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Autore: Judith Phoenix    14/09/2013    2 recensioni
Lei ha salvato lui, ora tocca a lui salvarla dall'oblio.
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Da V libro alternativo
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PARTE 3-  IL SOLLIEVO DELLA VERITA’
 
 
Hermione non aveva mai sentito la guerra sulla propria pelle prima di allora, chiusa nello studio di Theodore Tonks non aveva mai visto corpi cadere privi di vita sotto la forza degli Anatemi.
Non si era mai trovata nella situazione in cui le sue conoscenze non erano abbastanza. Non aveva mai dovuto affrontare qualcuno in combattimento, per davvero, con la possibilità di non uscirne viva. E quando la situazione si presentò l’unica cosa a cui poteva pensare erano i suoi appunti che bruciavano nella sua borsa incantata assieme al loro ultimo rifugio.
Una maledizione la sfiorò e si girò, solo per vedere Dolohov sorriderle. La rabbia arrivò in un attimo, la sua mano si muoveva veloce, la sua bacchetta sicura, i colpi colpivano il loro bersaglio, ma erano inutili, Dolohov era più esperto.
Quando i colpi cominciarono a ritornare si sentì indietreggiare. Sapeva che stava giocando, ma sperava con tutto il suo cuore che non si stancasse presto.
Esattamente sei incantesimi parati dopo Dolohov venne messo a terra da qualcun altro. Sirius la prese per la vita e la guidò via dagli scontri colpendo Mangiamorte mentre andava.
Una volta fuori dal raggio della battaglia, Sirius prese la sua mano e vi infilò un piccolo oggetto che Hermione seppe immediatamente essere una Passaporta.
“Sirius, no...” cominciò la ragazza ma lui la zittì.
“Andra tutto bene. La Portachiave ti porterà da Harry e Ron. Con loro starai al sicuro.”
Tirò fuori dalla tasca la sua borsa e gliela  infilò tra le mani. “Stai attenta. Ci vediamo quando tutto questo sarà finito.”
 Sirius la baciò e si staccò, giusto in tempo perchè la Passaporta si attivasse e la portasse via.
 
Le braccia di Harry la trinsero mentre la portavano dentro la tenda. Hermione si sentì mormorare una domanda a proposito di incantesimi di protezione e venne portata a letto dove si addormentò non appena la sua testa toccò il morbido cuscino.
 
Mesi passarono e nessuna notizia dall’ordine.
“Forse potremmo usare la moneta,” suggerì Ron.
Hermione scosse la testa. “Ginny a perso la sua molto tempo fa e gli unici che ce l’hanno sono ancora a Hogwarts.”
“Patronus?” Suggerì nuovamente il rosso.
Fu Harry a scuotere la testa. “I patronus sono rintracciabili, sia per quanto riguarda la destinazione che la provenienza. In un colpo solo avrebbero l’ordine e noi.”
Ron sospirò.
“Non abbiamo altra scelta,” soffiò Hermione sedendosi sul letto. “Dobbiamo continuare fino a quando non sarà finita.”
 
Passò molto più tempo di quanto Hermione avesse mai immaginato ma per uno strano scherzo del destino tutto finì dov’era cominciato: Hogwarts. La Stanza delle Necessità era piena di volti martoriati da botte, stanchezze ma vivi di speranza quando videro Harry. Ogni insicurezza sull'esito di quella battaglia sparì.
Stava parlando con Harry quando vide il suo volto illuminarsi e affrettarsi verso il quadro. Si girò e vide la familiare chioma nera.
Sirius.
Si alzò in piedi, i suoi occhi registrarono i membri dell’Ordine entrare uno dopo l’altro e Tonks corse ad abbracciarla. Lei rispose automaticamente agli abbracci che riceveva senza nemmeno rendersi conto di chi stesse abbracciando.
Si ritrovò una familiare forma tra le braccia e dovette guardarlo in viso per assicurarsi che fosse lui per davvero.  Sirius la strinse a sè alzandola da terra e facendole fare un giro veloce.
La sua cassa toracica stava protestando, ma in quel momento non le poteva importare di meno.
 
Hermione non riusciva a capire nulla, solo che ogni suo senso era impegnato a bloccare ed evitare incantesimi e Maledizioni e poi tuto si fermò. Abbastanza affinchè il suo messaggio risuonasse nelle menti di ogni persona in quel castello.
Sirius la teneva stretta contro di sè mentre la figura di Harry scompariva nella Foresta Nera.
Non la lasciò nemmeno un momento mentre zoppicava attravero la linea di corpi. Si strinsero mentre posavano gli occhi sulle figure immobili di Tonks e Lupin.
Hermone non ricordava di aver mai sofferto tanto.
 
Il tempo passava, i ricordi sbiadivano, il dolore lasciava posto a qualcosa di più semplice e la vita ricominciava.
 
“Aspetta, fatemi capire bene,” disse Harry, ancora incredulo. “Mi state dicendo che la mia migliore amica e mia coetanea ha una relazione con il mio padrino coetaneo dei miei genitori.”
Hermione si sentì invasa dalla disperazione. Era ovvio che non la prendesse bene. Non c’era alcun modo in cui questa notizia fosse accolta diversamente.
Harry respirò profondamente.
“E’ strano. E’ tutto così strano.”
“Tu non hai idea,” mormorò Sirius e strinse la mano di Hermione leggermente.
Harry respirò nuovamente. “Ok,” disse.
“Ok?” chiese Hermione.
“Basta che siate felici.”
Il viso della ragazza si illuminò in un sorriso raggiante e si buttò al collo del suo migliore amico che ritornò immediatamente l’abbraccio.
“Oh, Harry. Grazie.”
“Cosa pensavi che vi avrei cacciati?”
Si staccarono e Harry abbracciò Sirius. “L’idea era passata per la testa almeno una volta.”
Hermone rise e lacrime di gioia le riempirono gli occhi. Il cuore sembrava voler esplodere e la felicità le chiudeva la gola e l'unica cosa che riusciva a fare era ridere. Così rise, sollevata, felice, a casa e finalmente in pace.
 
Il mare sembrava fatto di fuoco tanto intensa la luce del tramoneto era. La sabbia conservava ancora il calore del giorno e Hermione infilò i piedi tra le onde per cercare sollievo.
Sirius la abbracciò stretta a sè rimamendo così per un interminabile istante di tempo.
“La via non è mai stata così dolce,”  sussurrò Sirius.
“No, mai così.”
La baciò sul collo e Hermione sentì l’urgenze di dirgli qualcosa che covava da tanto tempo.
“Sirius, io...” la voce sembrava non voler collaborare e la sua volontà sembrò piegarsi. “Ho freddo. Torniamo dentro?”
Scosse la testa alla sua idiozia. Ci sarebbero stati altri momenti. Avevano tutta la vita davanti.
 
FINE

E questa è la fine :)
Grazie a ogni persona che ha preso del tempo per recensire. Ve ne sono infinitamente grata. 
Grazie anche a chi ha letto in silenzio. Spero vi sia piaciuta.
À bientôt!

 
   
 
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