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Autore: felt0ned    12/09/2013    10 recensioni
Tre migliori amici ( Priscilla Clush, Clare Swallow e Robert Swallow) che affrontano un viaggio che cambierà le loro vite sentimentali.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Heart By Heart

Capitolo 4.


Camminavo fra tanta gente, tutti ridevano, le strade erano piene di bus rossi. Non appena notai che tenevo in mano il biglietto del concerto dei ragazzi, la sveglia mi fece sobbalzare. Erano appena scoccate le sei. Mai ebbi tanta energia da far si che ci misi meno di un minuto ad alzarmi dal letto e filare dritta in bagno. Con stupore notai che c’era anche qualcun altro sveglio, me lo fece capire il frastuono delle stoviglie che proveniva dalla cucina. Chi non altro se non mia madre? Di certo non era Luke..  non viveva nessun altro con noi, perché io non ho un padre. O meglio, lo avevo. Forse non è il caso che proprio in un giorno così felice mi metta a raccontare di come mi manca quella figura maschile accanto a me. E’ per questo che mi rifugio sempre negli occhi profondi dell'unico ragazzo che ho accanto, è per questo che mi consolo con le sue parole che a me sembrano come il canto di una musa. Non ho mai accettato la morte di mio padre. In questo momento così felice vorrei che fosse qui con me, che mi svegliasse e abbracciasse la sua bambina. No, lui non c’è. Devo capirlo. Sono otto anni che vivo con questo dolore. Ma so che le persone che noi amiamo non muoiono mai, sono sempre dentro di noi. Questa convinzione mi basta per poter andare avanti. 
Così, finii di prepararmi, andai in camera e risposi al messaggio di Clare. Sarebbero arrivati sotto casa mia mezzora dopo quel messaggio. Chiuse le valigie, scesi da mia madre. 
Notai che stava piangendo. Mi avvicinai a lei senza che mi sentisse.
<< Mamma, che ti succede?>> dissi io appoggiando la testa sulla sua spalla.
Inspirò a stento poi cominciò a parlare.
<< Bambina mia, quanto sei cresciuta. Mi mancherai tantissimo..>> disse singhiozzando e mi abbracciò.
<< Mamma è un viaggio come fra fratelli, che succederà mai? Sarò via una sola settimana.>> la consolai io.
<< Appunto..>> disse con un sussurro.
<< Cosa?>> 
<< .. Una settimana.>>
<< Ma non è tanto mamma, vedrai che a te volerà.>>
<< Va bene piccola mia… >>
e mi abbracciò.
Poi mi preparò la colazione. Non mi disse più nulla. 
Nel frattempo Luke si era svegliato, e cosa strana lo aveva fatto per me. Cosa ancora più strana mi abbracciò. Era un giorno da segnare sul calendario quello.
Finita la colazione arrivarono gli Swallow che ci avrebbero dato un passaggio fino alla stazione; a seguito dei genitori c’erano Clare e Robert con un sorriso smagliante. Non appena ci vedemmo ci abbracciammo così tanto forte che io ero praticamente finita al centro fra Robert e Clare. Clare era più alta di me, ma a Robert io arrivavo alla spalla. Così diedi l’ultimo abbraccio alla mamma e a Luke ( cosa strastranissima, perché si era fatto riabbracciare) , e con una lacrima agli occhi sia io che lei ci salutammo.  
Caricammo tutto in macchina, e partimmo.
<< Hai portato tutto Priscilla? Sei felice? >> mi chiese il signor Swallow mentre guidava.
<< Si si certo, non vedo l’ora di essere lì. >> risposi io tutta in fremito.
Delle volte credevo che il signor Swallow mi considerasse come la sua terza figlia, ero cresciuta con Clare e Robert, quindi per lui facevo come parte della sua famiglia.
<< Robert ti ricordi che ci hai detto ieri? Che c’era una sorpresa..>> gli disse la sorella.
<< Ah si. Ve lo dico quando arriviamo a Londra.>> rispose guardando fuori dal finestrino.
<< Non puoi lasciarci così Rob, dai dicci di cosa si tratta ! >> gli dissi facendogli il labbrino.
In quel momento notai che per qualche istante mi stava guardando come la sera precedente, poi si girò di nuovo verso il finestrino e rispose:
<< Forse se siete buone potrei dirvelo in treno. >>
<< Che sorpresa Robert? >>
gli chiese la madre.
<< Una cosa che a loro piacerà molto.>> rispose lui.
Quando scendemmo dalla macchina, e avemmo lasciato i genitori di Rob e Clare era davvero tardi: erano le 7.50, se non ci fossimo sbrigati avremmo perso il treno.
“ Il treno per Londra 845613 partirà a breve dal binario 1 “ disse una voce registrata all’altoparlante.
<< Ma è vicino! Qui c’è il 2. >> esclamai.
<< Eccolo lì !>> urlò Clare.
E così corremmo per raggiungere il treno. Urtai contro molte persone, perché oltre a correre in un modo assai goffo, avevo anche due bagagli. Sembrerà esagerato, ma ne avevo ben due; uno non era molto pieno, così lo avrei riempito con lo shopping fatto a Londra. Poi giungemmo al binario.
<< Ce l’abbiamo fatta !>> esclamò Clare.
E salimmo sul treno tranquillamente. Non appena entrammo delle persone ci disposero in ordine le nostre valigie in un armadio ( se così lo si può definire), e ci sedemmo ai nostri posti. Era davvero bello dove li avevamo presi ; era per così dire “ privato”, in quanto era chiusa su tre lati, e sul quarto c'era un’ampia finestra. C’erano due divani, e al centro un bel tavolo. Eravamo rimasti a bocca aperta.
<< Che classe hai prenotato Rob?>> chiesi io ridendo.
<< C’era un buon prezzo per la prima classe.>> e scoppiò a ridere.
<< Se facciamo qualcosa va fatta per bene, altrimenti è meglio non farla, non credi?>> e si voltò verso di me. La presi sul personale, non capii perché. Dopo poco questo pensiero svanì.
Io e Clare ci eravamo messe su un divanetto, e Robert si era completamente sdraiato sull’altro.
<< Comodo Rob?>> interruppi il silenzio. Clare si stava riposando, io leggevo, e lui faceva altrettanto.
<< Vieni qui, così facciamo riposare Clare.>> mi rispose, e poi sorrise. Si stiracchiò un attimo, e poi riprendemmo a parlare sottovoce.
<< Vuoi sapere la sorpresa?>>
<< No.>>
risposi io, non credo se lo aspettasse.
<< Astuta lei. Sa che non le avrei detto niente, vero signorina? >> e cominciò a farmi il solletico.
Sapeva che era un po’ come la mia criptonite; conseguenza? cominciai a ridere come una pazza. In quel momento mi sembrava di essere ritornata bambina insieme a lui, facevamo le stesse stupidaggini di quando eravamo più piccoli. Poi nel muovermi la mia gamba scivolò sulla sua, e in un secondo mi ritrovai il corpo di Robert che giaceva completamente sul mio. Tremavo, ci trovavamo più vicini della sera prima, avevo avuto la sensazione che le nostre labbra si fossero sfiorate. Ero terribilmente rossa in volto, ero come una gazzella ferita attaccata dal suo predatore che non aveva paura di morire, anzi le faceva quasi piacere, non avrebbe più fatto nulla per sfuggire da lui. Giuro che stavo per dirglielo, stavo per dirgli quel segreto che probabilmente avevo tenuto nascosto per anni, e che avevo capito solo da un paio di mesi di costudirlo; ma Clare si svegliò, e all’istante mi riposizionai accanto a lei. Per me fu come un segno. Ogni volta che tentavo di fare qualcosa per il nostro rapporto c’era qualcosa o qualcuno che me lo ostacolava. L’unica cosa che avevo notato era che Rob non fece nulla, non si mosse finché non sentì la sorella stiracchiarsi. Clare non si era accorta di nulla, per fortuna. Non credevo avesse accettato la cosa, dopotutto è suo fratello, si sarebbe sentita messa da parte. Per il suo bene non le dissi nulla a riguardo. 
<< Che ore sono?>> chiese assonnata Clare.
<< Le 8.45 tesoro. >> risposi io scaldandole le spalle e la schiena.
<< Mi accompagni in bagno Prix? >> mi chiese.
<< Si certo.>> risposi sicura, qualsiasi cosa per non rimanere da sola con Robert.
Si affacciò dalla porta della nostra cabina, e poi rientrò.
<< E’ uno e piccolissimo. Nel frattempo voi prendete la colazione no? >> 
<< Va bene sorellina. >>
rispose lui.
<< C’è fila però per il bagno però! >> sbuffò Clare.
<< Se non ti ci metti mi sa che non ci andrai mai in bagno. >> disse Robert con il ghigno.
<< Vado. >> Clare uscì dalla cabina, e io e Robert rimanemmo soli. Lo sapevo, succede sempre così, quando non vuoi una cosa ti accade sempre. Non sapevo cosa dirgli. Poi lui ruppe il silenzio.
<< Sei contenta Prix?>> mi disse sempre guardando fuori dalla finestra.
<< Di cosa ?>> risposi io un po' bruscamente.
<< Stai per realizzare il tuo sogno.>>
<< Eh già, e tutto grazie a te. >>
e abbassai lo sguardo. Non avevo pensato quello che avevo detto, mi era uscito spontaneo.
<< Non per prendermi il merito, ma si.>> e cominciò a ridere quasi dolcemente.
<< Posso farti una domanda?>> chiesi io.
<< Certo Prix, non dovresti nemmeno chiedermelo.>> rispose lui. Ora non guardava più fuori dalla finestra.
<< Puoi anche non rispondere se vuoi..
Chi è Sarah?>>
e mi pentii di averglielo chiesto, così mi morsi il labbro.
Rimase sorpreso dalla mia domanda. Non se la aspettava.
<< Una mia conoscente.. perché?>> chiese lui stupito.
<< Così, non sembrava una tua conoscente, e poi ti chiamava Rob. Ha detto che vi sareste sentiti appena arrivati a Londra. Non pensavo avessi segreti con me..>> dissi io abbassando lo sguardo. Avevo l'impressione che mi si stessero riempiendo gli occhi di lacrime.
<< Prix? Prix che dici? Non ti ho mai nascosto nulla in vita mia. Anzi solo una cosa, presto la saprai.>> rispose lui gesticolando. Mi sembrava nervoso.
<< La sorpresa Rob?>> così chiesi io.
<< Forse. Comunque non so perché mi abbia chiamato Rob, nemmeno perché mi dia tanta confidenza. Io la saluto e basta, magari mi capita di parlarci, ma nulla di più, davvero. E tu invece? >> mi rispose con un'altra domanda. Perché cambiava discorso?
<< Io cosa Rob?>>
<< Hai qualche amico che non conosco?>>
domandò con un tono un po' brusco.
<< No Rob.>> e morsi di nuovo il mio labbro.
<< A volte credo di aver più bisogno io di te, che tu di me.>> affermò lui. Io ero sconvolta.
<< Rob, tu sei la persona più importante della mia vita insieme a Clare, come puoi pensare una cosa del genere?>> dissi allibita. Non potevo credere a quello che mi stesse dicendo.
Mi spostai vicino a lui.
<< A volte penso che io senza di te non potrei vivere, ma tu senza di me si. Non perché tu non mi voglia bene, ma tu sei quella che risolve i problemi, sei tu quella forte fra di noi Prix. Io cosa ho fatto per te?>>
<< Tutto Rob. Io non sono forte, e anche se lo fossi non dovrebbe essere un motivo per non volerti bene. E poi come fai a dire che non ho bisogno di te? >>
D'improvviso la porta si aprì.
<< Chi non ha bisogno di chi? >> rispose Clare mentre entrò nella cabina.
Guardai fisso lui e le sue labbra, su quest’ultime sembrava fossero rimaste delle parole importanti che doveva dirmi.
<< Ho interrotto qualcosa? State litigando?>> chiese Clare.
<< No affatto Clare, tranquilla. >> risposi io.
<< Ma la mia colazione ragazzi?>> chiese amareggiata.
<< LA COLAZIONE !>>  esclamammo all’unisono io e Rob.
<< Vado a prendertela Clare, scusa>> e mi alzai dal divanetto.
<< Vengo con te >> replicò lui.
<< No dai vado a prendermela da sola, io scherzavo..>> disse lei con un sorriso dolcissimo
<< No Clare, vado io da sola tranquilla ! >> risposi io, poi le diedi un bacio sulla guancia.
Robert si sedette di nuovo sul divanetto vicino alla sorella. Io ero già uscita dalla cabina.
Mi aveva fatto una dichiarazione non poco irrilevante. Cosa voleva dirmi? Che non gli do abbastanza attenzioni? Che ha bisogno di un rapporto dolce come una sorella? Non so cosa voleva dirmi, ma di certo dovevo scoprirlo. Ci eravamo quasi baciati, mi aveva detto che non può vivere senza di me. Forse con la mia stupida immaginazione stavo trasformando tutto in qualcosa che non esisteva. Probabilmente il mezzo bacio me lo ero immaginato, e quello che lui intendeva dirmi era che voleva di nuovo quel rapporto speciale che avevamo fino a due mesi prima.
Presa la colazione mi diressi verso la cabina. Credo che non ci fosse tanta gente da quelle parti, ma sentivo delle voci, due voci familiari, in modo molto nitido. Ma non potevano essere i fratelli, ero troppo lontana dalla cabina, pensai. Più mi avvicinavo più le voci sembravano le loro. Aspettai un attimo ad entrare, volevo capire perché stessero litigando. Proprio oggi poi.
<< Ma tu sei proprio uno stronzo Robert. >> diceva Clare al fratello, per un motivo ancora a me sconosciuto. Vedevo dal vetro opaco che camminava avanti e indietro.
<< Io te lo dico e mi dici pure che sono stronzo?>> rispose Robert bruscamente.
<< Si Rob, mi avevi assicurato che non era così poco tempo fa.>> affermò lei quasi urlando.
<< Ho assicurato male. >> rispose ironicamente lui per sdrammatizzare un po’.
<< Non fare lo spiritoso, sei solo uno stupido. Ma lo capisci che per lei non..>> non fece in tempo a finire la frase che entrai nella cabina, aprendo la porta abbastanza violentemente.
<< Ecco la colazione Clare. >> e le porsi il sacchetto.
<< Fra tre fermate dobbiamo scendere, l’ho letto sullo schermo qui fuori, quindi cominciamo a prepararci.>> spiegai ai fratelli che ancora si lanciavano occhiate puntigliose.
<< Prix, hai trovato il mio cornetto preferito.>> esclamò contenta dopo averlo deglutito. Io sorrisi, ma non le dissi niente. Volevo che tutto cambiasse appena scesi dal treno. Non volevo sapere perché i fratelli stessero litigando, volevo dimenticare quello che era successo con Robert in treno. Volevo solo godermi Londra, i miei idoli, e i miei migliori amici. Tutto qui..
Dopo quindici di minuti eravamo pronti per poter scendere. Robert ci aiutò a calare le valigie, e poi scendemmo con l’ascensore verso l’uscita della stazione. Non realizzavo che fossi a Londra. Era lei, era davvero lei, protagonista dei miei sogni più belli. Mentre immaginavo cosa avrei potuto fare, d’improvviso Clare mi diede un colpo sulla spalla, e mi bisbigliò qualcosa nell’orecchio:
<< Prix, oddio, guarda là! >> 
<< Cosa tesoro?>>
chiesi io che non capivo.
<< Quelle non ti sembrano due facce familiari?>> e indicò senza farsi vedere.
Sembravano due normali giocolieri dentro le stazioni, di quelli che si esibiscono per avere del denaro. Non capivo. Così mentre Robert controllava dove dovevamo andare io e Clare andammo a vedere chi fossero.  Più mi avvicinavo più mi sembrava di conoscerli. Quel sorriso, quei movimenti.. ancora non capivo. C'era anche il TG che riprendeva dentro la stazione quei due tizi. Ma come era possibile? Eravamo davanti a loro, quando uno dei due mi fece l'occhiolino.
<< You don't knoww, oh oh, you don't know you're beautiful. >> canticchiò quell'uomo.
<< ODDIO!>> esclamammo io e Clare.
I due giornalisti ci presero di parte per dirci qualcosa: in sintesi, avevamo appena incontrato Liam Payne e Harry Styles truccati da pagliacci anziani.
  
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