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Autore: whatswrong_    15/09/2013    1 recensioni
Salvami da me stessa amore mio, ma penso che tu lo abbia già fatto.
Ti amo, Louis.
Tua per sempre,
Jamie.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Fin da piccola, sono sempre stata attratta dai tuoni, dal rumore forte che producono e dalle saette, dai fulmini.
Adoravo la pioggia, era un qualcosa di rilassante.
Avevo cinque annui, quando seduta su una piccola sedia, ero appostata alla finestra e guardavo le piccole goccioline di pioggia cadere sull'asfalto della strada.
Mia madre era impegnata a preparare la cena, mio padre e mio fratello erano usciti, non mi avevano dato una spiegazione, e io ero lì.
Ad aspettare la macchina blu di mio padre che, assieme a mio fratello, correvano sotto casa per ripararsi dalla pioggia.
Aspettai, ma nessuna macchina spuntava dall'inizio della stradina.
Aspettai, fissando imperterrita la pioggia scendere.
Aspettai qualsiasi cosa.
Mia madre mi aveva detto che sarebbero arrivati ed era andata in camera per riposarsi.
Avevo cinque anni, ma ero abbastanza furba per la mia età.
Aspettai, contando i minuti, i secondi di quel fottuto 13 Novembre 1999.
E mentre li aspettavo, mio padre e mio fratello venivano travolti da un camion.
Al volante un uomo che a causa della scarsa visibilità e della pioggia, non è riuscito a frenare in tempo e li ha travolti.
L'uomo era rimasta ferito mentre il mio adorato padre e il mio dolce fratello erano morti sul colpo.





12 anni dopo.

Ero seduta sul divano di casa mia, aspettando che i miei due migliori amici, nonchè fidanzati storici, venissero a tenermi compagnia.
Era il 21 Settembre 2012, pioveva e si sentivano i rimbombi dei tuoni.
Mia madre era in camera sua a riposarsi. In questo periodo era molto stanca, facendo i doppi turni a lavoro.

Accesi la televisione, ciotola di pop corn sul tavolino di fronte a me assieme ad altre bibite gassate e ad altre schifezze varie.
Mi immaginavo già, i grandi occhioni scuri di Marianne guardare gli oreo con un luccichio negli occhi e un ghigno malefico, come se stesse per compiere un omicidio.
Adoravo Marianne, era quel tipo di ragazza che ti metteva il buon umore. Un sorriso mozzafiato, occhi scuri, capelli ricci e rossi.
Amava la letteratura francese, leggeva molti libri fantasy, colore preferito era il porpora, praticava danza e tutte le volte che doveva prepararsi per un balletto l'accompagnavo con il pianoforte.
Una cosa che mio padre mi aveva insegnato ad appena quattro anni e col tempo sono riuscita a diventare abbastanza brava.
Un qualcosa che condividevo con il mio migliore amico, nonchè suo fidanzato dal tempo del tempo.
Chad, era quel tipo di ragazzo che ti faceva sorridere anche solo con un abbraccio. Occhi di un azzurro più intenso del mare, capelli neri e portati con una cresta e un sorriso dolce.
Amava suonare il pianoforte, andare al mare, non leggeva nessun tipo di libro, idolatrava Rihanna, colore preferito era il giallo e adorava la Matematica.
Tutte le volte che veniva a casa mia, suonavamo sempre con il pianoforte. Canzoni nuove, vecchie e qualche volta gli facevo ascoltare qualche strofa che componevo io stessa.
Mi piaceva canticchiare, ogni tanto.

Erano le 20:30, perchè non arrivavano? Mi alzai dal divano e mi appostai alla finestra, guardavo la pioggia scendere.

Quando ritornai indietro per telefonare a Marianne, vidi spuntare una macchina nera avvicinarsi a casa mia.
La loro macchina. Corsi alla porta, la aprì e li vidi.
Scendere e poi essere travolti da una macchina rosso fuoco.
Una striscia di sangue, macchiava l'asfalto.
La pioggia continuava a scendere e io, che guardavo quella scena senza fare niente.
Calde lacrime, spuntavano dai miei occhi, bagnandomi le guance.
Corsi fuori, la macchina che li aveva travolti era andata via. 
Chiamai l'ambulanza, guardando i loro corpi venire colpiti dalla pioggia incessante.
Mi buttai addosso a i loro corpi inermi, trovai il telefono di Chad.
Un messaggio non inviato.
Lo aprii.

A: Jamie
Piccola siamo quasi arrivati, voglio abbracciarti.
Un bacio, Chad.

Piansi.
Piansi leggendo quel messaggio.
Piansi quando chiamai l'ambulanza.
Piansi quando mi dissero che non c'era nulla da fare.
Piansi in camera mia, la stessa notte.
Piansi e urlai.
Piansi, due giorni dopo al funerale.
Piansi, quando passai davanti alla lapide di mio padre Max e mio fratello Logan.
Piansi perchè non avevo più nulla.
Piansi perchè mia madre mi spedì da mia zia a Londra.
Piansi perchè dovevo rifarmi amici nuovi.
Piansi perchè non ne volevo.
Piansi quando iniziai a fumare.
Piansi quando iniziai ad odiare mia madre.
Piansi quando iniziai ad ubriacarmi.
Piansi quando iniziai a prendere roba pesante per non piangere.
Piansi quando mi bucai per la prima volta.
Piansi quando persi la mia verginità.
Piansi quando iniziai ad andare dallo psicologo.
Piansi quando picchiai per la prima volta una ragazza.
Piansi perchè sapevo che era tutta colpa mia.
Piansi quando mi fece tingere i capelli di viola.


Non piansi invece quando mi feci incidere le iniziali e  L.
Non piansi quando sul polso, mi tatuai M e C.
Non piansi quando sul braccio una scritta padroneggiava. Love you, little princess.
Non piansi quando sulla spalla destra, feci tatuare Four Nightingales.





E ora sono qua, seduta su quel banco di quella stupida scuola privata.
Senza divisa, capelli viola raccolti in una coda alta, trucco scuro, piercing sul sopracciglio, sulla lingua e il septum.
Unghie dipinte di nero.
Maglia dei Queen, giacchetto di jeans strappatto dalle maniche, pantaloni a vita alta di jeans e anfibi neri, consumati.
Tatuaggi in bella vista, sguardo impassibile.
Masticando un chewing, matita picchiettata sul tavolo. Il mio compagno di banco che non mi degna neanche di uno sguardo.
Le ragazze pon pon che sono più concentrata con i giocatori di rugby.
Il professore che cerca di attirare l'attenzione dei ragazzi, compresa me ma facendo un grande buco nell'acqua.
Nella testa mi risuona la canzone Teenage Dirtybag, chiudo gli occhi.
Respiro, appoggio la matita sulla mia parte di banco piena di scritte e la campanella suona.
Raccolgo in fretta e furia la borsa ed esco fuori dall'aula, sapendo che quello è l'ultimo giorno di scuola.
Respiro a pieni polmoni l'aria estiva, recupero l'accendino e la canna girata ricreazione.
Vado a imboscarmi in un vicolo, vicino casa. Il solito vicolo dei drogati, insomma.
Cammino, trascinando la borsa, mi appoggio al solito muretto e mi porto il filto alle labbra, l'accendo e prendo un lungo tiro.
Me lo gusto e butto il fumo fuori con calma, formando vari cerchi.
Continuo così finchè non la finisco. Butto il filtro da qualche parte del vicolo e recupero la borsa, precedentemente buttata a terra.
Mi guardo nel display del telefono: occhi rossi, ma non eccessivamente.
Mi sistemo la coda e mi dirigo verso casa, busso alla porta.
Nessuno mi viene ad aprire, busso ancora una volta e quando rinuncio e mi metto a cercare le chiavi, la porta si apre e davanti agli occhi mi ritrovo un ragazzo.
-Ciao, io sono Louis. E' un piacere conoscerti, Jamie- rimango interdetta.
Chi diavolo è?





Ciao a tutte, girlz!

Allora, volevo dirvi che questa è un'altra fanfiction che mi è venuta in mente.
Wrecking Ball la aggiornerò domani, per ora questo è il prologo di questa storia.
Spero che vi piaccia, fatemi sapere.
Un bacio:)



Proud of who you are.


-Cenciux



  
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