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Autore: thanksleeroy    17/09/2013    0 recensioni
" Non credevo ai miei occhi, non avevo mai visto una cosa del genere. Erano felici, si tenevano dolcemente per mano, si scambiavano profondi sorrisi e teneri baci sulle labbra. Sembravano fidanzato e fidanzata. Nemmeno Zayn ci credeva, pensava fosse impossibile ma lo stava vedendo con i suoi occhi!
- Non diremo niente a loro okay? Noi non lo sappiamo. - disse Zayn continuando a guardarli ammirato.
- Va bene, come vuoi tu. - dissi sorridendo dolcemente.
- Sarà il nostro primo segreto, vero tesoro? "
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- E non tornate tardi! - ci avvisò nostra madre.

- Si mamma, certo, però ora lasciaci andare, per favore! - disse Deborah sbuffando.

- Divertitevi! - nostro padre ci sorrise contento.

- Si guarda, ci sarà tanto da divertirsi... - borbottò mia sorella.

Salimmo velocemente in macchina, mia sorella si mise alla guida e partì a tutto gas.

- Okay, ripassiamo il piano: andiamo dalla nonna, passiamo la mattinata lì e pranziamo, poi le diciamo che dobbiamo andare in centro a comprare qualche vestito per l'inverno. La salutiamo facendo in modo che non sospetti niente così tu puoi andare al centro con Kevin e io con Bridget, okay? - dissi gesticolando.

- Non funzionerà mai. - disse mia sorella impaurita.

- Tentar non nuoce.

- Andrà tutto a puttane, me lo sento.

- Smettila di preoccuparti troppo!

- La fai facile, perché poi sei sempre tu a commettere le cazzate e chi ci rimette? Io, sempre io! E ma questa volta non la passerai liscia! Ti disintegrerò!

- Mamma, che paura! Sto tremando guarda!

- Non fare la sbruffona con me!

- Gna gna gna, sei lagnosa.

- Ora ti...

La suoneria del cellulare di Deborah interruppe la nostra felice conversazione. Guardò il display del cellulare e vide che le era arrivato un messaggio, un messaggio che, appena lesse, la fece pietrificare. Accostò bruscamente e spense la macchina. Le tremavano le mani, le ginocchia. Stava piangendo lacrime silenziose.

- Deborah! Cos'è successo!? Perché hai accostato? - sussultai.

Appena sentì le mie parole, le lacrime cominciarono a scorrerle nel viso. In quel momento mi sentii un'incapace: non sapevo cosa fare, non sapevo cosa dirle per calmarla... Forse avrei dovuto dirle “Tranquilla, qualunque cosa sia successa, si sistemerà tutto” ma appena cercai di dirglielo, le parole mi morirono in gola perché sentivo che forse non si sarebbe aggiustato niente.

- Voglio sparire... voglio morire... - disse Deborah lentamente a causa del singhiozzo e delle lacrime che non smettevano mai, sembrava una fontana.

- No, non fare così... - cercai di tranquillizzarla.

- Tu non capisci un cazzo...

- Certo che non capisco, non so nemmeno cosa è successo!

- Niente – disse cercando di sorridermi. - Ora andiamo dalla nonna e poi uscirai con Bridget.

- No, ora andiamo a casa e risolviamo il problema che hai perché siamo sorelle e tra sorelle ci si aiuta! Quindi fai marcia indietro e andiamo a casa! - le ordinai.

- E Bridget? Non avevi appuntamento con lei? - mi chiese asciugandosi il viso con le mani.

- La chiamerò e le dirò che dobbiamo rimandare il giro a un'altra volta. Ehi sorellona, non preoccuparti per me. - lo dissi dandole un bacio affettuoso sulla fronte.

- Grazie Sarah. Non sai quanto ti voglio bene. - Le scappò una lacrima che non riuscì a trattenere.

- Ti voglio bene anch'io, nonostante ti odi quando diventi acida.

- Io non sono acida!

- Tu!? Ptf, ma per favore! Cosa dirò mai!

- Senti, chi ti credi di essere? Non...

- Ecco che ricominciamo!

- Non cambiare discorso!!

Insomma, un'altra di quelle belle e felici conversazioni. Io e Deborah ne abbiamo minimo 4/5 al giorno, se ci va bene.

Appena entrammo in casa, trovammo il silenzio totale. Poi sentimmo una specie di verso strano provenire dai piani di sopra.

- C'è un ladro in casa! Chiamiamo la polizia! - urlò Deborah.

- Zitta! O ti farai sentire! - le dissi a bassa voce tappandole la bocca.

Sentimmo nuovamente quel rumore. Presi il vaso in ceramica che era sul tavolino all'ingresso e salii lentamente le scale per non fare rumore. Avevo mia sorella dietro, impaurita, che mi si appiccicava peggio di una sanguisuga.

- Ho paura. - disse Deborah.

- E smettila di tremare come una foglia!

- Non so da dove tiri fuori questo coraggio...

Mi girai e la guardai storta. Non capivo se mi stava prendendo in giro o stesse dicendo sul serio. Sentimmo nuovamente quel verso. Proveniva dalla camera dei miei genitori.

- Oddio sembrano... - mia sorella si bloccò.

- Oh merda! - urlai disgustata.

- Cazzo, scappiamo!

- E dove andiamo?

- A casa nostra!

- Idiota, questa è casa nostra!

I “versi” si fecero più forti e più frequenti.

- Oddio, mi sembra di essere in un incubo e di non riuscire a svegliarmi. Andiamocene! Oggi andiamo a stare da Harry! - disse Deborah con gli occhi sbarrati.

Scendemmo velocemente le scale senza guardare dove mettevamo i piedi, tant'è che Deborah inciampò e scese le scale molto più velocemente di me.

- Sorellona, stai bene? - le chiesi preoccupata.

La sentii lamentarsi. Poi un urlo agghiacciante e un tonfo sul pavimento. Finii di scendere le scale e vidi mia madre accovacciata su Deborah che cercava di svegliarla.

- Deborah, svegliati! - disse mia madre scuotendo mia sorella.

MIA. MADRE. IN. CUCINA!? Ma non era in camera sua con... erm, missà che abbiamo pensato male...

- Che c'è? Perché mi guardi così? - mi domandò mia madre guardandomi storta.

Non mi ero accorta che la stavo guardando male, con gli occhi spalancati, la bocca a “O” e una faccia da ebete.

- Ma te non eri su mamma? - le chiesi stupita.

- Con tuo padre che russa e che parla nel sonno? Non credo che sarei riuscita a dormire! - rispose guardando Deborah che si era seduta davanti a lei ancora rimbambita dalla botta che aveva preso.

- Ma quindi voi due non stavate... ecco insomma... facendo... - disse a scatti mia sorella un po' imbarazzata.

- Cosa stai cercando di dirmi? - le chiese mia madre con aria interrogativa.

- Nonstavatefacendosessoveromamma? - disse Deborah tutto d'un fiato e diventando a chiazze rosse in viso.

- Ehi, non sono cose da chiedere queste! - la rimproverò. - E poi perché siete tornate a casa?

Deborah si scusò dicendo che si sentiva male.

Passato l'interrogatorio di mia madre, andammo in camera mia e chiusi la porta a chiave. Ci sedemmo comodamente nel letto e ci guardammo per qualche secondo negli occhi. Per la prima volta, riuscii a leggerla dentro, attraverso quegli occhi grandi color verde smeraldo intenso, come quelli di Harry: lessi una profonda tristezza che la accecava, un cuore spezzato a causa di una rottura e una profonda rabbia che le invadeva tutto il corpo. Decisi di cominciare io la conversazione.

 

 

DEBORAH'S POV

Vedevo che mi fissava, stava cercando di leggermi negli occhi e lo sentivo. Cercai di sembrare indifferente, senza emozioni, con gli occhi di ghiaccio ma non ci riuscii: i suoi piccoli occhi neri scavavano nella mia anima cercando di capire cosa mi fosse successo e, in quel momento, mi sentii debole e mi arresi. Ero come un libro aperto: tutti riuscivano a leggere i miei sentimenti, stati d'animo. La voce di Sarah interruppe i miei pensieri.

- Deborah, è normale che se ne sia andato, che ti abbia lasciato. E' uno stronzo. Lui ti voleva usare, non ti amava veramente. - mi disse cercando di consolarmi, ma invece mi venne da piangere. Le lacrime inondarono i miei occhi, cercai di ricacciarle dentro ma fu inutile.

- Come fai a dire questo? Non ti è mai successa una cosa del genere quindi non puoi aiutarmi, perché se non stai dentro alle cose, non le capisci.

- Hai ragione, ma riesco a capirti perché queste cose sono successe alle persone che ho intorno e ho imparato da loro, come quella volte che Litz ha lasciato Harry, e Hazza è corso subito da me perché l'aiutassi. Stava veramente male, ci teneva tanto e...

Sarah si interruppe.

- Perché hai smesso di parlare? - le chiesi.

- Sssh, c'è qualcuno che ci spia. - mi ammonì.

La vidi alzarsi e dirigersi verso la porta cercando di non fare rumore. Aprì bruscamente la porta. Ecco chi stava ascoltando!

- Cosa ci fai tu qui!? - chiese Sarah in tono minaccioso alla “spia”.

- Grazie per l'accoglienza eh!


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*SPAZIO AUTORE*
Ecco il secondo capitolo <3
Scusate la mia mente malata che pensa sempre a cose oscene lol
Beh, spero che vi sia piaciuto
Ringrazio tutti quelli che stanno leggendo la mia ff
vi amo tutti <3 <3
ciao ciao c:

 

  
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