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Autore: Lynn Lawliet    12/09/2013    1 recensioni
Ginger Margaret Woods correva per salvarsi la vita.
O meglio, avrebbe corso per salvarsi la vita se solo fosse stata mortale. Cosa che non era. Con suo grande disappunto. Ma d’altronde non è così che funzionano le maledizioni: quando una scritta impressa a fuoco sul tuo braccio dice che non morirai finché non avrai portato a termine il tuo compito, tu non muori per nessun motivo al mondo, e non c’è nulla da fare.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo Valdez, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LEO
 
Leo non avrebbe voluto fare il turno di sorveglianza per nulla al mondo.
Sapeva che a rotazione toccava a tutti tenere d’occhio i confini, ma, cavolo, lui aveva una nave da finire! Aveva scongiurato Chirone e il signor D di evitargli la cosa, ma, come per il turno di lavaggio dei piatti, non c’era stato nulla da fare. E Leo si era quindi ritrovato con armi e armatura a girovagare più o meno a casaccio lungo il perimetro del campo.
Ma poi si era imbattuto nella ragazza.
Camminava tranquillo nel bosco quando aveva sentito rumori di lotta in lontananza, così era corso fino ai confini del campo ed era arrivato giusto in tempo per vedere una ragazza pesantemente armata infilzare un lestri-coso, o come diavolo si chiamavano. E sarebbe stato fantastico se fosse stato per il fatto che dopo era stata infilzata a sua volta. Leo aveva giustamente pensato di correre ad aiutarla ma lei lo aveva stupito di nuovo: si era strappata la lancia dallo stomaco e ne aveva ucciso il proprietario, apparentemente nemmeno un po’ affannata. Poi si era voltata e aveva piantato i propri occhi azzurro ghiaccio in quelli di Leo, che l’aveva squadrata da cima a fondo.
Portava un paio di jeans strappati sopra il ginocchio e una maglietta blu bucata e piena di sangue che ormai diceva solo “Non sono strana. Sono un’edizione limita…”. Aveva un caschetto corto e disordinato di un castano rossiccio, il naso affilato e lentigginoso, sopracciglia arcuate e un sorriso furbo, come se sapesse qualcosa che Leo non sapeva. O gli avesse appena infilato un petardo nella maglietta, in alternativa.
Cavoli- si disse Leo -. Questa tizia fa paura
Poi la ragazza gli si avvicinò a grandi falcate e gli sorrise allegra.
“ciao figlio di Efesto. È bello vederti qui. E io che pensavo che voialtri del campo ve ne steste tutto il giorno a poltrire. Invece ci sono addirittura delle sentinelle!”
“no. Cioè, sì- borbottò Leo -abbiamo delle sentinelle. Ma non ce ne stiamo tutto il giorno a poltrire. E poi come fai a sapere che sono figlio di Efesto?”
“me l’hai appena detto tu”
“non è vero! Sì, insomma, è vero, ma l’ho detto adesso, dopo che tu… ah, lascia perdere. Chi sei, e come mai sei qui?”
La ragazza gli tese la mano
“mi chiamo Ginger. E mi ha convocato Chirone. Potresti accompagnarmi alla casa grande…. Ehm, tizio,  non so come ti chiami.”
“Leo Valdez.- si presentò il ragazzo, avviandosi verso il campo - ma credo che prima dovresti fare un salto in infermeria. Adesso mi sembri a posto, ma prima quel lestri-coso ti ha più meno infilzata. Cioè, in realtà mi sembrava di aver visto che… ah, non importa è troppo assurdo.”
“lestri-coso?- considerò Ginger - wow, tu sì che hai un vocabolario forbito. Comunque dì pure quel che stavi per dire prima. Non c’è niente che sia troppo assurdo quando si parla di me.”
“ecco, vedi, ti sembrerà strano, ma mi è parso proprio che, subito dopo che il lestri-coso ti ha infilzata, tu fossi… come dire…”
“guarita subito?- concluse lei -sì, è proprio così. Io non posso morire.”
“cosa? Sei una dea?”
“oh, no. Sono una semidea. Figlia di Ermes. Però una maledizione mi rende immortale, almeno finché non avrò portato a termine il mio compito.”
“una maledizione?! Cavoli, a me sembra più una benedizione… e poi che compito intendi?”
“ah, è una lunga storia… devo trovare un tizio che… Un giorno magari te lo racconterò, Leo Valdez. Ora mi accompagneresti alla casa grande, da bravo gentiluomo? Ho un appuntamento con il ronzino.”
 




Note dell’autrice
salve salve! Premetto, lo so che questo capitolo è talmente corto che nemmeno si può definire un vero e proprio capitolo, ma è di questa cortezza imbarazzante per un motivo preciso: mi serve (insieme al precedente e al prossimo) a introdurre e presentare i vari personaggi. I prossimi saranno più lunghi, lo giuro. Ora, come immagino avrete notato, il capitolo è scritto dal punto di vista di Leo, come il precedente era dal punto di vista di Ginger e il prossimo sarà da quello di Nico; diciamo solo che la struttura è simile a quella dei romanzi de gli eroi dell’olimpo: la narrazione cambia punto di vista di capitolo in capitolo!
Detto questo, mi dileguo. Dovrei riuscire ad aggiornare tra due giorni, se non addirittura domani.
Baci
Lynn
  
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