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Autore: Usagi_84    18/03/2008    12 recensioni
- E’ una voglia normale o è una voglia matta? - chiese Minako.
- Bè… non saprei, ho solo voglia di cioccolata - rispose la “quasi mammina” in tutta la sua ingenuità.
- Pensaci bene Usagi, è di vitale importanza... -
Dopo il successo di "Più viva che mai", Usagi_84 torna con il seguito "Tre è il numero perfetto"
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chibiusa, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Capitolo 3: Padri

 

Il povero “nonno” non resse alla notizia, sebbene intuita poco prima, sparata direttamente in faccia.

- In che senso? - chiese con un filo di voce appena percepibile.

Ormai Usagi aveva preso coraggio. Non si aspettava una reazione di questo tipo da suo padre, se l’era immaginata più…distruttiva…

- Nell’unico senso che potrebbe avere,  papà - inspirò profondamente prima di ammettere ad alta voce ciò che ormai non poteva più essere nascosto - sono incinta -

Mamoru strinse forte la sua mano e deglutì pesantemente. Entrambi guardavano fisso negli occhi di Kenji Tsukino attendendo il verdetto.

Le labbra del povero uomo tremavano impercettibilmente mentre il suo sguardo saltava ora a quello deciso della figlia ora a quello preoccupato del genero… Genero? Che cos’è tutta questa confidenza? Mamoru… meglio Mamoru.

- Tua madre lo sa? - chiese cercando di ritrovare un po’ di autocontrollo.

- Non ancora - rispose lei semplicemente.

- Bè, credo sia giusto che glielo dica tu - aggiunse, indicando le scale, spingendo quindi la figlia a scendere al piano inferiore dov’era la madre. Sebbene lo nascondesse perfettamente davanti alla “sua” Usagi, era decisamente sconvolto. Questo genere di notizie non sono facili da digerire…

- Si, lo so - sorrise nervosa lei - siamo qui per questo - disse poi voltandosi, un poco imbarazzata.

Mamoru si mosse per seguirla, ma improvvisamente si sentì tirare la manica della camicia.

Chissà perché stava sudando a quel modo, eppure in quei giorni cominciava a fare un certo freddino.

Kenji Tsukino decise che era arrivato il momento di chiarire le cose.

Il povero ragazzo non ebbe la forza di chiamare la sua ragazza, che ormai aveva quasi terminato di scendere al piano inferiore.

Si voltò invece verso il suo “aguzzino”. In fondo non aveva nulla di cui vergognarsi no? Aveva solo messo incinta la sua unica figlia femmina e stava per portargliela via… e ti pare niente???

- Voleva dirmi qualcosa? - chiese fingendo indifferenza.

Il suo perfetto autocontrollo era andato a farsi benedire appena quegli occhi blu profondo avevano incontrato i suoi inquieti… possibile che quel ragazzo mettesse così tanta soggezione solo con uno sguardo?

- Che intenzioni hai con mia figlia? La sposerai o la lascerai alla prima difficoltà? Ora che ti sei divertito hai intenzione di abbandonare la mia bambina? - disse stringendogli il colletto della camicia. Lo sguardo dell’uomo non nascondeva rabbia, rivelava solo paura.

Improvvisamente Mamoru si rese conto delle preoccupazioni che albergano nel cuore di un padre. Si rese conto di quanto quell’uomo amasse la sua bambina, e che i suoi comportamenti a volte davvero esagerati erano frutto solo del suo grande amore. Un padre ha il dovere di proteggere i suoi figli. Sempre.

Improvvisamente quell’uomo non gli metteva più così tanta paura.

Sorrise.

- Io amo Usagi, più della mia vita. Lei è tutta la mia famiglia. Io ho perso i genitori a soli sei anni, sono cresciuto da solo… senza conoscere il significato del calore di una famiglia, senza sapere cosa si prova ad aspettare con ansia il ritorno di un padre dal lavoro, senza potermi rifugiare nell’abbraccio, che dicono essere così comprensivo, di una madre.  Con il passare degli anni ho eretto un muro, che credevo solidissimo, per lasciare fuori tutto il resto del mondo, quel mondo che mi aveva tolto tutto…- più Mamoru raccontava, più il cuore di Kenji si faceva piccolo piccolo - Un giorno, per caso, incontrai Usagi. Dolce, gentile, sempre sorridente, un uragano nel vero senso della parola. I suoi occhi allegri ed amorevoli distrussero il mio muro e io mi innamorai inevitabilmente di lei. Da quel giorno io ho cominciato a vivere.

Non lascerò sola Usagi e il nostro bambino come il mondo ha fatto con me, neanche se dovessi morire…Voglio essere un bravo padre, lo voglio davvero. - Mamoru ora era serio. Era la prima volta che si apriva in quel modo così naturale.

Kenji Tsukino non aveva parole. Era spaventato ma emozionato al tempo stesso.

Fece l’unica cosa che il cuore gli gridava di fare.

Lo abbracciò stretto.

Come padre e figlio.

Mamoru capì tante cose, scoprì tante sensazioni nuove in quell’abbraccio. Chiuse gli occhi e le assaporò una ad una. Fiducia,  amore paterno, comprensione… Si, voleva davvero essere un bravo padre.

- Almeno datemi un maschietto… - scherzò Kenji sciogliendo l’abbraccio, ma voltandosi per  nascondere la commozione.

- Credo di non poterla accontentare - Mamoru sorrise - sarà una bambina,  signore -

- Bè… credo tu possa anche prenderti un po’ più di confidenza - disse sollevando un sopracciglio, a sottolineare l’ovvietà di ciò che stava per affermare - ormai siamo una famiglia,  no? - Kenji si avviò verso le scale senza aspettare risposta. Forse perché queste domande non hanno realmente bisogno di una risposta, ma questa non tardò lo stesso ad arrivare.

- Si, grazie… papà - per quanto tempo aveva desiderato chiamare qualcuno in quel modo così sincero e significativo. Per lui fu come respirare finalmente.

Kenji Tsukino rimase immobile. Forse perché non si aspettava una frase del genere. Forse perché si stava commovendo di nuovo e non voleva che il “genero” lo vedesse. Fatto sta che si lasciò superare da Mamoru, che ormai al settimo cielo non fece neanche caso di essere da solo a scendere le scale.

La scena che si prospettò al nostro “eroe” in soggiorno fu totalmente diversa.

Ikuko piangeva commossa stringendo convulsamente la sua bambina, ma facendo attenzione alla pancia… mentre la “bambina” prese ad agitare una mano in direzione del ragazzo chiedendo un disperato aiuto… se non altro che la salvasse dal soffocamento imminente.

Bè… soffocamento a parte… andava tutto bene. Tutto bene.

 

 

- …non trovi anche tu, Mamo-chan? -

Mamoru non aveva la benché minima idea di cosa gli avesse appena chiesto Usagi, tanto era preso dai ricordi.

- Dicevi? - domandò.

- Oggi il futuro papino ha la testa sulle nuvole eh… Dicevo che a volte mio padre sa essere davvero esagerato - disse Usagi, roteando gli occhi per enfatizzare l’idea.

Mamoru ponderò attentamente le parole della sua donna.

E’ vero, a volte poteva comportarsi in maniera decisamente più ansiosa di quanto richiedesse la situazione, ma…

- E’ un bravo padre, se si comporta così è solo perché ti vuole un bene dell’anima. E’ tutto ciò che io non ho mai avuto… Dovresti apprezzarlo di più - replicò quasi con tono di rimprovero, pieno ancora del ricordo di Kenji Tsukino.

Usagi rimase a fissarlo per parecchi secondi, inarcando mano mano un sopracciglio. Stava palesemente dando ragione a suo padre? E da quando?

- Bè? Che c’è da guardare in quel modo? - Mamoru in risposta all’espressione di Usagi alzò entrambi i sopraccigli -

- Mamoru… - il perfido sorrisino che gli rivolse la sua bella non era affatto rassicurante - cosa ti ha detto mio padre quella famosissima sera? -

Mamoru non aveva mai raccontato i particolari del loro discorso “da uomini”. Sebbene Usagi lo avesse chiesto sia all’uno sia all’altro, otteneva ogni volta una risposta davvero poco esauriente che normalmente si limitava a “ci siamo chiariti” oppure “mi ha fatto capire molte cose” o ancora “è davvero un bravo ragazzo”. Neanche si fossero messi d’accordo… Ma puntualmente, ciò che accompagnava la frase (qualsiasi avesse avuto la fortuna di essere sorteggiata) era un sorriso. Uno di quelli in cui ci puoi guardare dentro e vederci un’infinità di cose. Uno di quelli che nasconde segreti importanti. Meravigliosi segreti. Quelli che un padre e un figlio tengono per sé.

Mamoru si limitò a mostrare l’ormai famoso e conosciutissimo sorriso.

- Bè si è fatto davvero tardi, credo sia meglio avviarci - schioccò un bacio sulla fronte corrucciata della povera Usagi e aprì la porta alle sue principesse come avrebbe fatto un bravo cavaliere.

 

 

 

Chi mi perdona alzi la mano…

Lo so sono sparita del tutto. Purtroppo quando arriva, il blocco dello scrittore è bastardo e colpisce duro…

Ma eccomi qui tornata tutta per voi con la tanto attesa reazione dell’onnipotente Kenji Tsukino.

Spero di avervi soddisfatti.

Ringrazio:

princessangel

romanticgirl

dinny

dolcebunny

silvia

semplicementeme

Hatori

bunny1987

Neo Queen Serenity83

serenity 88

 

Scusate se non vi dedico più tempo ma sono impaziente di pubblicare finalmente.

Dal prossimo capitolo ci sarà la catastrofe assoluta.

Vi basti: una litigata… Chibiusa che vorrebbe che i suoi genitori imparassero a capirsi di più… un piccolo e innocente desiderio.

E ora con tutta la vostra fantasia come ce lo vedete Mamo-chan intrappolato nel corpo di Usagi… con le voglie???

 

Un bacio a presto

Usa

  
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