CAPITOLO 1: I fondatori

Arrivati al mese di dicembre,l'aria era gelida, nessuno usciva di casa se non per andare a festeggiare nelle case dei parenti o degli amici. Ma non era lo stesso natale degli altri anni. Era diverso, cupo, triste e malinconico, forse perchè tutti sapevano cosa stava accadendo...

“E' la prima volta che vedo questi comportamenti così strani da parte dei maghi” disse il preside di Hogwarts, Silente,un uomo anziano, con barba lunga bianca con un aspetto un po' stanco,

rivolgendosi a Minerva Mcgranitt, anch'essa donna anziana, capelli bianchi. “Non credi forse che sia....” “Albus, credo proprio di si.” “ Minerva, allora sai cosa fare...” La donna uscì in fretta dall'ufficio del Preside, quasi correndo, e mentre i suoi passi si allontanavano secondo dopo secondo diventando sempre più offuscati, l'uomo salì le scale del suo ufficio, sparendo nella sala dell'osservatorio. Passarono pochi giorni per far sì che il cielo si oscurasse sempre pian piano, facendo sempre più preoccupare il Preside. Un giorno, precisamente nel primo pomeriggio, Silente uscì dalla Scuola per andare in una cittadina per soli maghi abbastanza vicina e lì si Smaterializzò per andare a Godric's Hollow, una piccola cittadina, accogliente, apparentemente calda -anche se era il mese di dicembre- e con pochi abitanti. L'uomo aveva perfettamente idea di dove stesse andando anche se da fuori sembrava un uomo indeciso su cosa fare e come agire.

Giunto di fronte ad una casa bussò alla porta ...-Dindon-... Ad aprire fu una graziosa donna, capelli rossi, magrolina e occhi verdi. “Lily” disse Silente “da quanto tempo.. ricordo quando eri una giovane ragazzina... ahh bei tempi quelli.. si.. bei tem.. Lo interruppe un pianto di un bambino. Entrò in casa e vide un meraviglioso maschietto abbracciato al papà. “James. Hah, è meraviglioso rivedervi, tutti e due. Veramente sono così emozionato...” La donna, Lily, invitò a sedere Silente vicino ad un tavolo intagliato raffigurante due angeli, che presto si riempì di due vassoi colmi di dolcini e una capiente tazza di thè. ...”Ma allora, è nato il piccolo...

Harry, giusto?” “Si, proprio così” rispose Lily.

“Quanto ha?” “Bè, due mesi.” “Ahh... meravigliosi i bambini, la nostra salvezza “Si, ha proprio ragione professore” James intanto si avvicinò mostrando all'ospite e alla moglie cosa vide su un giornale. “Ormai sulla Gazzetta del Profeta si parla solo di avvenimenti strani, diversi incidenti, diverse scomparse..” Alle parole di James calò un profondo silenzio, rotto solo dal rumore incessante della pioggia di fuori. “Professore... non sarà mica..?” “Si. Credo proprio che sia lui, ormai è passato tanto tempo. Troppo tempo direi... “No, non può essere accaduto veramente professore. Non deve accadere.” “Purtroppo si, mia cara. Purtroppo si...” Un altro momento di silenzio irruppe nella stanza e l'uomo anziano di colpo di alzò dalla sedia per avvicinarsi alla finestra offuscata dalle gocce.

Silenzio. “ Allora è deciso, noi ci crediamo ed è tempo di darsi da fare.” Harry piangeva. “Professore noi contiamo su di lei e solo lei sa cosa fare, credo” disse James “Si hai ragione, devo muovermi. Ho un'idea sul cosa fare e voi, credo proprio che sarete d'accordo...” “Se è l'unica possibilità..” borbottò Lily “faremo il possibile per rispettarla, professore.” “Allora,si, ho intenzione di creare un qualcosa che salvi le persone, che dia la possibilità di resistere al peggio. Un qualcosa che sia importante, che dia la speranza e che sia d'esempio.. una .. una banda.. un gruppo .. un insieme... un.. un Ordine.. si proprio così. L' Ordine della... Fenice.., credo che debba andare bene per il momento , bè, spero per sempre. In quest' Ordine, dovranno esserci solo persone fiduciose e degne di farne parte, d'altronde come voi due Lily e James! Voi sarete i primi componenti, i primi fondatori, naturalmente se vi va di esserlo.” “Oh, naturale professore, faremo di tutto per proteggere il nostro bambino” “Bene, per oggi, credo di aver finito le mie visite. Credo che ci rivedremo presto noi tre, ah e ovviamente portate altri alleati, ma anche io so a chi chiedere, naturalmente.”

E con un gran sorriso il vecchio si allontanò dando un caloroso abbraccio ai due e una morbida carezza al bambino. “Caro Harry, tu si che diventerai qualcuno d'importante, un ometto potente...” e così dicendo se ne andò chiudendosi la porta della casa alle spalle.