“Mi chiamo Myka Vandeviere”, dissi sentendomi un po in imbarazzo.

“Sono stata portata via da casa quando avevo 17 anni. Quella notte davo lezioni di piano al mio fratellino. Ora ha 5 anni. Sentii dei forti rumori fuori, aprii uno spiraglio dalla porta per vedere cosa stava succedendo, quando la nostra cameriera corse verso di me dicendo “Sono qui!”; presi Kyle e lo nascosi nel mio rifugio.”

“Un rifugio?” chiese Usopp, il ragazzo dal naso lungo. Feci un bel respiro profondo e mi guardai attorno. Sanji lavava i piatti, Zoro dormiva e il resto della ciurma ascoltava me.

“Si, ne ho tre in caso di bisogno. C'è tutto ciò che serve per sopravvivere per almeno 3 mesi. È una sorta di stanza delle emergenze. Feci entrare Kyle lì e gli dissi di aspettarmi. Sarei dovuta andare a controllare i miei genitori, tornare indietro da mio fratello e fuggire. Ma non andò così. Scesi giù giusto in tempo per vedere i miei genitori mentre venivano uccisi.”, dissi con le lacrime agli occhi.

Ma non volevo piangere. Mi faceva sentire molto in imbarazzo. “Ho provato a combattere contro di loro, ma non essendo molto atletica mi hanno subito buttata al tappeto. Sono stata ricoverata per 3 settimane.”

“Maledetti!”, disse Sanji dalla cucina.

“Non avevo altra scelta e mi portarono con loro. Speravo solo che non avrebbero mai trovato Kyle. Quella è stata l'ultima volta che ho visto la mia famiglia. È passato quasi un anno.”; mi sentivo parecchio triste ed era duro parlare di nuovo dei miei genitori.

“Da quando sono stata catturata non ne ho mai parlato con nessuno. Ora che i miei genitori sono morti voglio solo Kyle qui vicino a me.”

“Deve essere stata davvero dura per te” disse Robin con gli occhi tristi.

Vi fu un momento di silenzio.

“Cosa è successo al tuo fratellino?” mi chiese Nami.

“Be, se è andato tutto come programmato, in questo momento dovrebbe essere con un amico. Ma mi piacerebbe controllare.”

“Come pensi di farlo?” mi chiese Franky il cyborg. “Se non sbaglio hai distrutto il portale”

“Lui ha una collana. Può sembrare sciocca la cosa, ma gliela feci io. E se sono stata capace di creare quel portale sono certa che riuscirò a crearne un altro per portarlo qui. Non posso lasciarlo solo. È il mio fratellino...”, sentii le lacrime scendere sulle mie guance. Piangevo e il cuore mi batteva a mille. Fu molto liberatorio cacciare fuori tutte quelle lacrime che avevo trattenuto fino ad ora. Improvvisamente qualcuno mi abbracciò. Non guardai, ma ero sicura fosse Nami. Stavo quasi per addormentarmi sulle sue braccia quando mi disse:

“Andrà tutto bene. Dai vieni, hai bisogno di riposare.”

Il mattino successivo

Quando mi svegliai pensavo di sentire freddo, ma faceva caldo. Aprii gli occhi e vidi il sole entrare attraverso la finestra. Rimasi li a guardare per un po, solo io e il sole. Ne ammirai la sua maestosa bellezza.

“Ehi, ti sei svegliata”, disse Nami entrando in camera. “Spero di non averti svegliata. Dovevo solo prendere alcune cose. Ah, qui ci sono dei vestiti che ho preparato per te”, disse puntando verso la sedia. “Ho scelto una magliettina nera, pantaloncini verde scuro e un paio di sneakers. Spero ti piacciono” mi disse sorridendomi.

“Scherzi?! Li adoro! Sono bellissimi!”, dissi sedendomi di colpo sul letto. Nami era davvero una bella ragazza, e mi piaceva un sacco il suo tatuaggio.

“Bel tatuaggio! Cosa significa?” le dissi

“Oh, questo?”, disse guardandolo contenta. “Raffigura una girandola. Dai vieni, è quasi pomeriggio.”

“COSA?! Mi stai dicendo che ho saltato la colazione?!”. Saltai giù dal letto e in meno di 30 secondi mi cambiai, realizzando che ho dormito tutta la notte con i vestiti di ieri. Corsi subito fuori.

“WOW!!!” dissi a me stessa. Ero nel bel mezzo dell'oceano, il sole e il cielo erano così brillanti che mi fermai per qualche istante ad ammirare quella bellezza della natura. A un certo punto vidi la bandiera dei pirati. Robin veniva verso di me. Guardai prima lei, poi la bandiera...prima lei, poi la bandiera. Alla fine andai in cucina.

“Non ti sei spaventata?” mi chiese Robin perplessa.

“Perchè avrei dovuto?” domandai anche io perplessa ma continuando a dirigermi verso il cibo.

“Hai capito che siamo pirati vero?”, disse.

“E quindi?” risposi.

Alzò un sopracciglio e iniziò a ridere. Era una risata rilassante, anche se mi sentivo una stupida perchè non ci trovavo nulla di divertente.

“Si, ok, siete pirati. Ma siete più come Pirati dei Caraibi (il film, ndt.) che come quei pirati senza occhi o gambe. Siete delle brave persone. Dov'è la cucina? Non ricordo molto di ieri.”

“Ieri?” mi disse. “Vuoi dire l'altro ieri!” e rise di nuovo. Ammetto che però mi divertiva sentire la sua risata.

“Non capisco...” dissi con gli occhi spalancati. “Mi stai prendendo in giro vero? Nami non mi ha detto nulla quando mi sono svegliata.”

Non finii nemmeno la frase che sentii Nami ridere. Era vicino la porta e rideva a crepapelle.

“hahahahaha...avresti dovuto...hahahahahahaha...vedere...hahahahahahaha...la tua faccia...hahahahahaha...quando hai scoperto che...hahahahaha...hai dormito...40 ore...hahahahaha.”

Dopo qualche istante finalmente capii la mia reazione. Si, tipica di me.

“Vieni, Sanji ti ha preparato qualcosa”, disse Robin, e la seguii...anche se non ricordavo comunque niente dalla notte scorsa -aspetta- dall'altro ieri?

In cucina

Quando Robin aprì la porta, Rufy era già dentro.

“Sanjiii ho fame, dammi da mangiare!” si lamentava.

“NO!” rispose il cuoco.

“Ne hai avuto già abbastanza, hai mangiato anche gli avanzi di Usopp e Chopper, adesso basta. Su, esci di qui e vai a fare qualcosa, smettila di chiedere sempre cibo!”, e lo portò fuori tirandolo per il braccio.

“Myka-chaaaan, eccoti!”, disse Sanji girandomi intorno.

“Ehi, seriamente amico, smettila di diventare sempre una gelatina gommosa!”, dissi spostandomi verso Robin.

“Hai detto amico?!”, rispose il cuoco diventando ancora più molle e con gli occhi che gli brillavano.

“Si, AMICO, ho fame!”, gli risposi facendogli l'occhiolino

“Saaaaaaaanji, non è giustooooo! A lei dai da magiare e a me noooo” disse Rufy col broncio.

“IDIOTA! Ne hai mangiato una tonnellata! Lei non mangia da due giorni. E non penso che i suoi rapitori l'abbiano fatta mangiare!”

“N-non hai mangiato per due giorni?!?!”, disse Rufy come se fossi appena risalita dall'inferno.

“Sanji sa cucinare tantissime cose, puoi recuperare” disse Rufy sedendosi al tavolo.

“Ti preparerò ogni giorno tante cose diverse!” rispose Sanji. “E tu non ti azzardare a toccare niente idiota!”, disse a Rufy.

Quando vidi tutto quel cibo sul tavolo, beh, stavo letteralmente morendo di fame. Non preoccupatevi, stavolta ho mangiato come una vera signora.

“Vado in biblioteca. Buona colazione” disse Robin sorridendomi.

“Grazie. A dopo”, le risposi salutandola con la mano.

“RUFY!” dissi dandogli un colpetto alla testa. “Sono io quella che non ha mangiato per due giorni, non tu! Tu hai finito pochi minuti fa!” dissi coprendo i piatti con le mani, proprio come i bambini.

“Mi-mi dispiace!” disse Rufy mentre masticava il MIO cibo.

Poi mi ricordai che ero ospite su quella nave. Forse non avrei dovuto colpirlo, ma in fondo ho ragione no? Stava mangiando dal mio piatto.

“Hmmm, è tutto così buono”, dissi a Sanji.

“Myka-chan! Sei così bella quando apprezzi i miei piatti!”, disse Sanji di nuovo in quella modalità gelatina.

“Ovvio che lo è” disse Rufy come se fosse un dato di fatto. “E' un cuoco di prima classe e un grandissimo combattente. E così come merito io di diventare il re dei pirati, lo merita anche lui”, continuò, sempre come se fosse una cosa ovvia.

“Re dei pirati?” mi domandai, pensando di chiedere spiegazioni a Robin dopo.

“Anche se però a volte sei tirchio!” disse Rufy lasciando triste la cucina.

“Aspetta 3 ore per il prossimo pasto, stupido!”, gli rispose Sanji.

Dopo che Rufy andò via, Sanji iniziò: “A volte sembra davvero stupido e infantile, ma ci ha salvati. Tutti noi quando ne avevamo bisogno. Ormai siamo una Nakama. Non ti preoccupare, siamo tutti forti qui, ti aiuteremo a riportare indietro il tuo fratellino.”

“Grazie. Nakama? Cosa vuol dire?”, gli chiesi.

“Nakama è come una famiglia. Nessuno viene abbandonato. Ci siamo sempre l'uno per l'altro.”

Dopo poco Nami entrò.

“Myka, vieni. Devo farti vedere una cosa” mi disse portandomi con lei per mano.

“Grazie per questo ottimo cibo Sanji!”, gli dissi prima di andar via.

“Dove andiamo?” chiesi a Nami.

“Shh, è una sorpresa. Vieni. E proprio...qui!” disse aprendo una porta.

“Wow”, era tutto ciò che riuscii a dire.

Entrammo in una stanza. C'era un bar, e attorno al bar, invece che mura, c'era un acquario. “E' stupendo!”, dissi. Non riuscivo a trovare altre parole per quella sensazione.

“Comunque” disse Nami. “Ho visto che hai una cicatrice sull'addome. Come te la sei procurata?” mi chiese. Poco dopo entrò anche Robin.

“C-come l'hai vista?” le chiesi, sorpresa del fatto che è riuscita a vederla.

“L'ho vista mentre ti cambiavi stamattina”, rispose Nami sentendosi un po in colpa per avermelo chiesto. “non ti preoccupare se non vuoi parlarne”, disse un po spaventata.

“No, è tutto ok” le dissi. Mi tirai su la maglia in modo che potesse vederla meglio. E' sulla sinistra del mio addome ed è lunga 5 centimetri. “Ricordi quando ho detto che ho provato a combattere contro di loro e che mi hanno stessa praticamente subito? Mi fecero questa quella notte. Pensai di morire. Persi molto sangue.”, dissi cercando di non ricordare quel momento dolorosissimo.

“A proposito Robin, devo chiederti una cosa. Cos'è il Re dei Pirati?”

“Come hai potuto vedere, siamo tutti pirati. Ora noi siamo sulla Grand Line, e ci stiamo dirigendo verso la Red Line in modo che possiamo entrare nel Nuovo Mondo.”

Ok, troppe cose...Grand Line? Nuovo Mondo?

“Ma dove siamo, nel passato?” chiesi in modo sarcastico. Nami e Robin iniziarono a Ridere.

“Qui, guarda” mi disse Nami mostrandomi una mappa.

“W.O.W!! E' incredibile e spaventoso allo stesso tempo!”. Mi fece vedere una mappa del loro mondo e Robin mi parlo del Re dei Pirati.

“20 anni fa c'era questo pirata, Gol D. Roger, che che era...anzi è tuttora, il Re dei Pirati. Mentre stava per essere giustiziato disse: <> e morì. Da quel momento iniziò l'Era dei Pirati. Ora molte persone mettono a rischio la propria vita per mettersi in viaggio sulla Grand Line.”

“Abbiamo appena passato Triller Bark, e tra circa due settimane saremo all'arcipelago Sabaody”, disse Nami.

Mi ricordai del mio desiderio: “Mi dispiace ragazze, ma voglio riportare qui il mio fratellino.” dissi alzandomi e andando verso le scale.

“Se hai bisogno di aiuto dovresti chiedere a Usopp o Franky” disse Robin.

“Ok, grazie ragazze...a dopo”

Uscii fuori e mi guardai intorno. Vidi Franky.

“Hey Franky puoi darmi una mano? Sto lavorando ad un congegno per riportare qui mio fratello. Hai una specie di laboratorio o una cosa del genere?”

“Meglio, per queste cose ho una stanza tutta per me. Vieni”, mi disse, e lo seguii all'interno.

Per prima cosa dovevo riuscire a parlare con Kyle, per dirgli che sto andando a prenderlo.

Era solo l'inizio.

Angolino dell'autore: