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Autore: HermioneKNO    19/03/2008    2 recensioni
There was a time I was blind, I was so confused/Ran away just to hide it all from you/But baby you knew me better..than I knew myself/Say if you love something let it go/If it comes back, it’s yours
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Basta

-Basta! Io vado a dormire, mi ritiro!-

Era quasi mezzanotte, e uno spazientito Dean stava buttando sul tavolo le sue carte.

-Ehi, non è colpa mia se sono imbattibile!- disse Ginny di rimando.

La ragazza sorrise al giovane mago, sconvolto dopo una delle estenuanti partite a carte con la piccola Weasley.

-No ma hai una fortuna sfacciata, non si può giocare con te, davvero!-

-Non è fortuna caro mio, è classe!-

Il ragazzo alzò le sopracciglia e fece due passi in direzione delle scale.

-A domani Gin-

-Buonanotte Dean-

Ginny seguì con lo sguardo il ragazzo salire nel dormitorio, si guardò in giro e si trascinò sul divano. Nonostante non fosse tardissimo, la Sala Comune era già deserta.

“Che allegria” pensò appoggiando il capo sul bracciolo. Prese il plaid rosso e oro poggiato sulla poltrona e si coprì le gambe snelle intorpidite dal freddo e dalla stanchezza.

Sbadigliò sonoramente e socchiuse gli occhi, non aveva nessuna voglia di trascinarsi fino alla sua camera da letto. Almeno lì si poteva godere il dolce silenzio, cullata dalla luce del fuoco del camino.

Si concentrò sul suo corpo cercando di rilassare tutti i muscoli, il sonno si fece più profondo.

Senza neanche rendersene conto, iniziò a sognare.

Era sdraiata sull’erba umida, stava aspettando qualcosa, ma non riusciva a capire cosa di preciso. Un peso improvviso addosso, un paio di labbra accanto all’orecchio. Un morso sul lobo. Socchiuse gli occhi per il piacere, il ragazzo alzò il viso verso il suo. Fu un attimo. Due occhi gelidi.

Sentì delle mani grandi posarsi sui suoi occhi. Neanche il tempo di dire una sillaba e ricevette un sonoro bacio sulle labbra.

-Ehilà!-

Ginny aprì gli occhi senza sorpresa, sapendo già che avrebbe incontrato le iridi verdi del suo ragazzo. Sì alzò a sedere, stava respirando ad una velocità fuori dal normale.

-Ti senti bene?- le disse Harry con preoccupazione.

La ragazza si toccò il collo automaticamente, nel punto esatto in cui aveva sentito quelle labbra sfiorarla. Deglutì.

-Certo certo, è solo che mi hai fatto venire un colpo!-

Harry sorrise, e lei rispose forzatamente.

-Allora, cosa mi racconti? Oggi non c’eri a cena-

-Sì beh non avevo tanta fame in effetti…-

-Mi sembra un secolo che non ci vediamo, mi mancavi già-

Harry si avvicinò a baciarla, e dopo poco si ritrovarono sdraiati. Ginny chiuse gli occhi cercando di abbandonarsi a quel contatto, e in un lampo rivide due occhi di ghiaccio. Sussultò sotto il corpo del suo ragazzo, che si scostò a guardarla.

-Che c’è?- le domando scrutandola negli occhi.

Lei sorrise –Nulla- e riprese a baciarlo.

Dimenticare era la parola d’ordine. Dimenticare.

Dimenticare cosa poi? Un ridicolo sogno?

Ginny stava osservando con aria affranta un enorme librone consunto, dalle pagine giallastre e dall’aspetto fragile, tentando di trovare qualcosa che la potesse aiutare nella sua stupida ricerca. Nulla. E per di più, un ciuffo di capelli continuava a pararsi davanti ai suoi occhi e non c’era verso di impedirlo. Si guardò le unghie lunghe laccate di rosso cupo e pensò a quella mattina, quando Ronald le aveva fatto un predicozzo da fratello geloso di mezz’ora.

Per delle unghie. Un classico. Ridacchiò pensando al fatto che uno dei pochi momenti divertenti che passava con Harry era quando il fratello li beccava anche solo a baciarsi… Certo, l’adorata sorellina con il suo osannato amichetto era un sogno che si realizzava, considerato anche che aveva tolto di mezzo uno scomodo rivale alla conquista di Hermione. Ma il loro rapporto secondo Ron sarebbe dovuto essere platonico. Già.

-Buongiorno principessa- disse una voce suadente

Ginny sobbalzò, persa com’era nei suoi pensieri. Alzò gli occhi scuri. Malfoy.

Occhi di ghiaccio.

Sentì il cuore perdere un colpo dall’angoscia, ma si limitò a fingere indifferenza e riabbassare lo sguardo al suo libro.

-Evviva l’educazione!- continuò Malfoy.

Dopo aver ripreso il controllo della situazione mentale, la ragazza si sentì libera di alzare il volto con arroganza e scoccare al giovane un sorriso di sufficienza.

-Che vuoi?-

-Come sei sospettosa! Non è possibile che io voglia solo avere il piacere di scambiare due parole con te? Come va?- domandò accomodandosi con eleganza sulla sedia di fronte.

Ginny ostentò uno dei suoi migliori sorrisi –Bene- e chinò nuovamente la testa.

-Wow, ho come l’impressione che tu non stia morendo dalla voglia di parlarmi.

Lei non rispose.

-Perché non mi guardi in faccia?-

-Mi irriti- disse lei continuando a scrivere sul foglio di appunti.

Non lo poteva vedere, ma sentiva che stava sorridendo. Anzi no, sogghignando.

Suonarono le 11, segno che l’ora buca era finita e stava per iniziare un’altra lezione.

-Sai, davvero non capisco… Devo ammettere che nonostante tutto hai un carattere piuttosto oscuro Weasley- disse con un espressione pensosa.

Ginny alzo gli occhi e studiò il giovane seduto davanti a lei. –Oscuro?-

-Esatto, oscuro. E’ come se avessi un fuoco dentro che ha voglia di uscire ma è costretto a rimanere nell’ombra. Sei il classico tipo “Fidanzata d’Inghilterra”, sai. Di bell’aspetto, studiosa, intelligente, seria… Ma a volte credo che tu sia solo un’attrice al fianco di Potter, tuo fratello e la loro compagnia di falliti-

La ragazza sbatté le lunghe ciglia, la bocca lievemente aperta per lo stupore. Nello strano mondo di Malfoy quello doveva essere una specie di…complimento. Strinse le labbra abbassando nuovamente lo sguardo e sulla guancia sinistra le si formò una piccola fossetta. Girò una pagina del grosso libro e riprese a scrivere sul margine del foglio.

Malfoy la osservò ancora per qualche istante e riprese il solito tono canzonatorio.

-Ti ho sognata principessa-

La mano di Ginny si fermò un attimo, incerta. Sentì caldo e capì che stava arrossendo come una bimbetta dai codini biondi e gli occhini azzurri, quindi decise di non sollevare il viso. Ma sapeva che nulla sfuggiva al giovane Malfoy.

-Che carina, Mrs Potter che arrossisce. Allora sai già che tipo di sogno era…-

Ginny scrollò il capo e iniziò a raccogliere le sue cose sparse sul tavolo.

-No e non mi interessa minimamente. Scusami, odio dover interrompere questa interessante e stimolante conversazione ma ho lezione-

-Guarda, ti dico solo che basterebbe una descrizione di mezzo secondo per ampliare le tue conoscenze in materia. Immagino che Potter non sia un grande amante- disse con fare canzonatorio.

-Non sono fatti tuoi- sbottò alzandosi ed incamminandosi verso l’uscita della biblioteca.

-Oh oh, ho toccato un tasto dolente! Un aitante giovanotto come lo Sfregiato che non riesce a soddisfare una dolce ragazzina! Che tristezza, veramente… - continuò rincorrendola nel corridoio già deserto.

Ginny arrossì di nuovo. Che palle. Odiava il fatto che il suo viso fosse un libro aperto per chiunque in situazioni del genere, quando nella normalità riusciva a fingere come nessun altro. Odiava anche non riuscire a mettere al suo posto Malfoy, era abituata a non farsi intimidire da nessuno nonostante tutto. Non rispose e continuò a camminare.

-Chi tace acconsente!- sorrise lui –Sai, io potrei essere un grande maestro per te-

Ginny si voltò verso il ragazzo alzando un sopracciglio –Ma figurati-

Un momento stavano camminando fianco a fianco, quello dopo erano contro il muro di pietra di un corridoio secondario. In un secondo la fece aderire alla parete fredda con il suo corpo, e avvicinò la bocca al suo orecchio. Iniziò a sfiorarle il collo con il naso, con incredibile lentezza, respirando piano.

Ginny era paralizzata dalla sorpresa. Dalla sorpresa di trovare tutto questo estremamente piacevole.

Poteva sentire il suo profumo probabilmente molto costoso emanato dal suo maglione, poteva sentire il calore del suo respiro, poteva sentire ogni parte del suo corpo in attesa di un movimento.

Non si mosse di una virgola e senza rendersene conto il suo respiro si unì a quello già lento di Draco.

D’improvviso il ragazzo con una mano le prese il mento, le loro labbra vicinissime, occhi di ghiaccio dentro occhi di tenebra.

–Non sai cosa ti perdi piccola- sussurrò e se ne andò.

  
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