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Autore: felt0ned    10/09/2013    5 recensioni
Tre migliori amici ( Priscilla Clush, Clare Swallow e Robert Swallow) che affrontano un viaggio che cambierà le loro vite sentimentali.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Sei pronta Prix?>> mi disse al telefono Clare.
<< Sto infilando le scarpe, ora scendo. Avete scelto il posto?>> le dissi io con un tono affannato.
<< Ha detto Robert che si mangia bene. >>
<< Per me una cosa vale l’altra dai. Ma dove siete?>>
<< Sotto casa tua Prix.>>
<< Oh dio, ma dimmelo no? >>
<< E’ la terza volta che ti dico che siamo vicino casa tua, ormai se non eravamo arrivati ci eravamo persi, non credi?>>
<< Spiritosa. >>
conclusi.
così scesi di corsa le scale di casa.
Era la sera del 13 Dicembre, la scuola aveva chiuso per le vacanze di Natale, ma questo poco ci importava, la cosa più importante era che il giorno dopo saremmo partiti per Londra. Per festeggiare Robert aveva deciso di portarci in un ristorante( e visto che non potevamo mai metterle, io e Clare decidemmo di indossare delle scarpe col tacco.).
<< I miracoli che fanno le scarpe col tacco. Tutte possono diventare alte allora Prix. >> mi disse ridendo Clare.
<< Stasera ti va proprio di essere spiritosa eh>> le dissi io con il sorriso sulle labbra.
Così aprii lo sportello della macchina ed entrai.
<< Chi si è fatto il bagno nel profumo?>> dissi io, ed entrambe fissammo Robert per qualche secondo.
<< Che c’è? Non dite che questo profumo mi sta bene?>> disse lui con aria ironica.
Così detto Robert accese la macchina e partimmo per il ristorante. Non era poi così tardi, ma faceva molto, troppo freddo, anche in macchina con i riscaldamenti accesi. Fuori c’era la neve, dappertutto, e forse l’idea di mettere i tacchi non era stata una delle migliori che avessi mai avuto. In quel momento mi ricordai di quando eravamo bambini e facevamo le battaglie con le palle di neve quando finiva la scuola. Quest’anno invece stavamo andando a mangiare in un ristorante solo noi tre. Delle volte mi sembrava  che il tempo volasse via, ma io in realtà non vedevo l’ora che arrivasse questo momento: potevo uscire come una ragazza grande, e potevo viaggiare e inseguire i miei sogni.
<< Prix, perché non parli stasera? >> mi domandò Robert, girandosi per un istante dietro per guardare che mi stesse succedendo.
<< Nulla stavo pensando. Tutto quello che io e Clare volevamo domani diventerà realtà, e tu condividerai con noi questa esperienza. Ti rendi conto? Non realizzo che stia succedendo a noi. >>
<< Ci pensi? I nostri idoli? Lì davanti a loro? >> disse Clare entusiasta.
<< Già. Ma i biglietti Clare? Le prenotazioni per l’hotel e per il treno le avete voi? Io i biglietti del concerto nemmeno li ho visti.>> pronunciate la parola ‘biglietti’ Clare spalancò gli occhi.
<< Robert, davvero dove hai messo i biglietti?>> riferendosi al fratello.
<< Li ho tenuti io quando sono arrivati, altrimenti sai voi che ci facevate. Disordinata come sei tu poi. >>
<< Almeno potevi farceli vedere Rob..>> dissi io sporgendomi dal sedile.
<< No vi rovinerei la sorpresa.>>
<< QUALE SORPRESA?>> dicemmo io e Clare all’unisono.
<< Ve lo dirò poi, per ora è una sorpresa. >>
Visto che era una bella sorpresa per come lo diceva, e di sicuro c’era scritta sui biglietti, io e Clare decidemmo di stare zitte, e non avremmo insistito. Di sicuro avremmo riprovato dopo a cena. All’improvviso si sentì il suono di un cellulare; era di sicuro quello di Robert visto che io il mio non era, e conoscevo a memoria lo squillo di quello di Clare.
<< Clare controlli un attimo chi è?>> disse Robert, e passò il cellulare alla sorella che era accanto a lui.
<< E’ Sarah.. Aspetta.. Chi è Sarah?>> domandò Clare.
<< Che c’è scritto Clare?>> ribatté il fratello.
Clare lo guardò un attimo accigliata, poi lesse:
<< “Buon viaggio, ci sentiamo appena arrivi domani Rob. Buona serata, un bacio Sarah.” >>
<< ROOOB?>>
esclamai io.
Clare vide che c’era un pizzico di disapprovazione da parte mia nei confronti di quel messaggio.
<< Siamo arrivati>> annunciò Clare <<…. Per fortuna..>> sussurrò, così che nessuno la sentì.
Scendemmo dalla macchina e Robert andò a parcheggiarla. Ero rimasta stupefatta da quel  messaggio, soprattutto perché lo aveva chiamato Rob. Solo io lo chiamavo così. Nemmeno Clare o la sua famiglia lo chiamavano così. Non volevo ammettere di essere gelosa di quel messaggio. E poi non avrei potuto rovinare la serata per un mio piccolo capriccio. Clare non mi disse nulla a riguardo, anzi cambiò subito discorso scese dalla macchina, anche se io non la stavo ascoltando molto, perché stavo pensando quello che vi ho detto poco fa. Così quando tornò Robert, prima mi guardò un attimo per capire il mio umore , poi quando vide che lo stavo guardando, lui ricambiò con un sorriso magnifico, ma Clare interruppe il momento e prese per il braccio entrambi, perché sosteneva  di avere fame.
Dopo aver ordinato Clare andò un attimo in bagno, e Robert uscì dal ristorante perché lo aveva chiamato la madre, e non sentiva nulla. In quei minuti avevo pensato le peggiori cose su quella Sarah. E se non fosse andato a parlare con la madre ma con Sarah? Se non fosse solo un’amica?
Ma a me cosa doveva importarmene? Sono la sua migliore amica, dovrei essere felice per lui. Giusto?
Fra i due fece prima a tornare Robert. E fu meglio così, altrimenti avrei continuato a tormentarmi.
Notai che una ragazza lo stava guardando da tempo, così glielo feci notare.
<< Ti sta mangiando con gli occhi Rob. >>
<< Chi?>> chiese lui.
<< Quella ragazza bionda. Vai a conoscerla no? >> risposi.
Rimase stupito dalla mia risposta, forse un po’ troppo acida.
<< Io in realtà sto aspettando di dire ad una ragazza che la amo, non è il caso che vado a conoscere altre persone. >> mi disse arrossendo.
Mi crollò il mondo addosso. Quindi ecco chi era quella Sarah. Quindi avevo ragione. Lo guardai in quei suoi occhi color oro, e annuii, senza dire nulla. Aveva notato che ero scossa.
 Poco dopo tornò Clare, e non dicemmo nulla riguardo all’accaduto. Veramente non dicemmo proprio niente per quasi tutta la prima metà della cena.
<< Ragazzi, sembrate che avete visto un fantasma. Che succede?>> esclamò ad un certo punto Clare.
Non rispondemmo, ma Robert cercò di cambiare discorso. La cena poi andò avanti fra le battute stupide di Robert e la programmazione del viaggio. Più passava il tempo più non vedevo l’ora di prendere il treno la mattina dopo alle otto. Non pensai più a quel fatto di Sarah, e mi divertii con i miei due migliori amici come un tempo, come quando facevamo a palle di neve. Proprio come quegli anni. Forse dovevo solo lasciare Robert più libero, ed essere meno gelosa. Forse tutto sarebbe stato più semplice.
Fra le chiacchiere e tutto, si era quasi fatta mezzanotte ormai, così decidemmo di tornare, perché altrimenti la mattina seguente non ci saremmo mai svegliati alle sei del mattino. Avevo un dolore fortissimo ai piedi con quelle scarpe, non riuscivo nemmeno a camminarci, se non me le fossi levate subito, non so come avrei fatto a camminare il giorno dopo.
Infatti, appena feci due passi con quelle scarpe Robert lo notò all’istante che mi facevano male.
<< Levatele. >> mi ordinò.
<< Che faccio, cammino scalza sulla neve?>> risposi un po’ bruscamente.
<< Se fai meno l’acida, forse potrebbe venirmi in mente di prenderti in braccio fino al parcheggio, che ne dici?>> mi disse lui dolcemente, con il sorriso sulle labbra.
<< Non ti preoccupare, ce la farò. >>
Non mi fece nemmeno uscire dal locale che mi prese da dietro; ero stata praticamente catapultata fra le sue braccia. Clare non capiva cosa fosse successo, perché quando lui mi prese in braccio vide che ci eravamo scambiati un’occhiata particolare; i nostri visi non erano mai stati così vicini in quel  modo prima di allora. In quell’istante capii che vederlo sempre come un fratello, come un migliore amico, mi era servito per nascondere tutto quello provavo. Io davvero lo vedevo come un migliore amico, non lo amavo perché era alto, magro, infinitamente bello o chissà cosa. Lo amavo perché sapeva tutto a memoria di me, soprattutto il mio cuore. Cosa fondamentale però, della quale dovevo rendermi conto, è che lui non ricambiava lo stesso sentimento. Anche se mi sembrava che i nostri sguardi avevano prodotto un’energia tanto forte, come la collisione fra due asteroidi, credevo fosse solo la mia immaginazione. Forse se Clare non ci avesse interrotto, chissà cosa sarebbe successo.
<< Prix, che è successo? Ti fanno male i piedi? >> chiese Clare.
Robert si voltò così che io potessi vedere Clare e poterle parlare faccia a faccia.
<< Si tesoro. Il nostro gentiluomo si è offerto di portarmi in braccio. >>
Clare cominciò a ridere e ci raggiunse.
Ci incamminammo per il parcheggio, e partimmo verso le nostre case.
Aspettate, ma è mezzanotte passata!
Vi ricordate che giorno è oggi?


Spazio autrice ||

Grazie a tutti quelli che stanno recensendo la mia ff e che la stanno seguendo.
In questi tre capitoli ho voluto un po' spiegare un po' i rapporti fra i tre protagonisti, nei prossimi si accenderà un po' la vita amorosa dei protagonisti.
Volevo concentrare un po' di più la ff su persone comuni ispirate a personaggi famosi.
Non vi anticipo nessuna coppia e niente, altrimenti non c'è il gusto di leggerla. u.u 
Noto con piacere che tutti e tre i personaggi piacciono, soprattutto Robert.

Grazie per tutto, spero continuiate a leggerla.

Un bacio da Mars.x
  
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