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Autore: _yoursong    15/09/2013    1 recensioni
«Guarda dove metti i piedi!» gli urlai.
«Guarda che mi sei venuta addosso tu» osservò.
«Non scassare i coglioni e levati.»
---
«Oh, ma vuoi calmarti? Ti sta inseguendo un giaguaro? Non mi sembra» urlai tirando la testa fuori dal finestrino.
«Vuoi muoverti?! Sono di fretta!» mi urlò dietro.
[…]
«Ora capisco chi avevo davanti, la ragazza dalla finezza di un rinoceronte» commentò lui osservandomi.
«Parla il peso piuma. Non ho voglia di parlare e tanto meno con te. Quindi puoi anche finirla di scartavetrarmi i coglioni» ribattei.
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«Chi è?» domandai.
«Il postino.»
Aprii la porta di scatto e mi ritrovai l'ultimo postino che avrei voluto vedere sulla faccia della terra.
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«Scusi?!» sentii una voce.
Mi girai e mi ritrovai per l'ennesima volta lui, l'unico ragazzo che, in momenti del genere, sarebbe stato l'ultimo sulla lista delle persone da incontrare.
«Minchia, ora vieni anche a rompermi al lavoro?!» sbottai.
---
«Ciao! Scusa per il ritardo. Vedo che hai già conosciuto l'amico di Louis.»
«Chi sarebbe il suo amico?»
«Harry! E' il ragazzo che hai dietro di te» squittì con così tanta semplicità. Solo dopo pochi secondi capii. E rabbrividii.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano appena passate le tre del secondo giorno, lì a Soho. Sembrava che fosse passata un’eternità da quando avevo lasciato la mia amata Brighton. Mio padre mi aveva permesso di usare il suo portatile, almeno potevo connettermi con qualunque sito, tutto pur di avere una specie di contatto con l’umanità.
Continuavo a scorrere la dashboard di tumblr quando sentii dei richiami dall’ingresso.
«Joe! Julie!»
Mi alzai velocemente dal letto e uscii dalla mia camera  fermandomi all’inizio delle scale.
«Sì?» dissi mentre sentivo dei passi dietro di me: Joe. Mi sorrise e poi fece lo stesso che stavo facendo io, cioè aspettare una risposta da mio padre. Da quand’è che sapeva sorridere? In due giorni e mezzo che lo conoscevo non aveva mai accennato un sorriso, specialmente a me.
«Noi usciamo per fare delle commissioni. Se dovete uscire chiudete bene tutto» disse Penelope guardandoci dritta negli occhi.
«Mi raccomando, non fateci preoccupare» disse severo mio padre come sempre.
«Papà, ho 19 anni!»
«Fa niente, Julie. Lo dirò sempre. Ora andiamo, passate un buon pomeriggio.»
«Ciao!» ci salutò Penelope mostrando il suo sorriso, e noi ricambiammo.
Ora che ci pensavo una cosa l’aveva presa dalla madre: il sorriso.
 
 
 
Ormai Luana si era disconnessa e Harry aveva palestra, non avevo nessuno con cui poter parlare. A volte Harry mi mandava qualche messaggio quando si riposava, visto che sapeva la mia situazione.
Stava progettando quando venirmi a trovare ma molto probabilmente dopo Pasqua. Dovevo aspettare come minimo altri tre giorni per poter avere una vita sociale anche qua. Ero sempre attaccata al computer, con Joe non avevo una conversazione e i miei compiti non erano proprio il massimo.
Non sapevo se Joe fosse in salotto oppure nella sua camera, ma decisi di andare a vedere un po’ di TV.
Me lo trovai lì, seduto sul divano che faceva zapping. Finsi che dovessi andare a bere e cambiai subito direzione e proseguii per la cucina.
Bevvi un bicchiere di succo e poi mi appoggiai al ripiano vicino al frigorifero.
Incominciai a pensare: era meglio risalire in camera oppure cercare di impossessarsi della TV?
Rimasi lì ferma per qualche minuto mentre fissavo la parete bianca di fronte a me. C’erano diverse foto, alcune di viaggi e altre di Penelope e Joe. Una mi colpì particolarmente: una mia foto di quando ero piccola, avrò avuto circa sei anni quando venne scattata. Mi feci uscire un piccolo sorriso per poi tornare ai miei pensieri primari.
Dopo un po’ di titubanza mi spostai dal ripiano e proseguii verso la sala. Dopo pochi passi incominciai ad avviarmi sempre più decisa verso il salotto.
Mi avvicinai subito al divano e mi sedetti nell’angolo opposto a quello di Joe. Sembrava non mi avesse minimamente notato. Forse era meglio così.
«Non ho mica la lebbra» disse con lo sguardo sempre rivolto verso il televisore.
Non sapevo come rispondere e inventai una balla.
«Mi trovo più comoda agli angoli di solito.»
Lui scoppiò in una piccola risata e si girò verso di me.
«Puoi sederti anche qua, non ti mangio» continuò. «Dai vieni qua vicino sorellina!» scherzò.
Ma che cazzo? Da quando mi parlava, da quando esistevo per lui? Prima pensavo fosse strano ma ora ancora di più. Forse aveva una doppia personalità. Una volta il fumato che ha la stanza che sembra una camera a gas e l’altra che sembra il fratellone simpatico e premuroso.
Ero molto dubbiosa su quel suo comportamento, ma mi spostai lo stesso e mi avvicinai a lui.
«Ti va di guardare un film?»
A questa sua domanda lo guardai tra il perplesso e l’allibito. Annuii debolmente e lui mi sorrise.


 
Stava quasi per finire il film che aveva messo Joe. Era un film d’azione, anche se non ne andavo pazza dovevo ammettere che era carino e interessante.
Ero tutta incentrata sul film quando vidi una mano sulla mia spalla sinistra. La guardai con la coda dell’occhio e notai che era proprio quella di Joe: mi aveva avvolto il suo braccio intorno al collo.
Pensavo fosse una sorta di attaccamento affettivo, anche se non ce n’era completamente bisogno.
Ero davvero confusa, non capivo che gli passava per la testa. Era troppo strano.
Non sembrava il tipico fratellastro che vuole provare a fare amicizia e conoscenza, ma si rivelò il contrario, quasi.
«Com’è Brighton?»
«Carina» mi limitai a rispondere.
«Hai molti amici?»
«Sì, abbastanza. Tu?» cercai di fare l’interessata.
«Sì, un gruppettino di amici del quartiere.»
Ottimo proprio, altri fattoni.
Dopo quella breve conversazione continuarono minuti e minuti di silenzio mentre guardavamo la fine del film.
Ormai la sua mano si era completamente incollata alla mia pelle e quasi non la sentivo più ma ad un tratto incominciò a spostarla sempre di più come per farmi delle carezze. Lo vidi avvicinarsi a me per stringere ancora di più il contatto. La mia sopportazione era arrivata al limite. Mi spostai di scatto da lui guardandolo quasi con gli occhi spalancati.
«Che ho fatto?»
«Non ti capisco!» dissi.
«Cosa dovresti capire?»
«Sai, prima fai il ragazzo che non vuole neanche salutare la sua sorellastra e poi diventi il fratellastro modello, tutto carino e coccoloso!»
«E che c’è di male?» sbottò.
«Il fatto che mi rendi confusa, non ci capisco niente. Io salgo in camera mia» dissi brusca.
«E il film?» disse quasi dispiaciuto.
«Lo vedrò un altro giorno.»
Mi alzai dal divano e corsi su per le scale.
Forse avevo avuto una reazione fin troppo brusca ma dopo tutto era quello che provavo ed era meglio farglielo capire subito. Non penso che una persona che conosci da malapena un giorno si avvicini così tanto. Quasi mi spaventava quel suo comportamento.
Presi il computer che avevo lasciato sul letto e scrissi subito un messaggio a Luana.


“Non capisco più come sia Joe!”
  




CIAO A TUTTI!

Sono tornata anche se con un po' di ritardo, forse troppo. Ma sono stata impegnata con la scuola e le ultime cose prima di incominciare il nuovo anno scolastico. Spero mi perdonereta per questa mia assenza. Ma preferivo aspettare l'ispirazione e tutto il resto al posto di scrivere una cosa orrenda.

Spero vi piaccia il capitolo, questo scombussola molte cose e poi si vedrà come andrà a finire.  ;)


RINGRAZIAMENTI:

Gli ultimi due capitoli non hanno ricevuto nessuna recensione e mi dispiace molto, non so, forse eravate in vacanza e non avevate il tempo di leggere e recensire, spero che ora andrà meglio.
Ringrazio comunque tutte quelle che stanno facendo crescere questa storia in tutti i modi possibili. Grazie infinite!

Lasciate un
BREVE COMMENTO o una RECENSIONE. Per favore voglio sapere che ne pensate, mi spronano molto e mi servono per sapere un po' il vostro pensiero generale.

Lasciate un segno!

Vi saluto! Un bacio a  tutte! :*

Giulz.


PS: spero di pubblicare presto ma non vi posso assicurare niente! :D


Se volete seguirmi su twitter sono: _yourgreeneyes 



 
  
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