno,come a voler scrutare le loro anime,i loro pensieri più profondi.

 

- Io sono la custode della sfera ed in quanto reincarnazione della somma Midoriko,l’unica capace di utilizzarne i poteri correttamente. Se la sfera cadesse nelle mani sbagliate,il male prevarrebbe e l’oscurità,il dolore e la morte calerebbero sul nostro mondo come un manto eterno,silenzioso e letale…..-

 

 

La sorpresa era dipinta sui volti di tutti.

Ognuno dei presenti conosceva perfettamente la fama che circondava la somma sacerdotessa Midoriko,colei che secoli prima aveva salvato il mondo dalla distruzione,colei che ancora oggi combatteva all’interno della sfera per permettere al bene di prevalere.

Davvero la ragazza era chi diceva di essere?

 

 

“ è impossibile“ nessuno dei presenti riusciva a capacitarsi di come quella umana potesse essere davvero la reincarnazione della somma sacerdotessa.

 

- state mentendo- gridò il capo dei banditi- ciò che dite è impossibile. L’anima della sacerdotessa è dentro la sfera,come può essersi rincarnata in voi?-

 

 

 

 

 

Il fatto che quel bandito ne sapesse cosi molto sulla sfera,sorprese parecchio Kagome.

Ancora una volta si chiese come un fuorilegge come il demone,che si erigeva dinnanzi a lei,fosse cosi colto …

Conoscere particolari del genere non era cosa da tutti.

“deve aver letto parecchi libri,fatto molte ricerche non v’è dubbio”

- mi sorprende che siate così informato. Eppure ciò che dico è la verità. Solo una parte dell’anima della sacerdotessa si trova all’interno della sfera. Il resto si è incarnato in me o meglio si è unito alla mia anima. Comunque non sono qui per darvi spiegazioni o informazioni.- improvvisamente cambiò il tono della sua voce.

-non avrete mai la sfera da me- si sentiva stanca…. Debole….

Era come se qualcosa l’avesse privata di tutte le sue forze.

Era come se la sfera si nutrisse della sua stessa vitalità,delle sue energie. Non era abituata ad utilizzarne il grandissimo potere.Pochissime volte aveva usufruito delle capacità mistiche della sfera,ed ogni volta aveva perso i sensi nel giro di pochi minuti. Nonostante tutto l’allenamento fatto,il suo corpo umano non era ancora in grado di contrastare e convertire l’aurea maligna che caratterizzava la sfera.

Non avrebbe resistito a lungo,ne era perfettamente consapevole.

Ma non si sarebbe nemmeno arresa…

Avrebbe combattuto fino a che anche l’ultimo alito di vita avesse mosso il suo corpo.

Fissò Sango. Leggeva la paura nei suoi occhi.

Avrebbe voluto rassicurala,prometterle che tutto sarebbe andato per il meglio,ma nemmeno lei ne era certa. Tutta la sicurezza che aveva ostentato all’inizio,era svanita,spezzata via dalla stanchezza.

Percepiva il suo corpo farsi sempre più debole,sempre più pesante.

Sarebbe svenuta nel giro di pochi minuti?

Sicuramente.

Mentre il corpo  sembrava non voler più rispondere ai suoi comandi,la sua mente cercava di trovare una via di fuga.

“niente,niente…maledizione non riesco a pensare a niente….”

Improvvisamente percepì qualcosa o meglio qualcuno.

Un dolce sorriso curvò le sue labbra.

- Siamo salve – sussurrò appena prima di scivolare senza forze a terra.

 

 

 

 

Tutti si girarono contemporaneamente verso di lei,guardandola stralunata.

“cosa diavolo sta dicendo? È uscita fuori di senno?” il capo dei fuorilegge era confuso.

“come può considerasi salva se ormai è prossima allo svenimento? “

I suoi occhi non abbandonavano mai la figura accasciata a terra. Si teneva su solo grazie alla spada,opportunamente piantata nel terreno. Il suo volto poggiava sul manico dell’arma,mentre il corpo tremava affannato.

“ a momenti la sfera sarà mia” vittorioso osservava quella scena pregustando da una parte il sapore dell’imminente trionfo,dall’altra il sapore dell’inadeguatezza,scaturita dai molteplici sentimenti di protezione che provava per quella fanciulla.

Tuttavia proprio in quel preciso istante ogni suo pensiero venne messo a tacere da una serie di odori famigliari,cosi rivoltanti e disgustosi da fargli dolere la testa. Ma non solo. Un odore forte e allo stesso tempo sconosciuto giunse al suo naso. Chi diavolo è?

-le guardie di Sesshomaru- uno dei suoi uomini gridò squarciando quel silenzio innaturale.

Una mano si poggiò sul suo braccio- dobbiamo andarcene da qui- si girò fissando il suo interlocutore. Grandi occhi blu lo fissavano in attesa di una qualche risposta o di un comando.

-non possiamo,dobbiamo prendere la sfera- si allontanò dall’amico avvicinandosi alla ragazza.

Non c’era più tempo.Doveva agire ora.

-Datemi la sfera-

- mai- la ragazza sollevò il viso mostrandogli un sorriso presuntuoso.

“perché sorride a quel modo?”

-non avrò pietà di voi allora- Sollevò la spada sulla sua testa quasi a voler rendere veritiere le sue parole,ma fu costretto a fermarsi quando l’odore sconosciuto,poco prima percepito,divenne più forte,sempre più vicino.

Qualcosa si avvicinò a loro a grandissima velocità,frapponendosi tra lui e la sua preda.

- Kirara – esclamò sollevata la ragazza nascosta dal’enorme corpo di un demone gatto.

-cosa?-riuscì ad esclamare appena prima che la creatura demoniaca gli ringhiasse sporgendo i lunghi e affilati canini.

“protegge la ragazza?”

Provò ad avvicinarsi ma fu costretto ad arrestare la sua avanzata quando l’animale assunse una posizione di attacco.

-capo dobbiamo andare- le grida dei suoi uomini lo riportarono con i piedi per terra.

Le guardie di Sesshomaru erano troppo vicine.

“ maledizione dobbiamo scappare” non poteva permettere che queste trovassero il loro covo. Era troppo pericoloso.

Lentamente incominciò ad indietreggiare senza perdere mai di vista la fanciulla.

Appoggiandosi alla nekomata* si era rimessa in piedi e addirittura era riuscita pure a salirci in groppa.

La cosa che lo sorprese cosi tanto fu l’amore,la devozione che lesse negli occhi del demone gatto.

Era strano,quasi impensabile che un demone appartenente a quella specie,conosciuta per la loro natura selvaggia ed aggressiva,per la loro indomabilità ,fosse cosi attaccato e attento a quell’umana.

Inevitabilmente sbarrò gli occhi quando la Nekomata,Kirara, come l’aveva chiamata la nobildonna,saltò sulle loro teste,atterrando a pochi passi dalla dama della ragazza.

La fanciulla protese la mano verso la sua dama riuscendo a farla salire in groppa al demone gatto.

 Alcuni dei suoi uomini provarono a fermarle,ma la Nekomata riuscì a bloccarli e ad allontanarli a colpi di coda.

La custode della sfera si girò verso di lui, fissandolo intensamente.

Ancora una volta ebbe l’impressione che la donna volesse scrutargli l’animo. Quella sensazione non riusciva ad abbandonarlo.

- Addio – sussurò appena dandogli le spalle

– Kirara vai- ordinò al demone gatto che prese il volo allontanandosi velocemente da quel luogo.

-Nooooo….Maledizione fermateli- gridò infuriato provando lui stesso a seguirli. Veloce si muoveva sugli alberi,saltando da un ramo all’altro.

“ me li sono fatti scappare da sotto il naso”

Angoscia….

“no,no,no,non è possibile…”

Disperazione.

“devo rivederla. ”

Abbandono.

“devo riprendere la sfera,devo catturare quella donna”

Due possenti braccia fermarono la sua corsa.

- fermati stupido- un pugno lo colpì in pieno viso facendolo cadere rovinosamente a terra.

La caduta dall’albero era stata talmente forte che quando si rimise in piedi, quasi barcollava.

-sei pazzo? - fissò Bankotsu in viso.Gli aveva dato un pugno,lo aveva fatto cadere da un albero e il pazzo era lui?

- Come ti sei permesso imbecille!- gridò furioso pronto ad attaccarlo.

Doveva inseguire la ragazza,riprendersi il gioiello e adesso ne aveva perso le tracce.

-Imbecille io? Stavi andando incontro alle guardi di Sesshomaru. Vuoi forse morire cagnaccio?- ringhiò l’altro.

-io…io…- non si era nemmeno reso conto di ciò che stava facendo troppo concentrato a perseguire il suo obbiettivo.

Il suo migliore amico gli si avvicinò – ci sarà tempo per riprendere la sfera- gli sorrise rassicurante e fiducioso.

- Chi te lo assicura Miroku? E se non dovessimo mai più rivederla?-

- meno male che sono il tuo braccio destro. Saresti perso senza di me stupido mezzo demone- il ragazzo incrociò le braccia al petto e scuotendo il capo come rassegnato. Il sorrisino sfrontato tuttavia si trasformò in un rantolo quando il suo capo lo afferrò per la gola ringhiandogli contro.

- chiamami  ancora cosi e non vedrai mai più il sole sorgere o tramontare chiaro?-

L’uomo annui.

-Sei sempre cosi irascibile Inuyasha?- domandò portandosi le mani al collo,massaggiando la pelle ora livida.

La presa del mezzo demone era stata brutale,ma era consapevole di essersela cercata. Sapeva molto bene quanto il ragazzo odiasse essere additato come mezzo demone. Sebbene fosse quella la sua reale natura,il suo migliore amico non sopportava che glielo si ricordasse. Quella era una croce che si portava dietro da troppo tempo,qualcosa che apparteneva al suo oscuro passato tanto quanto al suo presente e a quello che sarebbe stato il suo futuro.

Chiamato in causa il capo dei banditi si tolse il cappuccio,a dir poco infastidito.

Una cascata di capelli argento gli ricaddero sulle spalle. Tenere orecchiette canine,simbolo della sua mezza natura, presero a muoversi in sincrono sul suo capo.Occhi grandi e dorati come il sole,fissarono con disprezzo il suo interlocutore.

- Non penso che questi siano affari tuoi Miroku. Dimmi come ritrovare la ragazza.- ogni suo pensiero era rivolto alla fanciulla dagli occhi profondi.Lo sguardo della ragazza era come impresso a fuoco nella sua mente.

Miroku scoppiò a ridere.

- Le guardie di Sesshomaru avrebbero già dovuto essere qui.- allargò le braccia indicando il luogo in cui si trovavano.

- sai cosa ha fermato la loro avanzata?-

Inuyasha scosse il capo incapace di rispondere.

-La ragazza- continuò Miroku.- era lei che cercavano.-

Il mezzo demone cosi come tutti gli altri sussultarono sorpresi.

Chi era in realtà quella donna?Cosa aveva spinto Sesshomaru ad ordinare alle sue guardie di addentrarsi nella foresta oscura? Perché cercava la fanciulla? Cosa rappresentava per lui?

-È impossibile- Inuyasha scosse la testa- cosa potrebbe mai volere da lei?

-questo non lo so- Miroku scrollò le spalle- la sfera forse?-

A quelle parole Inuyasha impallidì. Se suo cugino avesse ottenuto la sfera, tutto sarebbe stato vano. La loro fine sarebbe stata inevitabile.

-non penso che sia cosi- sussurrò una figura femminile facendosi largo tra gli altri demoni.

- non ho mai visto quella ragazza prima. Deve essere giunta qui da poco.-pensierosa si avvicinò ad Inuyasha.-sebbene sia una giovane donna,mi è sembrata piuttosto sveglia. Avrà sicuramente capito la vera natura di Sesshomaru. Non gli avrà rivelato nulla della sfera.Le sue parole,le sue intenzioni erano molto chiare. E’ perfettamente consapevole di ciò che accadrebbe se la Shiko no tama finisse nelle mani sbagliate. Non è stupida-

-Come fai ad esserne cosi sicura?- Miroku si intromise nella discussione non capendo dove la donna volesse andare a parare.

- poco fa ha avuto più volte l’occasione di ucciderti Inuyasha- lo fissò negli occhi facendolo sussultare- quella ragazza avrebbe potuto farlo senza problemi. Solo una sacerdotessa dalle grandi capacità può essere la custode della sfera. Riesci ad immaginare quanti vasti siano i suoi poteri?- il mezzo demone si perse nei suoi pensieri.

“ha ragione lei. Non per niente la sfera è il gioiello più potente e desiderato al mondo”

-Eppure non l’ha fatto.-

-Perché?- perché non aveva messo fine alla sua vita? Erano nemici. Lui voleva farle del male. L’avrebbe uccisa senza esitare.

“Bugiardo” sussurrò una voce nella sua mente “ non le avresti torto un capello”

schifato verso se stesso,verso quella sua mezza natura che lo rendeva cosi debole,volse il suo sguardo altrove.

-Credo che lei abbia percepito qualcosa di buono in te…- il suo sguardo si legò a quello sorpreso di  lui- tutte le sacerdotesse sono in grado di percepire il pericolo,la malvagità. Forse… forse lei è riuscita a leggere il tuo animo,ad andare oltre le circostanze e le apparenze.-

Che fosse realmente cosi?

Inuyasha non sapeva cosa pensare. Troppi avvenimenti,troppe informazioni,troppe domande.

Quella ragazza l’aveva davvero risparmiato? Era davvero l’unica in grado di utilizzare i poteri della sfera?Perchè Sesshomaru teneva cosi tanto a lei?Perchè non riusciva a togliersi il suo volto,il suo profumo,i suoi occhi dalla testa?

-Cosa faremo adesso?- stanco si portò una mano tra i lunghi capelli.

Una mano si poggiò sulla sua.

-Andrà tutto bene caro-la donne gli sorrise rassicurante- penserò io a tutto.-

Inuyasha annuì mentre i suoi pensieri volavano lontani da quel luogo.

-il nostro non è un addio.... A presto ragazzina-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Nekomata: Il nekomata (猫又? "gatto a due code") è uno yōkai, una creatura soprannaturale della mitologia giapponese evolutasi da un gatto e caratterizzata dalla presenza di una coda biforcuta o addirittura di una seconda coda e dalla capacità di camminare sulle zampe posteriori.

Fonte:Wikipedia

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Holaaaaaaa <3

Scusate per l’enorme ritardo ma ho avuto ancora problemi con la connessione T___T

E si io e il modem non andiamo molto d’accordo ultimamente.

By the way, eccomi qui  con il nuovo capitolo *___*

Devo ammettere che è stato davvero molto difficile scriverlo. Avevo in testa un sacco di idee e non riuscivo a collegarle tra di loro in maniera corretta. Alla fine però,dopo innumerevoli prove, sono soddisfatta del risultato ottenuto XD

Come avete notato il capitolo è molto più lungo dei precedenti XD spero che questo non sia un problema XD

Allora passiamo ai chiarimenti XD

Finalmente viene svelata l’identità del nostro misterioso fuorilegge XD

Nei commenti dello scorso capitolo già molti di voi ci erano arrivati XD

Eh si si tratta proprio del nostro Inuyasha XD da principe a fuorilegge XD bel salto di qualità eh? XD

Ok la smetto vah U___U il mio umorismo ultimamente fa davvero pena T___T

Bello luiiiiii *_____*

 

(l'immagina appartiene ad una pagina Fb : KagomexInuyasha Forever ^___^ )

Vi starete chiedendo perché Inuayasha non ha riconosciuto Kagome vero?

La risposta è semplicissima davvero ma sfortunatamente non potrò darvela adesso… Nei prossimi capitoli sarà tutto più chiaro really <3

Allora vorrei soffermarmi un po’ su Kagome XD

La nostra principessa è la protettrice della sfera,la reincarnazione di Midoriko,il suo potere è davvero grandissimo eppure perché sembra ancora cosi debole?

La Kagome della mia storia è molto particolare ( come ormai tutti avrete capito XD ) E’ forte,indipendente,non si fa mettere i piedi in faccia,vorrebbe salvare il mondo ma è pur sempre un’umana.

Per quanto potente possa essere il suo corpo è fatto di carne e sangue.

Il suo fisico non è ancora in grado di resistere a tutto questo potere. E’ come se la sfera per poter funzionare,si nutrisse delle sue energie. Questo comunque è un problema che si andrà a risolvere a poco a poco.

E Sango?

Beh nella mia storia l’ho immaginata semplicemente non come una cacciatrice di demoni,ma come una semplice dama di compagnia. Perché?

La storia di Sango è molto triste… Un oscuro passato,un dolore implacabile,la perdita delle persone che amava,l’hanno portata a rinnegare se stessa o meglio ciò che sarebbe potuta diventare. ( nei prossimi capitoli capirete meglio XD )

Bah anche qui troviamo la fidata Kirara ,la nostra salvatrice e Miroku il solito sbruffone XD

 Kirara---->

 


Curiosi di sapere chi sia la donna misteriosa? Sembra saperne molto non trovate? E poi la confidenza nei confronti di  Inuyasha ? XD

Scrivetemi nei commenti tutte le vostre idee,i vostri dubbi XD

Anche questa volta vi lascio ringraziandovi tutti. Davvero vi adoro <3

Grazie a tutti quelli che hanno recensito la mia storia, grazie a chi l’ha messa tra le preferite,tra le seguite e a chi semplicemente l’ha letta <3

Un grazie di cuore va a  Yasha 26  ( passate a leggere le sue storia sono bellissime *____*)

che cosi gentilmente mi ha spiegato come ridimensionare le immagini <3 ( spero di riuscire nell’ardua impresa XD ) e a Charly e Beky  che ha realizzato questo bellissimo disegno della nostra Kagome <3


 

 

 

aspetto con ansia le vostre recensioni <3

Bacioniiiiiiiiiiiiii

 

             DestinyandLove 

 

 

   
 
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