Nota
dell’autore:ti ringrazio monipotty
per la recensione mi ha fatto davvero piacere, ringrazio anche tutti i
lettori
che hanno avuto il coraggio di leggere questa storia, questo capitolo
sarà
pieno d’azione spero che possa piacervi
In
questi giorni ho letto qualche fan
fictions su questo sito e presto provvederò per
recensirle….ci sono parecchi
autori di talento e io non posso certamente tenergli testa, spero di
migliorare, la trama l’ho ben presente nella mia testa
…… lo so!!.. devo
migliorare molto nello stile di scrittura…. ah ma non
demordo…… prima o poi mi
dichiarerò soddisfatta dei miei scritti!!!....Spero di
ricevere tante
recensioni più che altro per capire dove devo puntare
l’attenzione per le
eventuali correzioni hihi…e tremila sbagli che popolano
allegramente il
capitolo….VI PREGOOOO CONSIGLIATEMIIII….ecco ora
vi posso lasciare alle avventure
di questa fanciulla assolutamente sfortunata
ahahahahah………..BUONA TORTUGA!!!!
CAPITOLO
TERZO
TORTUGA
Il
sole era calato ormai da ore quando la malandata imbarcazione
di Jack Sparrow riuscì ad attraccare nel porto di Tortuga
Non appena la nave smise di beccheggiare Isabelle si sentì
enormemente
sollevata, sperava che la ciurma, con la scusa dell’arrivo,
smettesse di farle
saltare i nervi ogni due per tre; dal canto suo li detestava tutti
quanti
Nell’ultima parte del viaggio di certo i pirati non avevano
fatto molto per
entrare nelle sue grazie anzi, esaltati dalla vicina Tortuga, avevano
deciso di
deliziarla con una canzone stonata e interminabile
Che diamine , cosa aveva di così speciale quel posto
tralasciando ovviamente lo
stato d’inciviltà in cui era caduto.
-Hum- un silenzio irreale interruppe i suoi pensieri
C’era qualcosa che non andava, dove erano finiti ordini e
urla?
Per qualche strana ragione la ciurma non dava più segni di
vita, aveva la vaga
sensazione di essere rimasta sola così decise di controllare
Alzò titubante lo sguardo e si rese conto che molto, molto
lontano da lei si
erano radunati tutti ,capitano compreso, e parlavano ora con fare
cospiratorio
; nessuno l’aveva mai esclusa, decisamente non poteva
approvare un
comportamento del genere.
Non era accettabile, come passeggera d’onore a tutti gli
effetti voleva essere
giustamente informata sul da farsi
Andare di persona al cospetto di quei maleducati però non le
sembrava il modo
giusto per risolvere il problema,lei era una gentildonna e le
gentildonne non
si abbassano a tanto, dovevano essere loro a invitarla cortesemente
Perché allora nessuno l’aveva ancora presa in
considerazione, forse si erano
dimenticati della sua presenza
Scocciata si mise a pestare un piede convinta che potesse bastare per
attirare
l’attenzione, ma dopo alcuni attimi di insistenza decise che
il metodo da lei
scelto non portava a nessun risultato, la stavano deliberatamente
ignorando.
Suo malgrado provò a farsene una ragione
In fondo nessuno le impediva di origliare a distanza, voleva solo
cogliere
qualche parola qua e la nulla di più così
tentò di affinare l’udito
avvicinandosi un poco
Dalla parte opposta della nave Jack guardava annoiato i suoi uomini,
sembravano
delusi
-Capitano che fine ha fatto la democrazia, voi non potete impedirci di
scendere
a terra-
-Abbiamo perso fin troppo tempo per questa piccola deviazione mi
aspetterete
qui …… niente terra ,niente donne,niente rum- il
capitano sembrava serio
,stranamente serio
-Scenderete solo quindi?- Gibbs non riusciva a comprenderlo ma
l’avrebbe
appoggiato come suo solito
-No….Isabelle scenderà con me …..fa
parte del piano-
Si aveva sentito bene, non c’era alcun dubbio, Jack aveva
pronunciato il suo
nome, quindi qualsiasi cosa stessero complottando lei ne era coinvolta,
al
diavolo le buone maniere voleva scoprire qualcosa in più e
per farlo doveva
andare da loro
-questo è troppo,cosa centro io?- la voce candida della
giovane fece sobbalzare
il capitano che si girò rapidamente
-Isabelle!- non si aspettava di trovarsela alle spalle così
la guardò con aria
colpevole limitandosi a sorridere
-parlavate male di me vero?-Isabelle era a dir poco infuriata e voleva
sfruttare l' occasione per rimproveragli la riunione alla quale non era
stata
invitata
-No gioia ,certo che no….stavo giusto informando i miei
uomini che ti avrei
portata a fare una bella visita turistica, questa cittadina
è ricca di
tradizioni e di tutto il resto- Jack rimase in attesa, non sapeva
esattamente
che reazione aspettarsi
La fanciulla per qualche istante non disse nulla, una visita
turistica…….. non
aveva mai partecipato a visite turistiche……ma
dannazione quella era Tortuga
-No…non mi porterà da nessuna parte- non poteva
lasciarsi abbindolare
-E invece verrai- quell’ordine le fece ritrovare la solita
determinazione, se
il capitano insisteva tanto ci doveva essere sotto qualcosa
-ASSOLUTAMENTE NO……. Non metterò piede
a Tortuga ne ora ne mai…….- e si girò
dall’altra parte incrociando le braccia con fare testardo
-non può costringermi-mugugnò
-Ne sei certa figliola- Jack mosse qualche passo pronto a raggiungerla,
quando
fu abbastanza vicino le afferrò un braccio, aveva deciso di
trascinarla giù
dalla nave ma lei inaspettatamente si lasciò cadere sul ponte
- ho detto che non vengo- il capitano era in difficoltà, non
aveva la minima
intenzione di sollevare il suo dolce peso così
cominciò ad agitarle il braccio
-forza donnaccia cocciuta andiamo…….forza-
-No- Isabelle non voleva cedere e Jack aveva esaurito la pazienza
-Gibbs la bottiglia!- mastro Gibbs lo guardò confuso
-la bottiglia capitano?-possibile che quel dannato testone non capisse
mai un
accidente
-Si, la mia bottiglia di rum…vai a prenderla- il
pover’uomo si precipitò nella
cabina alla ricerca dell’oggetto, che strano,a cosa poteva
servire una
bottiglia di rum vuota
-e di grazia cosa intendete fare con una bottiglia di rum- isabelle
cercò di
catturare l’attenzione del capitano, era curiosa
-posso ubriacarti al punto che troverai le mie iniziative meravigliose-
constatò divertito
-lei è completamente pazzo- Isabelle tremò al
solo pensiero
-sei libera di credere quello che vuoi, ciò non toglie che
ora tu berrai il mio
rum……io sarei contento al tuo posto gioia- Gibbs
tornò di gran fretta reggendo
la bottiglia scura
-eccola capitano- dopo averla presa con la mano libera
l’avvicinò alla bocca di
Isabelle sogghignando
-no la prego…..non mi obblighi a bere-la giovane non
riusciva più a sostenere
il suo sguardo –vengo- cos’altro poteva fare,
rassegnata si alzò liberandosi in
fretta dalla stretta di Jack
*
Che strano posto,di certo non si poteva incontrare gente per bene a
Tortuga;
La giovane indignata procedeva molto lentamente attenta a non finire
nelle
pozzanghere che tappezzavano la strada dissestata.
-Isabelle…… pensi di metterci ancora molto?- Jack
qualche metro più avanti
cominciava a perdere fiducia nel piano
-A quanto pare questa via è un po’ troppo
complicata per te!- sorrise
osservando la giovane che scivolava a terra
-accidenti……è molto tradizionale
direi- isabelle cercò di rialzarsi ma lo
strato di fanghiglia su cui si era bloccata la costrinse a tornare
nella
posizione iniziale.
Perché in momenti come quello non riusciva a dimostrare
tutta la sua
superiorità camminando ben dritta e fiera, si faceva pena da
sola
-quando finirà questa visita?.... comincia a diventare
dannosa per la mia
salute- Isabelle gattonò lontano dalla trappola scivolosa
nel tentativo di
sfuggire alla triste situazione
-figliola ,a dire la verità,siamo solo scesi dalla
nave……….- jack le fece segno
di voltarsi
Contrariata osservò la strada alle sue spalle, era
seriamente convinta di aver
percorso un bel tratto quindi rimase sconvolta quando notò
che la nave era
ancora a pochi passi dalla sua persona, cominciava a temere di aver
camminato
all’indietro senza accorgersene
Stava perdendo tempo inutilmente e questo non era sfuggito al capitano
che non
trovando altra soluzione decise di intervenire;
si guardò intorno con circospezione per poi avvicinarsi alla
giovane
-e comunque questa non è una visita
turistica……….siamo in missione
comprendi?-
A quelle parole Isabelle saltò in piedi agile e scattante,
non riusciva a
crederci
-Che genere di missione?- contro ogni logica era nata in lei
l’insensata voglia
di fare qualcosa di irresponsabile e pericoloso
-è una questione di vita o di morte e concorderai con me
immagino nel giudicare
le questioni di vita o di morte segreti …… quindi
dal momento che la missione
di cui ti ho accennato prima rientra tra le suddette
questioni…non posso
dirtelo……mi dispiace gioia-
In poche parole doveva rimanere all’oscuro di tutto, poco
importava, Jack non
avrebbe seriamente messo la sua vita a repentaglio, ne era quasi certa
-Però devi sapere
che……….-Il capitano le si
avvicinò pericolosamente- tu sei
l’elemento indispensabile…..fondamenteale
……..irrinunciabilre….e via dicendo-
La giovane si sentiva quasi in soggezione,Jack era troppo vicino per i
suoi
gusti, doveva escogitare qualcosa , si allontanò con un
balzo guardandolo
intensamente
-Ho afferrato il concetto……ANDIAMO- gli occhi le
brillarono per l’eccitazione
-Isabelle dove vuoi andare?- Il capitano la guardava allontanarsi
confuso
-vado a portare a termine la missione ovviamente- si bloccò
interdetta, non
riusciva proprio a capire, se decideva di fare una cosa non andava bene
e se
decideva di non farla non andava bene lo stesso insomma cosa voleva da
lei Jack
Sparrow
-Ammiro il tuo entusiasmo…ma….la missione non si
porta a termine da quella
parte- Jack le indicò una strada scoscesa che saliva fino a
una sorta di
locanda
-Per l’esattezza è li che dobbiamo andare-
Isabelle, guardò prima il percorso e
poi la meta cercando di mantenere una certa dignità
-Ah!- non riuscì a dire altro, dalla sua postazione la
locanda sembrava
irraggiungibile
-Ah si tesoro- Il capitano le fece strada divertito, quella fanciulla
era
proprio un disastro.
*
In
un primo momento pensò di essere
entrata in un altro mondo, quindi quella era una locanda,
all’interno tutto
appariva caotico e colorato non aveva mai visto uno spettacolo del
genere;
c’erano persone che bevevano, altre che cantavano, altre
ancora litigavano, la
giovane con gli occhi sbarrati osservava curiosa tutte quelle
novità e quasi
non si accorse che Jack la stava sospingendo verso una lunga tavolata
-Su ….. Sali- Isabelle lo guardò confusa,
perché mai doveva finire su un
tavolo, le sembrava assurdo
-spicciati- Jack le diede una piccola spinta per aiutarla
nell’arrampicata e poi
la raggiunse agilmente
Nessuno sembrava essersi accorto della loro presenza, molto
probabilmente erano
abituati alle stranezze;
Senza indugiare un attimo il capitano afferrò la sua mano e
lei rispose con uno
sguardo carico di complicità, era pronta per la missione
-Signori ,ascoltatemi, ho da proporvi uno scambio- Il locale cadde nel
silenzio
più assoluto, con voce profonda Jack Sparrow era riuscito a
catturare
l’attenzione degli allegri bucanieri.
Sollevò il braccio di Isabelle sfoderando un sorriso sghembo
-Questa bellissima donna per una bottiglia di rum-
-Si questa bellissima donna…….- la voce della
giovane seguì quella del capitano
ma si spense quasi immediatamente, c’era qualcosa che non
quadrava
- MA COSA….Jack …..ho sentitò bene?-
Non poté fare a meno di scrutare
preoccupata la folla che cominciava a scaldarsi mandando cenni
d’assenso
-Perfettamente……ora mi dispiace gioia ma devo
andare…ho da fare- Jack saltò giù
dal tavolo e fece correre lo sguardo da destra a sinistra
-ma……………….-il
panico cominciava a prendere il sopravvento, non sapeva come
comportarsi;
la reazione della donna l’aveva insospettito così
per essere sicuro di aver
scelto un diversivo decente cercò di incoraggiarla
-Non eri tu che volevi farmi vedere di cosa sei capace…..se
vuoi un consiglio
corri-
- PIRATA CRUDELE!-in quel momento avrebbe voluto ucciderlo ma aveva
problemi
molto più urgenti su cui concentrare l’attenzione
-Senza alcun dubbio figliola-
Non avevano altro da dirsi, quella era l’occasione buona per
abbandonarla al
suo destino
-Ebbene dov’è il rum?- alcuni uomini indicarono la
strada che portava alla
cantina
-la fanciulla è tutta vostra!- e si diresse indifferente
verso quella direzione
Nello stesso istante in cui Jack si allontanava decine di uomini
ubriachi si
gettarono sulla poveretta tirando e strappando il suo vestito
-BONTA’ DIVINA!!-Isabelle si divincolò a fatica e
tentò la fuga lungo il tavolo
-Dove vai dolcezza??-
-vieni qui bambolina!-
-ehi non scappare!-
quei fuorilegge come immaginava non avevano la minima intenzione di
lasciarla andare;
le serviva qualcosa, qualsiasi cosa,meglio se acuminata ovviamente
senza fermarsi si chinò afferrando il primo oggetto capitato
tra le sue mani
era il momento di agire, decise di arrestare la corsa per poi voltarsi,
a quel
punto l’unico atteggiamento che poteva darle una
possibilità di salvezza era
affrontare direttamente i suoi assalitori.
Con aria minacciosa puntò contro questi l’oggetto
di cui si era appena
appropriata
-FERMI!!......Ho questo……….-Isabelle
abbassò lo sguardo per accertarsi
sull’identità dell’arma fatale-
cosciotto d’agnello???- no, non era possibile,
un cosciotto d’agnello accidentaccio cosa poteva fare con un
cosciotto
d’agnello, la sua sfortuna non aveva limiti
- e….e….e non ho paura di usarlo!-dopo la
coraggiosa scena con la quale si era
fatta valere non poteva certo tirarsi indietro, in qualche modo doveva
pur
concludere
Tutti gli uomini sghignazzarono pronti
per la cattura.
Isabelle fortunatamente aveva intuito il loro intento e quindi riprese
a
scappare, il suo obbiettivo era una grossa porta, sperava sinceramente
che
portasse all’esterno
-Dannazione!-
proprio sul limitare del tavolo però, quando credeva ormai
di essere salva, un
vecchio uomo calvo le bloccò la strada da terra,la giovane
lo sovrastava ma
questo non sembrava preoccuparsene anzi continuava a guardarla famelico
scoprendo un ghigno sdentato
-Oddio……che esempio di rara bruttezza!- sconvolta
si ritrovò a sferrare un
calcio così forte da farlo crollare a terra
-ne ho atterrato uno?......NE HO ATTERRATO UNO!-era la prima volta che
faceva
una cosa simile e come una bambina voleva rendere noto il lieto evento,
quella
piccola distrazione però le costò
l’incontro con un enorme omone che approfittando
del momento l’aveva raggiunta
-hem…..- doveva prendere tempo;
Quell’uomo a giudicare dall’espressione non doveva
essere molto intelligente se
giocava bene le sue carte non le sarebbe successo niente
-Cosa Jack?…..si certo arrivo subito!-l’energumeno
osservò Isabelle incredulo-
scusate la mia scortesia signore ma non posso intrattenermi, purtroppo
la mia
persona è richiesta da un'altra parte- fece una finta e
saltò giù dal tavolo
precipitandosi verso l’uscita, ce l’aveva fatta.