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Autore: Nihal07    15/09/2013    3 recensioni
Guardò fuori dalla finestra: iniziava a piovere.
Appoggiò una mano su quella dell’ uomo: “Ma ti prometto che non ti lascio da solo, potesse arrivare il diluvio, o l’apocalisse o la fine del mondo."
Kakashi ha bisogno di Sakura ora, ma è pronto ad ammetterlo? Forse no, ma Sakura sarà lì per aiutarlo a guarire dalle sue ferite, ma anche da quella maledetta cosa chiamata orgoglio. KAKASAKU
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo V
 
 
I giorni seguenti passarono più velocemente di quanto Sakura si sarebbe mai aspettata.
Ormai Kakashi aveva rinunciato ad arrabbiarsi se lei entrava senza permesso.
Molte volte lo sorprendeva ancora a letto, allora si sedeva, prendeva un libro e aspettava che si svegliasse.
Quel giorno Sakura lo trovò rannicchiato sul divano. Si sedette vicino a lui senza fare rumore e aspettò desse qualche segno di risveglio. Quando si tirò su, la ragazza gli saltò addosso atterrandolo.
“Kakashi!”
“Tu vuoi uccidermi…”
Sakura rise. “Come stai oggi?”
“Come ieri, Sakura.”
“Bè, vediamo se almeno la tua vista è migliorata. In quanto umore la mattina, invece, sembrano esserci stati dei peggioramenti.”
La rosa sorrise e iniziò a medicare Kakashi. Tolse le bende e il jonin si portò istintivamente una mano davanti gli occhi. “Potresti chiudere la finestra? La luce mi da fastidio…”
“La luce?”
“Si.”
“Vedi il bagliore della luce anche con gli occhi chiusi?”
“È una cosa positiva?”
“Ovvio che lo è, idiota!”
Kakashi si passò una mano dietro la testa. “Oh, bene, allora credo di essere migliorato…”
“Non dirlo così! Sembra che non ti interessi! Mettici un po’ di entusiasmo. E se aprì gli occhi, vedi qualcosa?”
“Solo ombre.”
Sakura sorrise. “Meglio di niente.”
Finì di medicarlo e si fermò a guardarlo un attimo.
“Sakura, perché non parli?”
“Sto pensando a cosa potremmo fare.”
Kakashi si rilassò sul divano e iniziò a pensare: era già da ieri che ci stava pensando, mentre Sakura girava per casa sua parlandogli di quanti film gli avrebbe fatto vedere non appena avrebbe recuperato la vista. Recuperarla? Non ne era mica sicuro. Però ora le cose sembravano migliorare e anche se non riusciva a dimostrarlo pienamente, era contento.
Tutto merito di questa ragazza, pensò. E lui non aveva fatto niente per dimostrarle quanto le era grato. Non cantare vittoria, disse una vocina dentro di lui, ma non la badò nemmeno.
Avrebbe fatto qualcosa quella sera.
“Sakura…”
“Si?”
“Senti, stasera hai da fare?”
“Co-Cosa? Perché?!”
“Niente di particolare. Ho bisogno di un favore.”
“Certo, dimmi.” E lei che sperava in un appuntamento. Un appuntamento? Ma Sakura, stai degenerando?
“Potresti, appunto, ripassare da me questa sera all’ora di cena?”
“Come mai? Io pensavo di restare da te il pomeriggio.”
“Cambio di programma. Devo trovarmi con una persona prima di pranzo.”
Sakura iniziava a non capire. “Come vuoi… Però…”
“Stavolta decido io. È da tanto che non vedi Ino? Immagino di si.”
“L’ho vista ieri sera.”
Kakashi si alzò. “Davvero? Bè, non importa.” La prese per mano e la portò davanti alla porta che aprì pochi istanti dopo. “Ci vediamo stasera.”
E con questo la spinse delicatamente fuori e chiuse la porta.
La ragazza rimase per un attimo frastornata, ma poi decise che un pomeriggio tutto per lei non guastava. Avrebbe inoltre fatto un po’ di ordine dentro di sé.
Quel pomeriggio uscì con Ino: parlarono del loro lavoro, della loro vita sentimentale e spettegolarono, tipica attività femminile.
“Ino, devo parlarti di una cosa…”
“Certo Sakura!”
“Stando con Kakashi, l’ho conosciuto di più: è un inguaribile ritardatario, pure testardo e orgoglioso. È un idiota il quale non riesce mai a capire come deve comportarsi con una ragazza. Molte volte ti irrita proprio dal profondo, sai? Però…”
Ino aspettò pazientemente.
“Credo che mi piaccia. L’altro giorno Anko è venuta a casa sua e quando l’ho vista, ho pensato “Magari stanno insieme!” e la tristezza mista a gelosia mi hanno pervasa. Inoltre, oggi speravo mi chiedesse di andare con lui da qualche parte, tipo un appuntamento! E dovevi vedermi! Arrossisco come una ragazzina e mi sembra di trovarmi in uno di quegli anime dove tutto è perfetto, dove lui è il tipo complicato, il quale ha tutta la situazione sotto controllo, e nonostante abbia molti difetti, fa sembrare tutto una favola, perché infondo ogni gesto, ogni sensazione, ogni momento, sembra proprio uscito da lì. Da uno stupido libro di favole.”
Ino sorrise. “Prima di tutto tu non sei stupida Sakura. È normale che quando una persona ti piace, vuoi che tutto sia perfetto. Sai, mia madre dice sempre che se non stai vivendo la tua favola, c’è qualcosa di sbagliato.”
“Ma Ino… Lui è il mio maestro…”
“Ti crea problemi questo?”
“A me no…”
“E allora perché non ci provi?”
“Rovinerei tutto.”
“Se è così speciale come dici, capirà. Anche se non capisco come ha fatto a colpirti un bradipo come Kakashi!”
Le due amiche iniziarono a ridere come non facevano da molto tempo, e Sakura pensò che era davvero fortunata ad avere una migliore amica come Ino.
 
Anko andò ad aprire la porta con malavoglia.
“Chi è?!”
“Anko.”
“Kakashi? Come ci sei arrivato qui?” Vide Pakkun. “Ok, domanda stupida.”
“Ho bisogno di un favore Anko.”
“Cosa?! Tu, un favore, da me?!”
Kakashi annuì. “Ho bisogno di una donna che sappia cucinare.”
La mora lo guardò in modo interrogativo. “Perché?”
“Primo, come sai, io non riesco a vedere, di conseguenza fare la spesa è un problema. Idem cucinare.”
“Va bene, ma non può farlo Sakura?”
Kakashi abbassò la testa. “Non è così semplice… Comunque ti ringrazio. Andiamo?”
Anko sbuffò e uscì chiudendo la porta a chiave.
Fecero la spesa e tornarono a casa di Kakashi.
Mentre Anko cucinava, lui cercava di dare una mano come poteva.
“Kakashi…”
“Si?”
“L’altro giorno è venuta Sakura a riconsegnarmi la mia maglietta. Non mi ero nemmeno accorta di averla dimenticata da te, ma…”
“Cosa centra Sakura con una tua maglietta?”
“Non le hai chiesto di venire?”
Kakashi fece segno di no con la testa. “Non pensavo nemmeno di avere roba tua in casa.”
L’uomo si chiuse in un silenzio di tomba e iniziò a pensare.
Anche Anko lo fece, e pensò che Sakura avesse tirato ad indovinare per vedere se la maglietta era veramente firmata Mitarashi. Oh bè, aveva la prova che l’Haruno era veramente interessata a Kakashi.
“Kakashi!”
“Hmm?”
“Io qui ho finito. Ho messo tutto a posto e la roba fredda che abbiamo preparato è in frigo. Ti serve altro? Devi preparare la tavola?”
“Ah, no no! O meglio, si, ma faccio da solo. Ti ringrazio Anko.”
La mora se ne andò senza provarci con Kakashi (cosa che lasciò sconvolto pure lui) e probabilmente quella era stata la scelta migliore. Ma perché Kakashi le aveva chiesto di cucinare per lui? E poi, tutta quella roba? I suoi pensieri ritornarono a Sakura, e sorrise. Poteva stare certa che non sarebbe per niente stata gentile con quella piccola infermiera – che poi, infermiera non era –.
 
Kakashi si ritrovò con una tavola da preparare.
Respirò profondamente e si convinse del fatto che poteva farcela.
Di solito, con sua estrema lentezza, per preparare la tavola in condizioni fisiche normali ci metteva 5 minuti, questa volta, ci mise mezz’ora –anche se parlando seriamente, lui la tavola per mangiare non la preparava quasi mai. Preferiva il divano. E cucinare? Proprio 0. Forse era per questo che le donne non restavano molto al suo fianco. Ma era quasi sempre lui a mollarle, se poi, mollare, è il termine giusto. Se ne andavano per sfinimento, tutto qui –.
Tovaglia, bicchieri, posate, piatti e… Ci pensò un attimo e si disse che l’essenziale era quello.
Ma dove voleva arrivare?
Perché aveva preparato quella cena? Era una cosa romantica?
La parola “romanticismo” nel vocabolario di Kakashi Hatake non esisteva.
Servivano delle candele? Aspetta! Lui non aveva candele!
Fermati Kakashi. Le cose romantiche si fanno per la persona che ci interessa. Sakura ti interessa?
La sua mente rispose no, il suo cuore non lo ascoltò neppure.
Si disse che bastavano dei fiori.
Fiori, fiori, fiori… Diamine!
“Pakkun.”
“Woof?”
“Mi servono dei fiori.”
“Questo è un problema.”
“Tu sai dov’è il negozio di Ino, l’amica di Sakura, no?”
“Il negozio di fiori?”
“Si.”
“Forse.”
A quel punto Kakashi mise il guinzaglio a Pakkun e i due si diressero a comprare quei maledetti fiori.

 
  
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