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Autore: RedPoison    16/09/2013    2 recensioni
Dopo tre anni di assenza, Hope ritorna a Hogwarts per affrontare il sesto anno scolastico. Si imbatterà in diverse avventure con il famoso trio; svelerà ai suoi amici alcuni segreti che riguardano il suo oscuro passato reso tale dalla propria famiglia; scoprirà dei legami mai conosciuti prima con il lato oscuro; aiuterà Harry ad arrivare a combattere Voldemort; nascerà un amore inaspettato...
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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- Vacanze di Natale




Era sola con lui, in quella stanza enorme e disordinata. Ancora legati l'uno all'altra da quell'interminabile bacio. Un bacio più sincero e più profondo rispetto al primo; forse perché il giovane Malfoy sapeva di essere in debito con Hope, dopo averla fatta stare male a causa dell'altra Serpeverde. Ma non era quello il 'lavoro' che doveva svolgere in quel momento, no, era qualcosa di molto più serio. Si staccò bruscamente dalla ragazza, la quale riprese aria immediatamente e prese a fissare le sue labbra. Stessa cosa fece lui. Poi passarono entrambi a guardarsi dritti negli occhi: si intrecciarono di nuovo quel verde speranza con quel grigio/azzurro freddo; quel grande coraggio con tutto quel mistero; quella tenera innocenza con quella cupa superbia. Il biondo riabbassò il suo sguardo di nuovo sulle labbra di lei, e poi con un ghigno sognante le disse:
'Non ci vedremo per un bel po', Lalage'
'Già... Malfoy'
'Chi pedinerai durante le vacanze natalizie dato che saremo parecchio lontani?'
Hope non rispose, si limitò a sorridere bonariamente e a staccarsi completamente dalla Serpe, lasciandola lì. Si voltò e iniziò a cercare l'uscita, sempre sorridendo come un'ebete, fino a quando non fu bloccata dalla mano di Malfoy, che le strinse delicatamente il polso e la tirò verso di lui per sussurrarle:
'Non penserai di andartene così... Non ti hanno insegnato che si saluta prima di congedarsi da una persona?'
E detto questo si riavvicinò alla Grifona (ovviamente sorridente) per donarle un ultimo bacio prima delle vacanze. Questa si abbandonò all'affetto del biondo. Si affidò a lui per un istante, era nelle sue mani. Sapeva di commettere un grave errore vista la ormai cattiva reputazione che aveva assunto  il ragazzo a scuola. Sapeva anche di essere in pericolo in un certo senso, ma a lei tutto ciò non le importava. Quando era con lui, quando lo sfiorava, quando sentiva il suo profumo, e quando lo baciava si sentiva libera. Soddisfatta di sè stessa. E in pace con il mondo. Era arrivato il momento di lasciarsi, di salutarsi e non vedersi più per un po' di tempo, e quel tempo sarebbe servito ad entrambi per capire cosa volessero veramente l'uno dall'altra. 

La mattina dopo erano tutti pronti a tornare a casa dalle proprie famiglie, chi ovviamente ci sarebbe tornato, mentre tutti gli altri dormivano tranquilli e beati nei propri dormitori. Hope anche sarebbe rimasta a dormire insieme a loro se non fosse stata svegliata dal suo gufo che picchiettava sulla finestra affianco al suo letto nel dormitorio. Si alzò e si diresse verso di lui borbottando insulti e frasi incomprensibili, aprì l'anta della finestra e prese dal becco del volatile una busta alquanto fradicia, a causa sicuramente del viaggio caratterizzato o da un tempo nevoso o da uno piovoso. Sgranò gli occhi quando riconobbe la calligrafia: era di suo padre. E se questo le aveva scritto voleva dire che qualcosa non andava. Presa dallo stupore e dallo spavento, non chiuse nemmeno la finestra, ma si diresse rapidamente sul suo letto dove vi si sedette incerta, come se quello anziché essere un comune letto fosse stato uno pieno di spine e aghi. Aprì la lettera senza rifletterci troppo e iniziò a leggere:

'Cara Hope,
come tu sai, io e te avremmo dovuto trascorrere insieme le vacanze natalizie, è da moltissimo tempo che non ci vediamo. Da prima dell'estate. Ma sono così mortificato nel comunicarti che ciò non potrà accadere più. Ho degli impegni importanti... È questione di vita o di morte.... Non voglio allarmarti troppo, non meriti di passare le vacanze a preoccuparti per me anziché riposarti. Prometto che ci incontreremo il più presto possibile. Mi dispiace così tanto, piccola mia... Ma non saresti al sicuro con me. Per questo ho chiesto al mio fedele amico Arthur Weasley di occuparsi di te. Starai a casa sua durante questo periodo. Perdonami ancora, bambina mia...
Un forte abbraccio, papá'.


Buio totale. Hope riusciva a vedere solo quello. Un buio che la fece sprofondare rapidamente nell'oblio più profondo. Suo padre era in pericolo di vita, e lei non poteva starsene lì con le mani in mano ad attendere sue notizie. Non poteva perdere anche lui, aveva già perso ingiustamente la madre. Lui era tutta la sua famiglia, tutto ciò che le rimaneva. Senza non sarebbe riuscita ad andare avanti, era la sua ancora. Piano piano sentì delle lacrime amare scendere dai suoi occhi addolorati, bagnando tutto il suo pallido viso. Racchiuse quest'ultimo nelle proprie mani e iniziò a piangere silenziosamente, senza farsi scoprire dalle proprie compagne che stavano ancora dormendo. E nel frattempo altri pensieri le invasero la mente: anche se lui l'aveva pregata di non farlo, come avrebbe potuto non pensare a suo padre? E come sarebbe andata a finire? Lo avrebbe più rivisto? Cosa stava accadendo? Era troppo anche per lei, non ce la faceva più. A primo impatto pensò di mettersi subito in contatto con lui per avere delle spiegazioni più chiare, ma subito dopo rimangiò il tutto. Se lo avrebbe fatto sarebbe stato maggiormente in pericolo, e anche lei. Doveva a tutti i costi fare quello che le aveva 'ordinato': trascorrere le vacanze da Ron. In realtà non lo sentiva nemmeno più tutto quello spirito natalizio che aleggiava nell'aria insieme alla felicità del resto degli studenti. Nessuno nei suoi panni lo avrebbe sentito più ormai. Era ora di prepararsi, di ricostruire quel mondo che le era crollato addosso nel momento in cui aveva letto la lettera, e di andare avanti con coraggio, forza, e molta speranza. Vincent Lars Lalage era un grande uomo, un forte mago, una persona valorosa. Era suo padre. 

Si vestì e si preparò frettolosamente, uscì dal dormitorio in punta dei piedi per non svegliare le compagne e si diresse in Sala Grande a fare colazione. Nel tragitto pensò se Ron sapesse già tutta la storia del padre e delle vacanze di natale, e se con lui l'avesse saputa anche Harry. Comunque sia lei non avrebbe parlato di tutto ciò con nessuno, si sarebbe limitata a fingere un sorriso e ad andare avanti. Arrivata nella Sala raggiunse subito il suo tavolo per sedersi, ma non toccò cibo. Era troppo preoccupata per mangiare. Le si era chiuso lo stomaco, e insieme a lui anche la mente. Da quest'ultima non entravano o uscivano altri pensieri, vi vigeva solamente la grave preoccupazione per la vita di suo padre, e basta. A risvegliare Hope da quell'oblio fu una voce conosciuta e felice, la quale proveniva dal suo lato destro e che trillò:
'Hope ho saputo che passerai le vacanze da noi! È grandioso!'
La ragazza annuì a Ron ammiccando un falso sorriso contento della notizia.
'Qualcosa non va?' domandò, stavolta serio, il rosso.
'No no nulla! Sono felice, davvero!'
'Mm.. Ok.. Comunque ci sarà anche Harry con noi. Insomma, tutti insieme... È fantastico!'
La ragazza lesse negli occhi verdi dell'amico tutta la gioia sincera che lui provava, e così le comparve un sorrisetto più convinto sul viso, il quale rassicurò un po' di più Ron. Nel frattempo li raggiunsero anche Hermione e Harry.
Hope aveva capito che nessuno dei tre sapevano la verità su suo padre, e lei non si scomodò affatto a raccontarglilela. Perlomeno non quella mattina o in quel momento, più tardi, nei prossimi giorni. Si guardò attorno: vi erano tante facce sorridenti e felici di tornare a casa, riabbracciare le proprie famiglie, e trascorrere le feste con loro. Alla Grifona le si strinse il cuore e le si riempirono gli occhi di lacrime pronte a sgorgare come fontane, ma le trattenne. Si limitò a dire ai propri amici di dover terminare la preparazione del suo baule per così congedarsi da loro. Beh, era vero tutto ciò, ma era in parte anche una scusa per non farsi vedere in quello stato, altrimenti l'avrebbero riempita di domande.
Finito di sistemare il proprio bagaglio si diresse direttamente all'Espresso da sola, senza nemmeno aspettare il Trio. Aveva bisogno di riflettere con sè stessa per un po' di tempo. 

Erano passati già diversi giorni dall'inizio delle vacanze: tutto procedeva abbastanza bene, Hope si sentiva ben accetta a casa di Ron, anzi, si sentiva a casa sua. Certo, continuava a pensare al padre, a che fine avesse fatto, se fosse ancora vivo, ecc. Ma qualcosa la spingeva a pensare positivo per lui e, soprattutto, a parlarne con qualcuno. Qualcuno tipo Harry. Infatti quella sera della vigilia di Natale si trovava in salotto a discuterne con lui.
'Hope, tuo padre è un abile mago, non devi preoccuparti così tanto... Sono sicuro che stia bene' le ripeteva in continuazione, e lei di conseguenza annuiva e gli dava ragione, perché in fondo sapeva di averne...
Ma ecco comprarire improvvisamente dal nulla due figure alle loro spalle che esclamano in coro:
'HARRY!'
'Fred! George!' riesclamò il Prescelto in risposta, alzandosi e correndo ad abbracciarli.
'Come stai amico?' - 'Non ci hai fatto avere più tue notizie!'
'Come? Non vi sentivate con Ron?'
'Ron? Non ci ha mai det... E lei chi è?' Fred notò, un po' in ritardo, Hope seduta sul divano immobile girarsi i pollici.
'Oh scusate! Non volevo intromettermi! Sono Hope Lalage, amica di Ron e Harry' si presentò la ragazza porgendo la mano ai gemelli.
'Molto lieto di conoscerla signorina Lalage, io sono Fred Weasley' disse con voce elegante e garbata il rosso, baciando la mano della Grifona.
'.. E io sono George Weasley' affermò l'altro rosso con lo stesso tono del fratello e ripetendo lo stesso gesto.
Hope arrossì di botto. Non si aspettava tanta galanteria, ma soprattutto, non si aspettava che Ron avesse dei fratelli gemelli così... belli.
'Però hai buoni gusti Harry!' ammiccò Fred.
'Scusa..?' domandò accigliato il ragazzo.
'Si dai! Se posso permettermi, è molto affascinante la tua ragazza!' continuò George squadrando Hope, la quale arrossì più di prima.
'Ragazza? Ma... Hope è mia amica!' ribbattè indignato Harry.
'Oh ecco la scusa che usano tutti! Ahahah!'
'No sul serio, non sono la sua ragazza. Ci conosciamo da moltissimo tempo..' mormorò la Grifona che fino ad allora era rimasta in silenzio ad arrossire per l'enorme imbarazzo.
I gemelli assunsero improvvisamente un'espressione seria. Si guardarono ghignando e poi si rivolsero di nuovo ai due amici:
'Perdonateci allora' dissero all'unisono.
'Harry perché non vieni a farti una bella chiacchierata con me?' esclamò gioioso George.
'Certamente!' e così i due si allontanarono dal salotto.
Fred e Hope rimasero da soli, la seconda sempre imbarazzata. Poi il primo parlò:
'Ti andrebbe di conoscerci meglio?'
'S-si... Certo!' affermò con un gran sorriso la ragazza. Perciò quest'ultima seguì il rosso fuori di lì, in giardino. Lei era troppo timida per iniziare il discorso, mentre lui era stranamente troppo compiaciuto e sicuro di sè.
'Allora ti chiami Hope, giusto?'
'Oh si si! E te Fred'
'Affermativo!'
'Sai, Ron non mi aveva mai parlato di voi due, o meglio che avesse dei fratelli gemelli!'
'Davvero? Più tardi glielo riferirò...'
Hope scoppiò a ridere di cuore, e con lei anche il ragazzo.
'Anche tu frequenti Hogwarts?'
'Mi sembra ovvio! Altrimenti dove li avrei conosciuti Ron, Harry, Ginny, Hermione, e tutti gli altri?'
'Giusto, hai ragione! Ahah! Però è strano, nessuno ci ha mai parlato di te... Nè Ron nè Ginny..'
'Beh si... Ci credo... Sono stata a scuola fino al secondo anno, poi ho dovuto abbandonarla. Ma quest'anno sono tornata finalmente!'
'Ah, capito. Posso chiederti per quale motivo l'hai lasciata?'
'Non per essere cattiva o antipatica, ma preferirei non parlarne ora...' e dicendo questo la Grifona si incupì.
'Oh scusami! Sono uno stupido! Perdonami, non dovevo dirlo! Scusami! Accidenti...' si maledì il rosso.
Hope sorrise ingenuamente e gli disse guardandolo negli occhi:
'Hey tranquillo! Non è successo nulla di grave! Calmati!'
Fred si limitò a ricambiare il sorriso.
'Parlami un po' di te invece, siccome Ron non ti ha mai nominato. Quanti anni hai? Che cosa fai nella vita? Sei sposato o fidanzato? Che carattere hai? Parla!'
'Ehm.... Ci impiegherei un anno intero a raccontarti tutto per filo e per segno come vorresti te! Riassumo un pochino, ti va bene uguale?'
'Ahahahahah ma certo!'
E così passarono un po' di tempo insieme a parlare e a 'conoscersi' meglio.   

Il giorno dopo fu Natale. Predominavano gioia e felicità alla Tana, vi erano tutti i regali pronti per essere scartati, e la signora Weasley era già all'opera nel preparare l'abbondante banchetto della giornata. Harry e Ron dormivano tranquilli nella stanza di quest'ultimo, mentre Ginny Hermione e Hope dormivano in quella della prima ragazza. Tuttavia arrivata l'ora di pranzo erano tutti svegli è indaffarati nel preparare le cose, mentre Hope era ancora in camera a sistemarsi. O meglio, ripensava a suo padre: non si era fatto più sentire e tantomeno vedere. Era seriamente preoccupata. Di solito il giorno di Natale le dava sempre gli auguri, anche solo per posta, ma lo faceva. In radio e sui giornali continuavano ad inserirlo nelle liste dei maghi scomparsi e questo aumentava l'ansia e la paura della Grifona. Immersa nelle domande più tristi e poco rassicuranti, quasi non si accorse che qualcuno stesse bussando alla sua porta.
'Avanti!' disse lei a gran voce.
'Buongiorno e buon Natale Hope!' esclamò un Fred colmo della sua solita allegria.
''Buon Natale Fred!' La ragazza corse da lui abbracciandolo senza nemmeno rifletterci un attimo. Lui rimase basito, non si aspettava un tale gesto da parte sua, ma comunque gli andava bene. Perciò ricambiò l'abbraccio. Rimasero così per alcuni secondi. Non parlarono nemmeno.
Hope aveva reagito in quel modo quasi sicuramente per tutto quello che le stava succedendo. Le serviva una spalla su cui piangere. E perché non Harry allora? Beh, era arrivato Fred in quel momento, e quindi si era rivolta a lui, pensò. In fin dei conti non era una persona cattiva, lo aveva capito in un solo giorno di 'conoscenza'. Era simpatico, spiritoso, attraente, e anche carino. La trattava molto bene, con molta galanteria e molto rispetto. Ma non per questo gli avrebbe raccontato la sua storia.
Sciolsero insieme l'abbraccio dopo alcuni istanti, poi il rosso disse con un sorrisetto tenero:
'A cosa devo tanto affetto?'
La giovane arrossì, come al solito.
'Ehm... Mi è venuto spontaneo, scusami!'
'Non scusarti. È stato.... bello!'
'... Meglio allora!' concluse la ragazza con un sorriso sincero. I due si guardarono per alcuni secondi senza dire nulla e rivolgendosi solo dei sorrisetti. Fu costretto a rompere il silenzio Fred dicendo:
'Sai, mi piacerebbe molto restare qui con te tutto il giorno a sorriderci, ma mia madre sta sbraitando da quasi venti minuti ribadendoci che il pranzo è pronto e che quindi dobbiamo scendere.'
'Ahahahah dai andiamo!' rispose lusingata e imbarazzata Hope.

Arrivati giù in cucina trovarono: il lungo tavolo da pranzo imbandito con ogni tipo di pietanza possibile e immaginabile; la signora Weasley che correva da una parte all'altra della stanza come una forsennata; il resto della famiglia che chiacchieravano, scherzavano e ridevano tra di loro. Il cuore e l'animo di Hope si riempirono di gioia, si sentiva in famiglia finalmente.
'Buon Natale piccola mia'.
Una voce pacata e adulta parlò alle sue spalle. Lei percepì un brivido correrle lungo tutta la schiena e il sangue raggelare. Si voltò cautamente come se avesse paura di vedere chi fosse. Come se alle sue spalle ci fosse stato Voldemort in persona. E invece no, quella persona era il suo regalo migliore di Natale. Quello che aveva sempre desiderato. Era suo padre.

Ciao a tutti! Dopo molto tempo sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo di questa storia. Perdonatemi appunto per il ritardo enorme, ma ci sono stati diversi problemi, come: le idee scarseggianti, la scuola, i compiti, alcune cerimonie, ecc. Comunque spero che vi piaccia, ci ho lavorato un bel po' :) Mi scuso in anticipo semmai ci fossero errori, ripetizioni, ecc. E in più mi scuso anche se cambio in continuazione la grandezza del testo, la scrittura o calligrafia, e tutte queste cose insomma, ma non dipende da me! O meglio, dipende se pubblico e scrivo con l'ipad o con il computer. Infine ringrazio tutti quelli che leggono in silenzio e tutti quelli che mettono la storia tra le preferite, ricordate, e seguite. Siete fantastici :) Recensite se volete ;) Buona lettura e alla prossima! Baci :*
RedPoison

 
  
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