Prima di lasciarvi al cap. volevo che guardaste QUESTO cantante, si chiama Marilyn Manson. E che leggeste QUI per conoscere gli Evanescence grazie Santa Wiki.




 

6.
Incomprensioni reciproche.

La porta di casa venne aperta con l’impetuosa veemenza tanto familiare al giovane. Solo pochi istanti precedettero l’ingresso nella stanza di una Nami assai frettolosa; solo pochi istanti le sue aggraziate quanto rapide falciate gli concessero per prepararsi a tutto.
Non appena lo sguardo d’ella ebbe incrociato la sua figura, naturale a prima vista ma forzata ad un esame più attento, presso il davanzale della finestra intenta a liberare il fumo che la sigaretta espelleva continuamente, la ragazza sentì lo stomaco contorcersi.
«Oh, mio Dio, Sanji?!» erano le parole che sarebbero dovute filtrare tra le sue labbra spalancate, eppure ― magari, ma trattasi di un’umile supposizione, per l’evidente shock ― non una sillaba vibrò nell'aria silenziosa e alquanto pesante, scandita semplicemente dal tamburellare insistente e fastidioso delle dita di lui.
Diversi secondi furono necessari affinchè la bella giovane si riprendesse.
«A-aspetta... sei veramente Sanji?» gli si avvicinò e gli tastò il viso, ― inutile dire che in quel momento egli fosse volato al settimo cielo, e a lei sarebbe bastato osservar tale reazione per capire di chi si trattasse effettivamente ― spalancandogli prima la bocca e poi affondando, anche se non esattamente involontariamente, le unghie sotto gli occhi per assicurarsi ch’egli gemesse dal dolore e che la maschera di trucco che portava sul volto non fosse semplicemente finta come aveva immensamente sperato. «Che diamine hai combinato?! Ti sei... tinto i capelli? Con le mèches blu?! E la maglia degli Egypt Central, non mi avevi mai detto di averne una! Cos’è, sei diventato un punk tutto all’improvviso?!»
L’orrore si mescolava allo scandalo, e più Nami chiedeva, meno otteneva. Lei non era a conoscenza del fatto che Sanji avesse impegato l’intera nottata a provare a resistere ai suoi begli occhi castani, e che, per quanto irresistibile e dolce e graziosa e affascinante la sua espressione in quel momento potesse essere, egli non avrebbe ceduto.
O meglio, non avrebbe voluto cedere.
«Idiota!» il ceffone di Nami fu come sempre rigorosamente puntuale e sempre nello stesso punto, affinchè il livido rimanesse vivo a ricordargli che, effettivamente, era un idiota. Perchè Nami, naturalmente, non era mai dalla parte del torto. «Se ti dico che ora ascolto qualche canzone degli Evanescence non vuol dire che tu debba diventare Marylin Manson, chiaro?!»

Però, Sanji, mentre Nami lo aiutava a tornar quello di sempre con tanto di sopracciglia a spirale, non sapeva che dopo quella esperienza a dir poco traumatica per entrambi lei gli si era avvicinata moralmente, anche se non come lui aveva immaginato. Ma, pensandoci, era meglio così.
Anche perchè non avrebbe sopportato tutti i giorni l’eyeliner sotto agli occhi.







Disclaimer: One Piece, Sanji e Nami appartengono a Eiichiro Oda e non a me. E' lui il loro creatore e ne detiene tutti i diritti.
Perona (e Kumacy) apparirebbe più spesso e nei due anni dopo avrebbe ancora quei bellissimi codini rosa *^*