Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: liberty_dream    14/09/2013    18 recensioni
STORIA AD OC
Cento anni dopo la morte dell'ultima ninfa la situazione è la stessa del secolo scorso: il sovrano ha ottenuto la fonte della giovinezza ed è ancora in vita, si tratta di un re sanguinario e violento.
Ma un gruppo di volontari è deciso a combattere contro di lui ed annientarlo. Loro hanno un'arma che può sconvolgere le sorti della guerra: l'ultima ninfa è rinata, ma devono ancora trovare la ragazza che ha ereditato le sue origini ed i suoi poteri.
La lotta tra il bene ed il male ricomincia... l'ago della bilancia a chi concederà la vittoria?
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray, Fullbuster, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A







THE LAST NYMPH TALE





 
Corri.
 
La voce risuonava imperativa nella mente della ragazza con la stessa forza delle onde del mare che poco lontane si schiantavano sulla bianca scogliera.
 
Corri.
 
I suoi inseguitori le erano alle calcagna. Erano settimane che sfuggiva alla cattura. Non sapeva perché correva, ignorava la ragione della sua fuga, era sicura soltanto di dover correre, correre e correre e scappare a quei tizi che la tormentavano.
Davanti a lei si stagliava la parte finale di quella salita; le bianche scogliere di Dover erano molto alte, di un colore lattiginoso, tra il lunare e l’opaco. Il mare le levigava da anni scolpendone il profilo frastagliato, pochi arbusti tentavano di sopravvivere su esse cercando malamente di ancorarsi alla roccia friabile. Si trattavano per lo più di cespugli e felci che andavano a costituire piccole oasi scure in mezzo al deserto marmoreo verticale. Doveva fare un ultimo sforzo, a breve l’insenatura di Dover sarebbe apparsa davanti a lei.

 
Corri.
 
Sentiva il freddo e la paura, e il sudore, misto al vento gelido di metà dicembre, non aiutava mentre scendeva a fiotti lungo la schiena, dalle tempie. Cercava di non pensare alla neve in cui affondava trascinando il suo minuto peso con sé. Al gelo che si stava intrufolando attraverso le maniche stracciate della casacca scolorita che indossava, lungo il corpetto e che pian piano le stava facendo perdere la sensibilità delle appendici dei suoi arti inferiori.
Cercava di arrivare a Dover, dove sicuramente avrebbe trovato Tristan ad attenderla nella locanda in cui avevano fissato il momento del loro incontro, entro la mezzanotte del giorno stesso. Ma era ormai il vespro e le luci del tramonto stavano facendo le valigie per partire verso orizzonti più lontani e posti più esotici con l’intenzione di tornare quanto prima.

L’orizzonte era dell’acceso rosso sangue che tanto amava, dipinto da un attento pittore su quell’immensa tavolozza con il proprio liquido scarlatto. L’ultimo gesto volto a lasciare memoria di sé a posteri.
Gli arbusti che coloravano l’aridità dell’alta scogliera andavano via via diradandosi, finché un bucranio apparve a lato della strada segno che Dover, la città dell’Ammazzabestie, era vicina.

Notò un piccolo anfratto nella roccia e vi si nascose all’interno con l’intento di passarvi la notte e sfuggire agli inseguitori. Il luogo puzzava di muffa e di marcio, a terra luccicava qualcosa: un brandello di tessuto rosso porpora era avvolto in modo tale da celare qualcosa al suo interno, quasi fosse un fagotto. Al suo interno una fiala, vitrea senza decorazioni e chiusa da un tappo di sughero contenente un liquido blu, si rivelava tra la polvere che la ricopriva, nessun nome, nessun marchio. Solo una boccetta. La inserì nella sua bisaccia tra le altre con l’intenzione di andare da un esperto e chiedere cosa contenesse una volta che si fosse tolta da quell’assurda situazione.


Due ombre le passarono affianco e lei trattenne il respiro in una reazione istintiva: se l’avessero notata, sarebbe stata la fine. Una aveva una forma strana, quasi animalesca, l’altro era tanto grosso quanto veloce con una clava dotata di aculei di acciaio attaccata alla schiena possente. La superarono e proseguirono nella corsa verso Dover e la loro vittima.

La ragazza cercò di usare la sua magia, ma lo scontro della mattina contro il principe Gilbert Von Paradise l’aveva prosciugata di ogni briciola del suo potere lasciandola svuotata e priva di forze, un banale scrigno a cui è stato tolto il suo tesoro o una noce priva del suo frutto. Era, infatti, la volontà, e soltanto quella ad averla spinta fin laggiù, a trascinarla in quella corsa, a costringerla ad arrancare verso un appiglio sicuro.
Si acquattò nell’angolo più oscuro del pertugio, quello che sapeva fosse il più sicuro, ma anche il più pericoloso: non avrebbe avuto vie di fuga se l’avessero trovata. Provò ad addormentarsi, sebbene fosse troppo presto per cadere tra le accoglienti braccia di Morfeo. E si ritrovò a pensare a tutto quello che le era successo fino a quel momento.

Mentre la luna si alzava per la prima volta quella notte andando ad accendere una per una tutte le stelle, un grido squarciò l’aria.

Due loschi figuri sorridevano guardando il corpo della loro giovane vittima ormai gocciolante le ultime gocce della linfa vitale.


 
L’ultima ninfa stava morendo.
 
Ora la vittoria sarebbe stata del re Henry Von Paradise, il loro sovrano. Niente e nessuno avrebbe potuto schiacciarlo, o quasi.
Si erano divertiti a colpire il povero corpo con la clava, a guardare le lacrime e il sangue con un misto di esaltazione ed eccitazione, a strappare a morsi brandelli di carne e lanciarli poco lontano. In alcuni punti si vedevano le candide ossa che si mimetizzavano perfettamente con il bianco della neve. Aveva provato a lottare, ma essendo solo un guscio senza una stilla di magia non aveva potuto fare niente. Aveva subito. E ora stava morendo. Il liquido scarlatto le gocciolava dalle tempie, dalla bocca, dalle lesioni e dai muscoli squarciati, dagli organi danneggiati scendendo verso terra attratto dalla gravità o da un bisogno impellente di colorare altre tele.
I due tipi se ne andarono sghignazzando dopo essersi divertiti a malmenarla e a ridurla ad una maschera di sangue finché non la credettero morta. Ma la ragazza era ancora viva e con l’ultimo anelito di vita scrisse delle parole sulla roccia, con il sangue che allagava il pertugio colorando la neve e infradiciando il sempre più cinereo corpo, un’antica nenia delle ninfe insegnatale dalla madre.
 

 
Traccia la linea scarlatta nell’antro rosso,

Il calore ha abbandonato ogni suo osso.

                                                                     Per inverni non esisterà un’altra ninfa,                                                                    

Della vita la linfa.

Dieci decadi e si avrà un’altra possibilità,

Attento a non aver già soddisfatto ogni necessità.

Quando tutto è già risolto,

L’angelo della salvezza incomberà su chi il fiore della luce ha colto.
 

 
Poi la mano decadde e il cappio della morte si strinse attorno al suo collo, nessun testimone di quella morte assistette alla fine solitaria dell’ultima ninfa.


Quand’anche la luna è sparita per un suo viaggio, dal plenilunio funesto scappa, ecco che torna il sole… astro di pace o di guerra?


Un viandante stava camminando alla ricerca di qualcosa, dalla luce che emanavano le sue mani si capiva che stesse utilizzando una qualche forma di magia. La sua magia era quella di un cacciatore di tesori.
Fino a ché riuscì a individuare il suo obiettivo con la sua Blasted Search.
Entrò in un anfratto nascosto della scogliera. Umido, sporco e buio. Si schifò quando mise il piede in una pozza credendo si trattasse di fango, ma entrò all’interno con l’intenzione di trovare ciò che cercava.

Rimase meravigliato.

Un cadavere lacero e sporco di sangue era appoggiato contro la parete più interna. Una giovane donna aveva trovato lì il sonno eterno; i lineamenti dolci sulla pelle nivea lo meravigliarono, i capelli biondi spettinati andavano allisciandosi, mentre la pelle strappata si ricomponeva, il sangue all’interno del corpo si ricreava, i vestiti laceri si trasformavano in una lunga tunica argentata.
Rimase zitto e immobile, anche quando vide ciò che stava cercando.
I
l corpo si sollevò da terra e fu portato, con la rinata bellezza, all’esterno del pertugio. Poi cadde in mare portando con sé la fiala blu che il viandante tanto cercava. La vita offriva la ninfa come tributo al mare, che andava a raggiungere le sue compagne.

Il giovane si scompigliò i capelli consapevole di aver fallito la ricerca, non avrebbe più potuto portare a termine la propria missione ora che il liquido color del mare era perso.

Imprecò in malo modo per la caccia fallita ancora scosso per ciò che aveva visto.
 
 

 
Un secolo dopo la situazione era rimasta la stessa. Il re immortale Henry Von Paradise regnava ancora tenuto in vita da un incanto molto particolare, la fonte blu della giovinezza sgorgava artificialmente nelle segrete del palazzo: il risarcimento per avere ucciso coloro che avevano ammazzato l’ultima ninfa. Suo figlio, Gilbert Von Paradise, era scappato dalla sua custodia unendosi ai ribelli: dopo un secolo di immortalità e di decadenza, la nazione aveva bisogno di un nuovo re. Era disposto a morire e, da quando aveva smesso di bere l’acqua della fonte del padre, invecchiava con il passare degli anni. Erano passati cento ventuno anni dal suo concepimento, centocinque dalla volta in cui aveva sconfitto l’ultima ninfa e bevuto per la prima volta l’acqua miracolosa, due da quando aveva tradito il padre, un mese da quando i ribelli lo avevano accettato con diffidenza come uno di loro, ma sembrava ancora un sedicenne immaturo, perché la sua mentalità ed il suo corpo erano rimasti li stessi di quando aveva iniziato a bere la pozione.
 













LA PAROLA A ME.
Non so da dove mi sia uscita questa storia, probabilmente dallo stress scolastico, dell’inizio anno nuovo. Non ho mai pubblicato niente, ma ho letto, come autore silenzioso, molte storie in questo fandom ed ho potuto notare come le storie ad OC vadano molto di moda per cui mi sono detta… perché non provo anch’io? In sintesi si tratta di una sfida con me stessa per vedere se sono in grado di iniziare e finire una storia che interessi a qualcuno.
Ed ora diamo qualche regola prima di partire con la scheda da compilare.

 
  1. Il ruolo dei personaggi è a mia discrezione, ciononostante potete candidare il vostro personaggio ad due dei seguenti tenendo presente che sarò libera di decidere il ruolo indipendentemente da dove ricade la vostra scelta in base alle esigenze del ruolo che andrete ad occupare, il vostro si tratta di un consiglio orientativo:
  • L’ultima ninfa (unico personaggio, femmina, tra i protagonisti)
  • Principe (due)
  • Ribelle (massimo dieci)
  • Locandiere (due)
  • Vagabondo alleato dei ribelli (cinque)
  • Vagabondo alleato del re (cinque)
  • Ninfa delle sorgenti (una, femmina)
  • Guardia reale, i più potenti (tre)
  • Soldato semplice (massimo dieci)
  • Popolano (massimo dieci)
 
 
  1. Se ho bisogno di un maschio ed ho femmine in esubero, o viceversa, mi prendo la libertà di cambiare il sesso del personaggio inviatomi. Faccio presente che mi occorrono più maschi che femmine.
  2. Chi mi invia il personaggio deve necessariamente seguire la storia.
  3. Tenete presente che sono sadica nei confronti dei personaggi, per cui potrebbero subire maltrattamenti, menomazioni, torture, in molti casi la morte. Potrebbero esserci scene forti o spinte data la libertà concessami, infinita dalla fantasia, poco limitata dal rating, ma le ultime potrebbero, più probabilmente, non esserci, ma non vi garantisco niente. Chiunque può morire.
  4. Sono libera di accettare e non accettare i vostri OC indipendentemente dall’ordine d’arrivo.
  5. Dipendendo dal ruolo alcuni OC potrebbero risultare come comparse (popolani, vagabondi, soldati). La ninfa delle sorgenti appare solo due- tre volte.
  6. Non accetto poteri invincibili o God e Dragon Slayer o più poteri per OC, ogni personaggio deve avere un potere diverso. Datemi due alternative di magia per ciascuno anche se ne sceglierò uno solo.
  7. L’idea delle regole non è mia, anche se le ho modificate in base alle mie esigenze.
  8. I personaggi di Fairy Tail non compariranno se non in sporadiche occasioni.
  9. Gli OC devono essere mandati tramite messaggio privato, non nelle recensioni. In tal caso non verranno accettati. Scrivete ‘’OC per The Last Nymph’’ con il nome del vostro OC ed i ruoli per cui è candidato.
  10. Siate originali! La fantasia è un’arma e la penna il modo per colpire chi ci vuole chiudere gli orizzonti e porre dei limiti.
  11. Potete inviare quanti OC volete.
  12. Ed eccovi la scheda. Per favore siate molto dettagliati!
 
NICKNAME AUTORE:
NOME OC:
COGNOME OC:
SOPRANNOME OC:
ETA’:
SESSO:
PROVENIENZA (famiglia reale, bassifondi, regno delle ninfe, qualche città sperduta):
RUOLI IN CUI E’ CANDIDATO (due, vi avviserò in quale troverete il vostro OC):
CARATTERE:
ASPETTO FISICO:
SEGNI PARTICOLARI:
VESTITI (in contesto medievale, i pantaloni possono usarli anche le ragazze, niente jeans, né calzamaglie, anche se questi ultimi sono medievali, descrivete le armature per le guardie e i vestiti per il tempo libero, i soldati semplici useranno l’uniforme quando saranno in servizio):
POTERI A CUI E’ CANDIDATO (due, se entrambi fossero già stati assegnati provvederò a chiederne un terzo):
AMA:
ODIA:
PAURE:
SOGNI PER IL FUTURO (soggettivo in base al ruolo del personaggio per cui è scelto):
MOTIVI PER CUI E’ DIVENTATO UN SOLDATO O UN RIBELLE O UN AFFILLIATO DI ENTRAMBI:
STORIA D’AMORE (eventuali richieste sul ruolo e carattere del partner, ma solo qualche accenno):
ALTRO:
FOTO (se siete in grado di fornirmene una):

 
  
Leggi le 18 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: liberty_dream