Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: betabi    15/09/2013    1 recensioni
Dicono di me..
Che sono un bastardo, un bugiardo.
Che sono una strega drogata, truccata, piena di sè.
Che sono una stupida frase da dire davanti a un caffè.
Che sono un serpente con ali da diavolo e un cuore da re.
E invece nessuno sa..
Perchè tutti, anche nel magico mondo di Harry Potter, hanno dovuto scontrarsi nella vita con i pregiudizi, i pettegolezzi e le dicerie sul proprio conto che stupida gente mette in giro.
Un giro nella mente dei personaggi più o meno citati perchè, nonostante tutto, ognuno è uguale all'altro.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, James Potter, Lavanda Brown, Regulus Black, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dicono di me.




 
 
Sirius si tolse velocemente il mantello dell’invisibilità del compagno di casa mentre sentiva dei passi e pronunciando la formula fatto il misfatto la Mappa del Malandrino diventò una semplice pergamena. Compiuti questi piccoli accorgimenti girò l’angolo trovandosi d’avanti suo fratello.
«Sirius..» lo salutò questo senza fermarsi, continuando dritto verso la sua meta sconosciuta.
Il più grande dei Black, che lo aveva pedinato tutto il pomeriggio, prese il fratello per il bavero e portò il suo volto a pochi centimetri dal proprio.
«Ma che piacere fratellino!» iniziò a dire, scrutando negli occhi grigi dell’altro, così simili ai suoi.
«Che ne dici di fare una bella chiacchierata, eh?» gli chiese retoricamente.
Regulus lo guardò con durezza.
«E da quando vuoi parlare con me? Non mi sembra che ti sia interessato molto in questi ultimi anni. Dico bene?» chiese, il veleno nella voce, pronto a scoppiare dopo i mesi passati a covare nel silenzio.
«Da quando ho sentito strane voci in giro sul tuo conto. Alza la manica e vediamo se sono vere» gli impose.
Il minore dei rampolli Black non si lasciò intimidire.
«Perché mai? Non ti devo niente. Sentiamo, cos’è che dite in giro tu e i tuoi amichetti sangue sporco e ibridi?»
Sirius si irrigidì, aumentando la stretta sul colletto del fratello.
«Attento a quello che dici Reg» lo minacciò.
«Altrimenti che fai? Mi fai schiantare dal tuo fidanzatino Potter? Lo sai cosa dicono su di voi? Che siete froci, fratellino. Che nel Dormitorio dei Grifondoro non si capisce mai chi prende e chi da. Ma forse puoi spiegarmelo meglio tu, ti sei piegato a novanta ultimamente?» chiese con fare strafottente.
Il pugno che gli arrivò in pieno viso lo fece barcollare.
«Bastardo» disse Sirius, i lampi negli occhi.
Dimenticava quanto suo fratello fosse cresciuto.
Sirius era quello impulsivo.
Regulus il calcolatore.
Sirius picchiava quando la rabbia saliva.
Regulus si vendicava con calma.
«E così che parlate voi Grifoni? Muovete le mani al posto della bocca?» chiese, asciugandosi con i dorso della mano il sangue uscito dal labbro spaccato, senza però scomporsi più di tanto.
«Voglio sapere solo se è vero. Poi ti lascerò perdere. Dimmi se è vero e non ti disturberò più» gli rispose Sirius, nella voce si udiva, in lontananza, un tono di supplica, doloroso.
«Cosa vuoi sapere? Spiegati meglio» rispose il Serpeverde, ostentando un innocenza che non gli apparteneva più da molto tempo.
«Voglio sapere la verità. Alza la manica e dimmi che non ti sei unito a Voldemort» gli confessò, sputando il nome del mago oscuro con quanto più odio riuscisse a esprimere in una sola parola.
Regulus scoppiò a ridere, una risata priva di gioia. «E questo cosa sarebbe? Dopo due anni in cui non mi rivolgi la parola, mi abbandoni a casa, adesso pretendi di avere qualche potere o, che ne so, una responsabilità da fratello maggiore nei miei confronti? Credi che dopo tutto questo tempo la tua opinione conti ancora qualcosa per me?»
Sirius barcollò a sua volta.
«Io te lo chiesi! Ti dissi di seguirmi, venire via con me, allontanarti da quella pazza di Walburga! Ti dissi che il nostro destino non era segnato dal nostro cognome! Potevamo ancora scegliere, puoi ancora scegliere!» gli gridò.
«Scegliere cosa? Di abbandonare ciò in cui credo, mia madre, mio padre che credono in me? Le persone che si fidano di ciò che faccio? E per cosa, per seguire un branco di idioti idealisti e pacifisti, che non capisce niente? No grazie, rimango qui dove sono» rispose a tono.
«E i tuoi ideali quali sono Regulus? Uccidere gente innocente solo perché il loro stato di sangue non aggrada quel folle? Sterminare tre quarti della popolazione magica per cazzate del genere? E’ questo ciò in cui credi? Sei un bugiardo, non puoi pensarlo seriamente. Dov’è finito il bambino che era d’accordo con me? Cui non importavano queste cose, le cose che ci diceva nostra madre, le cose che ti ripetono i tuoi compagni di casa?!» lo assalì.
«E’ morto tempo fa, Sirius! E’ morto quando tu l’hai abbandonato a casa, da solo a cercare di portare sulle sue spalle il peso delle aspettative di un’intera famiglia! E’ morto quando l’hai colpevolizzato di essere finito in Serpeverde! E’ morto quando ha capito che tutto ciò che mi dicevi erano bugie prive di senso! Vuoi sapere la verità, Sirius? Vuoi sapere cosa sono diventato? Scoprilo tu stesso» e così dicendo, in un gesto di ira si tirò su la manica sinistra mostrando, sulla pelle candida, un marchio. Il marchio dei Mangiamorte. Il marchio di Voldemort. Il marchio Nero.
Vedendo la reazione del fratello si pentì immediatamente del gesto avventato. Non avrebbe mai dovuto farlo.
Il maggiore dei Black dovette tenersi al muro per non cadere, il viso sbiancato, gli occhi sbarrati.
«Non.. non può essere. Regulus tu menti, non puoi essere uno di loro» esalò, la forza lo aveva abbandonato nello stesso momento in cui il fratello aveva mostrato quella cosa.
«Io non mento Sirius, lo sai. Non sono mai stato un bugiardo» gli rispose, gli occhi rossi che minacciavano di lacrimare presto.
Sirius cercò di riscuotersi da quello stato «Io.. noi.. possiamo aiutarti. Puoi uscirne Regulus, puoi farlo»
Il neo Mangiamorte scosse la testa.
«Non si tratta di una malattia o di una dipendenza, Sirius. Si tratta di scelte e io ho fatto le mie, come tu le tue. Magari ci incontreremo ancora fuori di qui, in uno di quei blitz che farai con l’Ordine della Fenice. Si chiama così quel gruppetto di suicidi di cui fai parte vero?» e con questa domanda lasciò il fratello nel corridoio deserto, dirigendosi verso le scale.
Gocce salate scesero lunghe le guance di Regulus. Era questo che pensava suo fratello? Che fosse un bugiardo, un bastardo, un folle?
Un sorriso triste gli increspò le labbra. Lui non sapeva. Non sapeva cosa significasse aver sentito e sopportato sulla propria pelle la furia di Walburga dopo la sua fuga. Non sapeva cosa significasse avere dei genitori con delle grandi aspettative per te. Non sapeva cosa significasse cercare di compiacerli, per recuperare il vuoto che suo fratello stesso aveva lasciato in quella famiglia.
Non sapeva cosa significasse aver paura di combattere per giusti valori, trovare il coraggio di ribellarsi e quindi trascinarsi dietro la scia del più forte, del più potente, di Lord Voldemort, il suo padrone.
Sirius non sapeva cosa significasse.
Nessuno lo sapeva.
 
 








*Betabi's corner.
Si, si, lo so che ho già altre due long da aggiornare ma, quando mi viene in mente un'idea e scrivo qualcosa non posso fare a meno di condividerla con voi.
Sarà una raccolta di one shot e flashfic basate sul testo della canzone di Cesare Cremonini, Dicono di me. Ogni capitolo sarà incentrato su un personaggio e su una strofa diversa.
Ho deciso di iniziare con Regulus e la sua decisione di essere un Mangiamorte perchè credo che il suo pensiero sia stato fortemente influenzato dalla famiglia e che questo gli abbia offuscato il cervello per un paio di anni, giusto il tempo di rendersi conto dello sbaglio compiuto e rimediare dando la sua vita per  la causa.
Qualsiasi consiglio, opinione o critica sarà ben accetta.
Salut.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: betabi