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Autore: d r e e m    03/09/2013    3 recensioni
Non esistono vie di mezzo, solo logica e razionalità. O perlomeno questo era il parere di Rose Weasley prima di ricevere uno strano biglietto. Cosa fare dunque in assenza di una buona risposta? Per Lily Luna Potter era facile, bastava continuare a litigare con Scorpius Malfoy invece di ammettere che non lo odiava affatto. E secondo Lysander Scamander, Rose era certamente forse innamorata di lui - solo che ancora non lo sapeva.
Dal Prologo:
«E mentre Rosie pregava Merlino di farla uscire fuori da quell'orribile situazione - che a detta della cugina non aveva niente di orribile - la mente calcolatrice da Corvonero di Maggie aveva già intuito che avevano davanti la soluzione al loro problema.
Chi meglio di Lily Luna Potter, figlia del Salvatore del Mondo Magico, avrebbe potuto aiutare la cugina a scoprire il responsabile del biglietto?»
{LilyScorps; Rosander; others}
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Definetely, maybe

1.Ammiratore cercasi

Margaret Pevensie sapeva perfettamente dall'età di undici anni che sarebbe entrata a Corvonero.
Nonostante sua madre e suo padre discendessero da famiglie purosangue ed entrambi avessero frequentato Hogwarts in abiti rigorosamente giallo-nero, la loro fedeltà alla casata Tassorosso non era confluita nel sangue della loro unica figlia prediletta. Dopotutto era anche logico, dato che la piccola Maggie aveva ereditato dalla nonna non solo il nome, ma anche la passione per il volo e lo smistamento alla casa appunto. Ma a differenza di nonna Margaret, la cui esistenza a Corvonero sembrava essere stata cancellata da qualsivoglia archivio e fotografia, così non era per la nipote la quale se la cavava egregiamente in qualsiasi disciplina, frequentava già dal terzo anno ben tre corsi extracurricolari, era entrata da poco a far parte della squadra di Quidditch e contava entro l'inizio della pausa natalizia di entrare a far parte del prestigioso Club delle Scope.
Insomma, tutt'altra pasta rispetto alla povera nonna Margaret.
E, com'era sua buona abitudine, si era infilata in una questione che, detto con tutta franchezza, non la riguardava neanche: per quel che ne sapeva Rose avrebbe potuto pure ignorare il suo ammiratore segreto se non ne fosse stata interessata. Ma non aveva saputo resistere dal rendersi utile e poi Rosie era pur sempre la sua migliore amica e il suo spirito latente da Tassorosso l'aveva obbligata ad essere fedele e ad aiutare la sua amica.
I giorni successivi al biglietto erano stati infernali, non tanto per le ricerche che avevano portato ad un nulla di fatto, quanto per gli attacchi isterici della Grifondoro i quali, ancora non era successo ma Maggie ne era certa, sarebbero gravati sulla sua impeccabile carriera scolastica.
E dopo teorie su teorie che avevano visto coinvolti gli studenti più disparati di Hogwarts e tutti possibili ammiratori di Rose Weasley, alla fine tutto ciò che aveva ottenuto era un mal di testa cronico e un'acidità pari ad un succo di zucca andato a male.

 

Quel giorno Maggie si era svegliata nella sua stanza e dato che i raggi del sole avevano puntellato il copriletto color blu notte dovette strizzare più volte gli occhi per abituarsi totalmente alla luce accecante.
Si tirò su con gli occhi neri ancora chiusi e con la mano sinistra si friziono i leggeri capelli corvini che le circondavano il viso pallido.
Il gracchiare di un gufo nero poggiato su un trespolo fece distendere le sue labbra in un sorriso stanco.
«Buongiorno anche a te Mr. Black» bofonchiò non ricevendo alcuna risposta dal suo animale di compagnia.
Si lavò per bene il viso e si strofinò i denti con tutta calma, vedendo che le sue compagne di dormitorio stentavano ancora ad alzarsi, colpa della pigrizia e dell'aria autunnale che cominciava a farsi sentire sempre più. Si infilo per bene la sua toga e strinse il nodo della cravatta nerazzurra. Non si corrucciò molto allo specchio, non era una di quelle bamboline dalle gonne troppo corte o la camicia sbottonata, ma approfittò comunque della rapida occhiata per tirare i capelli neri in una crocchia veloce che le avrebbe fatto davvero comodo dato che alla prima ora aveva Storia della Magia.
Non si poteva dire che fosse bella di per sé, ma aveva un viso pulito e un sorriso smagliante - quando si ricordava di usarlo, era ovvio.
Un pungolo insistente alla tempia sinistra e Maggie dovette dire addio al suo buonumore quella mattina.
Tirò a sé la porta della sua stanza, con le sue compagne ancora in pigiama, e si affrettò ad allontanarsi, ostinata a non alzare lo sguardo se non una volta arrivata in Sala Grande davanti a un bel piatto di frittelle.
Ed invece un paio di rampe di scale dopo dovette alzare lo sguardo su un minuscolo colibrì che sembrava darle il buongiorno. Opera di qualche magia, suppose.
«Buongiorno Mags. Facciamo colazione insieme?»
I riccioli biondi di Lysander fecero capolino in fondo alla scala e la Pevensie si affrettò a mettere un piede davanti all'altro per raggiungere l'amico.
«Buongiorno a te, Lys» mugugnò sforzandosi di arcuare le labbra ma ciò che ottenne fu un orribile smorfia.
E no, quella non era sicuramente la sua giornata migliore.
«Sembra che mezza dozzina di nargilli ti abbiano adocchiata ieri notte. C'è qualcosa che ti preoccupa?» Scamander la guardò di sottecchi e Maggie non riuscì a trattenere un grugnito di esasperazione.
«Guarda, se te lo dicessi preferiresti leggere una Strillettera piuttosto che vedermi isterica» sbottò acida intristendo così l'amico.
Le ci vollero due secondi per pentirsi del suo tono e cercare di rimediare.
«Scusami, Lys. E' che...sai qualcosa, tu, su certi bigliettini?» chiese a bruciapelo scostando un ciuffo sfuggito alla crocchia.
Lysander sgranò gli occhi e incrociò le braccia al petto.
Non sapeva che Maggie si interessasse di certe cose.
«Bigliettini di che genere?»
«Bigliettini d'amore»
Ora la situazione si complicava: non solo non aveva la ben che minima idea di chi fosse ad aver inviato quel biglietto ma era ad un passo dal raccontare ogni cosa a Lysander Scamander, suo migliore amico sin dal primo giorno ad Hogwarts.
Okay, Rose l'avrebbe sicuramente Cruciata, ma questo e altro per scoprire chi diamine fosse il suo ammiratore - e porre una fine al suo mal di testa.

 

«Usare le forchette non è un optional, Hugo» lo rimbeccò Lily osservando il cugino depositare le sue dita già umidicce di saliva sulle frittelle di mele appena sfornate dalla cucina.
Non che quel giorno Lily avesse così tanta voglia di fare colazione, in effetti il suo piatto era pressoché vuoto, solo poche briciole cadute da uno o due biscotti che aveva mangiucchiato.
La sua espressione era così guardinga e circospetta che forse se si fosse munita di un binocolo avrebbe dato meno nell'occhio.
Stava di fatto che ciascun ragazzo che osava ricambiare il suo sguardo insistente si ritrovava bello che Pietrificato.
Il punto era che ad Hogwarts prolificava l'abbondanza di sesso maschile e questo non aiutava di certo lei e Rose a scoprire chi potesse avere un qualche interesse verso quest'ultima.
Hugo mugugnò a bocca piena qualcosa di non comprensibile.
«Piuttosto dov'è mia sorella?» ripetè dopo aver deglutito il trancio di frittella.
Ecco un'ottima domanda a cui anche Lily avrebbe voluto tanto sapere la risposta.
Si voltò lanciando un rapido sguardo al tavolo dei Corvonero riconoscendo la crocchia di Maggie calata sul suo piatto. Evidentemente sua cugina non era con Maggie.
Gli occhi azzurri scivolarono poi sul tavolo dei Serpeverde e dopo aver ricambiato con occhiate omicide i sorrisi di Zac Zabini e Caleb Nott, notò la mancanza degli occhi grandi e azzurri del fratello.
Lily era sul punto di rispondere al cugino, ma non ebbe il tempo di aprire bocca che lo sbattere d'ali dei gufi la zittì subito.
Un gufo dalle piume bianche e puntinate di nero scese in picchiata in loro direzione lasciando un pacchetto dentro il piatto di Lily.
Fortuna che non aveva mangiato niente quella mattina.
«Scusa Lils, questo lo prendo io»
Hugo allungò le mani e si cimentò a districare il nastro rudimentale del pacchetto che emanava una fragranza dolce di confettura.
La Potter si limitò a leggere la lettera.

Carissimi nipoti,
spero che il ritorno ad Hogwarts sia stato sereno come gli altri anni.
Nonno Arthur ed io sentiamo molto la vostra mancanza. Rose, Albus, avete tirato fuori dal baule il maglione che vi ho regalato? Dicono che lì stia facendo gia freddo. Lily, Dominique avete fatto pace dopo quella litigata alla Tana? Hugo, mangi sempre, vero? Roxanne, Louis, Molly, Lucy, Fred non vi metterete a fare scherzi anche li spero!
Vi mandiamo con tanto affetto questi biscotti.
Scriveteci spesso, mi raccomando.
Nonni Weasley.

«Ce li manda nonna Molly» la anticipò Hugo mettendole sotto il naso dei biscotti allo zenzero.
Lily sospirò lievemente e, nonostante l'odore invitante dei biscotti di nonna Weasley, il pensiero del fratello a poltrire la fece desistere.
Ne acciuffò due nel momento in cui il cugino era distratto.
«Grazie lo stesso Hugo, ma vado da Al. Se non lo sveglio io il lunedì mattina, neanche il grido di una Mandragola lo sveglierebbe».
E così dicendo si allontanò dal tavolo dei Grifondoro e imboccò le scale in marmo che portavano direttamente nei sotterranei.
Più scendeva e più si stupiva di come suo fratello riuscisse a vivere in un ambiente del genere: quei sotterranei non avevano niente a che vedere con l'accogliente Sala Comune dei Grifoni o con la rumorosa casa Potter. No, Albus non era una Serpe ma non poteva non dire che quella sua collocazione gli dispiacesse data la tranquillità.
Nel suo lento rimuginare la rossa non si era accorta di essere arrivata all'ingresso della casa Serpeverde e per poco non andava a sbattere il naso contro la lastra di marmo freddo che costituiva una porzione della parete.
Corrugò la fronte per ricordarsi quale accidenti fosse la nuova parola d'ordine. La memoria non era mai stata il suo forte, di questo ne era più che convinta.
Era un qualcosa come Callis IngentumCaldis Ingendum…
«Callidus Ingenium» sussurrò scettica a riguardo nonostante quella non fosse di certo la prima volta che si presentava davanti al colonnato e per di più che scoperchiasse il covo degli studenti verde-argento.
La parete di marmo bianco si ritrasse e creò un'apertura abbastanza grande per lasciar passare la magra figura di Lily.
La Sala comune dei Serpeverde le si presentò davanti agli occhi in tutta la sua eleganza e sobrietà. Il pavimento a scacchi bianchi e neri sembrava a dir poco infinito e i divanetti in pelle nera rifiniti in argento erano disposti a semicerchio illuminati dal tenue chiarore verdastro delle lampade, dalle sfumature azzurrognole del Lago e del fuoco magico ancora non del tutto sveglio per illuminare la stanza a dovere.
«Signorina Potter, a quanto pare le piacciono i sotterranei più di quanto lei stessa voglia ammettere» brontolò il fuoco destandosi e sputacchiando un po' di brace sul tappeto.
«Sto solo andando a trovare mio fratello» latrò svelta e si incamminò verso l'ala del dormitorio maschile.
Stupido fuoco.
Ricordava come era stata odioso i primi tempi quando voleva andare a trovare suo fratello: le occhiate guardinghe dei Serpeverde, le risatine e le battute su come il cappello parlante avesse sbagliato a smistare la piccola di casa Potter a Grifondoro.
Detto con tutta sincerità era una gran seccatura avere una parte della famiglia a Serpeverde, dato che anche sua cugina Dominique era finita lì.
Spalancò la porta della stanza del fratello senza nessun contegno e così come era abituata in casa propria privò Albus del lenzuolo.
«Porca Morgana- Lils che cazzo stai combinando?» biascicò infilando la testa sotto il cuscino e premendo il guanciale contro le orecchie per non sentire le urla della sorella.
Poi si ricordò di essere completamente nudo - o quasi - e si convinse ad abbandonare il suo candido rifugio.
«Lily! Sono nudo» obiettò spazzolandosi la zazzera di capelli neri arruffati e cercando di riacciuffare un lembo del lenzuolo per coprirsi.
«Se non ti decidi ad alzarti te le faccio ingoiare quelle mutande» controbatté la sorella acida.
Albus si passò una mano sul viso ancora assonnato e con le dita cerco l'elastico delle mutande per coprire la natica sinistra rimasta scoperta.
Mentalmente si rimproverò il giorno in cui aveva deciso di spifferare la parola d'ordine alla sorella.
«Guarda invece cosa ti ho portato» cantilenò Lily ed estrasse dalla divisa il biscotto che aveva fregato a Hugo dalla scatola. Per qualche strano incantesimo, si mantenevano caldi e friabili come appena sfornati.
Gli occhi azzurri di Albus - che fino ad un momento prima dichiaravano di essere ancora non completamente svegli - scintillarono di gioia.
«I biscotti di nonna Molly»
Tentò di acciuffare il biscotto, ma la sorella lo allontanò prontamente dalla sua portata con tanto di disappunto per il giovane Potter.
«Mi dici qual è il problema, Lils?» sbottò ricadendo sul letto in attesa di qualche spiegazione più che plausibile da parte della sorella.
«Io...cioè...tu, per caso...voglio dire...hai idea se...non so, sei un Serpeverde...quindi...ma porco Godric»
Dell'andamento monosillabico della sorella, c'è poco da dire che Albus aveva afferrato si e no due o tre parole non tenendo conto del fatto che era sveglio da poco più di cinque minuti. Per cui, essendo sì abituato alle stranezze della piccola di casa Potter, ma del tutto inesperto con il mondo femminile, provò a mettere il moto il cervello e cercare di dare una spiegazione a quell'insolito blaterare di Lily.
Alla fine si arrese.
«Ok ripeti o riformula»
La rossa roteò gli occhi e trattenne l'istinto di Schiantare il suo stesso fratello e farlo arrivare in fondo al Lago Nero.
«Lascia perdere- piuttosto vedi di vestirti prima che riduca le tue pluffe in poltiglia» lo minacciò Lily.
«Almeno posso avere il mio biscotto?» chiese Albus rassegnato all'idea della stranezza della sorella - non che non ne dubitasse già.
La Potter glielo lanciò senza troppo garbo e si preparò ad uscire dalla stanza.
Aria, aveva bisogno d'aria.
«Cerca di non combinare guai» biascicò Albus, ancora in mutande, addentando un pezzo di biscotto con aria da cucciolotto contento.
Un sorrisetto affiorò nelle labbra della sorella prima di richiudere la porta.
Lily lasciò la maniglia in ferro e imboccò il corridoio che conduceva il dormitorio maschile alla Sala Comune dei Serpeverde.
In effetti di norma Lily non andava in cerca di guai.
«Ma guarda un po'! Chi l’avrebbe detto che la piccola Potter fosse una pervertita?»
Essendo una Potter, erano loro a trovare lei.

 

«Chiudi quella fogna, Malfoy» abbaiò la rossa incrociando lo sguardo di - niente poco di meno che - Scorpius Malfoy, in tutta la sua arroganza, appena uscito da una porta laterale, in veste di..no, decisamente ancora in fase di assestamento.
Scorpius pose due dita sotto il tessuto verde argento della cravatta per effettuare il nodo, non abbandonando il sorrisetto beffardo da quella faccia da schiaffi.
«E, se posso, quale scopa ti porta da queste parti?»
Con uno strattone completò di legare la cravatta intorno al colletto della camicia, si appoggiò contro lo stipite della sua camera dalla quale fuoriusciva un odore di menta misto a fumo di sigaretta.
Ovviamente in attesa di una risposta da parte della Potter.
«Se posso, ti manderei a quel paese visto che ficchi il naso in calderoni che non ti riguardano» rispose stizzita e con una notevole punta di acidità tra le righe.
Lily fece per andarsene ma il Serpeverde le si parò davanti scoccandole un'occhiata eloquente che faceva ben intendere che quel giorno sarebbero arrivati entrambi in ritardo alla loro prima ora di lezione.
«E sentiamo, mocciosa, nei tuoi calderoni in cui io non dovrei ficcare il mio bel naso, c'è magari un certo biglietto?»
A Lily si gelò il sangue nelle vene e si irrigidì come il manico della sua scopa.
Quanto Scorpius Malfoy sapeva di quella storia?
D'istinto la rossa aprì la bocca per controbattere e dopo aver mimato per due buoni minuti un certo numero di smorfie e prima che Malfoy dubitasse delle capacità di dialogo della Grifondoro, Lily rispose alla provocazione.
«Considerati un mago morto se ci sei tu dietro a tutto questo» sibilò scoccandogli un'occhiata velenosa in sua direzione.
Di tutta risposta Scorpius si aprì in una grassa risata che lasciò disarmata la rossa.
«Tranquilla, Potty, la Weasley per il momento non è nei miei piani. Ma so chi c'è dietro tutto questo» spiegò spicciolo attirando così l'attenzione della Grifondoro.
A Lily quella situazione puzzava di bruciato.
«Mh-mh..e, di grazia, chi sarebbe il molestatore dunque?» chiese incrociando le braccia sul maglioncino e non appena notò con quanta beffardaggine il biondo distolse lo sguardo metallico dal suo, fu certa della risposta.
Quella Serpe non glielo avrebbe confessato così facilmente.
«Vediamoci oggi pomeriggio nelle cucine» propose assumendo la stessa postura della rossa nonostante lei dovesse tenere il mento ben alto per sostenere lo sguardo del rampollo di Casa Malfoy.
«Negativo, oggi pomeriggio ho le prove del Quidditch» ribatté sprezzante, cercando di non dargliela vinta.
«Facciamo allora di sera» patteggiò, sperando che la Potter non facesse la difficile.
Lily si torturò il labbro inferiore, ma alla fine arricciò il naso contrariata alla risposta che stava per dare.
«Okay» si rassegnò, dandogliela vinta per questa volta.
Era già pronta ad abbandonare quel campo di battaglia, che l'aveva vista sconfitta e aveva tutta la voglia di svoltare l'angolo per leccarsi le ferite distante dagli occhi di quella Serpe, ma Scorpius la interruppe nuovamente.
«Non vorrei illuderti Potter, ma ci terrei a precisare che questo non è un appuntamento»
Il ghigno beffardo e l'occhiolino che le riservò fecero andare la Potter su tutte le furie. Avevano tutta voglia di scatenare una terza guerra magica, ma per quella volta si limitarono a guardarsi in cagnesco e ad allontanarsi l'un l'altro.
Contò mentalmente fino a cinquantuno galeoni, poi si decise a ripercorrere il corridoio che pochi minuti prima aveva percorso Scorpius.
Allungò il collo per vedere se vi fosse qualche studente nella Sala Comune, appollaiato in qualche divano ma a quanto pareva le Serpi erano tutte risalite per fare colazione.
Notò delle pergamene sparse sul tavolinetto di mogano e, dopo essersi osservata attorno con fare sospettoso, ne prese una con noncuranza.
Era il Gazzettino di Hogwarts e tra sondaggi, calendari delle prossime partite di Quidditch, articoli e pettegolezzi vari, in basso a destra figurava in bella calligrafia un nome più che familiare. Lily lo osservò allibita.
Per tutte le mutande di Merlino!

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Buonsalve popolo di Efp,
eccomi tornata con il primo capitolo della storia. A quanto vedo il Prologo non è stato molto gradito (ringrazio le due anime pie che l'hanno recensito) ma non mi abbatto visto che dopotutto nel prologo non si diceva granchè e che ancora il meglio deve venire. Ad ogni modo in questo primo capitolo avete conosciuto il personaggio nuovo ovvero Margaret e un po' la storia della sua famiglia e il suo carattere; avete pure assaggiato un po' dello Scorily che sarà abbastanza frequente in questi primi capitoli mentre di Rose e Lysander ancora niente ma non preoccupatevi, tra qualche capitolo sbucheranno anche loro. Per il momento vi lascio con l'appuntamento di Lily e Scorpius e la notizia pubblicata in prima pagina sul Gazzettino di Hogwarts.
Oh, nonna Molly manda un biscotto pure a voi.
Baci,
Sil

   
 
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