Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Locke    20/03/2008    10 recensioni
Bella ed Edward,finalmente uniti per sempre nell'imortalità.Eppure niente è come sembra.Per Bella Swan i fantasmi del passato non sono scomparsi del tutto,e ancora una volta il destino tornerà ad intercedere per lei,prima di mettere una volta per tutta parola fine.
Dedicato a: BellaBlack,Piper_73,e Whattina
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2 capitolo

 

                          Spleen

Dedico questo capitolo a tre persone.BellaBlack ,che ogni volta commenta sempre e mi riempe di generosi complimenti.

A mio parere è una scrittrice a dir poco eccezionale,ogni sua storia che si rivela sempre incredibilmente bella ed intensa,e che non smetterà mai d’appassionarmi.

 

 Piper o Lary che sa che adoro in modo smisurato  le sue storie stupende in modo particolare Edward and Bella's dream ,che diciamocelo è una piccola meraviglia che ogni volta mi fa venire il batticuore.

 

Ed infine a Whattina,altra fonte d’ispirazione e modello da seguire,in quanto anche lei in fatto a bravura non scherza.

Ve lo dice una che ha letto il suo strepitoso {.Forgotten Sunset.} e non esagero dicendo che ne vale veramente la pena.

 

Mi accoccolai accanto ad Edward,ignorando le occhiate languide delle Hostess,che parevano essere attratte irremediabilmente dal mio bellissimo vampiro.

Forse se fosse accaduto in un'altra occasione mi sarei divertita a prenderlo in giro.

Adoravo stuzzicare Edward,scoprire ogni volta fino a che punto potevo spingermi,fin dove potevo osare.Ma non oggi.Neanche i nostri teneri battibecchi avrebbero potuto sollevarmi dal peso opprimente che avvertivo nel petto.

Sospirai.

Chiusi gli occhi,provando a cadere nell’incoscienza del sonno,che purtroppo ormai mi era per sempre preclusa.

Edward se ne accorse.Prese a carezzarmi dolcemente i capelli,e a canticchiarmi soave la mia vecchia ninnananna.

Mio malgrado sorrisi.Come se potesse ancora servire a qualcosa.

-Ricordi?-la sua voce era una cucchiata di miele,dolce sussurro troppo debole per le orecchie dei comuni mortali.

-Come potrei dimenticare.Ogni notte mi cantavi la stessa ninnananna.-

-Ogni notte dovevo implorarti per farti dormire.-precisò lui.

-Sembravi assurdamente convinta,che dovessi svanire da un momento all’altro.Come se fosse stato possibile… -sorrise al ricordo.

Risi anch’io.

-Era colpa tua..Ti comportavi volutamente in modo così sfuggente,così misterioso.Sarai compiaciuto di avermi fatto venire i capelli bianchi,prima del tempo-

Lui sbuffò spazientito.Mi scompigliò i capelli e mi diede un rapido bacio sulla guancia.

-Non dire stupidaggini..-

Stupidaggini.No,non lo erano,almeno non me.

Forse per Edward era una paura infondata,ma io a quel tempo ero umana,vulnerabile,spaventata dalla prospettiva della vecchiaia,e di trascorrere una vita senza il mio angelo accanto.

Edward avrebbe potuto benissimo scomparire.Non avrei potuto far niente per fermarlo.

Niente.Come avevo scoperto dopo i nostri anni di matrimonio,lui sapeva essere ancora più cocciuto e testardo di me.

Era irremovibile.Dovevo blandirlo con baci e carezze,se volevo ottenere qualcosa e fare di testa mia.

Anche se nell’ultimo periodo stavamo facendo solo di testa mia..

-I signori desiderano qualcosa?-la voce affettata della Hostess mi riscosse dai miei pensieri.

-No,grazie-Avvertiì Edward sospirare,il suo corpo irrigidirsi momentaneo alla comparsa della sgradita estranea,rilassarsi nuovamente quando quest’ultima se ne andò.

Mi strinsi a lui infastidità,premurandomi di abbracciarlo provocante.

-Gelosa eh?-sembrava compiaciuto.

-Giusto per mettere le cose in chiaro-Lanciai un occhiata alla Hostess.

Anche se non aveva udito le mie parole,lo sguardo dei miei occhi era piuttosto eloquente

Incontrai per un breve contatto le sue labbra,poggiando la mia testa sul suo petto,e lasciandomi cullare dalle sue tenere carezze.

 

-Bella siamo arrivati-

Straordinariamente il viaggio in aereo era durato poco.Troppo poco.

Non ero ancora pronta per affrontare i fantasmi del mio passato.Non ora,non qui.

Il caos di Phoenix mi sommerse immediatamente.L’aereoporto era gremito di persone,turisti,giovani teenagers,ed eleganti uomini d’affari.Per gli altri erano solo fonte di un fastidioso rumore,per noi vampiri invecie erano nutrimento.

Edward mi osservava attento,pronto a sorreggermi in caso di cedimento.

Non ce ne fù bisogno.Mai prima d’ora ero stata così poco tentata dal sangue umano.

-Dove vi porto?-

Udiì a malapena la risposta di Edward alla voce stanca ed annoiata del tassista.

Eravamo gia scesi dall'aereo?Non me n'ero accorta.

La mia mente era troppo impegnata a ripercorrere gli ultimi anni,dal giorno della mia trasformazione,il marimonio,ed i lunghi decenni felici che avevo trascorso insieme ad i Cullen.Non mi pentivo della scelta che avevo fatto.Il mio cuore,come la mia anima erano legati indissolubilmente ad Edward.

Eppure nonostante tutto non era stata una scelta priva di inevitabili ma dolorose consequenze.Avevo perso la mia famiglia.

Prima mio padre,ed ora Renee,anche lei così dolce e tenace,alla fine aveva dovuto cedere all'ineluttabilità della sua natura umana.Era morta.

Per sempre.

Sapevo che sarebbe successo.Era semplicemente inevitabile,com'era inevitabile per noi vampiri desiderare il sangue,o per le farfalle schiudersi dal loro bocciolo.Ma quando Alice aveva chiamato per avvertrirci,io non ero stata pronta,non ero preparata ad affrontare questo nuovo ed improvviso dolore.Se avessi potuto sarei scoppiata in lacrime.Eppure non potevo,come non potevo tornare nel passato e riparare ad i miei errori..

Avevo perso mia madre.Era morta,ma per me lei era morta tanto tempo fa.Ventun'anni per l'esattezza,ventun'anni fa quando l'avevo vista per l'ultima volta al mio matrimonio,felice e radiosa,per poi sparire e far perdere le mie traccie.

Chissà cosa deve aver pensato.Cosa deve aver provato..Dovevo averla distrutta.Sia lei che Charlie,sopratutto Charlie,che a differenza di Renee non aveva nessuno,abbandonato prima dalla moglie e poi dalla figlia.

 

Il taxi si fermò dinanzi la mia vecchia casa.

Osservai Edward pagare,qualsiasi cosa pur di prendere tempo ed evitare di affrontare la situazione.

Non so se ce l’avrei fatta a sopportarlo.Non questo.Non un'altra volta.

Edwars mi carezzò incoraggiante la guancia.Mi stringeva,dolce ma saldo,un abbraccio che sembrava intrappolarmi,costringermi a varcare quella soglia opprimente.

Sospirai.Potevo solo sperare.

Sperare che non facesse male.Sperare che la stretta al cuore e le lacrime invisibili che minacciavano di sgorgare dai miei occhi eternamenti asciutti si sarebbero placate.

-Entriamo?-

Annuiì inerme.

-Andrà tutto bene-mi mormorò affettuoso Edward,prendendomi per mano e guidandomi come si fa con una bambina impaurita.

Quando entrai non riconobbi più la casa.Per un istante credetti di essermi sbagliata.

Mi ero immaginata di ritrovare la stessa casa della mia infanzia,i muri pastello,i tappeti colorati,i mobili eleganti combinati ad oggeti strampalati ed eclettici,simbolo del gusto sfrenato e caotico di mia madre.

Non trovai niente di tutto questo.La casa era perfettamente ordinata,quasi spoglia,non un oggetto,non uno di quei strani orologi ticchettanti che erano sempre stati una presenza costante.

-Non me la ricordavo così-mormorai.

-Le cose cambiano Bella-

Gia ed erano veramente cambiate.Troppo per non farmi male.

Mi aggirai per la casa come una sconosciuta,la stessa casa che un tempo era stata mia.

Sospirai.Avevo in bocca l'amaro sapore dei ricordi e del rimpianto.Gusto acido di rimorsi e di colpe mai del tutto rimarginate..

Perchè doveva fare così male?Perchè?Perchè proprio adesso,perchè le disgrazie continuavano sempre a tormentarmi?

Non potevo lasciarmi la mia vita umana alle spalle?Non potevo dimenticare?

No che non potevo.Se avessi potuto l'avrei gia fatto,ma non ne ero in grado,ed in fin dei conti era giusto che soffrissi.

Giusto,che alla morte di mia madre,mi sentissi come una vile,una codarda carogna.Glielo dovevo.

Continuai a percorrere i corridoi della casa.Non trovai nulla di mio.

Nulla che mi era appartenuto.Era come se Renee si fosse sbarazzata di ogni cosa le ricordasse la mia esistenza.

Entrai stordita nella mia vecchia camera,per nulla preparata ad affrontare ciò che vidi.

La mia camera non c'era più.Un altro era il letto che aveva sostituito il mio,altri mobili,oltri peluche,altre vecchie bambole e cornici argentate.

Ciò che mi colpiì però non furono i cambi dell'arredamente.Fù lei.

Lei che compariva in ogni foto.Lei che era abbracciata a Renee e Phil,prima una bimba,poi una ragazzina,poi una ragazza:una fotocopia di me stessa in versione umana e con i capelli leggermente biondi.

Lei,lei,lei.La camera pareva tempestata di suo foto.Lei con mia madre,lei nel nostro giardino,lei che stringeva nelle mani un grazioso frugoletto,il nipote di Renee,perchè anche da piccolo la somiglianza era incredibile.

Lei,lei ed ancora lei.Quella ragazza con addosso un delizioso abito da sposa color pesca,il viso a cuore illuminato di felicità,la mano stretta a quella di un ragazzo moro,gli occhi di mia mamma che la osservavano piena di gioia e di soddisfazione.

Lei,sempre lei,mia sorella.

Vennì invasa da un improvviso fremito di gelosia.

Mi vergognai di me stessa,eppure sentivo d’odiare quella ragazza.

La odiavo,talmente profondamente,che la forza di quel sentimento mi sconvolse.

Osservai la sua foto,il suo sorriso,l’espressione radiosa del suo volto,così simile alla mia,così simile alla Bella che un tempo ero stata.

La odiai.La rabbia,la gelosia,il dolore divennero insopportabili,e riversai su di lei tutte quelle emozioni che mi avvelenavano il cuore.

Non mi ero mai sentita così.Così crudele,così cattiva.Mai avevo provato un tale desiderio.

Uccidere.Non per nutrirmi,non per saziare la mia sete..Volevo ucciderla,volevo farle del male,perché lei aveva qualcosa che io non avevo,perché lei,così simile eppure così diversa da me,mi ricordava con straziante sofferenza ciò che avevo perduto per sempre.

Scagliai la foto con tutte le mie forze.La scagliai contro il muro,e la cornice si ruppe con un rumore assordante in un centinaio di frammenti di vetro,schegge argentate che risaltavano sul pavimento legnoso come fiocchi di candida neve.

-BELLA?-avvertiì le braccia di Edward che si stringevano addosso alle mie,il suo sguardo preoccupato soffermarsi sui cocci nel pavimento.

-Bella tutto bene?-

Annuiì senza guardarlo,silenziosa gli voltavo le spalle e mi allontanavo dalla casa.

 

-Voglio tornare a Forks-

Edward mi fissava attento.I suoi occhi ambrati brillavano dispiaciuti,il suo viso contratto in una smorfia di preoccupazione,

il suo sguardo che mi lanciava un muta richiesta perché?

-Voglio tornare a Forks-ripetei con convinzione.

Annuì.Non mi fece domande.Si limitò semplicemente ad annuire e a prenotare un biglietto aereo per la cittadina uggiosa nella quale avevo intenzione ancora una volta di ritornare.

Non parlammò per tutto il viaggio.Il mio silenzio feriva Edward,lo faceva soffrire.

Sapevo che avrei dovuto affrontare poi il rimorso ed il senso di colpa,ma ora ero troppo sconvolta,troppo logorata dalla scoperta improvvisa di avere una sorella,sorellastra,come mi suggeriva la vocina maligna del mio animo,che non avevo la forza per preoccuparmi anche di questo.Lui avrebbe capito.Mi avrebbe perdonato.Lo faceva sempre.

 

Quando arrivammò mi stupiì nel notare come tutto fosse esattamente uguale a come ricordavo.

Pareva che fossero trascorsi giorni,non anni.Non tutto,era destinato a cambiare.

Certe cose sarebbero rimaste uguali per sempre.

Ci dirigemmò subito verso il cimitero di Forks.La mia tomba,la sua tomba..Charlie.

Mio padre,mia madre.Alla fine erano tutti destinati a quello.Tutti tranne io.

La gente che passava di lì,vedeva la mia tomba e provava dispiacere.Morta a diciannove anni.Giovane,troppo giovane.

Che buffa ironia.Io a differenza di loro non sarei mai morta.Mai.

Dovevo essere felice di questo..E allora perchè mi sentivo le gambe molli?

Perchè avevo iniziato a singhiozzare senza emettere una lacrima?Non una singola lacrima,eppure il mio di dolore era autentico come quello degli altri esseri umani.Solo la mia natura era diversa.Quella natura che mi impediva di morire...E di piangere.

Mi lasciai portare da Edward verso casa.Mi lascia abbracciare da lui,mi lasciai guidare senza opporre resistenza.

Non aveva senso rimanere.Non avrei trovato nulla.

Edward mi accompagnò a casa di Charlie.

Mi sentivo triste.Ma allo stesso tempo ero felice,sorpresa di trovare tutto come l'avevo lasciato.Esattamente come l'avevo lasciato.

La stessa camera..Gli stessi mobili.Lo stesso letto.Lo stesso identico profumo di ventun'anni fa.

Ci sdraiammò nel mio vecchio letto,lo stesso letto dove tanti anni fa,Edward si sdraiva accanto a me e mi sussurrava la mia ninnananna.La dolce ninnananna che ogni notte mi accompagnava fino a farmi addormentare.

Lo abbracciai senza dire niente.Non ce n'era bisogno.

 

Rimanemmo in quella posizione a lungo.

Lui appoggiato al mio collo,gli occhi chiusi,le sue mani strette alle mie spalle che mi stringevano in un abbraccio confortante.

Il suo viso era sepolto nei miei capelli,le sue labbra mi sfioravano il collo.

Io non osavo muovermi.Non osavo spezzare quel sacro silenzio,un silenzio che sapeva rincuorarmi più di mille parole.

Non avevo bisogno d'altro.Non ero sola,avevo Edward accanto a me e questo mi bastava.

Mi sarebbbe bastato per sempre.

-Mi dispiace..-gli sussurrai.Mi dispiace.Sarebbe mai stato sufficiente?Per lui forse,ma non per me.

-Non avrei dovuto comportarmi così.Non avrei dovuto farti assistere a tutte questo.Sono stata...-

Non trovai le parole.Come potevo giustificarmi?Come potevo fargli capire cosa provavo?

Per una volta desiderai che fosse in grado di leggermi nel pensiero.

-Edward davvero,io...-

Lui mi posò un dito sulle labbra interrompendomi.

-Shhhh,Bella non ti devi scusare.Non hai fatto nulla di male,nulla di cui io debba perdonarti-mi sorrise dolce e con un tocco leggero continuò a  carezzarmi la guancia.

-Edward,mi dispiace..mormorai.

Mi zittì ancora,stavolta usando le sue labbra,baciandomi pur di farmi dimenticare il motivo del mio dolore

Potevo rimanere incantata per ore ad osservarlo,osservarlo mentre mi carezzava,mentre giocava con una ciocca dei miei capelli.

Lui era perfetto.Non mi sarei mai stancata di rimanere abbagliata da lui,incantata dal suo modo di fare.Mai.

-Volevi tornare a Forks.Tornare da tuo padre.è...giusto.Hai appena perso tua madre,non c'è nulla di sbagliato in questo,Bella.-la sua voce era un sussurro a malapena udibile.Un sussurro dolce e comprensivo,miele per le mie orecchie,ormai abituate alle urla e agli strepiti.

-Niente,Bella.Niente per cui tu ti debba vergognarti-

Mi lascia cullare dalle sue parole.Mi lascia cullare dalle sue calde rassicurazioni.

-Non avrei dovuto comunque..Ti ho fatto soffrire.-

Non riuscivo a guardarlo negli occhi.Nonostante tutto,mi sentivo ancora colpevole.

Lui non mi rispose.

-Non volevo comportarmi così..-continuai-Mia sorella,il suo bambino..è stato tutto troppo inaspettato.Pensavo che tornare a Forks avrebbe potuto aiutarmi.Invecie ha solo riaperto vecchie ferite.-

L'immagine di me,singhiozzante accanto la tomba di mio padre,continuava a balenarmi in decine di flashback.

Io che cadevo in terra.Il mio pugno che si abbatteva sulla lapide sbriciolando la pietra.Il sapore delle lacrime non versate,il desiderio di sanguinare,di fare qualsiasi cosa per rendermi più simile a loro:gli umani,i miei genitori.

-Ho sbagliato.è stata solo colpa mia.Lo sai vero Edward?Questo non c'entra niente con il mio essere vampira..Non c'entra niente con la mia..."immortalità"-

Doveva capirlo.Non mi ero pentita della mia decisione.Mai.

-Lo sai vero Edward?Tu...non ti senti...in colpa?-

Non doveva.Non poteva.

-Edward?-lo chiamai implorante,ma lui non mi rispose.

Si allontanò da me,ora il suo volto era sulla stessa traiettoria del mio,era in grado di osservare attentamente ogni mia singola emozione.

-Rispondimi,per favore-lo supplicai.

Sospirò.Sembrava sconfitto

-Bella-iniziò esitante-Come...posso non pensarlo?Lo sai che sono contento di averti trasformata,eppure quando ti ho visto così...triste,infelice,ingonicchiata dinanzi la tua stessa tomba...Come posso non sentirmi responsabile?Come Bella?Arrivo a chiedermi se è giusto quello che ti ho fatto,se non è stato semplicemente il gesto più egoistico e sbagliato di tutta la mia esistenza..So che tu lo volevi,anch'io lo volevo,ma ne è valsa veramente la pena?Guarda a cosa hai rinunciato..-gesticolò disperato con le mani.

Un espressione cupa gli illuiminava il bellissimo volto da angelo.

-Edward...-iniziai.-Non è così,davvero-

-Non mentirmi Bella.Ho visto come hai osservato quel bambino.Credimi,se potessi fare qualcosa,qualsiasi cosa per...

Ma non posso.Lo sai.Tecnicamente siamo come morti..-Sorrise tristemente.

Vederlo così mi fece sprofondare.Il peso al petto ed il senso di colpa che divenivano minuto per minuto più insopportabili.

Non era giusto.Edward non doveva soffrire.Non a causa mia.

Mi avvicinai a lui e lo abbracciai,affondando la mia testa sulla sua spalla,il mio naso a contatto con la sua pelle di ghiaccio,aspirando lentamente il suo dolce profumo.

-Non è vero Ed.Noi non siamo morti,qualsiasi cosa siamo,siamo vivi-

-Come fai ad esserne tanto sicura?-

Io sorrisi mestamente.Pensai al volto allegro di Alice,l'espressione giocosa di Emmett,lo sguardo dolce di Edward che mi osservava con tenerezza mentre facevano l'amore.Eravamo vivi.Non come gli esseri umani,ma l'anima,la nostra anima,anche se il cuore non batteva più,pulsava furiosa ed incontrollabile,ed ogni giorno mi permetteva di provare nuove emozioni,emozioni che mi lasciavano senza fiato,ed anche se il sangue non mi scorreva più nelle vene,potevo ancora avvertire lo sfarfallio nello stomaco quando Edward mi rivolgeva il suo penetrane sorriso sghembo.

-Beh lo so..Altrimenti come potrei fare questo?-in un lampo premetti le mie labbra sulle sue,sorprendodolo con il mio bacio improvviso.

Continuai a baciarlo,con una mano gli carezzavo i capelli,con l'altra mi insinuava sotto la sua camicia.

-E questo..-ridacchiai e gli diedi un altro rapido bacio.

Non riusciì a resistere.La mia tattica funzionò,il suo solito sorriso divertito tornava ad increspargli le labbra.

-Possiamo provare almeno per questa notte a scordare tutto il resto tranne noi due?Ho bisogno di stare con te,solo con te-

Edward a quel punto scoppiò a ridere,la mia memoria che aveva ricordato perfettamente la frase che lui stesso aveva pronunciato ben ventidue anni fa.In memoria dei vecchi tempi.

Ricordo la"conversazione"che quella notte avevamo avuto nella sua camera.Io che cercavo di sedurlo,lui che si rifiutava ostinato,il mio tentativo di farlo cedere che sembravaa fallito in partenza.

Alla fine perl aveva ceduto,anche se mi avrebbe dato ciò che volevo,soltanto se anch'io a mia volta avessi accettato,la sua di proposta.

Matrimonio.In una notte mi ero ritrovata fidanzata e con un anello un dito.

Dovette avere i miei stessi pensieri,perchè improvvisamente si era fatto più rilassato,libero dal dolore di poco prima.

-Cosa vuoi questa volta?-

-Mmmm fammi pensare-mi ticchettai la fronte pensierosa.-Vediamo un pò.Allora,sono sposata,ho un sacco di soldi..Sono una dell ragazze più belle ed ammirate del pianeta..-

Lui ovviamente rise.

-Nient'altro?-

-Mmmmm mi sembra di no..Ah aspetta-esitai gongolante.

-Una cosa in effetti ci sarebbe..Non mi dispiacerebbe un bel gigolò che magari mi facesse compagnia quando te ne vai a caccia.-

Mi diede una gomitata,un ringhio giocoso che serviva come ammonimento.

-Allora-continuai a scherzare-è possibile?-

Alzò gli occhi esasperato.

-Provvederò-

Avvertivo il suo sorriso sulla mia pelle.Avevo uno sconfinato bisogno di saperlo felice.

Come avevo bisogno di andarmene da Forks.Un giorno sarei tornata.

Ancora una volta sarei tornata,ed allora avrei affrontato definitivamente tutti i miei fantasmi,mettendo per sempre la parola fine ai miei ricordi.

Ma non oggi.Non ero ancora pronta.L'avrei fatto e non sarei stata sola.Semplicemente non era ancora arrivato il momento giusto.Non oggi.

-Voglio andarmene Edward...Voglio stare con te.Solo con te-

Lo abbracciai,mi strinsi a lui ancora di più,il mio volto che affondava nel suo petto.

-Io ci sono Bella-

-Lo so.Ma voglio provare a dimenticare quello che è successo.Non per sempre..Solo per qualche giorno.Solo per un pò,finchè non mi sarò abituata all'idea...Ti sembra possibile?-

Non mi rispose subito.Esitò per qualche istante,il suo corpo che si era un attimo irriggidito.

-Dove vuoi andare?-

Sorrisi.Un nome mi colpiì all'improvviso.Chicago.

 

Quel giorno stesso ce ne andammò da Forks.Non provai rimpianti.

Prenotammò il primo biglietto disponibile per Chicago.Non mi aspettavo chissà che,ero semplicemente felice ed entusiasta di visitare la città natale di Edward,di vedere la sua casa,che a quanto mi aveva detto era ancora di sua proprietà,e con un pò di manodopera avremmò potuto tornare ad abitarci.

Volevo dimenticare ed avevo deciso di tuffarmi nel suo di passato.Ad Edward non dispiaceva affatto.Era da tempo che desiderava tornare nella sua vecchia casa,e quella sembrava l'occasione più giusta per compiere un viaggio del genere.

Io d'altro canto ero molto curiosa ed attratta di scoprire qualcosa di più sulla precedente vita.Non sapevo quasi nulla di lui,quasi nulla del periodo in cui era stato umano.Tranne che la sua famiglia era stata uccisa dal morbo della spagnola,e che Carlisle,il dottore dell'ospedale,l'aveva trovato e l'aveva salvato dal letto di morte.Ricordi tristi,piuttosto cupi.Sperai che tornando nella sua vecchia casa,avrebbe ricordato anche qualcosa di diverso.

-Siamo arrivati dunque..-Edward sospirò di sollievo.Pareva sollevato.

-Che c’è?Sei esausto dopo aver fatto tutte quelle conquiste..-

Mi aveva guardato male e aveva ignorato la mia frecciatina.

Avevamo deciso di alloggiare in un albergo lontano dall’aereoporto.Era un albergo veramente molto lussuoso,troppo per una “ragazza”semplice come me.

Edward forse ci era abituato,ma io no.Anche dopo tutti gli anni che avevo vissuto con la famiglia Cullen,lo sfoggio di ricchezza riusciva ancora a mettermi in soggezione.

Il receptionist ci rivolse un sorriso cordiale e ci diede le chiavi della stanza.

 

Io ed Edward eravamo abbracciati nel nostro letto.

Le luci erano spente,non un solo rumore disturbava la calma di quell’ora della notte.

Potevo sentire il suono del suo respiro che mi carezzava caldo la pelle.

-Edward?- Apriì gli occhi,e lentamente avvicinai il mio naso al suo,sfiorandolo leggermente.

-Si?-

 -Usciamo-sussurrai roca.

Gettando uno sguardo verso l’esterno mi accorsi che desideravo uscire.

Non ero certa di questo mio pensiero finchè non l’avevo pronunciato ad alta voce.Ma avevo bisogno di distrarmi.Avevo bisogno di fare qualcosa di veramente divertente e sconsiderato.

Ora dovevo solo convincere Edward.Ma sembrava di buon umore.Anche lui doveva essere annoiato dalla monotona calma della notte

-E dove è che vorresti andare?A quest’ora per giunta-parlava in tono scherzoso,gli occhi topazio che brillavano improvvisamente eccitati.

-Non so..Speravo me lo dicessi tu-

Lui scrollò le spalle in segno di diniego.

-Non lo sai?-chiesi stupita.

-Mah e io che credevo che tu sapessi tutto.Mi deludi proprio Cullen-ridacchiai divertita e lui in cambio mi diede una gomitata.

-Ehi-protestai.Tentai di colpirlo a mia volta,ma al solito mi evitò prontamente e con una spinta mi fece cadere dal letto.

-Lo sai che sei proprio un maleducato-

-Tanto lo so che poi mi perdoni-mi rivolse un sorriso mozzafiato,e sotto lo sguardo penetrante dei suoi occhi caramello mi sentiì sciogliere.

Per nulla soddisfatto avvicinò la sua bocca alla mia e prese a leccarmi provocante la punta delle labbra.Le sue mani mi carezzavano sensuali,stuzzicando la mia pelle gelida.

Forse non era poi un grande idea uscire..Potevamo benissimo restare nella nostra camera,il comodo letto che sembrava sussurrarmi dolci tentazioni.

-Allora-disse dopo un po’ staccandosi da me.

Le mani mi formicolavano per la brusca interruzione del contatto fra noi.

-Vuoi ancora uscire?- Il desiderio di carezzarlo e finire per fare un'altra volta l’amore si fece più irresistibile che mai.

-Mmmmm-

-Lo prendo per un si?-mi stuzzicò.

Si allontanò da me,e mi lasciò li,distesa sul tappeto come un imbranata.

Maledetto.Mi alzai sotto la sua risata divertita,studiata appositamente per prendermi in giro.

-Ti odio Cullen-mormorai.

-Anch’io,Bella.Anch’io-

 

Sgattoiolammo dalla finestra,senza farci notare da nessuno.

Sentivo che quella notte era magica.Sarà stata l’aria improvvisamente fresca,o la debole luce argentata che creava contorni ed ombre provocanti su qualsiasi superficie.

Non saprei.So solo che ero improvvisamente felice,l’ansia ed il dolore dei giorni precedenti come evaporati,sostituiti da un inebriante eccitazione.

Camminammo per un po’ senza una meta precisa.

Non mi ero mai sentita così simile ad una Vampira.

Ero invincibile.Potevo fare ciò  che volevo,andare dove volevo,senza alcuna restrizione,senza limiti,senza confini.

Osservai distratta la vetrina di un coffe shop.

Se l’avessi desiderato avrei potuto benissimo forzare la serratura,che si sarebbe accartocciata come burro fuso sotto la mi forza sovr’umana,e svaligiare l’intero negozio.

Non che desiderassi scorte di cafè per interi anni.Semplicemente il sapore proibito di rubare qualcosa mi tentava,non per l’oggetto,ma per l’atto di per se,un atto folle,sconsiderato,impulsivo,fatto con il solo scopo di appagare il mio capriccio.

 

Sorrisi gongolante,quando lo sguardo di Edward mi riscosse dai miei pensieri.

Oh cavolo,ma a cosa diavolo stavo pensando?

-A cosa pensi?-mi chiese curioso.

-Mah a niente..Stavo solo riflettendo sulla possibilità di svaligiare un negozio.Secondo te dobbiamo disattivare le telecamere o è sufficiente indossare un passamontagna?-

Edward mi fissò un attimo sconvolto,per poi scoppiare a ridere,gli occhi chiusi,le mani sulla pancia,e le gambe leggermente piegate.

Temetti di doverlo sorreggere.Se fosse stato umano gli sarebbe sicuramente venuto un attacco di qualcosa.

Lo osservai impassibile,fino a quando si fu calmato e riusciì a riacquistare un minimo d’autocontrollo.

-Sei incredibile-mi sussurrò divertito.

Il suo viso era improvvisamente rilassato,gli occhi che brillavano come illuminati da una fiamma.

Sembrava umano..Potevo quasi vedere il rossore che gli accalorava le guancie,o udire il battito del suo cuore che pompava frenetico.

Pur di renderlo così felice e spensierato,ero disposta a svaligiarlo veramente quel coffe shop.

-Guarda che non stavo scherzando…-dichiarai seria.

-Davvero Edward..Cosa faresti se io mi decidessi all’improvviso di divenire una ladra?Pensaci..Con i miei poteri da vampiro,potrei riscoprire una vocazione..-

Lui mi osservò per qualche istante,incerto se stare al gioco o meno.

-Dico sul serio Ed.Cosa faresti?Decideresti di seguirmi e di iniziare con me una carriera da fuorilegge?Oppure sceglieresti di abbandonarmi per una più dolce e tranquilla ragazza di una sconosciuta cittadina?-

Lui alzò gli occhi fintamente esasperato.Si avvicinò a me e mi strinse in un abbraccio.

Le sue labbra si avvicinarono al mio orecchio,ed iniziò a giocherallare con i miei capelli.

-Lo sai,che ti seguirei dovunque Bella-

Ridacchiai come una ragazzina.

Una sua frase ed il mio cuore si scioglieva.

Le sue parole avevano ancora il potere di emozionarmi,ed anche se il mio cuore non batteva più,difronte ad un suo sguardo avvertivo ancora la famigliare stretta al petto.

-Comunque-aggiunse curioso-Come mai tutti questi pensieri?Non sapevo ti piacesse la vita da fuorilegge.In realtà,date le litigate sulla mia guida spericolate,ti facevo più ligia alle regole..Non è che  percaso Alice ti ha contagiato con la sua mania per i telefilm.Ti sarai vista troppi Bonnie e Clyde negli ultimi tempi?-

Sorrisi.Alice era davvero fissata con i telefilm,anche se per mia fortuna non mi trovavo a condividere i suoi gusti così eclettici.

-Mah,non credo proprio.Anche se ad essere sinceri ti starebbe bene come nome.-lo fissai con occhio da esperto.Probabilmente anche con il look da criminale,sarebbe apparso ugualmente irresistibile.

-Ti ho sempre visto come un tipo alla “Clyde”-aggiunsi convinta.

Edward sbuffò.

-Si e a te starebbe bene Bonnie.D’ora in poi ti chiamerò così..Non è vero Bonnie?-

-Certo Clyde-Ridemmò come due scemi e continuammo a camminare nel silenzio della notte.

 

Continuammò la nostra passeggiata fino a che le brillanti ed esotiche insegne di un locale non attirarono la mia attenzione.

Non ero ancora pronta a dire addio alla parte spericolata di me.Quella notte desideravo fare qualche follia,e quel locale mi sembrava proprio il luogo adatto.

Peccato che Edward non era del mio stesso parere.

-Bella,sul serio.Vuoi davvero entrare in un posto del genere?-ennesima domanda.

Lui mi fissava preoccupato.

Il viso oscurato da un lampo di costernazione,la bocca inclinata in una posa inequivocabilmente recalcitrante.Sorrisi soddisfatta difronte al suo scarso entusiasmo.

Stavamo avendo la stessa discussione da più di un quarto d’ora.

-Perche no?-lo sfidai.-Non ci vedo proprio niente di male-

-A meno che tu non te la senti ovvio-aggiunsi provocandolo.

-Non so,forse un l’ambiente come questo non è adatto ad un tipo..attempato..come te-

Cercai di contenermi,ma difronte al suo ringhio rabbioso non riusciì a trattenere una risata.

-Mi stai dando del vecchio?-Pareva veramente offeso.

-Nooo..Non potrei mai…Mr Cullen…-

Altra risata.Mi stavo divertendo da matti.Il buttafuori ci osservava con disapprovazione, aspettandosi evidente di doverci impedire di entrare senza pagare.

-Allora Edward-lo stuzzicai ancora un po’.L’espressione del suo viso era veramente ridicola.

-Che dici entriamo?O forse vuoi provare al locale giù in fondo.Dicono che sia un posto molto più tranquillo,e poi ci sono un sacco di simpatici signori,che sono sicura gradirebbero certam…-

Non potei finire la mia frase,che le braccia di Edward mi sollevarono da terra.

Un urlo mi sfuggì dalle labbra.

-Ehi!!!Mettimi giù..-tentai di divincolarmi,ma la sua forza era comunque maggiore della mia,ed imprigionata tra le sue braccia ero completamente inerme.

-Perché?Per permetterti di continuare a prendermi in giro?Non credo proprio-

Aumentò la sua stretta ancora di più.

-Stiamo dando spettacolo..-borbottai acida-Guarda,ci fissano tutti-

In effetti stavamo veramente attirando l’attenzione.Alcune ragazze ci osservavano confuse,a meta tra il divertito ed il preoccupato.

-Tanto non sarà la prima volta-Sorrise maliziose e poggiò le sue labra delicate sulle mie.

Mi venne in mente l’episodio della panchina.Se fossi stata umana sarei assicuramente arrossita.

Quando mi staccai da lui avevo il fiato corto.

-Allora mi metti giù o no Mr Cullen?-

-Basta che la smetti di chiamarmi Mr Cullen-mi ammonì.

-Va bene…Mr Cullen.-accennai un saluto militaresco.

Mi ritornarono alla mente i vecchi ricordi della mia infanzia.Per un po’ ero stata una girl-scout.

Mia madre adorava la mia divisa.Peccato che la vita all’aria aperta e le scampagnate fra i boschi non erano di certo le attività più adatte ad una bimba goffa e sbadata come me.Anche se definirmi semplicemente goffa era un eufemismo.

Lui alzò gli occhi esasperato.

-Dunque-

-Entriamo?-

Forse era iniziato tutto per gioco,ma ora ero veramente curiosa di vedere l’interno di quel locale.

In fin dei conti ero una vampira adulta e vaccinata.Avrei potuto sopportare la visione di corpi umani mezzi nudi,e qualche stramberie che i gestori si erano inventati per rendere l’ambiente più piccante.

-Va bene.-sospirò sconfitto.-Ma poi non venirti a lamentare con me.Io te l’avevo detto-

 

L’ambiente all’interno era mille volte peggio di come me lo fossi immaginata.

Ragazze seminude ballavano dentro gabbie dorate,e sopra cubi giganti.

Molte avevano il corpo bagnato e ricoperto da una sostanza bianca,che ero sicura fosse panna.

I maschi le tiravano centoni di dollari per incoraggiare lo spogliarello.

Alcune,danzavano sorreggendo strani oggetti fosforescenti,e l’attrazione del locale(dal quale aveva sicuramente preso il nome)ballava su un cubo gigante,tenendo sul collo e sulle braccia un grosso serpente.Vivo.

-Carino-

Edward mi lanciò un occhiata incredula,tornando a guardare la ragazza con il serpente.

Chissà come faceva ad essere così sciolta e sensuale..Anche da vampira io non ci sarei mai riuscita.Quel coso era gigantesco!!!

-Si,insomma..Strano,ma carino..Ecco,diverso dal solito..Un po’….inusuale-

Mi sforzavo di fare conversazione,ma con Edward che non abbandonava l’attegiamento”sto qui,solo perche devo”era praticamente impossibile.

-Sul serio Bella quanto dobbiamo restare?-

Sbuffai.

-Sai se provassi a divertirti non moriresti mica..Non è poi così male-

Lui non aggiunse nulla,e tornò nel suo stato di mutismo totale.

Le persone ci lanciavano strane occhiate.Forse erano colpiti dalla nostra perfetta bellezza,o semplicemente ci notavano perché eravamo gli unici ad essere immobili.

Quelli sguardi mi mettevano un po’ in soggezione.

Se primo credevo che le compagne di scuola lanciassero occhiate indecenti al mio ragazzo,dinanzi agli sguardi famelici delle ragazze del locale dovetti ricredermi.

Evidentemente l’alcool e le sostanze illegali le rendevano simili a delle gatte ninfomani.

Anche i ragazzi però flirtavano senza inibizione,approfittando di ogni scusa per toccarmi.

-Vado a prendere da bere-

Come scusa era ridicola.

-Edward non fare l’idiot..-Ma non mi diede il tempo di finire che era gia sparito.

Mi aveva lasciata sola.

Un ragazzo si avvicinò subito a me,e mi toccò molto accidentalmente una coscia.

Lo ignorai.

Prese a ballarmi intorno,ad ancheggiare,e a carezzarsi provocante l’orlo dei jeans.

Edward intanto pareva inghiottito dalla folla,il suo dolce profumo,ormai perso difronte gli odori caldi e soffocanti degli umani.

Nonostante i miei sensi potenziati,in quella baraonda non riuscivo a percepire la sua presenza.

Il ragazzo,nonostante la mia indifferenza totale,continuava a danzarmi intorno,come un leone che si aggira cauto vicino alla sua preda e a sorridermi ammiccante.

Venne raggiunto dopo qualche minuto da altri due ragazzi,suoi compagni,che presero anch’essi a ballarmi intorno,avvicanandosi a me sempre di più.

Avevano occhi neri come quelli dei vampiri,dilatati al massimo dall’abuso di alcool e di droghe.I vestiti,erano incollati ai loro corpi sudati,il loro profumo,un misto tra quello delizioso del sangue combinato all’unto del sudore,mi eccitava e mi disgustava allo stesso tempo.

Dov’era finito Edward?

Tentai di allontanarmi,quando uno si avvicinò a me ancora di più,e mi carezzo il braccio.

La sua pelle era bollente.Fuoco rispetto al gelo della mia.

Si era accorto della mia totala mancanza di calore?Da quant’era fatto dedussi di no.

-Ehi Baby-sghignazzò seguito a ruota dagli altri.

-Scusa,ma sono fidanzata..-

Lui rise come se avessi fatto un battuta divertente.

-E allora?è solo per divertirsi un po’.Non mi faccio problemi.Se vuoi portare anche il tuo ragazzo.-

Sbiancai,quando indicò Edward vicino ad una biondina tutte curve.

Non gli risposi neanche,che me ne andai via disgustata.

Che idea orribile entrare in un posto del genere.

 

Raggiunsi subito il mio ragazzo,e lo allontanai a viva forza dalla biondina,che tra l’altro era troppo sbronza perfino per accorgersene.

-Andiamocene-

Edward rise.-Eddai non è poi così male-

Come mai aveva cambiato idea tutt all’improvviso?

Lanciai un altro sguardo al ragazzo che prima mi aveva abbordata.

Mi sorrideva complice.Evidentemente si aspettava che la sua tattica avesse avuto successo.

-Andiamocene-ribadiì con convinzione.

Non volevo restare lì per un secondo di più.Fui costretta a spingere Edward a viva forza,dato che si stava letteralmente soffocando dalle risate.

Certo,uno sconosciuto mi proponeva una cosa a tre e lui lo trovava divertente!

-Non fa ridere Edward-mormorai acida.

-A me si-

Sbuffai esasperata.

-Certo,tu trovi divertenti tutte le situazioni che mi mettono in imbarazzo…-

Lui continuò a ridere ancora più forte,ignorando le mie occhiate di fuoco.

Avrebbe mai finito?

-Eh va bene-sospirai sconfitta.-Avevi ragione.Quel locale faceva veramente schifo.Contento adesso?-

-Molto-sghignazzò soddisfatto,e per impedirmi di replicare mi tappò la bocca con le sue labbra.

Mi bacio.

Ancora ed ancora ed ancora,fino a farmi dimenticare il motivo per cui mi ero arrabbiata con lui.

-E dimmi.Non eri geloso?Neanche un po’?-

-Non di un tipo così…-Mi imbronciai.

Lui se ne accorse e mi scompigliò dolcemente i capelli,scoccandomi un altro rapido bacio sulla guancia.

-Andiamo?-

-Dove?-

-Dovunque vorrai,Baby-

Sorrisi difronte a quella battuta.Pronunciata da un altro sarebbe apparsa ridicola,ma sulle sue labbra tutto sembrava avere un altro significato.

 

Ci allontanammò dal caos e dai rumori dei locali notturni,finendo per giungere ad un piccolo parco,contornato da abeti e da alberi profumati.

Trovai quell’odore delizioso.I posti semplici restavano sempre i migliori.

Io ed Edward eravamo sdraiati sull erba umida,l’uno abbracciato all’altro,due statue di marmo freddo dotate di vita.

Restammo per un po’ in silenzio,il nostro respiro l’unico suono che spezzava la calma glaciale di quel parco,i miei occhi rivolti ad osservare le stelle che parevano brillare ancora più del solito nel cielo cobalto.

-Bella?-

-Mmmm-

-Lo sai che ti amo vero?-

Sussultai a quelle parole.

Quante volte me l’aveva ripetuto,sussurrato,mormorato dolcemente mentre mi carezzava e mi baciava?Tante.

Eppure ogni volta riusciva lo stesso a sorprendermi.

Come mi succedeva ogni tanto,la sua mente si schiuse per me.

Non ero in grado di gestire il come e il quando avrei potuto leggere i pensieri di Edward.

Semplicemente accadeva.Quella notte ci riusciì ancora una volta.

Pensieri tristi.Pensieri rivolti solo ed esclusivamente verso di me,e verso la mia famiglia.

Charlie,Jacob,Renee…Ricordai i loro nomi.

Sospirai.Era stato bello fingere che non fosse mai accaduto,fingere di essere una normale ragazza,fingere che solo qualche giorno prima non avessi desiderato uccidere mia sorella solo perché lei aveva qualcosa che a me era negato.

Ma era solo questo..Una finzione.Perchè nonostante le occhiate e le battute sensierate,il mio cuore pulsava ancora di dolore,un dolore non rimarginato,un dolore che non sarebbe scomparso solo perché lo desideravo.

-Lo so.Ma è sempre meraviglioso sentirselo ripetere –portai le mie mani al suo collo,cingendolo con le braccia in un dolce abbraccio.

-E tu,mi ami Bella?-

Ridacchiai e presi a carezzargli i capelli.

-Non ti facevo così insicuro Ed..-

Continuai a baciarlo,spingendomi sul suo corpo,rotolandomi sempre più sopra di lui.

Lo sentivo ansimare sotto di me,io stessa avevo il fiato corto,l’eccitazione che ancora una volta si prendeva gioco del mio corpo.

Infilai la mia mano all’interno della sua giacca,ma mi fermai quando però avvertiì un rigonfiamento duro all’interno della sua giacca.

-Che cos’è?-chiesi confusa.

Interrompendo il contatto fra noi ebbi modo di recuperare fiato.

Esito prima di rispondere.Si strinse nelle spalle un po’ in imbarazzo.

-Me n’ero dimenticato.Sai pensavo volessi diverterti..Non è niente di che.-

Tirò fuori dalla giacca una bottiglia di champagne.

Lo osservai confusa.Champagne?Mi alzai da lui,confusa.

-Siì serio Edward..Alcool?-

-Dovrebbe funzionare-si giustificò.-Carlisle mi aveva detto che l’alcool è una delle poche sostanze che fa ancora effetto sul corpo di noi vampiri-

-L’ha provato una volta.Non sono riuscito a farmi dire esattemente cosa avesse provato,ma dai suoi pensieri deduco fosse stata un esperienza…interessante…-

-Gia interessante..-

-Che c’è,non vuoi?Dov’è finita la tua voglia del brivido?Già stanca d’essere Bonnie?-

Sorrisi.Quand’ero con Edward mi riusciva così facile sorridere.Quand’ero con lui era così semplice dimenticare il resto del mondo,e fingere di essere solo noi due,solo io e lui.

In fin dei conti che c’era di male?Sarebbe stato divertente,e soprattutto avevo bisogno di dimenticare,di dimenticare i miei problemi ed il mio dolore.

 -Non sia mai-

Alla mia risposta stappò rapido la bottiglia.

Tirò poi fuori dalla giacca un bicchiere di cristallo.Non me ne ero accorta.

Era questo il motivo per cui si era allontanato?Per sgraffignare champagne e bicchieri?

Molto romantico.

-Alla tua-

Assaggiai curiosa il primo sorso di champagne,desiderosa di scoprire il gusto che avrebbe avuto l’alcool per i miei sensi da vampiro.

Per poco non lu sputai in faccia Edward.

Iniziai a tossire,tentando inutilmente di inalare l’aria.Un gesto automatico,anche se in realtà non ne avevo un reale bisogno.

-Bella tutto bene?-

Deglutiì,ingoiando a fatica quel liquido disgustoso.

No,disgustoso non descriveva neanche lontanamente il sapore orribile della sostanza.

Forse tremendo.La gola mi bruciava,il naso pulsava frenetico e non riuscivo a captare altri odori oltre quello dello champagne.

-è disgustoso-

Lui scoppiò a ridere.-Lo immaginavo-

-Tu lo sapevi?E non mi hai avvertita?-

-Che gusto c’era sennò…-scrollò le spalle divertito.

-Sei un mostro..-mormorai ancora un po’ sconvolta.

-Lo so-mi rivolse un sorrisino cinico,come a volermi sottolineare“te l’avevo detto”

 

Per vendicarmi gli offriì il bicchiere gongolante.

Assaggiò anche lui cauto il liquido amaro,non riuscendo però a trattenere l’espressione schifata.

-Buono?-

-Disgustoso-

Ridacchiai soddisfatta.

-Il prossimo-

Mi versai un altro po’ di champagne,ingollandolo rapida.

Mi ricordava il sapore delle medicine,ma soprattutto le reazioni che avevo da bambina,quando Renee mi dava quegli orribili antiobotici,ed io gli mandavo giù tutti d’un fiato nel vano tentativo di cancellare il sapore rivoltante.

-Forza Cullen,ora tocca a te.Non puoi certo tirarti indietro..Se mi devo ubriacare,tanto vale farlo in due-Edward mi osservava costernato.

-Non sarebbe meglio che uno di noi due restasse sobrio..Sai per sicurezza.Mi offrò volontario-

Seeeee come no.

-Correrò il rischio-sorrisi perfida e gli porsi il bicchiere.

Lui lo guardò sconfitto.

Continuammò a bere.Più per sfida che per altro.

Non sopportavo il sapore di quel liquido amaro,anche se dopo le ultime sorsate mi ci stavo lentamente abituando.Ma per vedere l’espressione disgustata di Edward era pronta a questo ed altro.

Dopo un altro paio di bicchieri iniziai ad avvertire una strana sensazione.Euforia forse?

-Bella…Non credi forse,stiamo esagerando?Ho rubato una bottiglia,ma non mi aspettavo di certo che volessi finirla tutta in una notte..-

Ridacchiai stridula,l’alcool che gia iniziava a farmi effetto.

-Ti preoccupi troppo Ed.Che può succederci di male,siamo sempre vampiri no?-

 

I bicchieri sparirono rapidamente.Forse Carlisle si era dimenticato di dirgli che l’alcool faceva molto più effetto su di noi,che sui mortali.

O forse non essendomi mai ubriacata era solo una mia sensazione.

Fu sicuramente una delle esperienze più sconcertanti della mia esistenza.Sia per me,che per Edward.Soprattutto per Edward.

So che mi sentiì improvvisamente euforica,e che dopo i primi sorsi non mi accorsi più del sapore disgustoso del vino e mi attaccai direttamente alla bottiglia.

Continuammò a bere e a ridere,fino a che l’ultima goccia non fù consumata,anche se a dir la verità passammò un bel po’ di tempo soltanto a ridere.

Di preciso non so di cosa,e forse non c’era neanche un motivo in particolare.

Dopo un po’ ci alzammo ed iniziammò a camminare senza una meta.

Era inebriante.Specialmente nelle strade illuminate dai mille colori della città,noi che con un balzo potevamo sorpassare le sfavillanti automobili,anche se a quell’ora Chicago pareva deserta,un ambiente surreale,troppo perfetto per essere vero.Svuotata dalle migliaia di persone che ogni giorno la popolavano,di notte assumeva un volto completamente diverso,e assomigliava all’ambientazione fantastica del paese delle fate,una di quelle citta in miniatura racchiuse nelle bolle di vetro,un magico incanto che al minimo sussurro si sarebbe ridotto in frantumi.

Eravamo entrambi un po’ brilli.Belli ed immortali,intotiti dall’improvviso effetto dell’alcool,sopraffatti dall’aria fresca e dalle ombre misteriose della notte.

 

-Sai cosa penso?-mi chiese lui dopo un po’.

-Mmmmm-

-Potremmo fare qualcosa di veramente divertente-gli occhi topazio gli brillavano eccitati.

-Che cosa?-

Lui sorrise divertito.-Segreto-

Mi prese per mano ed iniziò a correre impaziente.Anche lui era euforico,improvvisamente entusiasta di qualcosa che non riuscivo a capire.

-Ed ma dove stiamo andando?-

-Eddai Bella dov’è finito il tuo spirito dell’avventura?Se te lo dico che sorpresa c’è-

Scosse la testa esasperato.

Continuammò a correre,due macchie nere che sfrecciavano invisibili nelle strette vie di Chicago.

Finalmente ci fermammò difronte uno scuro edificio.

-Allora?Dov’è questa sorpresa?Non dirmi che abbiamo fatto tutta questa strada,per questo-indicai il vecchio palazzo.

Lui sospirò mimando disapprovazione.-Fidati per una volta.-

Mi fidai.Rimanemmò a fissare per qualche minuto lo scuro edificio.

Lui non faceva niente.Sembrava osservare l’edificio come incantato.

-Ehm Edward,ma che stiamo facendo?-

-Entriamo ovvio-sorrise come se fosse la cosa più naturale del mondo.

-Ma è chiuso-protestai.

Per tutta risposta con un calcio sprangò la porta,che si accartocciò come carta.

-Ora è aperta-mi offrì la mano soddisfatto,ed io non potei far altro che accettare,seguirlo abbagliata al di la nella porta.

 

-Allora non è fantastico?-

Si era fantastico.

La piscina comunale era illuminata da un bagliore argentato,un mare deserto e sconfinato tutto per noi.

Era bellissima.Uno spettacolo che faceva gola persino ai miei occhi di vampiro.

-Pronta?-

-Per cosa?-chiesi distratta.

-Per il bagno ovviamente-

Non mi diede il tempo di capire cosa intendesse,che rapido mi spinse nell’acqua,il tonfo della mia caduta che risuonava per tutta la piscina.

-Edward-strillai.La mia voce si diffuse come una mitragliatrice.

-Edward vieni subito qui-lo schizzai,ma non si mosse.

-EDWARDDDDD-Lui continuò a ridere come un decerebrato,facendomi arrabbiare ancora di più.

Lo afferrai per una gamba e lo tirai verso di me.

Mi cadde addosso,l’acqua stavolta strabordò dai bordi,io che cercai di affogarlo per avermi fatto uno scherzo così idiota.

Non capiì se stava soffocando per le troppe risate e per l'acqua che gli era andato di traverso.Stupido di un vampiro.

 

-Avevo ragione no?Non è divertente?-

Divertente.Era più di un ora che stavamo a mollo nell'acqua,intenti a giocare e a schizzarci,io che mi lasciavo trasportare dolcemente dalla pace che sembrava avvolgermi delicata.

Era una bellissima sensazione.Molto rilassante,specialmente galleggiare a pancia all'aria,sostenuta dalle mani di Edward che mi sorreggevano e mi stuzzicavano provocanti,le sue labbra bagnata che si poggiavano sulle mie,la luce giallognola che creava riflessi argntati sui nostri profili.

-Mmmm-mormorai.Da un pò avevo smesso di formulare un pensiero coerente.

Il resto trascorse ad una velocità impressionante.

L’ultimo ricordo chiaro che ho,è quello di me ed Edward che nuotavamo aggrazziati nella calda piscina.

Dopo un po’ ce ne andammo..Credo.

Carlisle si era dimenticato di dire un bel po di cose,quando aveva raccontato ad Edward la sua"esperienza con l'alcool"

Non solo noi vampiri sopportavamo l'alcool,di meno rispetto agli umani,ma impiegavamo molto più tempo per assimilarlo,cosìche dopo qualche ore eravamo più brilli che all’inizio.

Dovevo accorgermene quando presi in pieno un'automobile ferma ed Edward trovò la cosa molto divertente.La trovò divertente anche quando suonò l'allarme l'antifurto,e noi che scappavamo via dalla macchina,che aveva impressa su un lato la forma del mio sedere.

Molto divertente.Come arrampicarci nuovamente per la finestra dell'albergo,a quel punto talmente euoforici da non preoccuparci di parlare piano o di evitare di ridere quando con la mia goffagine demolivo i mobili della stanza.

Molto,ma molto divertente.

 

 

Mi riscossì dal torpore nel quale ero precipitata quando un suono infernale squarciò il muto silenzio della stanza.

Sobbalzai.Il rumore di un assordante segreteria telefonica risuonava all’interno della nostra camera.

La voce inconfondibile di Alice,ancora più allegra e tintinnante del solito,mi rimbombava assordante nelle orecchie.

-Salve ragazzi tutto bene?Vi siete divertiti ieri sera?Spero non abbiate esagerato troppo con l’alcool-Risate.Riconobbi la voce cristallina di Alice e di Rosalie,affiancata da quella di Carlisle,Esme e Jasper.

-Ho visto che vi siete divertiti.Comunque c’è Emmett qui che vi vuole fare un salutino..Dice qualcosa a proposito di una piscina..E di che Emm?Ah si di un coffe shop-Sentiì qualcuno sghignazzare.

Spensi il telefono e lo gettai dall'altra parte della stanza.

Odiavo Alice.La odiavo.

Mi alzai e rimasi per un buon quarto d'ora sotto il gelido getto della doccia.Sembrò aiutarmi.Almeno un pò.

Era possibile per dei vampiri avere l'emicrania?Io mi sentivo,umanamente parlando a pezzi.

Edward poi non stava meglio di me.Giaceva a pancia all’aria,gli occhi socchiusi,un espressione dolorante impressa sul suo volto.

-Ed?-

Non rispose.Mi avvicinai lentamente a lui,scostandogli dalla fronte una ciocca umida di capelli.

-Ed tutto bene?-

-Voglio morire..-

Mio malgrado sorrisi.Mi distesi accanto a lui ed iniziai a baciargli il collo.Ero ancora bagnata,goccioline d'acqua fredda che mi impregnavano i capelli,e che si depositavano sul corpo di Edward.

Lui apriì gli occhi e posò la sua testa sulla mia spalla bagnata.Era leggermente più caldo di me.

Anche se ai sensi degli umani la sua pelle restava sempre gelata,per me ora era piacevolmente tiepido,una sensazione irresistibile.

Mi avvicinai ancora di più a lui,con la bocca continuavo a baciarlo,mentre con una mano gli slacciavo il colletto della camicia.

Gli leccai il collo,e affondai delicata i miei denti su di lui.Delizioso..

Lo sentiì gemere irriggidito,i suoi occhi che mi fissavano sbalorditi.

-Ed?-gongolai-Ti ricordi che è stata tua l'idea,vero?-gli sorrisi perfida.

Lui sospirò esasperato e richiuse gli occhi,ed io intanto che continuavo la mia dolce tortura.

 

Dopo qualche ora c'eravamo completamente ripresi.Con poco riusciì a riordinare la camera,e nascosi il vaso che avevo rotto sotto al letto.Sperai che non se ne sarebbero accorti.

Preparammò le valigie,e scendemmò nella calda ed accogliente Hall dell'albergo.

Perfetta.Troppo perfetta per i miei gusti.

Il receptionist ci sorrise cordiale,i suoi pensieri erano però diretti verso tutt'altra direzione.

“Sembrano stanchi..Direi,dopo l’inferno dell’altra notte.E pensare che sembravano persone così per bene..”

Lasciai ad Edward il compito di pagare,io me ne andai subito troppo imbarazzato per scoprire cosa diavolo potevamo aver combinato.

 

-Oddio che figura..-mormorai appena fummo fuori dall'albergo.Fortunatamente c'era poco sole.

Il cielo era oscurato enormi da nuvole bigie,cariche di pioggia e di maltempo.

-Ma no dai-tentò di consolarmi Edward,con un dito mi percorreva dolcemente la linea della guancia.

Sospirai di piacere.Amavo quel tipo di contatto.

Non ero in grado di mantenermi lontana da lui.Avevo un incessante bisogno di contatto fisico tra noi,come se dopo tutti questi anni,nutrissi ancora la paura di perderlo.

-Si come no.Ero convinta che ci stesse per chiedere un rimborso,o altro…-

-Beh in effetti..-sorrise imbarazzato,ed io avvampai mentalmente.

Non una traccia di rossore mi imporporava le guancie,eppure gli occhi spalancati che parevano dovermi uscire dalle orbite,e la piega sconvolta della bocca,erano comunque lampanti segni rivelatori.

-L’ha fatto?Cioè ci ha chiesto..un…-

-Non proprio..Ma credo che dipendesse dal fatto che gli ho lasciato cento dollari di mancia..E non dalla sua buona fede-

Sorrise dolcemente,la sua mano che non si allontanava dal mio volto.

-Ora ho capito perché Carl non ha voluto parlarmene.-aggiunse-Non deve essere stata una bella esperienza neanche per lui.Dovremmò ricordarcene la prossima volta-

La prossima volta?Era forse impazzito?

-Oh non ci sarà una prossima,stanne sicuro-

Ridacchiò divertito,prendendomi il viso con tutte e due le mani,i suoi occhi che perforavano i miei,il suo naso ed il suo respiro talmente vicini da darmi le vertegini.Posò lentamente le  sue labbra di ghiaccio sulle mia,con straziante e dolorosa dolcezza.

Quando si separò,mi sussurrò solo poche parole:

-Tra l’altro-sorrise malizioso-Non mi piace il sapore che ti lascia sulle labbra-

Sorrisi.

-Neanche a me-

 

Allora inizialmente avevo detto che questa storia avrebe contato di soli due capitoli.Tuttavia sono stata colta dall’ispirazione e ho scritto molto più di quanto avessi immaginato,cosichè ho deciso di dividerla in ulteriori due parti.Spero non me ne vogliate.I commenti e le recensioni ovvviamente sono sempre graditi.

Un grazie speciale a coloro che mi hanno aggiunto tra i preferiti:

1 - gracy110
2 -
Lady Andromeda
3 -
zippo
4 -
_BellaBlack_
5 -
_Dana_
6 -
_Natsuki_

Ringrazio anche:  jena92   pazzerella_92  PenPen o chiunque altro abbia semplicemente letto la mia storiella.

 

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:

 

Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.

 

Farai felice milioni di scrittori.


 

(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)

 

  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Locke