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Autore: Yuna Shinoda    20/03/2008    10 recensioni
[Dal Capitolo 6]
Thomas si allontanò e la guardò negli occhi.
- Bella cos'hai? -
- N-nulla. -
- So che è per lui - disse Thomas, quasi con un ghigno sul volto - però devi decidere -
- Io lo amo - Le lacrime erano troppe per permetterle di parlare correttamente.
- Bhè, però hai visto cos'ha fatto? -
- Sono sicura che lui non l'ha fatto -
- Ma ci sono le prove! - rispose fuorioso, quasi come se volesse dominarla.
Lo sguardo di Thomas era diventato cattivo, quasi mostruoso.
- Edward non mi mentirebbe mai - Non scrivo la trama altrimenti è inutile leggerla... E' raccontata dal punto di vista di Edward, che scopre una cosa rilevante che non aveva mai pensato potesse essere possibile...
Posso dire solo che un normale giorno di scuola, Edward e Bella incontrano una persona che si rivelerà essere...
Questa nuova scoperta metterà un pò in crisi non solo il rapporto con Bella, ma anche i Cullen.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Sono stata veloce oggi... Ho scritto di getto questo capitolo, anche se forse è un po' breve... Grazie a Locke e a jena92 che mi hanno recensito l'ultimo capitolo postato ieri.
Come al solito i vostri commenti e critiche sono ben accetti :)
Attenzione! Nel prossimo capitolo verrà svelata l'identità di Thomas quindi restate sintonizzati! XD
Yuna



E così passò una settimana.
Una settimana senza parlare e senza nessuna novità.
Vedevo sempre Bella fuori scuola, giorno dopo giorno assieme a Thomas, e mi rodevo il fegato. Lei mi guardava spesso timida quando eravamo a mensa, ma quando me ne accorgevo, abbassava lo sguardo e tornava a parlare con il mio antagonista.
Io intanto cercavo di vedere nella sua mente, ma ciò che ascoltavo erano solo cose che già conoscevo: c'erano dei volti, c'erano degli edifici in cui era stato o doveva andare in giornata e per il resto non c'era più nulla. Nulla che mi facesse dubitare che fosse umano e che fosse in buona fede.
Del resto, i suoi comportamenti non mi facevano pensare a nulla di cattivo. Andava a scuola come un ragazzo normale, faceva le cose di un ragazzo normale... Eppure, avevo visto ciò che celeva il suo personal computer. Nella mia lunga vita avevo fatto tanto per sembrare di essere normale, ma adesso quasi quasi avevo la sensazione che fare troppo bene poi fa si che gli altri ti rimandino risposte sbagliate, che non ti aspettavi.
Durante la settimana appena trascorsa, furono approfondite le indagini. Io ero sempre visto come il colpevole numero uno anche se non centravo;  il padre di Bella non aveva voluto sporgere denuncia poichè c'erano molte persone della mia famiglia a testimoniare a mio favore.
Quel giorno il cielo era cupo e denso di nuvole grigie come sempre, ma la cosa più cupa di quella giornata fu di sicuro ciò che udì prima della fine dell'ultima lezione: Bella e Thomas erano in palestra, io stavo nella mia automobile. Non so come ma lui si era fatto cambiare molte lezioni per stare con lei, tranne la lezione di biologia, però. Lezione in cui lei sembrava volesse rivolgermi la parola ma che non osasse mai farlo.
Riuscì a captare cosa si dicevano.
- Allora oggi vorresti uscire? - Lo sguardo di Thomas era radioso e direi quasi compiaciuto.
- O-oggi? - Il volto di Bella diventò di un caldo rosso.
- Si, proprio oggi. Cos'è, devi vederti con il tuo ragazzo? -
Esitò nel rispondere. Vedevo nel suo sguardo tensione ma anche amarezza.
- Noi... ci siamo presi un periodo di pausa -
- Ah -
- Però... Possiamo uscire - disse, lo sguardo fisso sul pavimento. Notai una nota dolente nelle sue parole. Si vedeva chiaramente il suo dispiacere nell'avergli riferito questa notizia.
- Allora ti passo a prendere alle 17 -  Annuì, chiedendogli la destinazione.
- Avevo pensato di andare a vedere un film al cinema... Sai, qualcosa di nuovo e di piacevole -
- V-và bene - disse lei, quasi come se le parole di Thomas le facessero ricordare qualcosa.
Thomas l'abbracciò. Vidi lei come irrigidirsi alla sua stretta e quasi arretrare per non essere risucchiata da quella morsa. Le sue braccia rimasero parallele alle gambe, non ricambiò mai in modo caloroso l'abbraccio. Lui, per tutta risposta le strinse prima le braccia attorno al collo e poi quasi sui fianchi. Quando lui stava per indugiare ancora più in basso, Bella si staccò dalla sua presa molto velocemente, quasi come se quel gesto le desse fastidio.  Thomas era rivolto nella direzione in cui si trovava la mia auto e potrei giurarci, mentre l'abbracciava, sembrava quasi rivolgermi uno sguardo compiaciuto da lontano, anche se la mia auto era molto distante dal luogo dove si trovavano.
Le loro strade poi si divisero. Lei entrò nel suo pick-up, lui nella sua Porche.
Adesso il mio prossimo appuntamento era alle 17 davanti casa Swan.

Arrivai molto presto.
Thomas venne come al solito con la sua auto nera, tutta tirata a lucido.
Bella uscì da casa vestita molto semplice, quasi come se quell'incontro fosse di routine, quasi come se non gli desse troppo significato. Appena lo vide lo salutò agitando la mano, lui cercò di darle un bacio sulla guancia ma lei si ritrasse freddamente.
Li seguì fino a Port Angeles dove c'era il cinema. Fino a quel momento, non si era verificato nulla di eccessivamente strano; lui continuava a comportarsi normalmente, lei era sempre più gelata nei suoi confronti quando lui intendeva abbracciarla oppure cingerle la vita oppure avere un contatto fisico, anche solo toccandole una mano. E la giornata continuò così fino alla fine.
In tardo pomeriggio, Bella e Thomas tornarono a casa Swan e restarono per alcuni minuti chiusi in macchina.
- Ti sei divertita? -
- Eh... Abbastanza - il tono della sua voce sembrava triste.
- Spero che potremmo passare altre giornate come queste -
Lei non sapeva cosa dire. La vidi incerta, cauta, quasi come se non trovasse le parole giuste da dire. Rispose annuendo debolmente.
Poi lui si avvicinò a lei in modo impercettibile.
La vidi tremare, quasi impaurita. Lui chiuse gli occhi mentre la sua mano sinistra toccò la spalla di Bella. Infine, le loro labbra si toccarono.
Fu un attimo interminabile per me, quasi più lungo della mia stessa vita. Mi ripetevo che era una cosa insignificante. Lei non avrebbe mai potuto fare uan cosa del genere...  Eppure rispose a quel bacio con le lacrime che gli scendevano lente dagli occhi.
Thomas si allontanò e la guardò negli occhi. - Bella cos'hai? -
- N-nulla. -
- So che è per lui - disse Thomas, quasi con un ghigno sul volto - però devi decidere -
- Io lo amo - Le lacrime erano troppe per permetterle di parlare correttamente.
- Bhè, però hai visto cos'ha fatto? -
- Sono sicura che lui non l'ha fatto -
- Ma ci sono le prove! - rispose fuorioso, quasi come se volesse dominarla. Lo sguardo di Thomas era diventato cattivo, quasi mostruoso.
- Edward non mi mentirebbe mai -
- Allora perchè non l'hai creduto? - disse ancora più arrabbiato - E poi, se sapessi tutte le scelleratezze che ha commesso in passato non lo difenderesti così! -
- Di cosa parli? - Bella faceva la finta bugiarda. Sapeva del mio passato... Di tutti gli omicidi che avevo fatto oscurato dalla sete...
- Non fare la finta tonta che lo sai, e anche bene - i suoi occhi diventarono due fessure, il sangue sembrava salirgli alla testa. Si avvicinava sempre di più a Bella, lo sguardo sempre più minaccioso.
- No -
- Lo sai! Dimmelo! - Era nero di rabbia. Se non si fosse camato, sarei intervenuto.
- Non lo so ti ho detto! -
- Allora me lo spiegherai da un'altra parte! -
In una velocità assurda, accese la macchina e spinse l'accelleratore per dirigersi in un luogo sconosciuto in cui non osavo nemmeno pensare cosa potesse farle.
Nel buio che era sceso, li seguì nella foresta.
  
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