The
Unexpected camp
“ Muggles Life”
Chap.
Le
sensazioni che Hermione si accorse di provare in quel momento
erano delle più disparate: rabbia, rancore, sofferenza, solitudine, avversione,
e un pizzico di pazzia.
Per un
momento era stata sul punto di richiudersi la porta alle spalle e scappare via,
senza che lui se ne potesse accorgere.
Il
destino volle che Draco la vedesse – anche bene – e che continuasse a fissarla
insistentemente per più secondi, finché lei fece per andarsene.
<<
Aspetta! >> le urlò dietro lui, alzandosi
velocemente dal letto e chiudendo la porta con la spalla.
Hermione
era rimasta con la mano sulla maniglia e lo osservava con uno sguardo
sprezzante.
Lui la
fissava con una punta di ostilità.
<<
Si può sapere che cos’ hai? >>.
Punto
falso. Anzi, no, hai trovato la mina, Draco.
Hermione
rise con amarezza, e si staccò dalla porta iniziando a gironzolare per la
stanza, e sempre ignorando il ragazzo che la studiava dalla sua postazione.
<<
Hermione! >> disse Draco, incrociando le braccia sul petto.
Hermione
si fermò nel centro della stanza. Che doveva dirgli?
Non avresti dovuto portarti al letto altre donne, Malfoy? No, non l’avrebbe
fatto. Ma in fondo, qual’era il problema? Bastava
chiedere, no? Aprire la bocca e dire: hai mai avuto una relazione con un’altra?
Era semplice.
Hermione
rimase immobile al suo posto; prese fiato e disse:
<<
Tu… tu… hai mai avuto una ragazza prima? >>.
Percepì
un movimento alle sue spalle. Draco doveva essersi mosso.
<<
No >> disse.
Hermione
sentì le viscere contorcersi e piroettare nel suo stomaco. Le stava mentendo,
spudoratamente.
Tremò e
fece un altro respiro profondo.
<<
Allora… hai mai avuto un’ attrazione particolare per
un’altra? >>.
<<
No… ma, francamente Hermione, non capisco dove vuoi arrivare >> disse Draco.
Hermione
sentì di nuovo quella fastidiosa sensazione alle
viscere.
<<
Sei… sei…? >> chiese lei, esitando.
<<
Sono che cosa? >>, disse lui
avvicinandosi alle sue spalle.
Hermione
percepì il calore del suo corpo e tremò. Tremò violentemente.
<<
Sì, insomma… hai capito, no? >> disse, spazientita.
<<
Non capisco cosa stai blaterando >> rispose sedendosi sulla sponda del
letto e appoggiando la braccia sulla ginocchia.
<<
La storia su te e Pansy… >> disse, e vide Draco abbassare velocemente lo
sguardo. << è v-vera? >>.
Draco
non rispose subito. Se fosse stato per lui, non
avrebbe mai risposto. Mai. La verità era troppo dolorosa per
essere detta così, senza una spiegazione, senza un vero motivo… senza
che lei potesse capire il perché di quella scemenza che aveva
fatto tempo fa.
<<
Allora? >> la voce roca di Hermione lo portò di nuovo con la mente nella
stanza.
Non
ebbe il coraggio di alzare lo sguardo. Come faceva a sapere la storia fra lui e
Pansy?
<<
Come lo sai? >> chiese Draco guardandola di sottecchi.
Hermione
si voltò a guardarlo. Gli occhi color cioccolato erano
spenti, inespressivi. Per un momento sembrò che fosse stanca di vivere.
<<
Io ho ascoltato la conversazione tra te e Harry; dentro la stanza >> disse,
sorridendo amaramente.
Malfoy
si sentì come se stesse per svenire. Aveva sentito tutto. Ogni singola cosa.
<<
Non sai che non si ascoltano le chiacchierate altrui? >> chiese sprezzante.
<<
Ho pensato che fossi stata autorizzata, visto che mi hai
nominata un paio di volte >> lo rimbecco lei, voltandosi talmente
velocemente che fece agitare i boccoli profumati.
Draco
fece un profondo respiro e si alzò, fronteggiandola. Benché
Hermione fosse di sicuro una decina di centimetri più bassa di lui, riusciva perfettamente
a perforarlo con i suoi occhi ambrati.
<<
E allora? Anche se fosse?
>> iniziò Malfoy, schernendola, << Che cosa te ne frega? >>.
Hermione
aprì e chiuse la bocca più volte. Sentiva un fuoco arderle dentro… si sentiva arrabbiata come mai era stata in vita sua.
<<
Bene, >> disse, facendo per spostarsi. << allora,
credo che ora si arrivato il tempo per me di andarmene >>.
Malfoy
restò al suo posto, fissandole i capelli folti e riccioluti.
Hermione
uscì dalla camera e si sbattè prepotentemente la porta alle spalle.
Draco
rimase a fissare la porta chiusa per una trentina di secondi, prima di sedersi
rassegnato, sul letto.
Si
nascose la testa fra le mani. Sbuffò e non potè far a meno di pensare che era stato un cretino a dirle quelle cose.
Non
sarebbe bastato spiegarle tutto? No, doveva per forza farsi beffe di tutti.
Doveva dimostrarsi sempre e comunque migliore di
tutti.
L’hai
persa… per sempre.
Scosse
il capo e si alzò dal letto.
In quel
preciso momento qualcuno bussò alla porta.
<<
Avanti >> disse automaticamente voltando le spalle all’
uscio.
<<
Signore… >>. Draco si voltò. Un elfo domestico era in piedi sulla soglia
e lo stava guardando attentamente.
<<
Il signor Potter chiede quando potrà essere servita la
cena >> disse questo, esitando.
Draco
lo guardò per un secondo prima di distogliere
altezzoso lo sguardo.
<<
Iniziate a preparare >>.
L’elfo
non se lo fece ripetere due volte e corse via, richiudendosi la porta alle
spalle.
Visto
che scendere avrebbe significato affrontare gli sguardi inquisitori di Harry,
decise di rimanere in camera e di preparare un piccolo programma di allenamento per domani.
Aveva
pensato di lavorare a coppie, giusto per facilitare il suo compito.
Prese
un foglio di pergamena dal cassetto e intinse la penna d’oca nel calamaio.
Scrisse
a grandi lettere cubitali:
Programma di allenamento.
E poi
più sotto, scrisse i nomi di tutti loro, con accanto gli
incantesimi che avrebbero dovuto provare l’indomani. Assegno diverse fatture a
Neville (non sapeva che era decisamente migliorato da
quando aveva frequentato l’ES), un paio di esercizi semplici a Cho e ad Annah,
e un bel po’ di incantesimi laboriosi a Ron.
Hermione
Granger…
Recitava
la scritta. Che cosa avrebbe dato da fare ad Hermione?
Fatture?
No, Hermione era troppo avanti per delle semplici fatture. Incantesimi di
disarmo? Figuriamoci.
No,
Hermione avrebbe potuto affrontare benissimo le Maledizioni Senza Perdono, fin
dal primo giorno.
Scarabocchiò
un punto interrogativo accanto al nome della ragazza, e proseguì con la distribuzione
degli esercizi.
Quando
il secondo Elfo lo venne a chiamare, informandolo che la cena era pronta, fu
costretto a scendere.
Gli
altri erano tutt’ intorno ad una grande tavola
rettangolare sontuosamente apparecchiata.
Ron
fissava con occhi da pesce lesso il tacchino arrosto sul centro del tavolo.
Malfoy
si sedette senza dir nulla, e prese a servirsi.
Harry
lo osservava con un mezzo sorriso stampato in faccia. Era stato troppo duro con
Draco; doveva essergli grato in fondo. Era grazie a lui se potevano
approfittare di quella bella casa per allenarsi.
Si
avvicinò un po’ all’amico e disse:
<<
Mi dispiace per oggi… dico davvero >>. Draco
alzò lentamente gli occhi dal piatto. Sospirò e posò le posate.
Non
sapeva perché voleva dirlo. Sentiva solo che aver rivelato ad
Harry quello che gli era successo gli avrebbe fatto meglio.
<<
Hermione ha sentito tutto oggi. Quando stavamo litigando
>>.
Harry
lo guardò tristemente.
<<
Mi dispiace >> disse, grattandosi la nuca.
<<
Non importa… tanto non poteva funzionare >> si
ritrovò a dire, fissando con occhi tristi il suo resto di cena.
<<
Non è vero. Lo sai che non è così >> disse Harry sorridendo.
<<
Che cosa te lo fa dire? >> chiese Draco,
osservando Hermione parlare animatamente con Neville.
<<
Ha lasciato Ron per te, e questo è già un buon motivo>> disse lui pratico.
Draco
però non era convinto. A dir la verità da un mese a
questa parte non era più sicuro di niente.
<<
Io… non ci capisco più niente; ci sono dei momenti che… >> s’interruppe,
guardando Harry, che lo fissava con il sopracciglio alzato.
<<
Ci sono dei momenti in cui… mi sta simpatica, e la immagino come possibile
ragazza… altri momenti in cui.. bè, mi è completamente
indifferente >> si corresse.
<<
Sei in un bel pasticcio… parlale, no? >> disse
Harry.
<<
Oh, certo! Cosa credi che stia tentando di fare da un
mese a questa parte? >> sbraitò lui.
Al gridò di Malfoy, molti ragazzi si erano girati a guardarlo.
Hermione compresa.
Draco
alzò lo sguardo e sorrise ipocritamente.
I
commensali tornarono con la faccia rivolta nei loro piatti,e
Harry e Draco poterono di nuovo parlare.
<<
Non credi che il fatto che sia gelosa, sia un buon segno? >> chiese
Harry, ficcandosi in bocca un pezzo di tacchino freddo.
<<
Sì… bè, non lo so >> rispose lui, massaggiandosi
il braccio.
<< Certo che lo è. È un ottimo segno, dammi
retta >> disse Harry, risoluto.
<<
Prova a parlarle di nuovo, ok? Se vuoi posso dire a
Ginny di parlarci lei >> azzardò Harry, stringendosi nelle spalle.
<<
Sì, forse è meglio >>.
Lanciò
un lungo sguardo verso Hermione. Stava ridendo con Ginny, e Neville era rosso
in viso e tutto sudato.
Cercò
di togliersi dalla mente il colore dei suoi occhi, il profumo dei suoi capelli… ma erano entrambi calcati nella sua testa. Distolse
lo sguardo, concentrandosi di nuovo sul suo tacchino, ormai talmente freddo e
rattrappito che era immangiabile.
Cominciò
a giochicchiare con le posate, quando gli tornò in mente il programmino
che aveva stilato in camera.
<<
Avevo dimenticato di dirti, Harry… >> iniziò
Draco, catturando l’attenzione di Harry, che aveva preso a servirsi
un’abbondante porzione di fagiolini in umido. << … che ho preparato un
programma per l’allenamento: avevo pensato di iniziare con gli incantesimi di
disarmo, sai, giusto per riscaldarci un po’ >>
<< ‘tima ‘dea… >> rispose Harry, con la bocca piena di
fagiolini.
Draco
ridacchiò e così fece Harry.
<< ‘ove ‘rmiremo ‘tanotte? >> chiese Harry, cercando di
scandire bene le parole.
<<
Che cosa? >> domandò Draco, alzando il
sopracciglio.
Harry
deglutì l’ammasso che occupava la sua bocca e parlò di nuovo.
<<
Dove hai intenzione di farci dormire stanotte?
>>.
<<
Ah! Bè, dopocena vi mostrerò le stanze >> spiegò,
prima che il suo sguardo si posasse di nuovo sulla ragazza in fondo al tavolo.
* *
*
Hermione
stava infilando con lentezza esasperante le sue cose dentro un cassetto.
La
stanza che Draco le aveva dato era bellissima; piena di libri, con un letto in ferro battuto, e un lampadario di cristallo che pendeva
dal soffitto.
Chiuse
il cassetto e si chinò per aprire la seconda valigia, dove aveva riposto la
biancheria intima.
Iniziò
a mettere dentro la lingeria dentro il cassetto, e dopo nemmeno una decina di
minuti bussarono alla porta.
<<
Avanti >> disse Hermione, senza smettere di riporre le sue cose nel
cassetto.
<<
Sono Ginny, posso entrare? >> chiese la giovane
Weasley, aldilà della porta.
<<
Certo, Gin >> rispose Hermione, chiudendo il cassetto e mettendosi seduta
sul letto.
Ginny
entrò sorridente nella stanza e salutò Hermione con uno dei suoi sorrisi più dolci.
<<
Bella stanza >> disse, guardando con una punta di invidia
il letto di Hermione, così grande e spazioso.
<<
Già… >> rispose sorridendo a sua volta.
<<
Stavi riposando? >> chiese Ginny, notando le pieghe sulla trapunta di
stoffa color ocra.
Hermione
corrugò la fronte e si voltò a contemplare le pieghe sulla coperta.
<<
No, stavo rimettendo in ordine la mia roba >> disse, continuando a
fissare le piegature, che sembravano plasmare la sagoma di un uomo. Persino il
cuscino era schiacciato.
<<
Comunque… io sono qui per una cosa precisa >>
annunciò Ginny, prendendo una sedia e portandola di fronte all’amica che gli
lanciava strane occhiate.
<<
Sai, Ginny, non ho più cinque anni >> premise
Hermione, incrociando le gambe.
<<
Certo che no. Nemmeno io ho più cinque anni, >> esclamò, sistemandosi in
bilico sulla sedia << e per questo, sarò diretta
e sincera. E mi aspetto lo stesso da te >>.
Hermione
gettò gli occhi al cielo.
<<
Non dirmi che anche tu… >>
<<
… ‘vuoi farmi la predica per Malfoy’? Certo che no. È
solo che Harry mi ha detto di quanto Draco si sia dispiaciuto per quello che
hai sentito nella… >>
<<
Bè che cosa avrei dovuto fare? >> prese ad urlare
Hermione alzandosi di scatto dal letto, e dirigendosi ad ampie falcate verso il
cassettone.
<< … camera, e Harry ha detto anche che secondo lui, tu gli
piaci molto…
>>.
<<
Ginny? Per favore, non venire qui a raccontarmi queste
scemenze, d’accordo? >> sbraitò appoggiandosi al canterano per farsi
forza.
<<
Non ti sto mentendo >> replicò Ginny.
<<
Sai cosa penso? Che Ron abbia avuto ragione per tutto questo
tempo e che… >>.
<<
Certo, e ora
che Malfoy ti ha dato buca, torneresti volentieri da lui? Hermione, mio
fratello ti ha dimenticata da tempo! >> esplose
Ginny, vacillando sulla sedia.
<<
Bè certo, per lui è facile, tanto troverà sempre qualcuna con cui consolarsi
alla fine! >> ribattè Hermione, voltandosi a fronteggiare Ginny.
<<
Se ti riferisci a Luna, allora… >> iniziò Ginny,
prima che Hermione la interrompesse di nuovo.
<<
E con chi dovrei prendermela se non con lei? >>.
<<
Ma che cosa ti ha fatto? >> abbaiò Ginny,
guardando Hermione con sguardo accusatore.
Hermione
barcollò.
<<
Niente >> confessò. Sospirò e si sedette mesta sul letto.
<<
Credo di capire il tuo problema… >> disse Ginny, mettendole una mano
sulla spalla.
<<
Sarebbe semplice, Ginny… se tutti potessero capire i problemi degli altri
>>.
<<
Già… ma sarebbe molto più semplice se tu mi dicessi chiaro e
tondo cosa ti affligge >>.
Hermione
abbassò gli occhi.
<<
Io sono gelosa di voi, Ginny
>>.
Ginny
parve stupita da quella risposta.
<<
Che intendi dire, Hermione? >>.
<<
Non è evidente? Tu hai un ragazzo che ti vuole bene, che ti ascolta, e che è
sempre con te… io non ho nessuno, Ginny! >> disse Hermione, la cui voce
tremava violentemente.
<<
Ma non è vero! >> disse Ginny, abbracciandola
stretto.
<<
Herm, sei così ingenua a volte! Come puoi pensare che nessuno ti voglia bene?
Non pensi a me ad Harry e a Ron? >>.
<<
Non intendevo questo. Ho bisogno di qualcuno che mi voglia
bene non solo per il lato più superficiale del mio carattere, Ginny. Ho bisogno
di qualcuno che mi ami per quello che sono in fondo… non come Ron, che ha fatto
trasformare l’amicizia che ci legava in un amore… fraterno. Voglio un uomo che possa farmi sentire viva. Ma di
certo non è lui >>
<<
Che cosa te lo fa pensare? >> chiese Ginny,
staccandosi da Hermione.
<<
Lui non è qui adesso, e non è mai con me quando ho
bisogno di lui… >>.
<<
Lo ami, Hermione? >> chiese Ginny, interrompendo il monologo dell’amica.
Hermione
alzò lo sguardo.
<<
Cosa? >>.
<<
Mi hai capito >> disse con un sorriso.
<<
Come faccio a saperlo? >>.
<<
Oh, bè è semplice. Segui le istruzioni di questo foglietto >>
* *
*
Draco
era in piedi di fronte al suo letto, e guardava con sguardo perso fuori dalla finestra, l’incessante cadere dei fiocchi
bianchi e soffici sul prato.
Stava
aspettando Hermione.
Se
Ginny era riuscita nel suo intento da un momento
all’altro, Hermione sarebbe dovuta sbucare dal suo pavimento.
Erano
le dieci e venti. Si voltò verso il punto del pavimento in cui, tanto tempo
prima sua madre aveva fatto costruire una botola ed una galleria che arrivava
fino alla sua camera.
A dir la verità il castello era pieno di passaggi segreti.
Uno,
poteva portarti in giardino, un altro nelle cucine, ed un altro ancora in un
boschetto adiacente al giardino, che in genere portava suo padre fuori dai guai quando il Ministero veniva a fare i
controlli.
Non si
poteva dire che avesse avuto un’infanzia noiosa, anzi.
La maggior parte delle volte era stata fin troppo eccitante.
Incrociò
le braccia sul petto e si passò una mano fra i capelli chiari.
Fin
dalla fine della cena, Hermione aveva avuto la meglio
sugli altri suoi pensieri e gli stava prepotentemente invadendo la mente.
La
vedeva sorridere, lanciare gli sguardi esasperati a Ron, come solo lei sapeva
fare, e la vedeva piangere.
E ricordò che la
maggior parte delle volte era sua la colpa.
Il
rumore di una mattonella scostata lo fece voltare velocemente. Si sbrigò a
raggiungere la piastrella sfalsata, che continuava a muoversi con lentezza e
con difficoltà, inceppandosi di tanto in tanto.
Si
chinò e aiutò Hermione nel sollevare il pesante lastrone.
Benché
la sotto fosse buio e scuro, il volto della ragazza sembrava brillare di luce
propria.
Gli
occhi lucidi rilucevano nell’oscurità e a Draco parve di vederla sorridere.
<<
Ci sono altre cose del genere in questo posto? >> chiese con un tono
della voce indecifrabile.
Draco
non rispose, ma sorrise dolcemente e la aiutò ad uscire dalla botola.
Le tese
la mano che lei afferrò, e dopo un secondo Hermione era in piedi di fronte a
lui.
Aveva i capelli sporchi di terra e in una guancia aveva un lungo taglio, all’apparenza
superficiale.
Hermione
scosse i capelli castani e si tastò la guancia dolorante e sporca.
Guardò
il ragazzo di fronte a lei. E di fronte alla sua espressione
attonita, non potè far a meno di sorridere.
<<
In cosa mi sto trasformando? >> chiese, gettandosi i capelli crespi di
fronte al viso.
Draco
sorrise.
<< In uno di quei cani tutti pelosi che piacevano tanto a mia
madre
>>.
Hermione
ridacchiò e gettò all’ indietro i capelli. Guardò la
stanza con attenzione e poi si rivolse di nuovo al ragazzo con tono flebile.
<<
Mi dispiace per quella scenata che ti ho fatto >>.
Draco
non rispose. Avrebbe voluto dirle tante cose… troppe per essere dette tutte in una sera.
<<
Non importa, figurati >> disse lui, sedendosi
sul letto.
<<
E solo che… non so come mai, ma ogni volta che tiri in
ballo Pansy, io divento… insomma mi arrabbio… >> disse Hermione,
gesticolando e guardando il ragazzo con occhi tristi.
<<
L’avevo notato, sai >> aggiunse lui sardonico.
<< Ma il rapporto che avevo con Pansy era la cosa più lontana ad una
relazione di quanto si potesse pensare >>.
Hermione
rimase zitta. Abbassò lo sguardo e sentì che gli occhi le pizzicavano come non
mai.
<<
Perché lo facevi? >> chiese con voce tremolante,
sempre tenendo la testa bassa.
<<
Non lo so… >> fu la risposta evasiva.
<<
Devi saperlo! Insomma ci andavi a letto, no? >> scoppiò Hermione,
guardando finalmente nella direzione del giovane Malfoy.
<<
Quello che devi capire è che… le cose… fra i Serpeverde vanno diversamente che
tra voi Grifondoro >> si giustificò
<<
Lo so, questo >> disse Hermione << Ma mi
piacerebbe sapere, come è iniziata la tua storia con lei >>.
Draco
deglutì.
<<
Bè, ma la sai già, no? Ci siamo messi insieme, uscivamo insieme, e facevamo un
po’ tutte quelle cose che si fanno in genere quando si
sta insieme con una persona >>.
Hermione
lo guardò, un lampo di sfida che brillava nelle sue iridi color del cioccolato.
<<
Quali cose? >> chiese diretta.
Draco
la fissò imbarazzato.
<<
Se permetti, preferirei tenermi queste cose per me, signorina Granger >> rispose Draco gettandosi
a pancia in giù sul letto, e voltandosi dall’altra parte.
Hermione
sorrise e silenziosa si avvicinò al letto. Si sedette accanto al ragazzo e gli
appoggiò una mano sulla schiena, che si abbassava e si alzava sempre più
velocemente.
<<
Guarda che io non vorrei mai sapere le cose
che voi combinavate dentro quelle stanze >>.
Draco
sorrise e si voltò verso Hermione che lo guardava sorridendo a sua volta.
<<
Quindi… abbiamo fatto pace… >> azzardò,
alzandosi e posando una mano su quella di Hermione.
<<
Non proprio >> disse la bella bruna, togliendo la mano da sotto quella
sua.
<<
C’ è un’ ultima domanda a cui devi rispondere…
>>.
<<
Cos’è? >> chiese, inumidendosi le labbra sottili.
<<
Devi dirmi, sinceramente, perché ti diverte tanto sfruttare le persone
>>.
<<
Io non sfrutto le persone >> disse Draco,
risentito.
Hermione
fece un suono strano col naso e alzò un sopracciglio.
<<
Ok, forse un pochino… >> ammise, sorridendo in maniera disarmante
all’amica che cominciava a perdere le sue difese.
<<
Non attacca >> disse lei, sorridendo e spingendo
Draco sul letto.
<<
Vuoi vedere come sfrutto le donne, Granger? >> chiese lui, rizzandosi a
sedere e ghignando soddisfatto.
Per un
momento sembrò tutto come una volta. Hermione rimase basita e lo fissò per un
minuto buono, prima che lui, si scusasse e si allontanasse
rispettosamente da lei.
<<
Scusa, non volevo offenderti >> disse,
guardandola da una distanza di sicurezza.
<<
Non fa niente… è solo che, per un momento mi è sembrato di essere di nuovo a
scuola >>.
<<
Sì, pure io l’ho pensato >> disse Draco, sdraiandosi
di nuovo.
Hermione fu invasa da un senso di completezza mentre stava lì ad
osservarlo riposarsi.
Si avvicinò lentamente al corpo del biondo e si accovacciò accanto
a lui.
Si avvicinò al suo orecchio e con fare
provocante sussurrò:
<< Scommetto che fra tutti i Serpeverde, quello con più esperienza in materia sei tu >>.
Draco sorrise compiaciuto e cercò a tentoni
Hermione, per poi farla accomodare accanto a sé.
<< Hai indovinato, principessa >> la
schernì, con voce calda. << Dove vai? >>.
Hermione
si era scostata e stava scendendo dal letto.
<<
Me ne vado a dormire >> annunciò
stiracchiandosi.
<<
Perché non dormi qui? >> chiese alzandosi e
raggiungendola all’altro capo del letto.
<<
No, grazie >> rispose sorridendo.
<<
E dài… vuoi davvero lasciarmi solo? >>.
<<
Sì, Draco >> rispose Hermione incrociando le braccia sul petto.
<<
Non mi sembra che tu abbia una gran fretta di andartene… >> sussurrò circondandole la vita esile con le braccia.
Hermione
fece una strana espressione, a metà fra il divertito e l’offeso.
<<
Bene, me ne vado >> disse sganciandosi dalla
presa di Draco e voltandosi.
Era con
un piede dentro la botola che due braccia possenti la tirarono fuori di nuovo e
la costrinsero a voltarsi.
<<
Non mi dai nemmeno il bacio della buonanotte? >> chiese speranzoso il
biondo.
Hermione
sorrise e abbracciò stretto l’amico.
Sentiva
il suo cuore battere un po’ più in fretta del normale.
Era un
buon segno, o no?
Draco
le baciò la fronte calda e appoggiò la sua mascella contro la testa della
bruna.
Hermione
si issò sulle punte dei piedi e sfiorò le labbra di
Draco.
Un
bacio semplice e innocente, nulla di più.
Sorrise prima di scendere nella botola e di essere inghiottita
nell’oscurità.
<<
Buonanotte, principessa >> mormorò Draco, mentre richiudeva il passaggio.
L’orologio
segnava le undici e sette minuti.
Era
presto per dormire.
E
nessuno gli vietava di tornare a far visita ad
Hermione, quella stessa notte.
Salve a tutti! Ci ritroviamo con la seconda parte di questo chap,
che devo dire che è venuto peggio della altre volte.
Devo ammettere che questo è un periodo un po’ strano della mia vita e che
quindi mi sono impegnata un po’ meno nello scrivere. Scusatemi , d’accordo?
Allora, a parte le commiserazioni, volevo informarvi che ho quasi
deciso che scrivere una fic lampo su Draco e Ginny, che quasi sicuramente si intitolerà “A Murderer,” bè il titolo promette bene! J…e che ho iniziato
Lo so il titolo è banale,
ma sono piuttosto soddisfatta di come sta venendo su;
credo che durerà al MASSIMO quattro o
cinque capitoli. Bè, vedremo come va. J
Allora, volevo dirvi anche che la fine, purtroppo è vicina, mancheranno al massimo sette o otto capitoli, e che
indipendentemente dai risultati del sondaggio, io avrei intenzioni di fare un
bel sequel.
In verità non ho ancora le idee troppo chiare, m
ci sto pensando.
Allora, a voi come va la scuola? A me non così male, ma ci stanno
veramente opprimendo con compiti e ogni cosa del genere.
E siccome quest’anno voglio impegnarmi al massimo, credo che li aggiornamenti saranno veramente mooooolto lenti. (più lenti di così si muore, comunque)
Comunque, scusate se il chap è
stracorto e stupido e chi più ne ha più ne metta, ma non sono proprio riuscita
a fare di meglio! Ditemi che ne pensate attraverso
recensioni, ok?
Ho notato, che anche se le recensioni sono poche, ci sono
abbastanza persone che leggono la fic. Ma quanto vi costerebbe
lasciarmi un commentino???? Anche negativo, non mi interessa!!!
Volevo pure dirvi che probabilmente
inserirò i ringraziamenti ogni due capitoli.
Grazie, dell’attenzione, se siete arrivati fin qui, siete dei
mostri di intelligenza e di pazienza.
Un ringraziamento speciale va a…
Lily:grazie, grazie e ancora mille grazie
per la recensione che mi hai lasciato! È stata bellissima, grazie ancora! Sai,
nemmeno io amavo tanto Ron all’inizio; ma un po’
grazie al mio impegno, un po’ grazie ad Angèle, ho imparato ad amarlo!
Promettimi che recensirai lo stesso la mia prossima mini-fic che sarà su H/R!
Fai questo sforzo per me! Non importa se il commento è negativo, basta che ci
sia il tuo nome sulla pagina!! Ok? Ciao, ragazza,
continua a recensire!
Bacioni.
Charlotte.
Sana: Ehi ciao! Che bel nick! Mi ricorda un cartone animato che guardavo
tempo fa! Non è che ti sei ispirata a quello?? J
Bè, che dire, grazie della recensione, che ho apprezzato
tantissimo!
Visto, Draco ed Herm hanno fatto quasi pace! Non riesco a tenerli
lontani più di tanto!
Un bacio.
Charlotte
Riley: cu-cu? Ci sei? Ma sì che ci sei,
me lo auguro, almeno! Grazie della tua bellissima recensione! Visto, Draco ed
Herm hanno in parte risolto!
Come va la scuola? E latino? J….
Ma come non hai capito di chi sono gli
occhi blu! No, non è possibile!
Bè, te lo dico per mail, ok? A proposito
mi hai risposto? Mi è arrivato solo la catena
dell’amore, a cui non ho potuto rispondere… tanto peggio di così non mi può
andare… quindi, sarebbe stato un inutile spreco di tempo! J
Quando aggiorni, cara?? Sbrigati che
voglio leggere!
Recensisci anche questo chap, e
Tvttttttttttb!!
Charlotte.
Cho89: che bello, una nuova lettrice! Grazie tante per i
complimenti!
Continua a leggere!
Un bacio.
Charlotte.
MewPam: ci leggiamo di nuovo! Grazie, cara, mi ha fatto tanto
piacere sapere che la mia storia ti piace!
E questo chap come ti è sembrato?
Spero bello!^^
Un bacio!
P.S. il compito di latino è andato bene: 7 ½ !!!
Charlotte.
Lily_Evans: Wow! Che bella recensione
mi hai lasciato! Davvero la mia storia ti piace??? Me super felice!!!^///^
Non ti preoccupare, terrò presente il tuo voto al sondaggio!
Cmq, perché non vai a leggere la mia mini-fic??
È una H/R, però!!
Bè, buona lettura!
Bacioni!!
Charlotte.
Bè, io ho finito… spero di non aver scordato nessuno, e
soprattutto, non voglio dimenticarmi di dimenticare
chi legge ma non recensisce!
GRAZIE!!!
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V …lasciatemi
una recensione…
§Charlotte§