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Autore: emanuela_llouis24    12/09/2013    2 recensioni
Lei, Jennifer Cooper.
Lui, Louis Tomlinson.
Migliori amici da una vita, con un legame molto forte.
Ma c'è qualcosa che li lega, qualcosa di cui Louis non si è ancora reso conto. Qualcosa di forte, un'amore che va oltre l'amicizia.
Non dico più nulla.. se volete,entrate. :)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Il giorno della partenza…
 
Non riuscivo ad alzarmi dal letto. Ero praticamente in coma. Dovevo solo vestirmi e andare alla stazione,e poi potevo dormire quanto volevo.
Con uno sforzo anormale mi alzai e andai in bagno,lavando il viso e le mani con acqua ghiacciata. Andava un po’ meglio,ma pochissimo.
Andai a vestirmi: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=97190486&.locale=it non mi truccai perché non ne trovavo assolutamente una ragione e non indossai altro. Oh,sono le 5 di mattina.
Non so con quale forza portai la valigia giù e sistemando le ultime cose in casa andai a buttarmi sul divano,aspettando l’arrivo di Louis.
Stavo per addormentarmi di nuovo,e proprio sul più bello,il campanello che suonò mi fece sobbalzare,sembrando un canto agghiacciante.
Andai ad aprire la porta trascinandomi e Louis mi sorrise.
J:’Non so come fai a sorridere,non riesco neanche a tenere la bocca aperta’ disse
Lo:’Dov’è la valigia?’chiese entrando in casa.
Io la indicai,lui entrò e la portò in macchina.
Io mi assicurai del fatto che la casa fosse completamente sigillata e poi salii sulla macchina,salutando Jo che ci avrebbe accompagnati.
Lo:’Hai una voce da stupro’ disse al mio orecchio,pianissimo.
Io lo guardai sorridendo e gli diedi un bacio sulle labbra.
Dopo i soliti 20 minuti arrivammo alla stazione dove Jo ci salutò abbracciandoci e scappò via.
Lo:’Non ci credo,5 ore per arrivare a Londra,quindi arriviamo alle 10 di mattina e poi 12 ore..22..’
J:’Non farmici pensare’ dissi piagnucolando.
Aspettammo il nostro treno,e ci entrammo velocemente visto che c’era quell’addetto alla sicurezza a cui Louis aveva fatto la linguaccia.
J:’Ci vediamo tra 5 ore amore’ dissi buttandomi su due sedili.
Il treno era praticamente vuoto,quindi potevamo anche metterci a ballare e cantere,nessuno avrebbe detto niente.
Mi addormentai di botto,come se non dormissi da secoli.
 
Lo:’Jen,svegliati’ mi scosse piano la spalla,con poca dolcezza.
J:’Che minchia vuoi?’ chiese con la voce impastata dal sonno.
Lo:’Ma che dolce! Siamo quasi a Londra,qualche minuto’ disse
Io mi girai verso di lui e sbadigliai rumorosamente,strizzandomi gli occhi.
Lo:’Sembri una cucciola’ rise
Io mi limitai a sorridere piano e quando il treno si fermò ci alzammo,affrettandoci a scendere,trascinando le valigie dietro di noi.
Lo:’Bene,per fortuna che fanno la fermata direttamente in aereoporto’ disse
Sapeva esattamente dove andare,forse perché non era la prima volta che andava a New York da suo padre.
Mancava poco al nostro volo e dovevamo sbrigarci a fare il check-in.
 
Lo:’Corri più veloce!’
J:’Non ce la faccio’ ansimai,correndogli dietro e trascinando la valigia con me.
Per il check-in avevamo fatto un po’ di fila,quindi eravamo in ritardo.
Arrivamo subito sulla pista,seguendo l’ultima scia di persone che si dirigevano verso l’aereo per NY.
‘I biglietti,prego’
Una di quelle Hostess sempre incazzate ci spuntò davanti.
Louis le mostrò i biglietti e lei ci fece passare.
L’aereo era quasi pieno del tutto.
Louis cercò i nostri due posti e ci sedemmo,sfiniti.
Lo:’Cristo santo’ disse dopo essersi buttando malamente sul suo sedile.
J:’Amore’ dissi
Lo:’Sì?’ chiese,strizzandosi gli occhi con le mani.
J:’Avrei bisogno di un bacio’
Lui mi guardò e non se lo fece ripetere due volte.
Mi baciò con foga,afferrandomi il viso tra le mani e le nostre lingue iniziarono a toccarsi quasi timidamente.
Non so quando tempo dopo ci staccamo,comunque l’aereo stava per decollare ed era tutto pieno.
Lo:’E se ci baciamo per 12 ore di fila?’ chiese avvicinandosi di nuovo
J:’Devi anche farmi dormire,sennò ti muoio davanti’ risi prendendogli la mano.
Lo:’Non dire ste minchiate’ mi guardò male,mentre il feci intrecciare le nostre mani.
J:’E va bene,a me non fa mica dispiacere’ dissi unendo le nostre labbra.
Lo:’Uuuh,amore,c’è una cosa che non ti ho detto’ disse quando ci staccammo
J:’Cosa?’
Lo:’Papà non dorme mai a casa sua,quindi…’
J:’Va più che bene’ gli feci l’occhiolino.
Era ovvio che Louis aveva perfettamente chiara la mia situazione.
Non ero mai andata a letto con nessuno,rispetto a lui.
Quindi credo che fosse felice dell’idea che lui sarebbe stato il primo…e lo sono anche io.
Voglio che lui sia il primo,e anche l’ultimo. Voglio solo lui,stare insieme a lui per il resto della vita.
E credo che questa vacanza a NY sia la volta buona per..farlo diventare il primo.
Lo:’Amore,a che pensi?’ mi chiese
J:’Che ti amo’ dissi guardando dal finestrino.
Lo:’Tu..non puoi dirmi una cosa del genere così all’improvviso..io sono debole di cuore.’
Io risi e gli diedi un bacio sul naso.
Lo:’Anch’io ti amo’ disse strusciando il naso contro la mia guancia.
Io mi girai e lo baciai.
 
Una volta arrivati….
 
Ho dormito tuuuutto il tempo,idem Louis. Adesso siamo entrambi arzilli,abbiamo bisogno solo di una doccia e poi siamo come al solito.
Una volta scesi dall’aereo entrammo in aereoporto. Aspettammo le nostre 2 valigie e uscimmo.
Lo:’Papà dovrebbe essere arrivato..’ disse mentre io mi guardavo intorno.
C’era un soffitto immenso,una confusione assurda. Era enorme quel posto,e stupendo.
Lo:’Occristo,eccolo’ disse guardando tra la folla.
Io lo seguii,incantata.
Louis corse ad abbracciare suo padre talmente forte che le mani del padre diventarono bianche a forza di stringergli la spalla.
Lo:’Ciao vecchio!’
‘Figlio mio’ disse sorridendo.
Io sorrisi a mia volta a quella scena.
‘E lei è..Jennifer? Oddio piccola,non ti vedo da quando avevi 13 anni’ disse abbracciando anche me,mentre Louis sorrideva.
Si vedeva che entrambi erano felici di verdersi.
J:’Stan,sono felice di vederti!’ dissi sorridendo smagliante.
Uscimmo dall’aereoporto e poco ci manca che mi perdo,sono imbambolata a guardarmi in giro.
Lo:’Oh Jen,andiamo’ disse prendendomi per la mano e tirandomi dietro di lui.
Stan ci guidò fino alla sua macchina e salimmo.
Lo:’Papà,quanto ci mettiamo per arrivare a casa tua?’
S:’Circa 20 minuti’ disse sorridendoci dallo specchietto.
Era un uomo alto,con dei capelli castani scompigliati e occhi identici a quelli di Louis.
 
Quando entrammo e New York sbavavo sul finestrino.
Tutti quei grattacieli,le strade enormi e la gente che cammina veloce con le valigiette,i negozi uno affianco all’altro..è la città perfetta.
Anche Louis guardava dal finestrino con un certo sorriso,perché era da un po’ di tempo che non veniva a New York.
Arrivammo a casa di Stan dopo un po’ e scendemmo senza smettere di guardarci intorno.
Abitava in un palazzo altissimo,poteva avere circa..18 piani?
J:’Merda!’ sibilai
Lo:’E’ bellissimo,vero?’
J:’Anche troppo’ entrai.
Salimmo in ascensore fino al 5° piano e ci fece entrare.
S:’Eccoci! Beh non è un gran che,ma considerate che per la maggior parte del tempo sto’ fuori’ disse chiudendo la porta.
Entrammo in un salotto enorme,con dei divani bianchi di pelle,un tappeto nero soffice,pareti bianchissime. Una libreria,e un mobile con una televisione enorme.
Lo:’Papà,cristo..quanti pollici?’ chiese correndo verso la tv.
S:’80,figliolo’ rise
Lo:’OCCRISTO JEN,E’ COME QUELLA CHE ABBIAMO VISTO A LONDRA’ disse
Io mi precipitai accanto a lui.
J:’Che strafigata’ dissi
Si usciva dal salotto e si entrava in cucina; c’era tipo la cucina enorme,e un bancone erorme,con i fornelli e il lavandino.
Tutto attorno c’erano degli sgabelli alti.
Ci fece fare il giro della casa.
Il corridoio lungo,dipinto di bianco era tappezzato di quadri e c’erano due stanze e due bagni.
Una era la stanza dove tecnicamente dormiva Stan,e l’altra era quella dove avremmo dovuto dormire io e Louis.
Era enorme,luminosa,con un armadio e un letto matrimoniale.
J:’…wow’
S:’Immaginavo che vi sarebbe piaciuta’
Lo:’In effetti è un po’ diversa’ disse posando la valigia nella nostra camera.
S:’Bene ragazzi,io adesso vado..sistematevi e fate come se foste a casa vostra,ci vediamo domattina’
Lo:’Ma come,non rimani?’
S:’No Lou,domani se vi va faremo un giro insieme’ lo abbracciò,salutò me e poi lo sentimmo uscire di casa.
Lo:’E’ un bombaaaaaaaaaaaa’ urlò correndo per il corridoio.
J:’Vieni a sistemare la roba Lou!’ gli urlai.
Lo:’Dio mio,una settimana a dormire in un letto matrimoniale..e di fronte a noi non c’è né mia madre né le mie sorelle..non so come resisterò’ soffiò sulle mie labbra.
J:’Semplice,non resistere’ dissi sfiorando le sue appena,e poi mi allontanai.
Aprii la valigia e presi un intimo e un pigiama puliti.
J:’Amore mi faccio la doccia’ dissi a lui,che era sparito.
Lo:’Va bene’ mi ulrò.
Io mi fiondai in bagno e riempii la vasca,mettendo litri del mio bagnoschiuma al miele.
Non userò mai un bagnoschiuma diverso da questo,lo uso da quando ho 1 giorno e lo userò fino alla morte.
Mi spogliai e posai i vestiti su uno sgabello.
Mi infilai nella vasca dall’acqua tiepida e iniziai a giocherelleare con le bolle e la schiuma.
La porta si aprì di scatto e Louis entrò in boxer.
Lo:’Oh,pensavo che fossi nell’altro bagno’ rise
J:’Tranquillo’
Solo in quel momento mi resi conto che il mio corpo nudo era coperto dall’acqua e da un velo di schiuma. Ok.
Lo:’Posso lavarmi i denti qui?’ chiese
J:’Certo amore’ disse dolcemente.
Continuai a giocherellare con l’acqua per un sacco,mentre sentivo lo sguardo di Lou dallo specchio.
Lo:’Ma se mi lavo con te?’ rise
Io sgranai gli occhi.
Lo:’Nono amore,scherzo..scherzo..vado di là,a dopo’ disse dandomi una bacio sulle labbra.
Dopo un bel’ po’ io mi insaponai di nuovo e mi sciacquai velocemente.
Uscii,indossai le mutande e mi asciugai i capelli così nuda.
La porta si aprì di nuovo di scatto e mi coprii istintivamente,facendo cadere il pettine a terra.
Lo:’Dovrei bbussare’ rise
J:’Secondo me lo fai apposta a non bussare,per trovarmi in una scena come questa’ dissi con le mani sopra i seni,e i capelli asciutti davanti.
Lo:’Può darsi’ disse avvicinandosi.
Io sorrisi impulsivamente.
Lo:’Comunque,il phon’ disse scrollando la testa,perché aveva dei dolcissimi capelli fradici. Si era incantato a guardare i miei occhi.
J:’E’ lì’ dissi indicandoglielo con la testa.
Lo:’V-vado’ disse
Io annuii e aspettai che uscisse,cosa che avvenne con riluttanza. Sapevo che avrebbe preferito che in quel momento io fossi senza arti,ma dettagli.
Mi infilai il pigiama senza mettere il reggiseno e uscii dal bagno a piedi scalzi.
Louis era di nuovo in boxer,solo che erano diversi e si asciugava i capelli con la porta aperta.
J:’Aw! Voglio asciugarteli io i capelli’ risi
Lo:’Va bene piccola,domani’ disse sorridendomi.
Io andai in camera buttando i vestiti sul letto e andai in cucina.
C’era un frigo enorme e lo aprii.
Louis spuntò dal corridoio sempre in boxer.
J:’Chef,cucina tu!’ dissi andando nel salotto e sedendomi compostamente sul divano,dopo aver accesso con accuratezza la tv enorme.
Lo:’Secondo me sarà una settimana perfetta!’ disse
Io sorrisi,pensando a quello che aveva in mente.
J:’Già,anche secondo me lo sarà.’

 
  
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