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Autore: Charlotte    17/10/2004    4 recensioni
Harry, Ron, Hermione, Ginny. Quattro Grifondoro inseparabili... ma se un giorno la vita ad Hogwarts non fosse più molto sicura? Cosa succederebbe se i nostri eroi fossero costretti ad andarsene in una sconfinata località babbana, per scampare al pericolo rappresentato da Voldemort? E cosa succederebbe se assieme a loro si aggiungesse un personaggio non molto apprezzato? Forse i pregiudizzi e le apparenze ingannano...
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Chang, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Unexpected camp

“ Muggles Life”

 

 

 

 

 

Chap. 12 A Malfoy Manor (III Parte)

 

 

Le sensazioni che Hermione si accorse di provare in quel momento erano delle più disparate: rabbia, rancore, sofferenza, solitudine, avversione, e un pizzico di pazzia.

Per un momento era stata sul punto di richiudersi la porta alle spalle e scappare via, senza che lui se ne potesse accorgere.

 

Il destino volle che Draco la vedesse – anche bene – e che continuasse a fissarla insistentemente per più secondi, finché lei fece per andarsene.

<< Aspetta! >> le urlò dietro lui, alzandosi velocemente dal letto e chiudendo la porta con la spalla.

Hermione era rimasta con la mano sulla maniglia e lo osservava con uno sguardo sprezzante.

 

Lui la fissava con una punta di ostilità.

<< Si può sapere che cos’ hai? >>.

 

Punto falso. Anzi, no, hai trovato la mina, Draco.

 

Hermione rise con amarezza, e si staccò dalla porta iniziando a gironzolare per la stanza, e sempre ignorando il ragazzo che la studiava dalla sua postazione.

 

<< Hermione! >> disse Draco, incrociando le braccia sul petto.

 

Hermione si fermò nel centro della stanza. Che doveva dirgli? Non avresti dovuto portarti al letto altre donne, Malfoy? No, non l’avrebbe fatto. Ma in fondo, qual’era il problema? Bastava chiedere, no? Aprire la bocca e dire: hai mai avuto una relazione con un’altra? Era semplice.

Hermione rimase immobile al suo posto; prese fiato e disse:

 

<< Tu… tu… hai mai avuto una ragazza prima? >>.

Percepì un movimento alle sue spalle. Draco doveva essersi mosso.

<< No >> disse.

Hermione sentì le viscere contorcersi e piroettare nel suo stomaco. Le stava mentendo, spudoratamente.

Tremò e fece un altro respiro profondo.

 

<< Allora… hai mai avuto un’ attrazione particolare per un’altra? >>.

<< No… ma, francamente Hermione, non capisco dove vuoi arrivare >> disse Draco.

Hermione sentì di nuovo quella fastidiosa sensazione alle viscere.

<< Sei… sei…? >> chiese lei, esitando.

<< Sono che cosa? >>, disse lui avvicinandosi alle sue spalle.

 

Hermione percepì il calore del suo corpo e tremò. Tremò violentemente.

<< Sì, insomma… hai capito, no? >> disse, spazientita.

<< Non capisco cosa stai blaterando >> rispose sedendosi sulla sponda del letto e appoggiando la braccia sulla ginocchia.

 

<< La storia su te e Pansy… >> disse, e vide Draco abbassare velocemente lo sguardo. << è v-vera? >>.

Draco non rispose subito. Se fosse stato per lui, non avrebbe mai risposto. Mai. La verità era troppo dolorosa per essere detta così, senza una spiegazione, senza un vero motivo… senza che lei potesse capire il perché di quella scemenza che aveva fatto tempo fa.

 

<< Allora? >> la voce roca di Hermione lo portò di nuovo con la mente nella stanza.

Non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo. Come faceva a sapere la storia fra lui e Pansy?

<< Come lo sai? >> chiese Draco guardandola di sottecchi.

Hermione si voltò a guardarlo. Gli occhi color cioccolato erano spenti, inespressivi. Per un momento sembrò che fosse stanca di vivere.

 

<< Io ho ascoltato la conversazione tra te e Harry; dentro la stanza >> disse, sorridendo amaramente.

Malfoy si sentì come se stesse per svenire. Aveva sentito tutto. Ogni singola cosa.

 

<< Non sai che non si ascoltano le chiacchierate altrui? >> chiese sprezzante.

<< Ho pensato che fossi stata autorizzata, visto che mi hai nominata un paio di volte >> lo rimbecco lei, voltandosi talmente velocemente che fece agitare i boccoli profumati.

Draco fece un profondo respiro e si alzò, fronteggiandola. Benché Hermione fosse di sicuro una decina di centimetri più bassa di lui, riusciva perfettamente a perforarlo con i suoi occhi ambrati.

<< E allora? Anche se fosse? >> iniziò Malfoy, schernendola, << Che cosa te ne frega? >>.

Hermione aprì e chiuse la bocca più volte. Sentiva un fuoco arderle dentro… si sentiva arrabbiata come mai era stata in vita sua.

<< Bene, >> disse, facendo per spostarsi. << allora, credo che ora si arrivato il tempo per me di andarmene >>.

Malfoy restò al suo posto, fissandole i capelli folti e riccioluti.

Hermione uscì dalla camera e si sbattè prepotentemente la porta alle spalle.

Draco rimase a fissare la porta chiusa per una trentina di secondi, prima di sedersi rassegnato, sul letto.

Si nascose la testa fra le mani. Sbuffò e non potè far a meno di pensare che era stato un cretino a dirle quelle cose.

Non sarebbe bastato spiegarle tutto? No, doveva per forza farsi beffe di tutti. Doveva dimostrarsi sempre e comunque migliore di tutti.

L’hai persa… per sempre.

Scosse il capo e si alzò dal letto.

In quel preciso momento qualcuno bussò alla porta.

<< Avanti >> disse automaticamente voltando le spalle all’ uscio.

<< Signore… >>. Draco si voltò. Un elfo domestico era in piedi sulla soglia e lo stava guardando attentamente.

<< Il signor Potter chiede quando potrà essere servita la cena >> disse questo, esitando.

Draco lo guardò per un secondo prima di distogliere altezzoso lo sguardo.

<< Iniziate a preparare >>.

L’elfo non se lo fece ripetere due volte e corse via, richiudendosi la porta alle spalle.

Visto che scendere avrebbe significato affrontare gli sguardi inquisitori di Harry, decise di rimanere in camera e di preparare un piccolo programma di allenamento per domani.

Aveva pensato di lavorare a coppie, giusto per facilitare il suo compito.

 

Prese un foglio di pergamena dal cassetto e intinse la penna d’oca nel calamaio.

Scrisse a grandi lettere cubitali:

 

Programma di allenamento.

 

E poi più sotto, scrisse i nomi di tutti loro, con accanto gli incantesimi che avrebbero dovuto provare l’indomani. Assegno diverse fatture a Neville (non sapeva che era decisamente migliorato da quando aveva frequentato l’ES), un paio di esercizi semplici a Cho e ad Annah, e un bel po’ di incantesimi laboriosi a Ron.

 

Hermione Granger…

 

Recitava la scritta. Che cosa avrebbe dato da fare ad Hermione?

Fatture? No, Hermione era troppo avanti per delle semplici fatture. Incantesimi di disarmo? Figuriamoci.

No, Hermione avrebbe potuto affrontare benissimo le Maledizioni Senza Perdono, fin dal primo giorno.

Scarabocchiò un punto interrogativo accanto al nome della ragazza, e proseguì con la distribuzione degli esercizi.

 

Quando il secondo Elfo lo venne a chiamare, informandolo che la cena era pronta, fu costretto a scendere.

 

Gli altri erano tutt’ intorno ad una grande tavola rettangolare sontuosamente apparecchiata.

Ron fissava con occhi da pesce lesso il tacchino arrosto sul centro del tavolo.

Malfoy si sedette senza dir nulla, e prese a servirsi.

Harry lo osservava con un mezzo sorriso stampato in faccia. Era stato troppo duro con Draco; doveva essergli grato in fondo. Era grazie a lui se potevano approfittare di quella bella casa per allenarsi.

Si avvicinò un po’ all’amico e disse:

<< Mi dispiace per oggi… dico davvero >>. Draco alzò lentamente gli occhi dal piatto. Sospirò e posò le posate.

Non sapeva perché voleva dirlo. Sentiva solo che aver rivelato ad Harry quello che gli era successo gli avrebbe fatto meglio.

<< Hermione ha sentito tutto oggi. Quando stavamo litigando >>.

Harry lo guardò tristemente.

<< Mi dispiace >> disse, grattandosi la nuca.

<< Non importa… tanto non poteva funzionare >> si ritrovò a dire, fissando con occhi tristi il suo resto di cena.

<< Non è vero. Lo sai che non è così >>  disse Harry sorridendo.

<< Che cosa te lo fa dire? >> chiese Draco, osservando Hermione parlare animatamente con Neville.

<< Ha lasciato Ron per te, e questo è già un buon motivo>> disse lui pratico.

Draco però non era convinto. A dir la verità da un mese a questa parte non era più sicuro di niente.

<< Io… non ci capisco più niente; ci sono dei momenti che… >> s’interruppe, guardando Harry, che lo fissava con il sopracciglio alzato.

<< Ci sono dei momenti in cui… mi sta simpatica, e la immagino come possibile ragazza… altri momenti in cui.. bè, mi è completamente indifferente >> si corresse.

<< Sei in un bel pasticcio… parlale, no? >> disse Harry.

<< Oh, certo! Cosa credi che stia tentando di fare da un mese a questa parte? >> sbraitò lui.

Al gridò di Malfoy, molti ragazzi si erano girati a guardarlo. Hermione compresa.

Draco alzò lo sguardo e sorrise ipocritamente.

I commensali tornarono con la faccia rivolta nei loro piatti,e Harry e Draco poterono di nuovo parlare.

 

<< Non credi che il fatto che sia gelosa, sia un buon segno? >> chiese Harry, ficcandosi in bocca un pezzo di tacchino freddo.

<< Sì… bè, non lo so >> rispose lui, massaggiandosi il braccio.

<< Certo che lo è. È un ottimo segno, dammi retta >> disse Harry, risoluto.

<< Prova a parlarle di nuovo, ok? Se vuoi posso dire a Ginny di parlarci lei >> azzardò Harry, stringendosi nelle spalle.

 

<< Sì, forse è meglio >>.

 

Lanciò un lungo sguardo verso Hermione. Stava ridendo con Ginny, e Neville era rosso in viso e tutto sudato.

Cercò di togliersi dalla mente il colore dei suoi occhi, il profumo dei suoi capelli… ma erano entrambi calcati nella sua testa. Distolse lo sguardo, concentrandosi di nuovo sul suo tacchino, ormai talmente freddo e rattrappito che era immangiabile.

Cominciò a giochicchiare con le posate, quando gli tornò in mente il programmino che aveva stilato in camera.

 

<< Avevo dimenticato di dirti, Harry… >> iniziò Draco, catturando l’attenzione di Harry, che aveva preso a servirsi un’abbondante porzione di fagiolini in umido. << … che ho preparato un programma per l’allenamento: avevo pensato di iniziare con gli incantesimi di disarmo, sai, giusto per riscaldarci un po’ >>

 

<<tima ‘dea… >> rispose Harry, con la bocca piena di fagiolini.

Draco ridacchiò e così fece Harry.

 

<<ove ‘rmiremo ‘tanotte? >> chiese Harry, cercando di scandire bene le parole.

 

<< Che cosa? >> domandò Draco, alzando il sopracciglio.

Harry deglutì l’ammasso che occupava la sua bocca e parlò di nuovo.

<< Dove hai intenzione di farci dormire stanotte? >>.

 

<< Ah! Bè, dopocena vi mostrerò le stanze >> spiegò, prima che il suo sguardo si posasse di nuovo sulla ragazza in fondo al tavolo.

 

 

*  *  * 

 

 

Hermione stava infilando con lentezza esasperante le sue cose dentro un cassetto.

La stanza che Draco le aveva dato era bellissima; piena di libri, con un letto in ferro battuto, e un lampadario di cristallo che pendeva dal soffitto.

Chiuse il cassetto e si chinò per aprire la seconda valigia, dove aveva riposto la biancheria intima.

Iniziò a mettere dentro la lingeria dentro il cassetto, e dopo nemmeno una decina di minuti bussarono alla porta.

<< Avanti >> disse Hermione, senza smettere di riporre le sue cose nel cassetto.

<< Sono Ginny, posso entrare? >> chiese la giovane Weasley, aldilà della porta.

<< Certo, Gin >> rispose Hermione, chiudendo il cassetto e mettendosi seduta sul letto.

Ginny entrò sorridente nella stanza e salutò Hermione con uno dei suoi sorrisi più dolci.

<< Bella stanza >> disse, guardando con una punta di invidia il letto di Hermione, così grande e spazioso.

<< Già… >> rispose sorridendo a sua volta.

<< Stavi riposando? >> chiese Ginny, notando le pieghe sulla trapunta di stoffa color ocra.

Hermione corrugò la fronte e si voltò a contemplare le pieghe sulla coperta.

<< No, stavo rimettendo in ordine la mia roba >> disse, continuando a fissare le piegature, che sembravano plasmare la sagoma di un uomo. Persino il cuscino era schiacciato.

 

<< Comunque… io sono qui per una cosa precisa >> annunciò Ginny, prendendo una sedia e portandola di fronte all’amica che gli lanciava strane occhiate.

<< Sai, Ginny, non ho più cinque anni >> premise Hermione, incrociando le gambe.

<< Certo che no. Nemmeno io ho più cinque anni, >> esclamò, sistemandosi in bilico sulla sedia << e per questo, sarò diretta e sincera. E mi aspetto lo stesso da te >>.

Hermione gettò gli occhi al cielo.

<< Non dirmi che anche tu… >>

 

<< …vuoi farmi la predica per Malfoy’? Certo che no. È solo che Harry mi ha detto di quanto Draco si sia dispiaciuto per quello che hai sentito nella… >>

<< Bè che cosa avrei dovuto fare? >> prese ad urlare Hermione alzandosi di scatto dal letto, e dirigendosi ad ampie falcate verso il cassettone.

 

<< … camera, e Harry ha detto anche che secondo lui, tu gli piaci molto… >>.

<< Ginny? Per favore, non venire qui a raccontarmi queste scemenze, d’accordo? >> sbraitò appoggiandosi al canterano per farsi forza.

<< Non ti sto mentendo >> replicò Ginny.

 

<< Sai cosa penso? Che Ron abbia avuto ragione per tutto questo tempo e che… >>.

<< Certo, e  ora che Malfoy ti ha dato buca, torneresti volentieri da lui? Hermione, mio fratello ti ha dimenticata da tempo! >> esplose Ginny, vacillando sulla sedia.

 

<< Bè certo, per lui è facile, tanto troverà sempre qualcuna con cui consolarsi alla fine! >> ribattè Hermione, voltandosi a fronteggiare Ginny.

<< Se ti riferisci a Luna, allora… >> iniziò Ginny, prima che Hermione la interrompesse di nuovo.

 

<< E con chi dovrei prendermela se non con lei? >>.

<< Ma che cosa ti ha fatto? >> abbaiò Ginny, guardando Hermione con sguardo accusatore.

 

Hermione barcollò.

<< Niente >> confessò. Sospirò e si sedette mesta sul letto.

<< Credo di capire il tuo problema… >> disse Ginny, mettendole una mano sulla spalla.

<< Sarebbe semplice, Ginny… se tutti potessero capire i problemi degli altri >>.

<< Già… ma sarebbe molto più semplice se tu mi dicessi chiaro e tondo cosa ti affligge >>.

Hermione abbassò gli occhi.

 

<< Io sono gelosa di voi, Ginny >>.

 

Ginny parve stupita da quella risposta.

<< Che intendi dire, Hermione? >>.

<< Non è evidente? Tu hai un ragazzo che ti vuole bene, che ti ascolta, e che è sempre con te… io non ho nessuno, Ginny! >> disse Hermione, la cui voce tremava violentemente.

 

<< Ma non è vero! >> disse Ginny, abbracciandola stretto.

<< Herm, sei così ingenua a volte! Come puoi pensare che nessuno ti voglia bene? Non pensi a me ad Harry e a Ron? >>.

 

<< Non intendevo questo. Ho bisogno di qualcuno che mi voglia bene non solo per il lato più superficiale del mio carattere, Ginny. Ho bisogno di qualcuno che mi ami per quello che sono in fondo… non come Ron, che ha fatto trasformare l’amicizia che ci legava in un amore… fraterno. Voglio un uomo che possa farmi sentire viva. Ma di certo non è lui >>

<< Che cosa te lo fa pensare? >> chiese Ginny, staccandosi da Hermione.

<< Lui non è qui adesso, e non è mai con me quando ho bisogno di lui… >>.

<< Lo ami, Hermione? >> chiese Ginny, interrompendo il monologo dell’amica.

Hermione alzò lo sguardo.

<< Cosa? >>.

<< Mi hai capito >> disse con un sorriso.

<< Come faccio a saperlo? >>.

<< Oh, bè è semplice. Segui le istruzioni di questo foglietto >>

 

 

 

*  *  * 

 

 

Draco era in piedi di fronte al suo letto, e guardava con sguardo perso fuori dalla finestra, l’incessante cadere dei fiocchi bianchi e soffici sul prato.

 

Stava aspettando Hermione.

Se Ginny era riuscita nel suo intento da un momento all’altro, Hermione sarebbe dovuta sbucare dal suo pavimento.

Erano le dieci e venti. Si voltò verso il punto del pavimento in cui, tanto tempo prima sua madre aveva fatto costruire una botola ed una galleria che arrivava fino alla sua camera.

 

A dir la verità il castello era pieno di passaggi segreti.

 

Uno, poteva portarti in giardino, un altro nelle cucine, ed un altro ancora in un boschetto adiacente al giardino, che in genere portava suo padre fuori dai guai quando il Ministero veniva a fare i controlli.

 

Non si poteva dire che avesse avuto un’infanzia noiosa, anzi. La maggior parte delle volte era stata fin troppo eccitante.

Incrociò le braccia sul petto e si passò una mano fra i capelli chiari.

Fin dalla fine della cena, Hermione aveva avuto la meglio sugli altri suoi pensieri e gli stava prepotentemente invadendo la mente.

 

La vedeva sorridere, lanciare gli sguardi esasperati a Ron, come solo lei sapeva fare, e la vedeva piangere.

 

 E ricordò che la maggior parte delle volte era sua la colpa.

Il rumore di una mattonella scostata lo fece voltare velocemente. Si sbrigò a raggiungere la piastrella sfalsata, che continuava a muoversi con lentezza e con difficoltà, inceppandosi di tanto in tanto.

Si chinò e aiutò Hermione nel sollevare il pesante lastrone.

Benché la sotto fosse buio e scuro, il volto della ragazza sembrava brillare di luce propria.

Gli occhi lucidi rilucevano nell’oscurità e a Draco parve di vederla sorridere.

 

<< Ci sono altre cose del genere in questo posto? >> chiese con un tono della voce indecifrabile.

 

Draco non rispose, ma sorrise dolcemente e la aiutò ad uscire dalla botola.

Le tese la mano che lei afferrò, e dopo un secondo Hermione era in piedi di fronte a lui.

 

Aveva i capelli sporchi di terra e in una guancia aveva un lungo taglio, all’apparenza superficiale.

Hermione scosse i capelli castani e si tastò la guancia dolorante e sporca.

Guardò il ragazzo di fronte a lei. E di fronte alla sua espressione attonita, non potè far a meno di sorridere.

<< In cosa mi sto trasformando? >> chiese, gettandosi i capelli crespi di fronte al viso.

Draco sorrise.

<< In uno di quei cani tutti pelosi che piacevano tanto a mia madre >>.

 

Hermione ridacchiò e gettò all’ indietro i capelli. Guardò la stanza con attenzione e poi si rivolse di nuovo al ragazzo con tono flebile.

<< Mi dispiace per quella scenata che ti ho fatto >>.

 

Draco non rispose. Avrebbe voluto dirle tante cose… troppe per essere dette tutte in una sera.

<< Non importa, figurati >> disse lui, sedendosi sul letto.

<< E solo che… non so come mai, ma ogni volta che tiri in ballo Pansy, io divento… insomma mi arrabbio… >> disse Hermione, gesticolando e guardando il ragazzo con occhi tristi.

<< L’avevo notato, sai >> aggiunse lui sardonico. << Ma il rapporto che avevo con Pansy era la cosa più lontana ad una relazione di quanto si potesse pensare >>.

Hermione rimase zitta. Abbassò lo sguardo e sentì che gli occhi le pizzicavano come non mai.

<< Perché lo facevi? >> chiese con voce tremolante, sempre tenendo la testa bassa.

 

<< Non lo so… >> fu la risposta evasiva.

<< Devi saperlo! Insomma ci andavi a letto, no? >> scoppiò Hermione, guardando finalmente nella direzione del giovane Malfoy.

 

<< Quello che devi capire è che… le cose… fra i Serpeverde vanno diversamente che tra voi Grifondoro >> si giustificò

 

<< Lo so, questo >> disse Hermione << Ma mi piacerebbe sapere, come è iniziata la tua storia con lei >>.

Draco deglutì.

 

<< Bè, ma la sai già, no? Ci siamo messi insieme, uscivamo insieme, e facevamo un po’ tutte quelle cose che si fanno in genere quando si sta insieme con una persona >>.

Hermione lo guardò, un lampo di sfida che brillava nelle sue iridi color del cioccolato.

 

<< Quali cose? >> chiese diretta.

Draco la fissò imbarazzato.

 

<< Se permetti, preferirei tenermi queste cose per me, signorina Granger >> rispose Draco gettandosi a pancia in giù sul letto, e voltandosi dall’altra parte.

 

Hermione sorrise e silenziosa si avvicinò al letto. Si sedette accanto al ragazzo e gli appoggiò una mano sulla schiena, che si abbassava e si alzava sempre più velocemente.

 

<< Guarda che io non vorrei mai sapere le cose che voi combinavate dentro quelle stanze >>.

Draco sorrise e si voltò verso Hermione che lo guardava sorridendo a sua volta.

<< Quindi… abbiamo fatto pace… >> azzardò, alzandosi e posando una mano su quella di Hermione.

<< Non proprio >> disse la bella bruna, togliendo la mano da sotto quella sua.

<< C’ è un’ ultima domanda a cui devi rispondere… >>.

<< Cos’è? >> chiese, inumidendosi le labbra sottili.

<< Devi dirmi, sinceramente, perché ti diverte tanto sfruttare le persone >>.

 

<< Io non sfrutto le persone >> disse Draco, risentito.

Hermione fece un suono strano col naso e alzò un sopracciglio.

 

<< Ok, forse un pochino… >> ammise, sorridendo in maniera disarmante all’amica che cominciava a perdere le sue difese.

<< Non attacca >> disse lei, sorridendo e spingendo Draco sul letto.

 

<< Vuoi vedere come sfrutto le donne, Granger? >> chiese lui, rizzandosi a sedere e ghignando soddisfatto.

 

Per un momento sembrò tutto come una volta. Hermione rimase basita e lo fissò per un minuto buono, prima che lui, si scusasse e si allontanasse rispettosamente da lei.

 

<< Scusa, non volevo offenderti >> disse, guardandola da una distanza di sicurezza.

<< Non fa niente… è solo che, per un momento mi è sembrato di essere di nuovo a scuola >>.

<< Sì, pure io l’ho pensato >> disse Draco, sdraiandosi di nuovo.

 

Hermione fu invasa da un senso  di completezza mentre stava lì ad osservarlo riposarsi.

Si avvicinò lentamente al corpo del biondo e si accovacciò accanto a lui.

Si avvicinò al suo orecchio e con fare provocante sussurrò:

 

<< Scommetto che fra tutti i Serpeverde, quello con più esperienza in materia sei tu >>.

Draco sorrise compiaciuto e cercò a tentoni Hermione, per poi farla accomodare accanto a sé.

<< Hai indovinato, principessa >> la schernì, con voce calda. << Dove vai? >>.

Hermione si era scostata e stava scendendo dal letto.

<< Me ne vado a dormire >> annunciò stiracchiandosi.

 

<< Perché non dormi qui? >> chiese alzandosi e raggiungendola all’altro capo del letto.

 

<< No, grazie >> rispose sorridendo.

 

<< E dài… vuoi davvero lasciarmi solo? >>.

 

<< Sì, Draco >> rispose Hermione incrociando le braccia sul petto.

 

<< Non mi sembra che tu abbia una gran fretta di andartene… >> sussurrò circondandole la vita esile con le braccia.

 

Hermione fece una strana espressione, a metà fra il divertito e l’offeso.

 

<< Bene, me ne vado >> disse sganciandosi dalla presa di Draco e voltandosi.

 

Era con un piede dentro la botola che due braccia possenti la tirarono fuori di nuovo e la costrinsero a voltarsi.

 

<< Non mi dai nemmeno il bacio della buonanotte? >> chiese speranzoso il biondo.

Hermione sorrise e abbracciò stretto l’amico.

 

Sentiva il suo cuore battere un po’ più in fretta del normale.

 

Era un buon segno, o no?

Draco le baciò la fronte calda e appoggiò la sua mascella contro la testa della bruna.

 

Hermione si issò sulle punte dei piedi e sfiorò le labbra di Draco.

 

Un bacio semplice e innocente, nulla di più.

Sorrise prima di scendere nella botola e di essere inghiottita nell’oscurità.

 

<< Buonanotte, principessa >> mormorò Draco, mentre richiudeva il passaggio.

 

L’orologio segnava le undici e sette minuti.

 

Era presto per dormire.

E nessuno gli vietava di tornare a far visita ad Hermione, quella stessa notte.

 

 

 

 

 

Salve a tutti! Ci ritroviamo con la seconda parte di questo chap, che devo dire che è venuto peggio della altre volte. Devo ammettere che questo è un periodo un po’ strano della mia vita e che quindi mi sono impegnata un po’ meno nello scrivere. Scusatemi , d’accordo?

Allora, a parte le commiserazioni, volevo informarvi che ho quasi deciso che scrivere una fic lampo su Draco e Ginny, che quasi sicuramente si intitolerà “A Murderer,” bè il titolo promette bene! J…e che ho iniziato la H/R, che s’intitolerà” Mine, forever”.

 Lo so il titolo è banale, ma sono piuttosto soddisfatta di come sta venendo su;

credo che durerà al MASSIMO quattro o cinque capitoli. Bè, vedremo come va. J

Allora, volevo dirvi anche che la fine, purtroppo è vicina, mancheranno al massimo sette o otto capitoli, e che indipendentemente dai risultati del sondaggio, io avrei intenzioni di fare un bel sequel.

In verità non ho ancora le idee troppo chiare, m ci sto pensando.

Allora, a voi come va la scuola? A me non così male, ma ci stanno veramente opprimendo con compiti e ogni cosa del genere.

E siccome quest’anno voglio impegnarmi al massimo, credo che li aggiornamenti saranno veramente mooooolto lenti. (più lenti di così si muore, comunque)

 

Comunque, scusate se il chap è stracorto e stupido e chi più ne ha più ne metta, ma non sono proprio riuscita a fare di meglio! Ditemi che ne pensate attraverso recensioni, ok?

Ho notato, che anche se le recensioni sono poche, ci sono abbastanza persone che leggono la fic. Ma quanto vi costerebbe lasciarmi un commentino???? Anche negativo, non mi interessa!!!

Volevo pure dirvi che probabilmente inserirò i ringraziamenti ogni due capitoli.

Grazie, dell’attenzione, se siete arrivati fin qui, siete dei mostri di intelligenza e di pazienza.

 

Un ringraziamento speciale va a…

 

Lily:grazie, grazie e ancora mille grazie per la recensione che mi hai lasciato! È stata bellissima, grazie ancora! Sai, nemmeno io amavo tanto Ron all’inizio; ma un po’ grazie al mio impegno, un po’ grazie ad Angèle, ho imparato ad amarlo! Promettimi che recensirai lo stesso la mia prossima mini-fic che sarà su H/R! Fai questo sforzo per me! Non importa se il commento è negativo, basta che ci sia il tuo nome sulla pagina!! Ok? Ciao, ragazza, continua a recensire!

Bacioni.

Charlotte.

 

Sana: Ehi ciao! Che bel nick! Mi ricorda un cartone animato che guardavo tempo fa! Non è che ti sei ispirata a quello?? J

Bè, che dire, grazie della recensione, che ho apprezzato tantissimo!

Visto, Draco ed Herm hanno fatto quasi pace! Non riesco a tenerli lontani più di tanto!

Un bacio.

Charlotte

 

Riley: cu-cu? Ci sei? Ma sì che ci sei, me lo auguro, almeno! Grazie della tua bellissima recensione! Visto, Draco ed Herm hanno in parte risolto!

Come va la scuola? E latino? J….

Ma come non hai capito di chi sono gli occhi blu! No, non è possibile!

Bè, te lo dico per mail, ok? A proposito mi hai risposto? Mi è arrivato solo la catena dell’amore, a cui non ho potuto rispondere… tanto peggio di così non mi può andare… quindi, sarebbe stato un inutile spreco di tempo! J

Quando aggiorni, cara?? Sbrigati che voglio leggere!

Recensisci anche questo chap, e la R/H!

Tvttttttttttb!!

Charlotte.

 

Cho89: che bello, una nuova lettrice! Grazie tante per i complimenti!

Continua a leggere!

Un bacio.

Charlotte.

 

MewPam: ci leggiamo di nuovo! Grazie, cara, mi ha fatto tanto piacere sapere che la mia storia ti piace!

E questo chap come ti è sembrato? Spero bello!^^

Un bacio!

P.S. il compito di latino è andato bene: 7 ½ !!!

Charlotte.

 

Lily_Evans: Wow! Che bella recensione mi hai lasciato! Davvero la mia storia ti piace??? Me super felice!!!^///^

Non ti preoccupare, terrò presente il tuo voto al sondaggio!

Cmq, perché non vai a leggere la mia mini-fic?? È una H/R, però!!

Bè, buona lettura!

Bacioni!!

Charlotte.

 

 

Bè, io ho finito… spero di non aver scordato nessuno, e soprattutto, non voglio dimenticarmi di dimenticare chi legge ma non recensisce!

 

GRAZIE!!!

 

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          §Charlotte§

  
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