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Autore: RawwrLu    14/09/2013    4 recensioni
-Si dice che la Verità trionfa sempre, ma questa è una bugia.-
Dal capitolo 30 "Sangue e Minacce":
Adam si allontanò di qualche passò non distogliendo gli occhi da Liam nemmeno per un secondo. Scosse la testa come se provasse in qualche modo pietà.
- Tu non sai in che guaio ti sei cacciato.- gli mormorò Adam, - Nessuno di voi lo sa,- aggiunse guardando il resto del gruppo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disastro.
Non esisteva parola più appropriata di quella. O forse si? Cataclisma. Distruzione. Sciagura. Rovina. Una catastrofe di epiche dimensioni.
In men che non si dica la muraglia di fotografi davanti a Jess la inondarono di flash. La bionda aveva la stessa espressione di un maiale al macello. Dovevano agire, ed in fretta. Ma cosa fare? Se si sarebbero messi a correre trascinando Jess fuori dal Met Gala sarebbe stato molto più sospetto di quanto già non lo fosse. Se invece fossero rimasti lì, a recitare una parte, forse non sarebbero diventati il nuovo fenomeno mediatico. Certo, nulla di tutto quello che avrebbero potuto fare avrebbe in qualche modo evitato che le foto arrivassero al padre di Jess, ma bisognava comunque arginare i danni. Con un piano in mente Cassie si staccò dalla presa di Zayn e si avvicinò di soppiatto a Jess.
- Togliti anche il resto delle cose false.- le mormorò, facendo un caloroso sorriso per far intendere ai fotografi che le stesse dicendo qualcosa di bello.
La bionda le gettò un occhiataccia di panico.
- Fa come dico.- insistette.
Jess iniziò a togliersi il tatuaggio finto, il pircing e il neo disegnato. Poi si voltò di nuovo verso Cassie come in attesa di altre indicazioni.
- Ora bacia Liam e mostrati serena. Convincili che la cosa sia tutta calcolata.- le mormorò di nuovo la mora e Jess si strinse a Liam per poi sorridere armoniosa e baciarlo appassionatamente.
Liam la guardò un po’ confuso ma stette al gioco.
I flash non si fermarono nemmeno un po’, ma convinta di aver evitato buona parte del disastro, Cassie prese per un braccio Jess e la trascinò fuori dal Met Gala, salutando raggiante i fotografi.. Appena furono tutti in limousine l’apparente sorriso di Jess esplose in un pianto dirotto. Liam la strinse a se cercando di consolarla.
- Ora cosa facciamo?- chiese Louis dando voce alla evidente domanda che ronzava nella mente di tutti quanti.
- Sono rovinata!- mugulò Jess e annegò il viso tra le mani.
Liam le accarezzò dolcemente i capelli. Aveva il viso preoccupato e sofferente.
- Dobbiamo tornare a casa.- rispose Cassie a Louis, - E’ la cosa migliore da fare.-
- Che guaio.- sbottò Zayn accasciandosi comodo sul sedile della vettura mentre con la mano destra si sradicava via la cravatta.
- C’è qualcosa che possiamo fare?- chiese Niall a Liam ma il ragazzo scosse la testa. – Dobbiamo solo sperare che suo padre non le veda. E’ tutto nelle mani del fato.- rispose con gli occhi fissi sulla sua dolce metà.
- N,,on c’è nu…lla che possiate f…are per noi!- rispose la bionda tra un singhiozzo e l’altro. – Mio p…adre l’avrà g…ià vi…ste.- La bionda si abbandonò tra le braccia del ragazzo, avvinghiandosi a lui, come se avesse la sensazione che da un momento all’altro qualcuno avrebbe potuto portarglielo via.
- Troveremo una soluzione.- mentì la mora e Jess la guardò per un attimo con gli occhi grondanti di lacrime e scosse la testa.
- Ha ragione Cassie. Ci deve esser pur un modo per aiutarti.- intervenne a sorpresa Harry. Lei si ritrovò a guardarlo e a pensare che le aveva fatto incredibilmente piacere che lui le avesse dato ragione.
Zayn tossì. Volontariamente o meno fece distogliere gli occhi di Cassie dal riccio. – Magari possiamo parlar con tuo padre. Convincerlo, in qualche modo.- aggiunse Zayn che strinse la mano di Cassie fra le sue.
Jess non rispose nemmeno. Forse, non riusciva nemmeno a respirare dai singhiozzi che la scuotevano. Pochi minuti dopo la limousine si fermò davanti a casa dei ragazzi. Scesero tutti e si infilarono rapidi dentro. Ebbero appena il tempo di togliersi i cappotti che qualcuno suonò alla porta. Cassie che era la più vicina andò ad aprire. Si ritrovò davanti un uomo di colore, alto e ben piazzato. Ci mise un po’ a capire chi fosse: era Adam, il produttore musicale dei ragazzi. Cosa diavolo di faceva lì a quell’ora della notte?
- Dov’è?- chiese l’uomo, Nella voce c’era agitazione.
- Chi?- chiese la mora.
Senza risponde Adam sradicò via la porta con ferocia dalla mano di Cassie facendole molto male, poi la spintonò via ed entrò in casa. La mora lo guardò spaventata e raggiunse Jess di corsa. Lui si guardò attorno come un falco poi adocchiata la preda si scaraventò su Liam come un cane rabbioso. Lo afferrò di sorpresa per il colletto della camicia e lo spinse al muro.
- Come hai potuto?!- urlò quello furibondo, mentre il resto dei ragazzi rimase scioccato attorno a lui. Liam lo guardò confuso. Non ottenendo risposta Adam staccò Liam dal muro di pochi centimetri solo per riscaraventarlo contro di nuovo con violenza.
A quel gesto Harry e Zayn gli piombarono addosso, Harry gli afferrò il braccio sinistro e Zayn quello destro e li staccarono entrambi dal collo di Liam. Louis lo afferrò per il petto e lo spinse via con forza.
- Lasciatemi!- urlò Adam mentre Liam si massaggiava il collo dolorante.
- Che diavolo ti è preso Adam?!- sbottò Niall avvicinandosi all’amico per controllare se stesse bene.
- E’ colpa sua!- sbraitò il produttore e per la prima volta nella sala guardò Jess dritta in volto incatenandola col suo sguardo furioso. Adam si strattonò cercando di liberarsi dalla stretta dei tre ragazzi che lo tenevano fermo facendo quasi cadere Louis. Istintivamente Niall si mise davanti a Jess e Cassie come per proteggerle mentre Liam era ancora inchiodato là al muro come se qualcuno lo stesse ancora tenendo.
- Di cosa stai parlando?- chiese Liam con voce rauca non appena ebbe ritrovato le parole.
- E’ suo padre!- urlò quello di rimando indicando Jess.
- Cosa centra suo padre?- domandò Liam confuso.
- Come fa a conoscere mio padre?- chiese Jess con la stessa perplessità del ragazzo.
- Mi avevi detto che tra voi era finita!- urlò Adam evitando entrambe le domande, - Mi avevi detto che non l’amavi più!- sbraitò mentre fissava Liam.
Jess deglutì.
- Mentivo.- rispose il ragazzo, - L’ho sempre amata.-
- TU DEVI LASCIARLA!- urlò Adam e questa volta si dimenò così forte che Zayn perse la presa del suo braccio destro e un pugno chiuso si sferrò fulmineo sul viso di Liam. Il ragazzo cadde a terra mentre dal naso fuoriuscivano fiumi di sangue. Zayn riprese il controllo del braccio e lo strattonò lontano dall’amico. Jess, Niall e Cassie si precipitarono su Liam.
- Presto prendi qualcosa che gli fermi il sangue!- disse Jess a Cassie ma prima che la mora potesse alzarsi Liam strattonò via tutti e tre. Si rimise in piedi con la mano stretta al naso e si avvicinò ad Adam.
- Perché devo lasciarla?- domandò a denti stretti, - Chi ti ha mandato qui Adam?- chiese ad un palmo di mano dal viso del suo produttore. – E’ stato il padre di Jess? E’ lui che ti ha mandato qui?- nella voce del ragazzo c’era rabbia palpabile.
Harry, Louis e Zayn strinsero più forte Adam.
- DIMMELO! Perché se qui?!- urlò Liam e Niall gli mise velocemente una mano sul petto temendo un qualche suo malsano gesto,
- Calmati Liam.- gli mormorò Niall e con delicatezza lo allontanò di qualche centimetro.  – E’ meglio che te ne vai Adam.- aggiunse il biondo.
- Toglietemi le mani di dosso- sbottò lui.
I tre si guardarono per un attimo poi Harry allentò la presa e si sovrappose subito tra Liam e Adam. Attesero qualche secondo e quando Zayn e Louis furono d’accordo sul fatto che potevano lasciarlo andare lo liberarono con cautela. Adam si allontanò di qualche passò non distogliendo gli occhi da Liam nemmeno per un secondo. Scosse la testa come se provasse in qualche modo pietà.
- Tu non sai in che guaio ti sei cacciato.- gli mormorò Adam, - Nessuno di voi lo sa,- aggiunse guardando il resto del gruppo.
Detto questo arretrò ancora di qualche passo per poi voltarsi e uscire fulmineo di casa chiudendosi la porta dietro di se.
- E’ impazzito.- commentò Louis.
- Chissà cosa volesse intendere con quella minaccia.- aggiunse Cassie che era davvero terrorizzata per l’accaduto.
- Non lo so. Non si è mai comportato così.- rispose Harry, - E’ la prima volta che fa una cosa del genere.-
- Non ci ha mai vietato di uscire con qualcuno.- aggiunse Zayn e guardò Liam e Jess, stretti l’uno a l’altro mentre la bionda gli tamponava il naso per fermare il sangue.
- E’ colpa mia.- mormorò ad un certo punto Jess.
Tutti si voltarono a guardarla.
- Cosa dici? No!- sbottò Liam bloccandole la mano con cui lo stava medicando. – Non dirlo nemmeno per scherzo. Nessuno sa cosa è frullato in testa ad Adam.-
- Ha ragione Jess, non è colpa tua.- aggiunse Niall.
La bionda guardò preoccupata il fidanzato grondante di sangue e non poté fare a meno di scuotere la testa, cupa mentre gli occhi le divennero lucidi.
Zayn si avvicinò a Cassie e le prese la mano sinistra,
- Ah!- mugolò la ragazza al tocco.
- Cosa hai fatto?- domandò Zayn scrutando la mano arrossata della giovane.
- Adam,- rispose Cassie.
Lui la fissò negli occhi un attimo per poi tornare a guardare il livido. – Ti fa molto male?- chiese in tono preoccupato.
- Non è niente, non preoccuparti.- disse la mora e divincolò la mano dalla morsa del ragazzo. Istintivamente alzò gli occhi a guardare Harry e vide che anche lui la stava fissando. Il suono del campanello di casa fece precipitare tutti gli occhi sulla porta d’entrata.
- Sarà di nuovo lui?- chiese Louis guardando il resto del gruppo.
- Giuro che se è di nuovo lui…!- sbottò Liam allontanandosi dall’abbraccio di Jess e avviandosi verso la porta.
- Fermalo!- ordinò Cassie a Naill e quello prese Liam con la forza e lo spinse lontano dall’atrio.
- Lasciami Naill!- si divincolò Liam.
Louis venne in suo soccorso e convinse Liam e Jess ad andare tutti di sopra, per ogni evenienza. Louis e Niall salirono con loro.
In salotto erano rimasti solo Zayn, Harry e Cassie. Il campanello suonò di nuovo.
- Vado io.- disse la mora ai due ragazzi e si avviò verso la porta.
Quando l’aprì si ritrovò davanti un uomo di spalle. Portava una giacca di pelle marrone, molto vecchia e sudicia. L’uomo si voltò di scatto.
Il quel momento, ne era sicura, il suo cuore si fermò. Smise di respirare e dovette mantenersi alla porta per non cadere a terra.
- Papà?- 






Care lettrici, ho pubblicato questo capitolo sotto costante richiesta di una mia amica,
anche senza aver superato le 4 recensioni del capitolo precedente.
Dato che nessuno segue più la mia storia ho deciso che se questo capitolo
non avrà recensioni, sarà l'ultimo che pubblicherò.
Purtroppo non ho per niente voglia di scrivere se so che nessuno legge.
Detto questo ringrazio chiunque mi ha seguito fino a questo punto.
Un bacio,
L.

  
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