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Autore: Pittina    18/03/2008    1 recensioni
“ Dunque…Considerando il fatto che sarebbe contro le regole uscire di notte dal castello e per giunta andare nella foresta proibita, senza contare poi i vari rischi che potresti correre, compreso quest’incontro con il misterioso individuo che mi sembra avere tutto compreso un non so che di non rassicurante…” “ … ” seguo ogni sua parola, ogni suo gesto, con la speranza di sentirmi dire quello che in realtà ho già deciso di fare. “…beh, credo proprio che dovresti andarci Ginny. ”
Genere: Romantico, Mistero, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora sorpresa esco spedita dalla biblioteca stringendo forte tra le mani quella bellissima rosa color arancio.

E’ incredibile come un semplice fiore possa generare all’improvviso così tante emozioni… ed è sempre più incredibile come io,ancora adesso ,continui a sentire il suo dolce profumo…

il dolce profumo di lui.

 

Ma ecco che vedo Hermione corrermi incontro tutta agitata.

“ Ginny, non puoi immaginare… come ho potuto? In questo periodo proprio non ci sono con la testa! Come ho fatto a dimenticarmi del compito per… “ la vedo bloccarsi improvvisamente ed iniziare a fissarmi con aria alquanto interrogativa.

“ Ginny ma cos’hai tra le mani? Non dirmi che è successo qualcos’altro e io non so ancora niente! “

“ No… cioè si…beh insomma è appena successo, perché in realtà io ti stavo cercando ma…”

Non faccio in tempo a finir di parlare che la vedo afferrarmi bruscamente per il braccio e spingermi insieme a lei dietro una colonna.

“ Ma sei impazzita? Cosa diav…” e ancora un’altra volta mi zittisce facendomi cenno di guardare verso il corridoio.

Così, mi sporgo leggermente e finalmente capisco la causa di tanta agitazione.

“ E’ lui…” sussurro io con aria sognante.

“ Si Ginny, questo era ovvio…ma il problema è un altro. Pensate davvero di continuare in questo modo? Voglio dire,non vi parlate, non vi rivolgete mai neanche uno sguardo… insomma,volete, anzi, vuoi veramente andare avanti con tutti questi misteri?“

“ Herm, il punto è che è stato lui a rendere tutto così complicato. Fosse stato per me le cose sarebbero andate molto diversamente…”

Torno a sbirciare in direzione del corridoio, e riesco a scorgerlo ancora… è lì, fermo, immobile, impassibile.

Ad un tratto lo vedo tirar fuori da una tasca qualcosa…

Una splendida rosa color arancio… la nostra rosa.

Lo vedo stringerla forte tra le mani e,ingenuamente, mi chiedo che cosa stia pensando in questo momento.

 

Ginny… Perché non riesco a pensare a nient’altro?

Mi ritrovo qui, impalato…e mi sento anche così stupido con questo maledetto fiore tra le mani.

Ma il guaio è che questo non è un fiore qualunque… è la nostra rosa, la più bella.

 

Quella che porta ancora il suo dolce profumo…il dolce profumo di lei.

 

Ma ecco che improvvisamente vedo arrivare Harry dirigendosi deciso proprio verso Draco.

“ Uh Uh, Malfoy… cosa ci fai qui tutto solo? Davanti alla biblioteca per di più… Non sarai diventato intelligente tutto in una volta sola vero? Oppure… “

“Senti Potter, vedi di andare a scocciare qualcun altro con i tuoi stupidi insulti… Non hai niente di meglio da fare che vagare per i corridoi alla disperata ricerca di nuovi cattivoni malvagi da sconfiggere e di nuove occasioni per dimostrare al mondo intero la tua gloria infinita?”

 

Non so perché ma sentendolo parlare in questo modo mi è venuto spontaneamente da sorridere. Peccato che Hermione se ne sia accorta e mi abbia tirato molto dolcemente una gomitata dritta in pancia.

 

“ Davvero molto spiritoso Malfoy… Ma toglimi una curiosità… Cosa stai cercando di nascondere dietro la schiena? “

“ Non sono cose che ti riguard…”

Ma non fa in tempo a finir di parlare che Harry, con un rapido gesto, si sporge dietro di lui riuscendo così a strappargli di mano ciò che Draco non avrebbe mai voluto mostrare a nessuno.

 

Avrebbe voluto dire perdere il proprio orgoglio, la propria sicurezza, tutta la propria superficialità e…indifferenza.

“Bene bene Malfoy…allora, chi è la fortunata?”

“Finiscila Potter…lasciami stare,è meglio per te “

“ Adesso mi minacci anche?”

“ Vattene ti ho detto “

 

Ascolto ogni parola. Seguo ogni loro sguardo, ogni loro gesto o movimento, sicura che di lì a poco si sarebbe scatenato l’inferno.

Vorrei uscire allo scoperto, mettermi a urlare.

 

Contro Harry, e contro la sua insolenza e testardaggine.

 

Contro Draco, e contro… contro cosa?

 

Forse vorrei semplicemente gridargli tutto quello che, per tutto questo tempo, è rimasto rinchiuso a forza dentro di me, senza che abbia mai avuto la possibilità di essere rivelato… a lui,al mondo,a me stessa.

 

“ Come vuoi Malfoy… Sai, non vorrei che il nostro dolce innamorato si indispettisse troppo…”

 

Avrei pensato che questa assurda discussione fosse finalmente  finita.

Ma vedo che Harry riprende a parlare.

 

“ Ah, comunque, tanto per essere chiari, stavo solamente cercando i miei amici… Non è che per caso gli hai visti passare? “

“ No ”

 

Una risposta secca, che sarebbe potuta apparire quasi sprezzante.

Ma che, in realtà, celava ben altro.

 

“ Bene, allora ci vediamo Malfoy…”

E così, vediamo Harry allontanarsi tranquillo, lasciandoci ancora col fiato sospeso.

Inconsapevolmente faccio per avviarmi verso il corridoio, dimenticandomi che lì c’era ancora qualcuno… fermo, immobile, impassibile.

Fortunatamente Hermione riesce a bloccarmi in tempo.

 

E così, resto nuovamente in silenzio a guardarlo.                     

Sta ancora fissando il punto il cui aveva visto sparire Harry.

Sta ancora stringendo forte tra le mani il nostro fiore.

Chissà cosa mai si starà domandando ora…

E’ possibile che io debba sempre farmi così tante domande e problemi per colpa di persone che non sanno esprimere apertamente tutto quello che provano?

Perché mi fai questo?

Perché vuoi farmi questo, Draco?

 

Ecco che lo vedo muoversi finalmente.

Avrei creduto che se ne sarebbe andato via.

Invece, lo vedo sollevare nuovamente la rosa davanti agli occhi; riprende a fissarla con uno sguardo che mai gli avevo visto comparire sul viso,e, dopo pochi istanti, l’afferra con entrambe le mani e la getta violentemente ai suoi piedi, sul freddo pavimento scuro.

 

Così si allontana, dopo aver calpestato non solo un semplice fiore,ma anche una parte di me.

 

Una parte di noi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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