Definetely,
maybe
1.Ammiratore cercasi
Margaret
Pevensie sapeva perfettamente dall'età di
undici anni che sarebbe entrata a Corvonero.
Nonostante sua madre e suo padre
discendessero da famiglie purosangue ed entrambi avessero frequentato
Hogwarts
in abiti rigorosamente giallo-nero, la loro fedeltà alla
casata Tassorosso non
era confluita nel sangue della loro unica figlia prediletta. Dopotutto
era
anche logico, dato che la piccola Maggie aveva ereditato dalla nonna
non solo
il nome, ma anche la passione per il volo e lo smistamento alla casa
appunto.
Ma a differenza di nonna Margaret, la cui esistenza a Corvonero
sembrava essere
stata cancellata da qualsivoglia archivio e fotografia, così
non era per la
nipote la quale se la cavava egregiamente in qualsiasi disciplina,
frequentava
già dal terzo anno ben tre corsi extracurricolari, era
entrata da poco a far
parte della squadra di Quidditch e contava entro l'inizio della pausa
natalizia
di entrare a far parte del prestigioso Club delle Scope.
Insomma, tutt'altra pasta rispetto alla povera nonna
Margaret.
E, com'era sua buona abitudine, si era infilata in
una questione che, detto con tutta franchezza, non la riguardava
neanche: per
quel che ne sapeva Rose avrebbe potuto pure ignorare il suo ammiratore
segreto
se non ne fosse stata interessata. Ma non aveva saputo resistere dal
rendersi
utile e poi Rosie era pur sempre la sua migliore amica e il suo spirito
latente
da Tassorosso l'aveva obbligata ad essere fedele e ad aiutare la sua
amica.
I giorni successivi al biglietto erano stati
infernali, non tanto per le ricerche che avevano portato ad un nulla di
fatto,
quanto per gli attacchi isterici della Grifondoro i quali, ancora non
era successo
ma Maggie ne era certa, sarebbero gravati sulla sua impeccabile
carriera
scolastica.
E dopo teorie su teorie che avevano visto coinvolti gli studenti
più disparati di Hogwarts e tutti possibili ammiratori di
Rose Weasley, alla
fine tutto ciò che aveva ottenuto era un mal di testa
cronico e un'acidità pari
ad un succo di zucca andato a male.
Quel
giorno Maggie si era svegliata nella sua
stanza e dato che i raggi del sole avevano puntellato il copriletto
color blu
notte dovette strizzare più volte gli occhi per
abituarsi totalmente alla luce
accecante.
Si tirò su con gli occhi neri ancora chiusi e con
la mano sinistra si friziono i leggeri capelli corvini che le
circondavano il
viso pallido.
Il gracchiare di un gufo nero poggiato su un
trespolo fece distendere le sue labbra in un sorriso stanco.
«Buongiorno anche a te Mr. Black»
bofonchiò non
ricevendo alcuna risposta dal suo animale di compagnia.
Si lavò per bene il viso e si strofinò i denti
con
tutta calma, vedendo che le sue compagne di dormitorio stentavano
ancora ad
alzarsi, colpa della pigrizia e dell'aria autunnale che cominciava a
farsi
sentire sempre più. Si infilo per bene la sua toga e strinse
il nodo della
cravatta nerazzurra. Non si corrucciò molto allo specchio,
non era una di
quelle bamboline dalle gonne troppo corte o la camicia sbottonata, ma
approfittò comunque della rapida occhiata per tirare i
capelli neri in una
crocchia veloce che le avrebbe fatto davvero comodo dato che alla prima
ora
aveva Storia della Magia.
Non si poteva dire che fosse bella di per sé, ma
aveva un viso pulito e un sorriso smagliante - quando si ricordava di
usarlo,
era ovvio.
Un pungolo insistente alla tempia sinistra e Maggie
dovette dire addio al suo buonumore quella mattina.
Tirò a sé la porta della sua stanza, con le sue
compagne ancora in pigiama, e si affrettò ad allontanarsi,
ostinata a non alzare
lo sguardo se non una volta arrivata in Sala Grande davanti a un bel
piatto di
frittelle.
Ed invece un paio di rampe di scale dopo dovette
alzare lo sguardo su un minuscolo colibrì che sembrava darle
il buongiorno. Opera di qualche magia, suppose.
«Buongiorno Mags. Facciamo colazione insieme?»
I riccioli biondi di Lysander fecero capolino in
fondo alla scala e
«Buongiorno a te, Lys» mugugnò
sforzandosi di
arcuare le labbra ma ciò che ottenne fu un orribile smorfia.
E no, quella non era sicuramente la sua giornata
migliore.
«Sembra che mezza dozzina di nargilli ti abbiano
adocchiata ieri notte. C'è qualcosa che ti
preoccupa?» Scamander la guardò di
sottecchi e Maggie non riuscì a trattenere un grugnito di
esasperazione.
«Guarda, se te lo dicessi preferiresti leggere una
Strillettera piuttosto che vedermi isterica»
sbottò acida intristendo così
l'amico.
Le ci vollero due secondi per pentirsi del suo tono
e cercare di rimediare.
«Scusami, Lys. E' che...sai qualcosa, tu, su certi
bigliettini?» chiese a bruciapelo scostando un ciuffo
sfuggito alla crocchia.
Lysander sgranò gli occhi e incrociò le braccia
al
petto.
Non sapeva che Maggie si interessasse di certe
cose.
«Bigliettini di che genere?»
«Bigliettini d'amore»
Ora la situazione si complicava: non solo non aveva
la ben che minima idea di chi fosse ad aver inviato quel biglietto ma
era ad un
passo dal raccontare ogni cosa a Lysander Scamander, suo migliore amico
sin dal
primo giorno ad Hogwarts.
Okay, Rose l'avrebbe sicuramente Cruciata, ma questo
e altro per scoprire chi diamine fosse il suo ammiratore - e porre una
fine al suo mal di testa.
«Usare
le forchette non è un optional, Hugo» lo
rimbeccò Lily osservando il cugino depositare le sue dita
già umidicce di saliva sulle
frittelle di mele appena sfornate dalla cucina.
Non che quel giorno Lily avesse così tanta voglia
di fare colazione, in effetti il suo piatto era pressoché
vuoto, solo poche
briciole cadute da uno o due biscotti che aveva mangiucchiato.
La sua espressione era così guardinga e circospetta
che forse se si fosse munita di un binocolo avrebbe dato meno
nell'occhio.
Stava di fatto che ciascun ragazzo che osava
ricambiare il suo sguardo insistente si ritrovava bello che
Pietrificato.
Il
punto era che ad Hogwarts prolificava l'abbondanza di sesso maschile e
questo
non aiutava di certo lei e Rose a scoprire chi potesse avere un qualche
interesse verso quest'ultima.
Hugo mugugnò a bocca piena qualcosa di non
comprensibile.
«Piuttosto dov'è mia sorella?»
ripetè dopo aver
deglutito il trancio di frittella.
Ecco un'ottima domanda a cui anche Lily avrebbe
voluto tanto sapere la risposta.
Si voltò lanciando un rapido sguardo al tavolo dei
Corvonero riconoscendo la crocchia di Maggie calata sul suo piatto.
Evidentemente sua cugina non era con Maggie.
Gli occhi azzurri scivolarono poi sul tavolo dei
Serpeverde e dopo aver ricambiato con occhiate omicide i sorrisi di Zac
Zabini
e Caleb Nott, notò la mancanza degli occhi grandi e azzurri
del fratello.
Lily era sul punto di rispondere al cugino, ma non
ebbe il tempo di aprire bocca che lo sbattere d'ali dei gufi la
zittì subito.
Un gufo dalle piume bianche e puntinate di nero
scese in picchiata in loro direzione lasciando un pacchetto dentro il
piatto di Lily.
Fortuna che non aveva mangiato niente quella mattina.
«Scusa Lils, questo lo prendo io»
Hugo allungò le mani e si cimentò a districare il
nastro rudimentale del pacchetto che emanava una fragranza dolce di
confettura.
Carissimi nipoti,
spero che il ritorno ad
Hogwarts sia stato sereno come gli altri anni.
Nonno Arthur ed io
sentiamo molto la vostra mancanza. Rose, Albus, avete tirato fuori dal
baule il maglione che vi ho regalato? Dicono che lì stia
facendo gia freddo. Lily, Dominique avete fatto pace dopo quella
litigata alla Tana? Hugo, mangi sempre, vero? Roxanne, Louis, Molly,
Lucy, Fred non vi metterete a fare scherzi anche li spero!
Vi mandiamo con tanto
affetto questi biscotti.
Scriveteci spesso, mi
raccomando.
Nonni Weasley.
«Ce
li manda nonna Molly» la anticipò Hugo
mettendole sotto il naso dei biscotti allo zenzero.
Lily sospirò lievemente e, nonostante l'odore
invitante dei biscotti di nonna Weasley, il pensiero del fratello a
poltrire la
fece desistere.
Ne acciuffò due nel momento in cui il cugino era
distratto.
«Grazie lo stesso Hugo, ma vado da Al. Se non lo
sveglio io il lunedì mattina, neanche il grido di una
Mandragola lo
sveglierebbe».
E così dicendo si allontanò dal tavolo dei
Grifondoro e imboccò le scale in marmo che portavano
direttamente nei
sotterranei.
Più scendeva e più si stupiva di come suo
fratello
riuscisse a vivere in un ambiente del genere: quei sotterranei non
avevano
niente a che vedere con l'accogliente Sala Comune dei Grifoni o con la
rumorosa
casa Potter. No, Albus non era una Serpe ma non poteva non dire che
quella sua
collocazione gli dispiacesse data la tranquillità.
Nel suo lento rimuginare la rossa non si era
accorta di essere arrivata all'ingresso della casa Serpeverde e per
poco non
andava a sbattere il naso contro la lastra di marmo freddo che
costituiva una
porzione della parete.
Corrugò la fronte per ricordarsi quale accidenti
fosse la nuova parola d'ordine. La memoria non era mai stata il suo
forte, di questo
ne era più che convinta.
Era un qualcosa come Callis Ingentum…Caldis
Ingendum…
«Callidus
Ingenium» sussurrò scettica a riguardo
nonostante quella non fosse di certo
la prima volta che si presentava davanti al colonnato e per di
più che
scoperchiasse il covo degli studenti verde-argento.
La parete di marmo bianco si ritrasse e creò
un'apertura abbastanza grande per lasciar passare la magra figura di
Lily.
«Signorina Potter, a quanto pare le piacciono i
sotterranei più di quanto lei stessa voglia
ammettere» brontolò il fuoco
destandosi e sputacchiando un po' di brace sul tappeto.
«Sto solo andando a trovare mio fratello»
latrò
svelta e si incamminò verso l'ala del dormitorio maschile.
Stupido
fuoco.
Ricordava come era stata odioso i primi tempi
quando voleva andare a trovare suo fratello: le occhiate guardinghe dei
Serpeverde, le risatine e le battute su come il cappello parlante
avesse
sbagliato a smistare la piccola di casa Potter a Grifondoro.
Detto con tutta sincerità era una gran seccatura
avere una parte della famiglia a Serpeverde, dato che anche sua cugina
Dominique era finita lì.
Spalancò la porta della stanza del fratello senza
nessun contegno e così come era abituata in casa propria
privò Albus del
lenzuolo.
«Porca
Morgana- Lils che cazzo stai combinando?»
biascicò infilando la testa sotto
il cuscino e premendo il guanciale contro le orecchie per non sentire
le urla
della sorella.
Poi si ricordò di essere completamente
nudo - o quasi - e si convinse ad abbandonare il suo
candido rifugio.
«Lily! Sono nudo»
obiettò spazzolandosi la zazzera di capelli neri arruffati e
cercando di riacciuffare
un lembo del lenzuolo per coprirsi.
«Se non ti decidi ad alzarti te le faccio ingoiare
quelle mutande» controbatté la sorella acida.
Albus si passò una mano sul viso ancora assonnato e
con le dita cerco l'elastico delle mutande per coprire la natica
sinistra
rimasta scoperta.
Mentalmente si rimproverò il giorno in cui aveva
deciso di spifferare la parola d'ordine alla sorella.
«Guarda invece cosa ti ho portato»
cantilenò Lily
ed estrasse dalla divisa il biscotto che aveva fregato a Hugo dalla
scatola.
Per qualche strano incantesimo, si mantenevano caldi e friabili come
appena
sfornati.
Gli occhi azzurri di Albus - che fino ad un momento
prima dichiaravano di essere ancora non completamente svegli -
scintillarono di
gioia.
«I biscotti di nonna Molly»
Tentò di acciuffare il biscotto, ma la sorella lo
allontanò prontamente dalla sua portata con tanto di
disappunto per il giovane
Potter.
«Mi dici qual è il problema, Lils?»
sbottò
ricadendo sul letto in attesa di qualche spiegazione più che
plausibile da parte
della sorella.
«Io...cioè...tu, per caso...voglio dire...hai idea
se...non so, sei un Serpeverde...quindi...ma porco
Godric»
Dell'andamento monosillabico della sorella, c'è
poco da dire che Albus aveva afferrato si e no due o tre parole non
tenendo conto
del fatto che era sveglio da poco più di cinque minuti. Per
cui, essendo sì
abituato alle stranezze della piccola di casa Potter, ma del tutto
inesperto
con il mondo femminile, provò a mettere il moto il cervello
e cercare di dare
una spiegazione a quell'insolito blaterare di Lily.
Alla fine si arrese.
«Ok ripeti o riformula»
La rossa roteò gli occhi e trattenne l'istinto di
Schiantare il suo stesso fratello e farlo arrivare in fondo al Lago
Nero.
«Lascia perdere- piuttosto vedi di vestirti prima
che riduca le tue pluffe in poltiglia» lo minacciò
Lily.
«Almeno posso avere il mio biscotto?» chiese Albus
rassegnato all'idea della stranezza della sorella - non che non ne
dubitasse
già.
Aria,
aveva bisogno d'aria.
«Cerca di non combinare guai» biascicò
Albus,
ancora in mutande, addentando un pezzo di biscotto con aria da
cucciolotto
contento.
Un sorrisetto affiorò nelle labbra della sorella
prima di richiudere la porta.
Lily lasciò la maniglia in ferro e imboccò il
corridoio che conduceva il dormitorio maschile alla Sala Comune dei
Serpeverde.
In effetti di norma Lily non andava in cerca di
guai.
«Ma guarda un po'! Chi l’avrebbe detto che la
piccola Potter fosse una pervertita?»
Essendo
una Potter, erano loro a trovare lei.
«Chiudi
quella fogna, Malfoy» abbaiò la rossa
incrociando lo sguardo di - niente poco di meno che - Scorpius Malfoy,
in tutta
la sua arroganza, appena uscito da una porta laterale, in veste di..no,
decisamente ancora in fase di assestamento.
Scorpius pose due dita sotto il tessuto verde
argento della cravatta per effettuare il nodo, non abbandonando il
sorrisetto
beffardo da quella faccia da schiaffi.
«E, se posso,
quale scopa ti porta da queste parti?»
Con uno strattone completò di legare la cravatta
intorno al colletto della camicia, si appoggiò contro lo
stipite della sua
camera dalla quale fuoriusciva un odore di menta misto a fumo di
sigaretta.
Ovviamente in attesa di una risposta da parte della
Potter.
«Se posso,
ti manderei a quel paese visto che ficchi il naso in calderoni che non
ti
riguardano» rispose stizzita e con una notevole punta di
acidità tra le righe.
Lily fece per andarsene ma il Serpeverde le si parò
davanti scoccandole un'occhiata eloquente che faceva ben intendere che
quel
giorno sarebbero arrivati entrambi in ritardo alla loro prima ora di
lezione.
«E sentiamo, mocciosa,
nei tuoi calderoni in cui io non dovrei ficcare il mio bel naso,
c'è magari un
certo biglietto?»
A Lily si gelò il sangue nelle vene e si irrigidì
come il manico della sua scopa.
Quanto Scorpius Malfoy sapeva di
quella storia?
D'istinto la rossa aprì la bocca per controbattere
e dopo aver mimato per due buoni minuti un certo numero di smorfie e
prima che
Malfoy dubitasse delle capacità di dialogo della Grifondoro,
Lily rispose alla
provocazione.
«Considerati un mago morto se ci sei tu dietro a
tutto questo» sibilò scoccandogli un'occhiata
velenosa in sua direzione.
Di tutta risposta Scorpius si aprì in una grassa
risata che lasciò disarmata la rossa.
«Tranquilla, Potty,
A Lily quella situazione puzzava di bruciato.
«Mh-mh..e, di grazia, chi sarebbe il molestatore
dunque?» chiese incrociando le braccia sul maglioncino e non
appena notò con
quanta beffardaggine il biondo distolse lo sguardo metallico dal suo,
fu certa
della risposta.
Quella Serpe non glielo avrebbe confessato così
facilmente.
«Vediamoci oggi pomeriggio nelle cucine» propose
assumendo la stessa postura della rossa nonostante lei dovesse tenere
il mento
ben alto per sostenere lo sguardo del rampollo di Casa Malfoy.
«Negativo, oggi pomeriggio ho le prove del
Quidditch» ribatté sprezzante, cercando di non
dargliela vinta.
«Facciamo allora di sera» patteggiò,
sperando che
Lily si torturò il labbro inferiore, ma alla fine
arricciò il naso contrariata alla risposta che stava per
dare.
«Okay» si rassegnò, dandogliela vinta
per questa
volta.
Era già pronta ad abbandonare quel campo di
battaglia, che l'aveva vista sconfitta e aveva tutta la voglia di
svoltare
l'angolo per leccarsi le ferite distante dagli occhi di quella Serpe,
ma
Scorpius la interruppe nuovamente.
«Non vorrei illuderti Potter, ma ci terrei a
precisare che questo non è un appuntamento»
Il ghigno beffardo e l'occhiolino che le riservò
fecero andare
Contò mentalmente fino a cinquantuno galeoni, poi
si decise a ripercorrere il corridoio che pochi minuti prima aveva
percorso Scorpius.
Allungò il collo per vedere se vi fosse qualche
studente nella Sala Comune, appollaiato in qualche divano ma a quanto
pareva le
Serpi erano tutte risalite per fare colazione.
Notò delle pergamene sparse sul tavolinetto di
mogano e, dopo essersi osservata attorno con fare sospettoso, ne prese
una con
noncuranza.
Era il Gazzettino
di Hogwarts e tra sondaggi, calendari delle prossime partite
di Quidditch,
articoli e pettegolezzi vari, in basso a destra figurava in bella
calligrafia
un nome più che familiare. Lily lo osservò
allibita.
Per tutte
le mutande di Merlino!
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Buonsalve
popolo di Efp,
eccomi tornata con il primo capitolo della storia. A quanto vedo il
Prologo non è stato molto gradito (ringrazio le due anime
pie che l'hanno recensito) ma non mi abbatto visto che dopotutto nel
prologo non si diceva granchè e che ancora il meglio deve
venire. Ad ogni modo in questo primo capitolo avete conosciuto il
personaggio nuovo ovvero Margaret e un po' la storia della sua famiglia
e il suo carattere; avete pure assaggiato un po' dello Scorily che
sarà abbastanza frequente in questi primi capitoli mentre di
Rose e Lysander ancora niente ma non preoccupatevi, tra qualche
capitolo sbucheranno anche loro. Per il momento vi lascio con
l'appuntamento di Lily e Scorpius e la notizia pubblicata in prima
pagina sul Gazzettino di Hogwarts.
Oh, nonna Molly manda un biscotto pure a voi.
Baci,
Sil