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Autore: d r e e m    12/09/2013    1 recensioni
Non esistono vie di mezzo, solo logica e razionalità. O perlomeno questo era il parere di Rose Weasley prima di ricevere uno strano biglietto. Cosa fare dunque in assenza di una buona risposta? Per Lily Luna Potter era facile, bastava continuare a litigare con Scorpius Malfoy invece di ammettere che non lo odiava affatto. E secondo Lysander Scamander, Rose era certamente forse innamorata di lui - solo che ancora non lo sapeva.
Dal Prologo:
«E mentre Rosie pregava Merlino di farla uscire fuori da quell'orribile situazione - che a detta della cugina non aveva niente di orribile - la mente calcolatrice da Corvonero di Maggie aveva già intuito che avevano davanti la soluzione al loro problema.
Chi meglio di Lily Luna Potter, figlia del Salvatore del Mondo Magico, avrebbe potuto aiutare la cugina a scoprire il responsabile del biglietto?»
{LilyScorps; Rosander; others}
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Definetely, maybe

2.Pettegolezzi

L'Acromantula è un ragno nero molto forte che può raggiungere enormi dimensioni; un esemplare di questa specie è Aragog, progenitore di una colonia di Acromantule insediatesi nella Foresta Proibita ad Hogwarts. – ugh - Sono delle "bestie", classificate come XXXXX, quindi non addestrabili.
Rose alzò gli occhi color nocciola dal libro di Cura delle Creature Magiche, più che disgustata, ed estrasse la piuma magica dal groviglio di capelli ramati dato che l'aveva adoperata come un ferma capelli.
Le ciocche ondulate le ricaddero sulle guance e soffiò un ciuffo di capelli che le era finito tra le due labbra.
È originario del Borneo, l'aperture delle zampe misura 4m, la peluria è grigia e sono c-ca-carnivore.
Se c'era un posto in cui era più che possibile trovare Rose Weasley quello era la biblioteca. Non perché avesse necessariamente bisogno di studiare: aveva assodato in quei sei anni che la probabilità che lei fosse riuscita a studiare in qualsiasi posto era quasi quanto la capacità che aveva suo cugino Albus di sonnecchiare ovunque. Per cui, passando intere domeniche, Natali e qualsivoglia festività in compagnia della moltitudine di parenti, aveva imparato a isolarsi e a concentrarsi. Quindi avrebbe potuto svolgere i suoi compiti anche comodamente distesa nel letto della propria camera.
No, era ben noto agli studenti di Hogwarts che Rose si recava puntualmente ogni pomeriggio in biblioteca per il semplice fatto che era il luogo in cui maggiormente era reperibile.
Eppure in quei giorni invece che recarvisi per puro diletto, la Weasley sembrava barricarsi in biblioteca, a volte sceglieva i tavoli più lontani e isolati, e si trincerava dietro montagne di libri che non necessariamente dovevano essere attinenti con quanto stava studiando.
Chi commercia le sue uova (ne produce fino a –miseriaccia!- cento all'ora) viene pesantemente sanzionato dal Ministero della Magia. L'Acromantula viene identificata come il numero otto nelle Antiche Rune per il numero di occhi o di zampe.
Rose si pizzicò le labbra con i denti, distogliendo lo sguardo dal libro e preparandosi ad impugnare la piuma e lisciare la pergamena sulla quale avrebbe annotato qualche informazione per la sua relazione.
«Scusa, è libero questo tavolo?»
La Grifondoro sobbalzò e di tutta risposta l'equilibrio precario del tavolo scosso fece cadere alcuni libri posti nei ripiani più alti del suo muro personale. E, come se non bastasse - come si dice, oltre al danno pure la beffa - il calamaio contenente l'inchiostro si rovesciò malamente sul tavolo.
Si, Rose Weasley in quell'ultima settimana si recava in biblioteca più che per studiare, per nascondersi da qualcosa - o qualcuno - di non nettamente identificabile.


«Scusami, non volevo spaventarti» intervenne il ragazzo biondo per ridestarla dal suo stato di imbarazzo. Rose non poté non notare l'aria leggermente divertita e da sbruffone nel viso di quel ragazzo per cui non ci mise molto a ricomporsi e a ritornare vigile e attenta come sempre.
«Ecco...ero così immersa nella lettura, che non ti ho visto arrivare» spiegò in maniera franca, estraendo dalla manica della toga la sua fedele bacchetta e mormorando a mezz'aria un incantesimo che fece ben presto evaporare le macchie di inchiostro sul tavolo e sui libri.
«E dunque, posso sedermi?» riprovò nuovamente a chiedere il ragazzo.
«Mh-mh» concluse Rose senza troppe parole, convincendosi ad alzare lo sguardo per dare un'occhiata all'ospite non desiderato.
Era molto alto, fisico asciutto, con dei riccioli biondi in testa che conferivano al viso un'espressione angelica rimarcata da un paio di occhi color giada. Ciò che tradiva la sua espressione innocente era una leggerissima patina di malizia nello sguardo e un modo di fare un po' troppo disinvolto. A giudicare dalla divisa, era un Serpeverde e aveva un qualcosa di vagamente familiare.
Il biondo prese uno dei libri utilizzati come mattoni per quel surrogato di muro e liberò Rose dall'impiccio di dover allungare il collo per lanciargli occhiate circospette.
Ora ne era più che certa: era uno dei gemelli Scamander.
«Lor- Lysander?» balbettò non essendo del tutto sicura di aver azzeccato il nome.
Il ragazzo alzò appena gli occhi, evidentemente irritato dall'essere stato scambiato per suo fratello, e chiuse il libro con un gesto secco del pollice.
«No, Lorcan» la corresse e si aprì in un sorriso che imbarazzò non poco la Grifondoro.
Era vero che gli Scamander fossero in contatto con i Potter e i Weasley, ma salvo qualche eccezione in cui si erano ritrovati insieme, non aveva mai avuto molta confidenza con i gemelli Scamander. Lei come anche il resto dei suoi cugini, fatta eccezione per Dominique, Albus e James. Sarà stato forse il gene "capelli rossi" a far desistere lei, Lily e Hugo a fare amicizia con i due fratelli.
«Ah» dichiarò a mo' di scusa e si affrettò a recuperare la pagina dalla quale stava effettuando la sua ricerca.
Dopo una buona mezz'ora, poco prima che Rose riprendesse in mano la piuma pronta ad elaborare qualche idea per il suo compito, la voce di Lorcan tornò nuovamente a interrogarla.
«Senti, Weasley, hai letto il Gazzettino di questa mattina?» chiese a bruciapelo e, senza lasciare alla rossa possibilità di ribattere, continuò.
«Ti consiglio caldamente di dare un'occhiata»
Per un momento Rose ebbe l'impressione che quelle parole avessero lo stesso tono di suo padre quando da piccola le raccomandava di non rubare mai la sua macchina volante, cosa che - tra parentesi - non le interessava minimamente. Stava di fatto che la richiesta intimidatoria del Serpeverde la incuriosì parecchio.
Scamander si alzò e raccolse i pochi fogli di pergamena che portava con sé, lasciando la Weasley sola, non prima di essersi scoccati una stilettata.
Rose gonfiò le guance, indecisa sul da farsi, ma dopo riassettò le sue cose e abbandonò il suo tavolo di studio alla ricerca di Edmund Brooks, il responsabile del Gazzettino di Hogwarts. Era pur certa di aver scovato i suoi occhiali spessi e i capelli unti qualche tavolo più avanti a lei.
«Eddie, ho bisogno di una copia del tuo giornale» chiese senza troppe cerimonie, interrompendo il quartetto di ragazzi che stavano studiando. Edmund alla vista di Rose si aprì in un sorriso e la Weasley dovette resistere alla tentazione di vomitare il suo pranzo alla vista dei residui di cibo attaccati alle placchette dell’apparecchio di lui.
Estrasse da un volume una copia del giornale e Rose fu ben che felice di non sborsare due galeoni, visto che quello era un omaggio del redattore.
Sotto gli occhi dei tra maghi, aprì il giornale alla ricerca di- non sapeva cosa!
Nell'angolo a destra, un riquadro incorniciato da tanti cuori che sbocciavano ad intervalli regolari, con la sua foto scattata il giorno in cui era diventata Prefetta.
Stagione degli amori ad Hogwarts anche quest'anno, ma gli studenti non sembrano voler attendere la primavera. Infatti, nonostante gli studenti siano rientrati da sole tre settimane, corre voce che la neo Prefetta dei Grifondoro, Rose Weasley, abbia già ricevuto molte avances dai suoi colleghi tramite bigliettini disseminati nel suo appartamento. La prossima mossa dei corteggiatori sarà forse una bella bottiglia di Amorentia?
Quel pomeriggio fu la prima volta che Madama Pince vide la signorina Weasley fiondarsi fuori dalla biblioteca a tale velocità.

 

Non che Malfoy avesse sviluppato un ego pari alla circonferenza della terra, semplicemente la sua indole lo portava a pensare che la sua bellezza non fosse decisamente piovuta dal cielo. E, come se non bastasse, non perdeva l'opportunità di manifestarlo all'intero universo femminile, che non smentiva per nessuna ragione al mondo le voci che da sei anni a quella parte erano ormai sulla bocca di tutti.
Scorpius Malfoy era ciò che si poteva definire un vero Don Giovanni, il più popolare a detta di alcuni, con grande orgoglio di Malfoy senior. E sì, se nell'attesa di diventare un grande mago Scorpius Hyperion Malfoy avrebbe dovuto stare tra le gambe di qualcuna, non c'era nessunissimo problema.

 

All'ora di cena la Sala Grande era quasi al completo quando il Serpeverde vi fece il suo ingresso. Si frizionò leggermente i capelli dorati, scompigliandosi il ciuffo e portandolo indietro, così che un paio di studentesse Corvonero ai limiti del loro tavolo rischiarono di avere uno spasmo emotivo per via di quella visione. Prese posto alla sua solita porzione di panca, non prima di aver fatto l'occhiolino a Susie Spencer, Tassorosso, sua ultima conquista, la quale lo stava già rimirando. Non appena notò il gesto del Serpeverde esplose in una risata isterica.
«Ehi» esordì per richiamare l'attenzione di Zabini, già intento a trangugiare le sue alette di pollo.
«Ciao» rispose all'amico, abbandonando le posate per bere un sorso d'acqua.
Malfoy notò con suo dispiacere l'assenza di Caleb al fianco di Zac, ma non si crucciò più di tanto per la mancanza del cugino e affondò la forchetta nel vassoio delle costolette di maiale, scartando il pollo.
«Dunque, hai niente da fare dopo cena?» chiese con noncuranza il moro, scoccando un'occhiata in tralice a Scorpius intento ad iniziare la sua cena.
Malfoy tagliò la carne ancora fumante e ne portò un pezzo alla bocca, non prima di essersi riempito il bicchiere con dell'acqua.
Riflettè un secondo, inarcando le sopracciglia. Poi rispose.
«Niente di particolare»
Zabini abbandonò la forchetta e acciuffò il tovagliolo per ripulirsi dalle macchie di sugo agli angoli della bocca.
«Quindi non è vero» concluse attendendo un gesto affermativo dal biondo.
Malfoy sbatté le palpebre e intrecciò le dita sotto il mento, incuriosito.
«Non è vero che cosa?»
«Non è vero che tu e la Potter avete un appuntamento»
Lui? Lei? La Potter? Lui con la Potter? Insieme?
«Ma certo che no. Dio, come ti è venuto in mente un simile obbrobrio?» chiese disgustato come se avesse appena ingurgitato un succo di zucca inacidito.
«Voci» rispose in tono vago l'amico, riprendendo a mangiare.
Ora era Scorpius che aveva perso l'appetito.
«Amico mio, mi deludi se credi a simili scemenze. Pettegolezzi, bleah»
Com'era caduta in basso Hogwarts per essere vittima di stupide voci di corridoio e pettegolezzi da quattro galeoni alla pari di quelle dei domestici.
Ad un tratto si ricordò dell'appunt- cioè dell’incontro con la Grifondoro nelle cucine per la faccenda di Rose Weasley.
«Allora dopo ci vediamo in sala comune - o hai da fare con la Spencer?» chiese maliziosamente Zac arcuando le sopracciglia su quel viso abbronzato che si ritrovava e facendo riferimento con il capo al tavolo dei Tassorosso.
Malfoy represse l'istinto di lanciargli una Maledizione, ma mentalmente lo ringraziò per avergli fatto ricordare l’appuntamento. Il solo pensare il nome appuntamento e Potter nella medesima frase lo faceva inorridire.
«Uhm» mormorò non dando un'effettiva risposta allo Zabini. Per la verità Malfoy era più impegnato ad allungare il collo e aguzzare la vista tentando di scorgere, tra le miriadi di teste degli studenti, quelle appartenenti ai Grifoni.
Cercava Potter 3 formato uno e sessantadue con lentiggini incluse, ma, benché cercasse da un bel po', riuscì a localizzare solamente i due patetici Weasley - e poteva ben constatare quanto Weasley 1 fosse particolarmente avvilita. Ma di lei, della sua acidità e della sua chioma fulva di derivazione Weasleyana nessuna traccia.
«Ma si può sapere chi stai cercando?» tentò l'amico dopo che svariate volte si era girato per vedere nella medesima direzione del biondo, non trovando nessuno ovviamente.
Malfoy ritornò nuovamente con gli occhi puntati in quelli di Zabini, Cruciandolo, il che fece abbassare gli occhi al moro con un "come non detto" appena borbottato.
Sbocconcellò un pezzo di pane avvilito quando con la coda dell'occhio notò l'inconfondibile Lily Luna Potter, fare il suo ingresso in sala con una coda di cavallo abbastanza alta.
Le labbra del Serpeverde si piegarono in un sorriso beffardo e prontamente estrasse dalla giacca un pezzo di pergamena e una penna.
Sbrigati a mangiare, Potter.
Ci vediamo tra mezz'ora all'ingresso delle cucine.
Non farti beccare dagli Elfi domestici.

Prima che Lily giungesse al suo solito posto, un aeroplanino di pergamena atterrò sul suo piatto.
Malfoy abbandonò così il suo posto e si avviò con calma verso l'uscita, non prima di aver riservato un'occhiata alle gambe in bella vista di Susan.
Non era male il programma della serata: sarebbe andato dalla Potter, avrebbe risolto la questione e l'avrebbe presa un po' in giro.
E poi forse, per la goduria di Zabini stesso, avrebbe trovato anche un po' di tempo per la Spencer.

 

Puzzava.
Ci credeva che puzzava visto che aveva concluso gli allenamenti di Quidditch da poco più di un’ora senza nemmeno farsi una doccia veloce. Il fatto era che l'idea di presentarsi di fronte a Malfoy pulita e profumata come un biancospino non le andava affatto a genio. Con l'ego che si ritrovava, quella Serpe avrebbe pensato che quell'incipriamento fosse tutto per lui.
Così non appena era scesa dalla scopa era corsa subito negli spogliatoi per cambiarsi e rimettersi la toga che già indossava da due o tre giorni, e i capelli sudaticci, e per questo molto più malleabili, erano stati legati accuratamente in una coda alta.
Aveva ingurgitato quanto più poteva contenere nello stomaco ad una velocità pazzesca, dato il suo netto ritardo a cena, ma non appena aveva finito, si era incamminata senza fretta, preferendo gironzolare per il castello piuttosto che imboccare le svariate scorciatoie.
Eppure c'era qualcosa che non andava. Non che avesse paura dei corridoi del castello di notte, ma la sensazione di essere seguiti da qualcuno non si presenta sotto la luce del sole.
Il suo istinto le diceva che qualcuno la stesse seguendo a distanza di sicurezza e quasi mai l'istinto di un Potter si era sbagliato.
Così dopo un buon quarto d'ora da quando si era allontanata dalla Sala Grande, si voltò brandendo la sua bacchetta.
«La pianti di seguirmi?»
La Grifondoro attese qualche minuto e la strega uscì allo scoperto.

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Ciao carissimi lettori,
Finalmente sono qui con il terzo capitolo di questa storiella che, a quanto sembra, non convince molti di voi. Questo un po' mi dispiace ma non ve ne faccio certo una colpa, dico solo che se c'è qualsiasi cosa che mi volete dire (opinione, giudizio, idea, critica) sul mio modo di scrivere, sulla storia in sé, sulla caratterizzazione dei personaggi - che non vi piace o che trovate scialba e scolastica - potete farlo tranquillamente in un recensione o contattandomi privatamente.
Detto questo passo a fare il resoconto del capitolo. Dunque, incontriamo Rose alla prese con lo studio e i ragni (un parallelismo che ho voluto tracciare con il padre) e un Lorcan pronto a girare il dito nella piaga. Basicamente Lorcan non è cattivo, ma è molto più lucido di Lysander e possiede una logica pari quasi a quella della Weasley, per questo entrambi non si trovano a proprio agio nei pressi dell'altro. In Biblioteca Rose scopre le voci che circolano su di lei e scappa potete immaginare in che stato d'animo. Scorpius invece è come molti di voi se lo immaginano ma vi avverto che questo è lo strato superficiale, avrà molte cose da raccontare/confessare in futuro. E poi c'è la Potter che - a detta di alcuni - non si lava (ahaha) per il semplice gusto di non dare modo a Scorpius di prenderla in giro. E intanto nel loro appuntamento tutt'altro che romantico - anzi, direi di lavoro visto che devono discutere sull'autore del biglietto di Rose - arriva un terzo incomodo. Chi è?
Lo so bene che ancora della Rosander sembra non vedersi neanche l'ombra ma si deve pur sistemare la faccenda del biglietto, no?
Grazie mille per aver letto e per continuare a leggere nonostante tutto.
Baci,
Sil

P.S Per chi volesse aggiungermi su Facebook Dreem L. Efp

   
 
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